Non esiste Paradiso, non esiste Inferno, esiste solo la missione.
E’ questo il motto dei Cacciatori, il loro credo, quasi la ragione primaria del
loro essere. Il cieco obbedire all’ordine imposto anche a
costo di sacrificare la salvezza della propria anima. In nome di quell’ideale i Cacciatori sopravvissuti fino a quel giorno
si erano macchiati di crimini che agli occhi della gente li avrebbe
targati come mostri. Lorien passò una mano sulla
parte di stomaco che sapeva essere occupato dal Marchio dei Cacciatori e
sospirò leggermente dal naso. Erano passati dieci anni che non era più un
normale essere umano, quello che voleva fare era solo la cosiddetta prova del
nove. Non aveva nulla per
cui essere nervoso.
Attraversò
a passo svelto la distanza che lo separava dalla cella numero
otto e con un colpo della bacchetta la liberò degli incantesimi che la
sigillavano. Prese un bel respiro che fece gridare vendetta alle sue costole
incrinate ed entrò in una lama di luce artificiale che fece battere le ciglia
della donna legata al muro di fondo –Ciao Bella.-
salutò soave .
-Ciao
Lorien.- cinguettò la Mangiamorte
inclinando il viso verso la spalla sinistra.
Un
urlo atroce risuonò nella cella poi oltre le mura, e chi considerava
Lorien Potter troppo dolce
per far del male ad un nemico già vinto dovette ricredersi. L’istinto del
Mostro, una volta che lo assimili in te non va più via. Mai più.
Lorien
abbassò la bacchetta e Bellatrix smise di contorcersi
in preda al dolore, lasciò cadere la testa in avanti sul petto e poi sorrise
mentre incrociava lo sguardo color castagna del giovane mago –Sei arrabbiato.-
sussurrò – Perché la mammina è morta?- una nuova
scarica di dolore la fece inarcare contro il muro e sputare quel poco sangue
che le si era raccolto in bocca durante il primo
trattamento –Oh, povero piccolo.-
-Ho
tuo marito.-
Bella
sollevò un sopracciglio. Di suo marito le era sempre importato poco per non
dire niente, glie lo avevano imposto i suoi genitori di amare
Rudolphus e lei aveva obbedito, ma infondo non era
mai riuscita a digerirlo. Fece per schiudere le labbra in un sorriso
menefreghista, ma alla vista della faccina divertita di Lorien
si bloccò.
-E
lui mi ha detto dove si nasconde tuo figlio.-
Ecco la leva giusta da usare.
Una madre è sempre una madre.
-Figlio
di…-
Lorien
sorrise pacifico mentre con l’indice della mancina faceva “no!no!” alla volta di Bellatrix. Insultare sua madre in quel momento era l’ultima
cosa che le avrebbe potuto perdonare. Riportò al
fianco il braccio armato al fianco e le si avvicinò mantenendo il sorriso sul viso –Facciamo un
accordo Bella, vuoi?-
Nel
fare un accordo con quella donna si era sentito più viscido di un anguilla saponata, ma non aveva potuto fare altrimenti.
In un incondizionato desiderio di pulizia si passò le mano
sul davanti della giacca e a passo lento prese a camminare verso il primo
caminetto utile. Dannati sistemi di sicurezza che gli
impedivano di Smaterializzarsi da dentro il Ministero. Imboccò un piccolo
corridoio male illuminato e alla vista della donna bionda che gli andava
incontro a testa bassa sollevò entrambe le sopracciglia- Luna?-
-Lorien?-
Si
fissarono per un momento, incapaci di mettere assieme il resto del discorso. Hermione, che era accanto alla ragazza ,
ridacchiò imbarazzata e si fece indietro di un passo per lasciarli spiegare, ma Lorien
fu più lesto di lei. Si volse e imboccò la scala che portava alla sua sinistra,
Luna lasciò cadere la cartellina che teneva fra le mani –Lorien.-
cercò di richiamarlo, ma lo sapeva che non sarebbe
servito, perciò decise di giocare il tutto per tutto. Gonfiò il torace ed
esplose nella notizia che si teneva dentro da quasi un mese:
-ASPETTO TUO FIGLIO!-
In
un secondo Mione vide la schiena di Lorien sparire oltre i gradini, aggrottò la fronte e andò a
sporgersi dalla scala, non poteva essersi Smaterializzato e
infatti, stava agonizzando spiaccicato sul fondo del pianerottolo. Come suo padre era
svenuto le tre volte che aveva saputo di avere un pupo in arrivo, lui aveva
fatto altrettanto, aggiungendo al tutto un salto a piedi pari di quasi quindici
gradini. Si volse verso Luna che aveva radunato le mani sulla bocca –
Congratulazioni…- scosse la testa sorridendo divertita - Hai reso tuo figlio
orfano.-
Quando
Luna si decise a raggiungere Lorien
ed Hermione ai piedi delle scale, il Cacciatore era
seduto per terra con le ginocchia leggermente piegate e le mani a reggere la
parte dietro della testa, quella che doveva aver ammaccato cadendo. Piegò un ginocchio a terra e riunì di nuovo
le mani davanti alla bocca -Scusa.-
-Ti
sembra il caso di mollare certe notizie così?-
-Non
sapevo come trattenerti.-
-Tanto
valeva cruciarmi una gamba.-
Hermione
sollevò le sopracciglia in un “Effettivamente…” non detto.
Luna
non rispose, era la prima volta da quasi un mese che ce l’aveva
di nuovo così vicino, gli buttò le braccia al collo di botto e per effetto del
suo peso Lorien si ritrovò di nuovo schiena a terra. Un
unico “Ahia!” informò la prossima signora Malfoy che
cadendo Lorien aveva sbattuto la nuca e Luna la
fronte – Siete due caterpillar…-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
C’era
una schema sotto, qualcosa che riusciva a percepire
chiaramente, ma a cui non sapeva dare un noma ancora. Remus
sollevò lo sguardo dal libro aperto sulla sua scrivania e si spinse all’indietro
contro lo schienale della seggiola. Ci stava diventando scemo a seguire quell’intuizione, ma non poteva astenersi dal seguirla. Era
troppo forte per lui.
Guardò
verso il divano dove Dora si era appisolata, si alzò spingendo indietro la
sedia con il sedere e le andò di fronte. Si piegò a sollevarla fra le braccia,
ma la donna si mosse infastidita e gli impedì di tirarla su dal divano. –Finisci
di leggere qui.- gli disse con una vocina di sonno
niente male e il Licantropo si sedette sul divano accanto a lei, alzando il
braccio sinistro per permetterle di accucciarsi contro il suo fianco.
-Cosa…-
mormorò abbassando la testa sul libro che teneva con una sola mano, come se all’improvviso
non riuscisse più a mettere a fuoco i caratteri. Sollevò lo sguardo verso il
soffitto, poi Dora che ancora pisolava e poi di nuovo a quella lista d’ingriedienti.
-L’occhio
sinistro di un giovane animagus.
“L’occhio di Joel che non era
più stato trovato.”
-Il
sangue di un eroe.
“Le continue emottisi di Lorien”
-Il
sacrificio di una madre
“La morte di Lily.”
E
la lista continuava – Mio Dio…- mormorò –Ho capito!-