2.Cambiamenti
A volte la vita riserva giochi e sorprese strane,che ti sconvolgono la vita e poi quasi non ti permettono
più di tornare alla realtà.
Bella era ancora seduta sul divano a metabolizzare le
parole che il padre le aveva tirato in faccia,era dura
credere a tutto ciò,ma una strana gioia le si stava diffondendo nel petto.
-Tu…tu sei un agente del F.B.I.?-chiese
timorosa come se da un momento all’altro qualcuno l’avrebbe riso in
faccia per la sua immensa fantasia.
-Si Bella,è quello che sono da
molto tempo-rispose serio Charlie,come in attesa di una sua reazione.
-E perché non me l’hai mai detto?- domandò questa volta
leggermente arrabbiata Bella.
-Perché mi è proibito parlare di tutto ciò con la mia famiglia,sono immischiato in casi che né tu né nessun altro dovreste
sapere,perché facilmente potreste essere vittime dei nostri gesti-.
-E allora perché mi stai dicendo tutto questo?- disse
assottigliando gli occhi sospettosa.
-Bella,prima che ti dica il motivo
di tutto ciò,voglio parlarti di altre cose. Essere un agente del F.B.I. non è
un gioco,non puoi prendere niente con leggerezza,ogni
oggetto e ogni parola deve essere espressamente e totalmente programmata,per
non rischiare di commettere troppi sbagli o falli. Io sono il generale della pattugli assegnata a New York,poiché è qui e a Washington
che succedono sempre i fatti di cui noi ci occupiamo,sono sempre a stretto
contatto con il presidente dello Stato e sono stato io a occuparmi degli
attacchi alle Torri Gemelle il 21 Settembre del 2001;anche se alcuni punti
devono ancora essere chiariti. Essere un agente F.B.I. porta dei sacrifici e
soprattutto un sacco di silenzi,la tua famiglia non
deve sapere mai delle tue missioni e tanto meno che cosa sei,tranne tua
moglie,ma sapendo com’è tua madre ho tenuto all’oscuro di ciò anche lei. Ora la
domanda cruciale Bella è semplice e diretta,devi
sapere che devi rispondere immediatamente senza ma e senza perché,si o no. Beh,la domanda è vuoi diventare un agente F.B.I. della mia
pattuglia? Naturalmente non saremo come padre e figlia,ma
agente e generale- le annunciò Charlie con tono solenne.
Bella era scossa,aveva gli occhi
spalancati da tutte quelle rivelazioni e nella sua mente si affollavano
troppe,tante,domande a cui purtroppo non poteva dare risposte.
Forse era troppo presto per sopportare e aggiudicarsi
responsabilità così grandi,ma Bella le sentiva nel
sangue,scorrere così veloci come se fossero dei semplici zuccheri. Doveva
prendere una decisione e anche in fretta.
-Papà perché mi stai dicendo tutto questo?- domandò lei
con tono autoritario e sospettoso,se quelle
informazione non potevano essere rivelate a delle persone esterne perché lei ne
doveva venire a conoscenza?
-Bella,ti ho detto che non devi
chiedermi perché e altro,per ora rispondi,altrimenti non posso dirti di più.
Non voglio influenzare le tue decisioni,ma so che
questo è il tuo sogno,quello a cui giocavi da bambina e che ora da grande
aspiri a diventare,vedo le tue capacità crescere giorno dopo giorno,affinarsi;hai
un grande potenziale non sprecarlo- le rispose Charlie,ma lei era sempre più
confusa,la risposa era si o no?
-Papà so cosa voglio diventare,anche
se tutto ciò mi sembra un sogno,non so cosa dirti,non so cosa aspettarmi,ma so
cosa risponderti e la mia risposta è si- affermò infine Bella,sicura di se
stessa.
-Bene adesso vestiti,devi
semplicemente seguirmi per poter rispondere alle tue domande- detto ciò Charlie
prese la sua giacca e si avviò alla porta per accendere la macchina,mentre
Bella in fretta e in furia salì le scale per recarsi nella sua camera,indossò
le scarpe e si infilò una giacca.
Corse a perdifiato sulle scale e si diresse verso la
porta;afferrò la maniglia,ma poi la sua presa
diminuì;era quello che voleva? Era questo il suo destino? L’eccitazione che le
scorreva nelle vene era una chiara risposta,affermativa.
Aprì con veemenza la porta ed eccitata si diresse verso
la macchina del padre,già accesa,salì sul sedile
davanti e guardò sorridente il padre,chiaro segno della sua determinazione.
Una grandissima industria dell’Apple le
si presentò davanti dopo quasi venti minuti di viaggio.
Bella alzò un sopracciglio dubbiosa:-Cosa
ci facciamo alla fabbrica dell’Apple?-.
-Semplice,questo è il quartiere
generale dell’ F.B.I.,nascosto sotto l’industria,che d’altronde ci fornisce
anche tecnologia di alta generazione,precisa,scattante e addirittura esclusiva
solo per noi- rispose Charlie con il suo solito tono pacato.
I due scesero dalla macchina,dopo
che Charlie ebbe parcheggiato,e si diressero verso l’entrata della fabbrica.
Le luci erano spenti,ma Charlie
camminava sicuro trai i vicoli dell’industria,poiché li conosceva a
memoria,fino a quando non arrivarono dinanzi a una grandissima scrivania fatta
di acciaio.
Charlie gli si girò attorno e si sedette sulla sedia e
rivolse il suo sguardo alla figlia,che lo aveva
seguito sempre più stupita e dubbiosa,era una ragazza estremamente curiosa e
perspicace e sapeva quanto le costasse restare in silenzio.
-Ora ti mostrerò come si entra nel quartier generale,vedi questo monitor?- disse indicandole il grande monitor
dinanzi a lei,acceso – beh questo racchiude tutte le credenziali degli
agenti,requisiti e altro per poter riconoscervi e lasciarvi passare,è
indistruttibile, e quando si sente in pericolo si difende a dovere- annunciò
con tono solenne.
-Questo monitor e capace di fare tutto ciò?- chiese Bella
sgranando gli occhi dalla sorpresa.
-Esattamente,per farti
riconoscere devi esporre la tua pupilla e lui tramite un raggio infrarossi ti
riconosce e se sei registrata ti lascia entrare-.
-Ma io non sono registrata- esclamò Bella,ma prontamente Charlie le rispose:- ho già inserito tutto
io deve solo vedere la tua pupilla-.
-Ma come facevi a sapere tutto ciò? Se non avessi
accettato?- controbatté
leggermente irritata Bella.
-Ci speravo- rispose con un ghigno Charlie,poi si alzò dalla sedia facendo accomodare Bella,che anche
se titubante,obbedì.
Un raggio verde uscito dal monitor si diresse alla sua
pupilla e lei sobbalzò dalla sorpresa,il raggio non si
percepiva e non dava fastidio.
Poi la voce metallica del computer annunziò:-
Registrazione completata,accesso consentito-.
-E adesso che facciamo?- chiese Bella dubbiosa.
-Ci vediamo di sotto- le rispose ridendo Charlie.
All’inizio non capì,ma quando un
varco si aprì sotto la sedia facendola cadere insieme alla sedia,gridò dalla
sorpresa,ma l’atterraggio non fu per niente cruente. Si ritrovò in una stanza
rettangolare completamente bianca,si alzò dalla
sedia,che prontamente ritornò su per prendere suo padre che in pochi secondi
scese.
-Seguimi-
proferì e si fermò dinanzi un muro piastrellato di bianco,posò
la mano sulla mattonella centrale,leggermente più sporgente rispetto alle altre
e premé facendo scorrere la parete che mostrò un altro corridoio.
Bella seguiva il padre estasiata
cogliendo ogni minimo particolare,poi si fermarono dinanzi una porta di acciaio
con un grandissimo stemma sopra,cioè quello dell’F.B.I.
Charli
posò la mano su un palmare a lato che lo riconobbe e lo lasciò passare.
-Le tue impronte sono già
state memorizzate- disse prima di sparire dietro la porta che subito si chiuse.
Dubbiosa posò la sua mano aspettando incerta la risposta,ma il palmare subito la intercettò come agente e lasciò a
lei il passaggio.
Dall’altra parte l’attendeva il
padre e non solo,centinai di agenti camminavano vestiti tutti di punto,chi
dinanzi a computer,monitor e tanta altra tecnologia a lei sconosciuta.
-Buonasera agenti,vi presento
ufficialmente la nuova entrata,Isabella Swan,mia
figlia- dichiarò a tutti.
La guardavano dubbiosi,chi
incantati da tale bellezza così genuina e sorpresi dalla determinazione che
sprigionavano i suoi occhi.
Dopo un po’ Charli sussurrò
all’orecchio di un agente qualcosa,quest’ultimo annuì
e scattò.
Charlie prese a camminare e Bella senza troppo convenevoli seguì il padre scambiandosi di rado dei
sorrisi con i suoi nuovi colleghi.
Si ritrovò dopo poco nell’ufficio che suppose fosse di
suo padre.
Si accomodarono entrambi su delle grandi sedie ,ma subito entrò una donna,era davvero bellissima,sembrava
una dea scesa in terra,dai lunghi capelli dorati e gli occhi color del mare.
-Bella ti presento Rosalie Hale,ha 20 anni e sarà la tua collega e insieme dovrete
risolvere il caso che ti proporrò fra poco,così delicato e difficile che da
anni ci affligge,perché non riusciamo a trovare i colpevoli,le loro tracce
sembrano addirittura introvabili. Rose studia a Hale e ti darà una sistemata,come te è cintura nera di judo
e arte marziali- eh si Bella è cintura nera,strano vero? Anche se con il suo
equilibrio quasi scadente era la migliore in questo campo.
-Sei d’accordo?- le chiese osservandola.
-Si sono d’accordo- acconsentì Bella guardando il volto
sorridente di Rose,sarebbero di sicuro andare
d’accordo.
-Rose accomodati pure tu- e mentre la giovane donna si sedeva lui inziò a tirare fuori
delle carte.
-Cosa sono queste?- chiese Bella guardandole seriamente,vedendo scritto e disegnato gli spostamenti di denaro,foto
di circoli di corse clandestine e di prostitute,droga,profili di uomini
tarchiati.
-Bella questi sono documenti estremamente
segreti,non ne devi assolutamente parlare con nessuno,solo con la tua
collega,me e il vostro beta che incontrerete tra qualche giorno perché in
missione. Continuando,queste sono i resoconti di
spostamenti di denaro sporco,che riusciamo a intercettare,ma mai a trovare,qui
ci sono profili di uomini,capi di tribù che dirigono queste azioni,ma troppo
rozzi e poco intelligenti per poter gestire questi traffici che sono
mondiali,sappiamo che c’è qualcuno a capo,che si sa nascondere bene e che non
lascia nessuna traccia,ma noi ne abbiamo intercettato qualcuno,vediamo questi
spostamenti di denaro che si dirigono
proprio in America e precisamente qui a Washington ,poiché tu sei estremamente
furba e hai delle doti che possono fruttare molto ho deciso di arruolarti con
il consenso di tutti naturalmente. Abbiamo ritrovato anche i luoghi
dove si svolgono questi affari e tu dopo che avrai imparato qualcosa
dovrai andarci in prima persona,sempre mascherata;accetti tutto questo?—
Bella ci pensò affondo e valutò tutto con estrema
razionalità e prese la sua decisione,che sapeva
sarebbe stata quella decisiva:-Accetto-.
-Ora ti recherai con Rose a casa e sarà lei a spiegarti
alcune cose- detto ciò il padre le strinse la mano e le congedò.
Bella seguì Rose che la condusse fuori il quartiere e
precisamente vicino a un a BMW rossa fiammante.
-Wow!- a Bella scappò un esclamazione
di stupore vedendo la macchina.
-E’ la tua?- chiese titubante.
-Certo- le
rispose raggiante Rose in tutta la sua bellezza.
Salirono sulla macchina e Rose mise in moto ,quando Bella si accorse di aver superato casa sua chiese
dubbiosa:- Ma non dovevamo andare a casa mia?-.
-No andiamo al centro commerciale- le rispose raggiante.
-Come? No,io odio lo shopping,e
poi perché?-.
-Come odi lo shopping? E poi ti serve una rimodernata,sai devi essere alla moda sei vuoi essere un agente- le
disse con un occhiata riflessiva.
-Ufff!-sbuffò
sonoramente e poi guardò Rose e insieme scoppiarono a ridere.
-Sei simpatica sai?- affermò Rose sorridendo.
-Oh certo io e la simpatia siamo una sola cosa- rispose
sghignazzando.
Arrivarono presto al centro commerciale e Rose la
costrinse a comprare scarpe alte,vestitini davvero “ini”,pantaloni attillati,pantaloncini,gonne,camicie e tante
magliette.
-I capelli li porterai
sempre così boccolosi ma più selvaggi e seducenti,poi
naturalmente il trucco- le disse risoluto.
-Oddio no!-esclamò Bella con paura.
Quando uscirono dal centro estetico Bella
era estremamente più bella,davvero affascinante,dai lineamenti sempre delicati
e soffici.
Durante il viaggio di ritorno parlarono di loro,scoprì che Rosalie era single,stranamente, e che amava fare
il suo lavoro e sognava di diventare un avvocato per questo aveva scelto Hale,che poi portava anche il suo stesso cognome.
Rose si mostrò anche lei alquanto scettica quando Bella
le disse di non provare momentaneamente interesse per nessun ragazzo.
-Siamo arrivate,ci vediamo
domani Bella ,ti passo a prendere io per accompagnarti a scuola e ti vengo a
prendere io,se non ti dispiace-.
-Ma certo Rose,non so perché ma
già ti considero come una vera amica-.
-Lo stesso vale per
me,dopotutto dobbiamo condividere un sacco di missioni insieme- le rispose
ridendo.
Dopo essersi salutate Bella
ritornò a casa e in poco tempo di addormetò incurante
dell’incontro che a breve avrebbe dovuto affrontare.
Spero
vi sia piaciuto,e anche se non è il massimo vorrei
sapere un vostro parere per continuare,perché se non piace non continuo.
Un
bacione TanyaCullen.