Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Vagabonda    06/01/2010    3 recensioni
No, il titolo non è sbagliato. C’è scritto proprio Callen, avete letto bene. Perché così è come Elisabetta chiama all’inizio la più famosa e invidiata famiglia di vampiri. Elisabetta ha molte cose in comune con Bella Swan. Per esempio, è timida come lei, con una particolare predisposizione per catastrofi e un’assoluta mancanza di equilibrio. Un giorno, quasi per caso, il libro Twilight capita tra le sue mani. E lei comincia a leggere, e si ritrova in un mondo incredibile, talmente simile al suo da sembrare quasi lo stesso. Che sia tutta una questione di coincidenze? La ragazza non ne è poi tanto sicura…
Rimasi a bocca aperta, fissando la faccia del volume con un misto di sorpresa e ilarità. La lucida copertina nera ricambiò il mio sguardo, le lettere rosse che parevano dichiarare prepotentemente il loro nome. Twilight lessi.
Fui presa dall’insensata voglia di ridere e un singulto isterico uscì dalle mie labbra serrate. Quando si parla del diavolo…
Ma ero soddisfatta e abbastanza impaziente, quando cominciai a sfogliare le pagine del libro. Finalmente avrei appreso la storia del vampiro più discusso del momento direttamente dalle parole dell’autrice, e non sarei più apparsa una completa ignorante di fronte alle acclamazioni della mia amica.
Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte, recitava la prima frase, seguita da molte altre. Sorrisi, afferrando quel libro così improbabile tra le mie mani, e mi sistemai comoda sul sedile. Mi rimanevano ancora pochi minuti di viaggio, ma perché non sfruttarli al meglio? A dir la verità, quel volume mi incuriosiva e non poco, e già le prime parole avevano stuzzicato il mio istinto di lettrice. E poi, non ero forse impaziente di conoscere meglio questo Edward?
Con quei pensieri e la pioggia scrosciante che accompagnava i miei occhi avidi di sapere, cominciai a leggere il libro
Twilight.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Image Hosted by ImageShack.us







Ringrazio mille e più volte la Meyer e suo bellissimo romanzo, senza il quale questa storia non potrebbe esistere! Grazie nonna Meyer! :)


Alzai la mano e cercai il campanello a tentoni. Dopo vari tentativi riuscii a trovarlo e li spinsi forte. Un secondo dopo la porta si spalancò, e mia madre mi assalì furiosa.
-Ma ti sembra questa l’ora di tornare?! Dove sei stata?!?-
-Sono andata in centro con Alessia- dissi laconica, spostandola con una mano per entrare in casa. Mi tolsi le scarpe fradice e il cappotto, dirigendomi verso il piano di sopra.
-ELISABETTA, TORNA IMMEDIATAMENTE QUI!!-
Sbuffai, voltandomi verso la voce imbestialita di mia madre –Che c’è?-
Sciaf. Il suo schiaffo mi colpì in pieno viso, facendo un risucchio e lasciandomi la guancia in fiamme. Mi morsi le labbra e una solitaria lacrima sfuggì al mio controllo.
Fissai la donna davanti a me, con un misto di sorpresa e dolore.
Mia madre mi somigliava molto. Piccolina come me, forse un po’ più bassa, aveva i miei stessi occhi color cioccolato, e la ruga che le vedevo sulla fronte era la medesima che compariva sulla mia, quando ero preoccupata o infastidita.
Ricambiò il mio sguardo, già pentita del suo gesto, e allungò una mano per sfiorarmi la pelle incandescente. Mi scostai e lei sospirò.
-Tesoro, mi dispiace, ma lo sai che mi da fastidio quando ti parlo e non mi ascolti-
-Ma io ti stavo ascoltando-
Mi guardò scettica e scoccò un’occhiata allusiva al libro che stringevo tra le mani. Arrossii e lo nascosi dietro alla schiena.
L’ombra di un sorriso passò sul suo volto stanco, subito sostituita da un’espressione curiosa –Cosa leggi?-
-Niente- mi affrettai a rispondere, la faccia ormai in fiamme. Cercai di spostare il volume dalla sua traiettoria ma lei fu più veloce e lo acchiappò, strappandolo dalle mie mani.
-Ridammelo!-
Mi ammonì con lo sguardo e rivolse la sua attenzione al libro.
-“Twilight”- lesse ad alta voce. Poi mi fissò divertita –Ma non è il fantasy preferito di Alessia?-
Cercai di ignorare il tono con cui aveva pronunciato la parola “fantasy”, come se si trattasse di un disgustoso insetto. Mia madre, come me, era una grande divoratrice di libri, ma mentre io tolleravo tutti i generi letterali, lei aveva certi…pregiudiz su alcuni.
-Sì, infatti- dissi rigida –me l’ha regalato proprio lei-
-E ti piace?- chiese, sfogliando il volume assorta. Si trattava pur sempre di un libro, e come tale per lei era sacro.
-Ho appena cominciato a leggerlo e gradirei continuare, se me lo restituisci-
Tesi la mano per riappropriarmi di Twilight, ma lei lo tenne alzato, guardandomi penetrante –Perché hai fatto così tardi?-
Sbuffai –Te l’ho detto, sono stata con Alessia fino alle sei, poi ho preso l’autobus, solo che…è arrivato in ritardo- conclusi.
Le sue sopracciglia scure sparirono sotto ai fitti ricci –Non sei mai stata brava a mentire. Dì la verità, o non riavrai il tuo libro-
Chiusi gli occhi, cacciando indietro le lacrime e respirando profondamente. Succedeva sempre così, quando mi arrabbiavo. Scoppiavo letteralmente a piangere, molto umiliante.
-Ho sbagliato fermata-
-Perché?-
La fulminai con lo sguardo –Perché stavo leggendo-
Dopo un attimo di silenzio, scoppiò a ridere, abbassando il braccio. Afferrai svelta il libro e feci per andarmene.
-Aspetta, non volevo offenderti!- la sentii boccheggiare.
-Troppo tardi- mormorai a denti stretti, salendo velocemente le scale e chiudendomi in camera.
Mi buttai sul letto, la testa affondata nel cuscino. Avrei voluto piangere, sfogare tutta la mia frustrazione, ma avevo cose più urgenti da fare. Presi Twilight, abbandonato al mio fianco, e ripresi a leggere da dove mi ero fermata.
Lo ammetto, l’inizio mi intrigava. Questa ragazza che decideva di trasferirsi in una cittadina umida e insignificante, abbandonando il caldo sole della California, solo per non essere di peso alla madre e al suo nuovo marito. Mi piaceva, innanzitutto perché Forks mi ricordava terribilmente Pavia, “un piccolo agglomerato urbano che in un anno registra il più alto numero di giorni piovosi di tutti gli Stati Uniti”. Bastava solo sostituire “Italia” alla fine, et voilà: ecco la Forks dei poveri.
Certo, Bella Swan era forse un po’ troppo piagnucolona per i miei gusti, ma speravo che nel corso del romanzo sarebbe migliorata. Anche se, non potevo negarlo, avevamo parecchie cose in comune. I problemi di equilibrio, ad esempio, o l’innata timidezza, e tanti altri piccoli dettagli, compreso l’aspetto fisico. Entrambe bianche come il latte, fiacche e negate per qualsiasi attività fisica.
Fu in quel momento, seduta a pranzo, impegnata a conversare con sette estranei curiosi, che li vidi per la prima volta.
Mi feci attenta. Ecco, ci siamo.
Erano seduti nell’angolo più lontano e isolato della mensa. Erano in cinque. Non parlavano e non mangiavano, benché ognuno di loro avesse di fronte a sé un vassoio pieno di cibo, intatto.
Chiusi il libro di scatto, infilandoci un dito dentro per non perdere il segno. Respirai profondamente, cercando di calmare i battiti del mio cuore impazzito. Eccoli, i vampiri, i famosi Callen, o quel che era. Scossi la testa, potevo mai agitarmi per una cosa del genere?! Riaprii la pagina.
Non si somigliavano affatto. Dei tre ragazzi, uno era grosso, nerboruto come un sollevatore di pesi professionista, i capelli neri e ricci.
Corrucciai la fronte, no, non era lui. Il mio vampiro era più sottile, con i capelli ramati, un sorriso sghembo stampato sul volto perfetto e gli occhi color ambra. Ormai avevo imparato a memoria la sua descrizione, a forza di sentirmela ripetere da Alessia. Avrei potuto benissimo riconoscere Edward anche per strada.
Uno era più alto e magro, ma comunque muscoloso, biondo miele.
No, nemmeno questo. Eddai Bella, arriva al punto! Cercai di ricordare quanti erano i ragazzi, ma lasciai subito perdere. Meglio continuare.
Il terzo era smilzo, meno robusto, con i capelli rossicci e spettinati.
Ah! Eccolo. Edward.
Lessi ancora, e conobbi anche le altre due. La bionda col fisico da modella e la moretta dal modi aggraziati. Indugiai su quest’ultima, il pensiero che volò ad Alessia.
C’era un non so che di simile, tra le due. La vampira e l’umana. Sorrisi.
E quelli chi sono? Brava Bella, ti sei svegliata.
Sono Edward ed Emmet Cullen, assieme a Rosalie e Jasper Hale…Alice Cullen…
No, fermi un attimo. Cullen? Con la u? Come “Culo”?? Ma che razza di cognome era?! Mille volte meglio quello che avevo pensato io!!
Mentre li studiavo, il più giovane dei Cullen (bha) alzò lo sguardo e incrociò il mio.
Mi immobilizzai, gli occhi fissi sulla pagina e il respiro accelerato. Il cuore premeva contro il petto come se volesse schizzare fuori, e il sudore mi imperlava la fronte.
Appoggiai il libro a faccia in giù sul letto e mi alzai tremante, dirigendomi verso la finestra. La spalancai e ispirai l’aria fresca d’inverno. Benché fosse umida e odorasse di pioggia, riuscì comunque a schiarirmi le idee. Ma c’era sempre quel senso di nausea che rimaneva, come una fastidiosa sensazione.
Possibile che…? No, non poteva essere. Quello era solo un libro, e nient’altro. Casualmente era capitato anche a me. Di incrociare il suo sguardo.
Nello stesso identico modo.
Scossi il capo e chiusi le imposte. Ma per favore! Un libro. Solo un libro.
-Elisabetta, a tavola!!- sentii gridare mia madre dal piano di sotto.
Sobbalzai e mi precipitai giù dalle scale. Dopo neanche un quarto d’ora ero di nuovo in camera.
Mi guardai intorno, in cerca di un’occupazione. Avrei potuto giocare un po’ al computer, magari navigare in Internet. Era da tanto che non mi connettevo. Afferrai il mio portatile e lo accesi. Quando la schermata iniziale si riempì di tutte le icone, costellando lo screensaver di tanti piccoli puntini gialli, lo spensi.
Forse disegnare era la cosa giusta da fare. Mi era sempre piaciuto scarabocchiare sui fogli, specialmente fumetti e paesaggi. Ma negli ultimi tempi avevo completamente perso l’ispirazione, probabilmente a causa dei miei continui sbalzi d’umore.
Armadio, libreria, letto, ancora armadio. Fare qualcosa, distrarsi, tenersi impegnata. Non pensare. Non pensare.
E poi l’occhio mi cadde su di lui. Twilight pareva che mi guardasse, con le sue scintillanti lettere rosse, la copertina leggermente arcuata come in un sorriso, come per deridermi. Notai un’orecchia a lato di una pagina e afferrai il volume di riflesso, per spianarla con un dito. Lo tenni in mano un secondo, soppesandolo, poi mi arresi, e ripresi a leggere da dove ero arrivata.







Eccoci qua!!
Bhe, prima di ogni altra cosa: BUON ANNO!!!
Come procede questo venti dieci? Io sono più pigra che mai…ecco spiegato il motivo del mio ritardo nell’aggiornamento! :/)
Lo so, capitolo un po’ cortino, ma non è colpa mia! Diciamo che volevo racchiudere l’essenza delle parole (eh, che frase poetica) nel senso che volevo trasmettere le sensazioni che prova Elisabetta leggendo il primo capitolo del nostro amato libro.
La prima volta che legge di Edward, e il primo sguardo che si scambiano lui e Bella…cosa le avrà ricordato?? Chissà…
Spero comunque che vi sia piaciuto, aspetto una recensioncina, anche una piiiccola piccola va benissimo! Mi interessa davvero sapere cosa ne pensate di questa storia :)
Buon proseguimento a tutti, e a presto (pigrizia permettendo!)
Baci,
Ele




Per rispondere a quelle squisite personcine che hanno lasciato una recensione…


Gin_ookami97: Ciao! Sono contenta che questa nuova ficcy ti piaccia! Perdonami se ho impiegato tanto ad aggiornare, ma il 2010 mi ha infiacchito…ihih! Allora, il mio contatto di MSN è patu4ever@hotmail.it, ma ti avverto che in questo periodo ho il computer che mi mongoleggia, e non so se potrò accedere…mistero! x) Spero che il chap ti sia piaciuto, se continuerai a recensire mi farà molto piacere ;) Baci!
mione94: Amore mio!! Non sai quanto sono happy che questa new ficcy te gusti! (Scusa, ma a forza di “studiare” inglese e spagnolo faccio un po’ di confusione xD) Allurs, che ne dici del nuovo chap? Lo so, tu ci sei poco, ma vedrai che nel prossimo ci sarò abbondanza di Compe…ihih! Ti amo!
nanerottola: Ehi! Scusa se ti ho fatto aspettare, ma il 2010 mi distrugge! Ihih…spero che il capitolo nuovo ti sia piaciuto, nonostante la sua “cortezza” x) Se continuerai a recensire mi renderai molto felice ihih, baci!
Bella_kristen: Tesora! Buon anno! Quali sono i tuoi buoni propositi? I miei sono dimagrire, trovare un fidanzato e…aggiornare più spesso! x) Sono felicissimissima che la ficcy ti piaccia, e che bello vederti anche qui! Un bacione enorme e a presto (spero xD)
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Vagabonda