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Autore: Emma Bennet    06/01/2010    8 recensioni
Mi sembra ovvio, signorina Granger. Ne abbiamo parlato, lei sarà la nuova professoressa di Trasfigurazione, nonchè rappresentate
della Casa di Grifondoro. Mentre, il signor Malfoy insegnerà Difesa contro le Arti Oscure, e rappresenterà i Serpeverde

e se, anni dopo la fine di Hogwarts, Draco ed Hermione si ritrovassero a lavorare insieme, nel luogo dove sono cresciuti? E se le cose tra loro cambiassero? E se iniziassero a provare... qualcosa più?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Set My Soul Alight ~


Drink up me hearties yo-ho!
«Eccolo che arriva, eccolo che arriva! Phèdre, muoviti!»
«Ecco, sì, ho quasi fatto!»
Draco Malfoy entrò nella sua aula, salutando la classe con un sorriso.
«Professore, le ho portato un caffè, ho notato che lo beve sempre a colazione. E' amaro, come piace a lei»
«Molto gentile da parte tua» la ringraziò l'uomo, accettando la tazza. Se la portò alle labbra, assaggiando il gusto della bevanda. «La prossima volta, però, dovresti portarlo alla professoressa Granger. Un'opera di Trasfigurazione quasi perfettamente riuscita, brava, è rimasto solo un lieve retrogusto di succo di zucca» le disse, facendole l'occhiolino. Phèdre arrossì, più per l'occhiolino che per altro, e tornò in silenzio al proprio posto.
«Ancora duelli, prof?»
«Ti piacerebbe, vero, signor Halliwell? Forse la sconfitta che hai subito con la signorina Arden non ti è andata giù?»
Jared sbuffò, e a se stesso ammise che il professore aveva ragione. Ovviamente, solo a se stesso. Draco ghignò, e aggiunse «Mi dispiace, dovrai aspettare. Oggi iniziamo finalmente il programma di Difesa del settimo anno, dopo tre settimane di ripassi e duelli, direi che è ora. Aprite il volume a pagina 12»
I ragazzi ubbidirono, e la maggior parte di essi rimase alquanto stupita leggendo l'argomento. A distanza di sette anni, il tutto rimaneva ancora una cosa molto scottante.
Il ghigno, ora, era sparito dal viso del professore, sul quale invece si trovava un'espressione seria e austera. «Il Marchio Nero. Come evocarlo, e perchè non farlo»
Draco prese un respiro profondo, voltandosi e chiudendo per un attimo gli occhi. Anche per lui rimaneva una cosa spiacevole di cui parlare, soprattutto pensando che quel temibile simbolo era tuttora impresso sul suo avambraccio sinistro. Era un segno che sarebbe rimasto per sempre su di lui, a ricordargli il suo passato, i suoi errori, i suoi sbagli, ciò che aveva fatto e che non avrebbe dovuto. Era stato un Mangiamorte. Per poco tempo, e non era una causa a cui aveva creduto più di tanto, ma lo era stato. O forse avrebbe dovuto dire che lo sarebbe stato? Per sempre? Non erano pensieri da fare, soprattutto durante una lezione, non voleva che i suoi studenti si accorgessero del suo monologo interiore.
Quando si girò nuovamente, era più calmo. «Bene. Credo che tutti voi sappiate di cosa si tratta, è il simbolo del Signore Oscuro»
«Lo chiama Signore Oscuro» sussurrò Ashley a Samantha.
«E' stato uno di loro, lo sai»
«Secondo te ci crede ancora?»
«Certo che no, altrimenti non sarebbe quà» replicò la mora, tagliando corto.
«Quando egli era ancora al potere lo faceva comparire come segno del suo passaggio, inoltre» continuò Draco «inoltre... è anche tatuato sull'avambraccio sinistro di ogni Mangiamorte. Più il Signore Oscuro è potente, più il marchio si fa calcato, e brucia. Veniva usato anche come mezzo per chiamare a raccolta i suoi seguaci, a Voldemort bastava toccarne uno qualsiasi, e immediatamente tutti gli altri cominciavano a bruciare, molto più che fastidiosamente, per fare in modo che tutti lo raggiungessero. Come sapete, i Mangiamorte sono i suoi più accaniti seguaci, per la gran parte costituiti da famiglie purosangue in quanto si rispecchiano negli ideali del Signore Oscuro, di cui per lo più provengono dalla Casata di Serpeverde» terminò, con la voce che tremava un pochino. «Dopo che Harry Potter ebbe sconfitto il Signore Oscuro per la prima volta, il Marchio Nero smise di apparire, fino al 1994, quando venne evocato alla finale della Coppa di Quidditch Irlanda-Bulgaria. In seguito, venne evocato quì ad Hogwarts la notte dell'... dell'assassinio di Albus Silente»
Un assassinio che toccava compiere a lui. A lui, un sedicenne impaurito e solo, completamente solo, minacciato dal più grande mago oscuro di tutti i tempi. Probabilmente, fu la notte più terribile della sua vita, gli veniva ancora da urlare al solo pensiero, non l'avrebbe mai dimenticata, nè essa nè il periodo buio che le seguì. E come dimenticare tutte le Maledizioni Cruciatus che Voldemort in persona gli aveva inflitto per non aver portato a termine il proprio compito, sotto lo sguardo sconvolto del padre e quello disperato della madre?
«Professore? Mi sta ascoltando?»
Il biondo riportò l'attenzione alla classe, e in particolare su Elaine Howard, chissà da quanto tempo lo stava chiamando. Per un attimo temette che gli volesse chiedere se anche lui ce l'aveva.
«Mi dica, è vero che così come si rinvigorisce quando Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato si rafforza, si "spegne" quando il suo potere diminuisce?»
Draco ci pensò un attimo. «Sì, diciamo che si spegne. Sbiadisce, come se venisse offuscato, sempre di più, fino a diventare quasi trasparente, ma non sparisce. Mai»
La ragazza annuì, rabbrividendo.
«Raffigura un teschio dalla cui bocca fuoriesce un serpente attorcigliato. Solo i fedelissimi potevano avere il come dire?, onore di averlo, infatti solo una ristretta élite di persone, la cerchia più intima al Signore Oscuro, possiede questo marchio, non a tutti i Mangiamorte è stato concesso questo privilegio. Tra le file di Voldemort troviamo Inferi, Giganti, Dissennatori, lupi mannari, ma nessuno di essi ne era dotato. Il Marchio si evoca con la formula "Morsmordre".»
Il professore agitò la bacchetta in aria, e con un incantesimo non verbale fece comparire il temuto simbolo in aria, molto più piccolo rispetto al normale. Un alone di paura e timore si diffuse tra gli alunni, persino tra i Grifondoro, nessuno era abituato a questo genere di cose.
«Non abbiate paura» li incitò Draco «non ce ne è bisogno, non più oramai. Il Signore Oscuro è stato sconfitto una volta per tutte, e questo resta solo un segno. Spaventoso, forse, ma solo un segno. Evocarlo, però, rimane un gesto terribile e io lo sto facendo solo per mostrarvelo. Non fatelo mai, perchè è pericoloso e tremendo in sè e per sè»
In quel momento, la porta venne spalancata ed entrò Hermione Granger, i capelli raccolti in una crocchia alla base della nuca, qualche ricciolo che era sfuggito le incorniciava dolcemente il volto. Rimase per un attimo basita, per poi riprendersi e commentare «Ah-ah, il Marchio Nero. Interessante»
«La quì presente professoressa Granger ha combattuto contro i seguaci del Signore Oscuro, a fianco di Harry Potter. E' stata lei a distruggere la Coppa di Tassorosso, uno degli Horcrux che contribuivano a tenere Voldemort in vita»
«Con una zanna di basilisco, esatto. Che ricordi... esileranti»
Draco fece una faccia buffa che impedì alla riccia di ridere, nonostante l'argomento. «Esilerante non è l'aggettivo che userei» sentenziò il biondo.
«Forse non è il più adatto, effettivamente» disse lei «Questa è una lezione difficile per te» aggiunse, a bassa voce.
«Sì, lo è» ammise lui.
«Ma te la stai cavando egregiamente. Sei un ottimo professore, Draco» rispose lei, sorridendo.
Il ragazzo rimase notevolmente stupito per tre motivi. Uno, lei l'aveva chiamato per nome, nonostante ora non stessero fingendo di stare insieme o che, quindi l'aveva fatto perchè voleva. Due, aveva usato un tono molto confidenziale, molto dolce, un tono che finora le aveva sentito usarlo solo con i suoi amici. Tre, il sorriso che gli aveva rivolto era un sorriso che non le aveva mai visto quando parlava con lui. Ultimamente aveva avuto adito di vedere Hermione Granger ridere e sorridere, eppure mai così. Era un sorriso complice. E bellissimo.
«Grazie»
«Ma tu guarda che manie di protagonismo che ha quella stronza!» mormorò Phèdre alla sua compagna di banco «Già ci rompe le palle durante le sue ore, che sono troppe per i miei gusti, poi viene a scassare durante Difesa, e ne dobbiamo persino sentir decantare le lodi! La odio»
«Phèdre, per me esageri» disse Elaine, con una nota di disappunto nella voce «Non capisco perchè la detesti così tanto, è una bravissima insegnante, a me piace. E voglio ricordarti che è il tuo amato Draco che ne decanta le lodi!»
«Ecco, già che ci sei perchè non te ne vai a Grifondoro visto che ti piace tanto?» fu l'acida risposta della mora, ma l'altra era ormai abituata e non ci fece caso, limitandosi ad osservare che cambiare Casa era impossibile.
«Comunque, sono venuta quà per darti questa» riprese Hermione, porgendo una busta candida al Serpeverde «Non so il motivo, ma è stata consegnata a me»
Draco guardò la lettera, riconoscendo l'elegante calligrafia di Narcissa Malfoy. Una lettera da casa!, pensò, innegabilmente felice. «Grazie mille... Hermione. Chissà perchè quello stupido gufo l'ha recapitata a te»
Per tutta risposta lei si strinse nelle spalle «Non ne ho idea, probabilmente per errore. Voglio sperare che non mi abbia scambiata per te»
«Cosa vorresti dire? Guarda che essere me è un onore» ribattè il ragazzo in questione.
«Non lo metto in dubbio, ma sai com'è, siamo leggermente diversi» replicò la Grifondoro, sarcastica «In ogni caso, devo andare. Avevo un'ora libera e sto sprecando tempo a parlare con te» aggiunse, allontanandosi.
«Guarda che con me non si perde tempo, Granger!» le gridò dietro lui. Lei si voltò prima di lasciare l'aula «Lo so, Malfoy, lo so bene» rispose, ridendo.

«Elaine, devi fare qualcosa. Sono passate due settimane da quando abbiamo deciso le nostre vittime, e tu ti sei limitata a lanciare sguardi languidi a quell'imbecille di un Grifondoro»
«Non è affatto un imbecille, Phèdre» replicò pacatamente la ragazza. Per tutta risposta, l'altra sbuffò infastidita. «Hai intenzione di fare qualcosa o no?»
«Farò qualcosa, Phèdre, non preoccuparti. Oggi stesso»
La mora la guardò soddisfatta. «Benissimo, brava. E ora aiutami a mettere appunto un altro piano per Draco»
Elaine alzò gli occhi al cielo. «Sì, Phèdre, certo»
Qualche ora dopo la bionda era appoggiata alla balaustra della Guferia. Quel posto non era frequentato da quasi nessuno, trovava sempre pace e tranquillità, a parte le rare interruzioni da parte di qualcuno che doveva mandare una lettera, ma che comunque non le rivolgeva la parola. Anche quel pomeriggio, nessuno disturbò le sue riflessioni, tutte indirizzate a un biondo Grifondoro. Elaine era una persona fondamentalmente sincera, per essere una Serpeverde. Fondamentalmente, perchè a volte diceva la verità che intendeva lei, piuttosto che la verità vera: era molto abile nel rigirare i discorsi, come se avesse ragione lei. Ricordava il suo vero primo giorno ad Hogwarts più per lo Smistamento che per altro, infatti fu uno smistamento molto lungo, il Cappello si prese parecchio tempo prima di decidere la sua Casata, siccome temeva sul serio di commettere un errore, e non era mai successo che il Cappello Parlante avesse commesso un errore! A primo impatto aveva deciso di smistarla a Corvonero, per il cervello fine, la voglia di sapere e il suo essere brillante, dopo una più attenta analisi però aveva preso in considerazione Grifondoro: era coraggiosa, temeva poche cose, ed era gentile. Poi si era reso conto che aveva un carattere abbastanza ambiguo, dolce e glaciale, simpatica e acida, divertente e sarcastica. Sarebbe stata una perfetta Reginetta, se non fosse che non amava mettersi in mostra più di tanto. Comunque, aveva generazioni di parenti purosangue alle spalle, per cui la scelta finale era caduta sulla Casata verde-argento. Eppure, spesse volte si era sentita dire che sarebbe dovuta andare a Grifondoro, erano in parecchi a chiamarla la Non-Serpeverde per la sua indole dolce. Conosciuta all'interno della scuola più per la sua bellezza che per altro, perchè erano veramente poche le persone che la conoscevano davvero: gentile era gentile, ma per tutti rimaneva algida e distante. Perennemente oscurata dalla sua migliore amica, più sicura di sè e più brillante in tutte le materie, ma se solo avesse voluto Elaine sapeva che avrebbe potuto mettere in ombra Phèdre in un batter d'occhio, ma perchè darsi tanto da fare? Avrebbe potuto essere il raggio di sole più luminoso, eppure aveva scelto semplicemente di non essere.
In ogni caso, odiava non essere sincera con se stessa più di tutto, e dovette ammettere che nei confronti di Nicholas Cast provava molto più che un'attrazione fisica, lui le piaceva. E l'idea di doverlo abbandonare per quello stupido gioco con Phèdre e le altre la mandava in bestia. Se veramente fosse riuscita a farlo innamorare di lei, e se la loro relazione fosse andate bene, perchè avrebbe dovuto interromperla? Ultimamente si distaccava sempre di più dal modo di pensare e di fare di Phèdre, e forse, pensò, era ora di iniziare a brillare.
Era persa nei suoi pensieri, quando il rumore della porta della Guferia che veniva aperta la fece voltare. Nick in persona entrò, una lettera in mano, i capelli biondi leggermente spettinati. Elaine sentì il sangue affluire alle guance quando i loro sguardi si incontrarono, e seppe di essere arrossita.
«Ehi» mormorò piano, temendo in una brutta reazione da parte dell'altro. Da parte sua, Nick credette quasi di svenire quando sentì Elaine Howard rivolgergli la parola.
«Ciao» le disse, e immediatamente si diede del coglione per la poca originalità usata. Richiamò a sè il suo gufo, Merlin, cercando di non pensarci, gli sussurrò il destinatario affidandogli la missiva e lo guardò partire.
«Così... una lettera, eh?»
«Ai miei genitori» confermò lui «E tu? Anche tu dovevi spedire qualcosa?»
L'idea di un fidanzato purosangue a cui era già promessa in sposa gli balenò in mente, facendogli raggelare il sangue nelle vene.
«Veramente no. A volte vengo quì per pensare, c'è sempre tanta calma»
Lì per lì, Elaine rimase stupita delle sue parole: non lo aveva mai rivelato a nessuno, e ora lo diceva proprio a lui?
«Anche nei pressi della Foresta Proibita. Io di solito vado lì»
Elaine sorrise. Evidentemente, avevano più cose in comune del previsto.

Contemporaneamente, un Hermione scalza passeggiava sulle rive del Lago Nero. Si era tolta le scarpe per stare più comoda, era una cosa che amava, stare scalza, sentire la terra sotto i piedi nudi, era una sensazione bellissima. Anche i capelli, solitamente raccolti, erano lasciati sciolti sulle spalle, disordinati e liberi, il vento vi passava attraverso, smuovendoli. Aveva gli occhi chiusi, la testa reclinata all'indietro, godendosi gli ultimi raggi del sole al tramonto, del sole di un settembre oramai agli sgoccioli. Il cielo era uno spettacolo di rosso e arancio, completamente tinto di questi colori caldi, che contribuivano a creare uno scenario incantevole. Tra le mani reggeva una lettera di Ronald Weasley che ancora non aveva avuto il coraggio di aprire. Prendendo un respiro profondo, e facendosi forza strappò la carta, pronta a leggere il contenuto.
"Cara Hermione, l'ultima volta che ci siamo visti non ci siamo lasciati granchè bene e mi dispiace. Ho espresso male quello che volevo dire, non voglio litigare con te, ma devo dirtelo perchè voglio essere sincero. Malfoy non mi piace e non mi piacerà mai, soprattutto ora che sta con te. Tu dici che è cambiato ma non ci credo, sono convinto che ti stia prendendo in giro. Hermione come puoi fidarti di una serpe come lui? Apri gli occhi, lui non ti ama! Non mi piacete proprio voi due insieme, dovresti lasciarlo perdere e cercare la felicità altrove. Sono sicuro che non prenderai questa mia lettera a male, poichè ovviamente l'ho fatto solo perchè ti voglio bene. Ron"
Una strana rabbia si impossessò della ragazza, Ronald la faceva veramente diventare pazza! Era stupido, egocentrico, ignorante e pieno di sè! Come osava? Respirò, e decise che se ne sarebbe fregata: al diavolo Ron, al diavolo tutti! Sapeva che qualsiasi cosa avrebbe detto o fatto lui avrebbe continuato a credere ciò che voleva, quindi tanto valeva non dargli peso. Prese a camminare avanti e indietro, ancora schiumante di rabbia, così presa dai suoi pensieri che inizialmente non si rese conto di Draco Malfoy che ghignava poco distante da lei.
«Che ci ridi, Malfoy?» lo attaccò, non appena lo vide.
«Sei uno spettacolo unico, Granger»
«E' inutile che cerchi di buttarmi giù, tanto sono già a terra»
«Possi chiederti il motivo?»
Senza rispondere, lei si limitò a lanciargli il pezzo di carta. Draco lesse velocemente, e poi un'espressione irritata comparve anche sul suo bellissimo volto. «Che. Emerita. Testa. Di. Cazzo» commentò.
«Dopo questo, credo che niente di ciò che potrà dire mi ferirà»
«Sbattitene i coglioni, Granger!» la incitò il biondo, con la finezza che lo contraddistingueva.
«Esatto, me ne sbatto i coglioni!» ripetè lei, euforica «Sto molto meglio senza di lui comunque, e se questo è il vero Ronald ne faccio volentieri a meno»
«E' solo una perdita di tempo»
«Sono stanca delle sue stronzate, se ne è andato? Bene, addio»
«Brava così, sfogati»
«Non riesco a sopportare il modo in cui si comporta, è così pieno di...»
«Di...?»
«Di merda! Ronald Weasley è pieno di merda!» urlò, sentendosi libera. Si mise a ridere, da sola, senza motivo. «Non mi importa quello che dice! Perchè lui lo sa che non è assolutamente niente!» continuò, gridando «Sono stanca di lui, mi da sui nervi, mi sta sulle palle, mi fa vomitare, non è affatto il mio tipo!»
«Infatti, Granger! Sai cosa penso? Tu puoi fare di meglio»
Hermione si fermò a fissarlo, come se avesse avuto un'illuminazione. Annuì lentamente, e poi esclamò «Esatto! Io posso fare di meglio! Io sono migliore!»
«Dobbiamo festeggiare questa tua scoperta» propose Draco, appellando due bottiglie di Firewhiskey. Stava per versarne un po' in un bicchiere, quando la riccia prese una bottiglia e vi si attaccò, bevendo più di quanto il Serpeverde avesse mai immaginato potesse fare. «Berrò più Firewhiskey che posso, e ancora e ancora!»
Stette così a bere per una vita, si staccò solo quando ebbe finito la bottiglia, e ne chiese ancora. Stupito da quella Granger così fuori dagli schemi, Draco obbedì dandole anche l'altra bottiglia. Arrivò circa a metà, e poi prese a gridare nuovamente.
«Mi sento così viva, non posso farne a meno, ti rendi conto?»
Corse incontro al biondo e lo prese sottobraccio. «Voglio solo urlare e perdere il controllo e lasciarmi andare, voglio cadere e perdermi e ridere così tanto da farmi un male cane»
Era decisamente ubriaca, eppure quando tornò a portare la bottiglia alle labbra, Draco non la fermò. Non aveva mai visto una Granger così libertina e priva di regole, lei, che era sempre così pura e perfetta...
«Sto combattendo contro il mondo, ma sto vincendo»
«A volte la vita può fare la stronza» disse lui.
«La mia vita potrebbe andare a puttane, per quel che mi riguarda, non mi interessa. Voglio dimenticare tutto e fuggire via» e come a dare forza a queste parole, bevve un lungo sorso. Si allontanò dal ragazzo di qualche passo, e cominciò a ballare, ridendo. Aveva le mani in alto, protese verso il cielo, e gli occhi chiusi. Il tramonto le rendeva i capelli ramati, che si muovevano a ritmo con la Grifondoro, oramai completamente andata.
«Whoaaa!» strillò. Si tolse il cardigan e lo gettò per terra, rimanendo con la camicia e la gonna, e ovviamente a piedi nudi. «Che stai facendo là impalato? Vieni quà, balla con me!», tornò da Draco e lo prese per mano, attirandolo a sè. La parte razionale di quest'ultimo pensò che avrebbe dovuto toglierle quella bottiglia da mano, e accompagnarla in camera per metterla a letto. Purtroppo, la parte razionale di Draco Malfoy era in netto svantaggio rispetto a tutto il resto, così rimase solo un debole pensiero che venne presto scacciato. Ballarono e bevvero, urlarono e risero, si divertirono e si lasciarono andare, entrambi. Quando anche l'ultima bottiglia di Firewshiskey finì, il ragazzo ne appellò una di rum. Hermione l'assaggiò, assaporando il liquido dolceamaro, molto più pesante. Infine, dovette decidere che le piaceva parecchio, perchè ne bevve ancora.
«Yo-ho beviamoci su!» cantò, intonando una tipica canzone da squallida osteria. Dopodichè, cadde al suolo, stremata.

Due ore dopo, Draco Malfoy guardava Hermione Granger dormire placidamente nel proprio letto, nella sua stanza. Non aveva mai creduto di poter fare una cosa simile: ospitare una ragazza nel suo letto senza farci sesso. Infondo, c'è sempre una prima volta no?, si disse, sorridendo fra sè e sè. Avevano cantato ancora, prima, fin quando lei non aveva cominciato a sentirsi male, cosa abbastanza prevedibile a dire la verità. Era chiaro che non era abituata a bere, e quella sera aveva bevuto alla grande. L'aveva portata di corsa nella propria camera, standole accanto mentre vomitava anche l'anima. Poi l'aveva portata fuori al balcone per prendere un po' d'aria, dandole un bicchiere d'acqua, era tornato al Lago Nero e con un paio di Gratta e Netta aveva ripulito il macello che avevano combinato. Era tornato in camera, e l'aveva trovata mentre osservava il cielo.
«Mi farai vedere la tua costellazione?» gli aveva chiesto.
«Certo, appena spunta» le aveva risposto, ma non aveva potuto farlo. Infatti, si era addormentata poco dopo, e lui l'aveva messa a letto. Ora la osservava, stupito del fatto che non si era mai reso conto di quanto fosse bella. Non era esattamente una bellezza appariscente, di quelle che noti subito perchè non puoi farne a meno. Aveva i suoi difetti, ma le imperfezioni eguagliavano la bellezza. I capelli disordinati e gonfi le davano un'aria sbarazzina, e il naso non era proprio greco, ma era tenero. Aveva lunghe ciglia scure, che le accarezzavano le guance quando chiudeva gli occhi, la pelle era molto chiara e se si guardava da vicino si poteva scorgere una spruzzata di lentiggini. E anche se ora non poteva vederli, sapeva che aveva un paio di incantevoli occhi dorati, espressivi ed intelligenti, profondi. Come lei. Era il tutto che la rendeva bella. C'era un certo non so che in lei che le conferiva un'aria di purezza, come se fosse un angelo, ma anche di semplicità.
Era innegabile.
Hermione Granger era bella.
E Draco Malfoy dovette far fronte a questa nuova, straordinaria scoperta.




Author's Corner: buona Epifania a tutti! (: Avete mangiato tanta cioccolata? Io sì ù.ù Giusto per riprendermi dal trauma del ritorno a scuola. E non mi sonno ripresa affatto. Che danno ç____ç Passiamo a qualcosa di piacevole (?) ...il capitolo :D Spero vi sia piaciuto. Draco è sempre più OOC, ma sinceramente sarebbe impossibile mantenerlo il Draco dei libri XD Mi auguro che non vi dispiaccia più di tanto questa versione più "dolce". Ma in questo capitolo abbiamo modo di vedere anche un Hermione diversa, anche  se è tutto merito dell'alcol XD C'è una parte - quella in cui Hermione si sfoga - ispirata a I Can Do Better, di Avril Lavigne, e il titolo è ovviamente riferito a Pirati dei Caraibi, uno dei miei film preferiti in assoluto, amo Jack Sparrow <333 Infine, devo dire un ultima cosa: il capitolo è interamente dedicato a Silvia, che è sempre carinissima e buona e mi riempie di complimenti (che non merito). La tua shot Il nome del Narciso mi è piaciuta così tanto *ç* Spero che questo ti piaccia (: 
Un grazie i m m e n s o  a chi mi legge, e alle 39 meravigliose persone che hanno inserito questa storia tra i preferiti e alle 60, altrettanto magnifiche, che l'hanno inserita tra le seguite *____* E ovviamente, un grazie ancora più grande a chi recensisce ^^
whateverhappened: alloraaa, che ne pensi del capitolo tesoro? Grazie ancora per gli auguri... e io che pensavo te ne fossi dimenticata! Ero ridicola con i miei "E che giorno è oggi?" XD Direi che dopo  i dolcissimi commenti di Phèdre il tuo amore per lei crescerà notevolmente XD Per non parlare di Lenticchia/Donnola/Ronald, una persona di indubbia classe ù___ù (ma anche no) Blaise e Pansy compariranno, più alla fine, ma ci saranno! Bellini loro <3 a presto, aspetto con ansia un tuo giudizio!
anna96, suppongo che sia aumentato anche il tuo amore per Phèdre XD Essì, quella ragazza è una stronza! E Draco è semplicemente v i t a. E ci sono altri progressi con Hermione *ç* Grazie mille C:
_Vega, purtroppo in questo capitolo niente liti uù spero che ti sia piaciuto ugualmente però *____* E Ron è più idiota che mai... no comment. E Draco è figo. Un bacio!
_slytherin, Lucy sei una cazza. Non so perchè ma mi andava di dirlo XD Dillo che ti piace Donnola, dillo! E pensare che una volta ti piaceva ç____ç Come potevi? Basta, rinneghiamo il tuo oscuro passato. Draco è bono. Bacio <3
Heyitsdoda, ciao tesoro! Muhuhahah credo che ogni scrittore debba ricevere una recensione come la tua XD Addirittura convertita al Dramionesimo? *___* Ti ho portata sulla retta via, ma giù le mani da Draco uù Grazie mille, spero che questo capitolo ti sia piaciuto <3
__woah scorps, ciao vita! Don't worry, Blaise comparirà con una ragazza figa al suo fianco! Che ti credi che non ti penso io? ù.ù Ronron caro è un coglione di cacca, non trovi amore? Bah, che mondo! Un bacio dalla tua Befana preferita XD
__pescaverde, in questo momento stai su facebook a commentare dei link idioti, e parliamo della scuola che fa schifo. E Draco è meraviglioso, stupendo, fantastico, magnifico, tutto! Ma è mio. Giù le zampe, coccodè! E Phèdre è figa, sì uù Ma non shippare Draco/Phèdre che ti scomunico as friend. Tà XD
Purtroppo, con la ripresa della scuola non so se potrò postare frequentemente, ma cercherò di fare del mio meglio perchè questa ff mi sta prendendo molto, e ci tengo. Vi chiedo solo di continuarmi a seguire, un bacione a tutti! :3
   
 
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