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Autore: Ino chan    07/01/2010    9 recensioni
-Tu chi sei?- soffiò l'animagus.- James Potter.-
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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Non esiste Paradiso, non esiste Inferno, esiste solo la missione

Non esiste Paradiso, non esiste Inferno, esiste solo la missione. E’ questo il motto dei Cacciatori, il loro credo, quasi la ragione primaria del loro essere. Il cieco obbedire all’ordine imposto anche a costo di sacrificare la salvezza della propria anima. In nome di quell’ideale i Cacciatori sopravvissuti fino a quel giorno si erano macchiati di crimini che agli occhi della gente li avrebbe targati come mostri. Lorien passò una mano sulla parte di stomaco che sapeva essere occupato dal Marchio dei Cacciatori e sospirò leggermente dal naso. Erano passati dieci anni che non era più un normale essere umano, quello che voleva fare era solo la cosiddetta prova del nove. Non aveva nulla per cui essere nervoso.

Attraversò a passo svelto la distanza che lo separava dalla cella numero otto e con un colpo della bacchetta la liberò degli incantesimi che la sigillavano. Prese un bel respiro che fece gridare vendetta alle sue costole incrinate ed entrò in una lama di luce artificiale che fece battere le ciglia della donna legata al muro di fondo –Ciao Bella.- salutò soave .

-Ciao Lorien.- cinguettò la Mangiamorte inclinando il viso verso la spalla sinistra.

Un urlo atroce risuonò nella cella poi oltre le mura, e chi considerava Lorien Potter troppo dolce per far del male ad un nemico già vinto dovette ricredersi. L’istinto del Mostro, una volta che lo assimili in te non va più via. Mai più.

Lorien abbassò la bacchetta e Bellatrix smise di contorcersi in preda al dolore, lasciò cadere la testa in avanti sul petto e poi sorrise mentre incrociava lo sguardo color castagna del giovane mago –Sei arrabbiato.- sussurrò – Perché la mammina è morta?- una nuova scarica di dolore la fece inarcare contro il muro e sputare quel poco sangue che le si era raccolto in bocca durante il primo trattamento –Oh, povero piccolo.-

-Ho tuo marito.-

Bella sollevò un sopracciglio. Di suo marito le era sempre importato poco per non dire niente, glie lo avevano imposto i suoi genitori di amare Rudolphus e lei aveva obbedito, ma infondo non era mai riuscita a digerirlo. Fece per schiudere le labbra in un sorriso menefreghista, ma alla vista della faccina divertita di Lorien si bloccò.

-E lui mi ha detto dove si nasconde tuo figlio.-

Ecco la leva giusta da usare.

Una madre è sempre una madre.

-Figlio di…-

Lorien sorrise pacifico mentre con l’indice della mancina faceva “no!no!” alla volta di Bellatrix. Insultare sua madre in quel momento era l’ultima cosa che le avrebbe potuto perdonare. Riportò al fianco il braccio armato al fianco  e le si avvicinò mantenendo il sorriso sul viso –Facciamo un accordo Bella, vuoi?-

 

 

 

 

 

 

Nel fare un accordo con quella donna si era sentito più viscido di un anguilla saponata, ma non aveva potuto fare altrimenti. In un incondizionato desiderio di pulizia si passò le mano sul davanti della giacca e a passo lento prese a camminare verso il primo caminetto utile. Dannati sistemi di sicurezza che gli impedivano di Smaterializzarsi da dentro il Ministero. Imboccò un piccolo corridoio male illuminato e alla vista della donna bionda che gli andava incontro a testa bassa sollevò entrambe le sopracciglia- Luna?-

-Lorien?-

Si fissarono per un momento, incapaci di mettere assieme il resto del discorso. Hermione, che era accanto alla ragazza , ridacchiò imbarazzata e si fece indietro di un passo  per lasciarli spiegare, ma Lorien fu più lesto di lei. Si volse e imboccò la scala che portava alla sua sinistra, Luna lasciò cadere la cartellina che teneva fra le mani –Lorien.- cercò di richiamarlo, ma lo sapeva che non sarebbe servito, perciò decise di giocare il tutto per tutto. Gonfiò il torace ed esplose nella notizia che si teneva dentro da quasi un mese:

 

 -ASPETTO TUO FIGLIO!-

 

 

In un secondo Mione vide la schiena di Lorien sparire oltre i gradini, aggrottò la fronte e andò a sporgersi dalla scala, non poteva essersi Smaterializzato e infatti, stava agonizzando spiaccicato  sul fondo del pianerottolo. Come suo padre era svenuto le tre volte che aveva saputo di avere un pupo in arrivo, lui aveva fatto altrettanto, aggiungendo al tutto un salto a piedi pari di quasi quindici gradini. Si volse verso Luna che aveva radunato le mani sulla bocca – Congratulazioni…- scosse la testa sorridendo divertita - Hai reso tuo figlio orfano.-

 

 

 

 

Quando Luna si decise a raggiungere Lorien ed Hermione ai piedi delle scale, il Cacciatore era seduto per terra con le ginocchia leggermente piegate e le mani a reggere la parte dietro della testa, quella che doveva aver ammaccato cadendo.  Piegò un ginocchio a terra e riunì di nuovo le mani davanti alla bocca  -Scusa.-

-Ti sembra il caso di mollare certe notizie così?-

-Non sapevo come trattenerti.-

-Tanto valeva cruciarmi una gamba.-

Hermione sollevò le sopracciglia in un “Effettivamente…” non detto.

Luna non rispose, era la prima volta da quasi un mese che ce l’aveva di nuovo così vicino, gli buttò le braccia al collo di botto e per effetto del suo peso Lorien si ritrovò di nuovo schiena a terra. Un unico “Ahia!” informò la prossima signora Malfoy che cadendo Lorien aveva sbattuto la nuca e Luna la fronte – Siete due caterpillar…-

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

 

C’era una schema sotto, qualcosa che riusciva a percepire chiaramente, ma a cui non sapeva dare un noma ancora. Remus sollevò lo sguardo dal libro aperto sulla sua scrivania e si spinse all’indietro contro lo schienale della seggiola. Ci stava diventando scemo a seguire quell’intuizione, ma non poteva astenersi dal seguirla. Era troppo forte per lui.

Guardò verso il divano dove Dora si era appisolata, si alzò spingendo indietro la sedia con il sedere e le andò di fronte. Si piegò a sollevarla fra le braccia, ma la donna si mosse infastidita e gli impedì di tirarla su dal divano. –Finisci di leggere qui.- gli disse con una vocina di sonno niente male e il Licantropo si sedette sul divano accanto a lei, alzando il braccio sinistro per permetterle di accucciarsi contro il suo fianco.

 

-Cosa…- mormorò abbassando la testa sul libro che teneva con una sola mano, come se all’improvviso non riuscisse più a mettere a fuoco i caratteri. Sollevò lo sguardo verso il soffitto, poi Dora che ancora pisolava e poi di nuovo a quella lista d’ingriedienti.

 

-L’occhio sinistro di un giovane animagus.

“L’occhio di Joel che non era più stato trovato.

-Il sangue di un eroe.

“Le continue emottisi di Lorien

-Il sacrificio di una madre

“La morte di Lily.”

 

E la lista continuava – Mio Dio…- mormorò –Ho capito!-

 

 

 

   
 
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