Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: cerere    07/01/2010    2 recensioni
Prima fanfiction. Lo so, lo so. Ci ho messo un po a scegliere su chi (o cosa) farla, ma alla fine mi son detta: "Perchè non cominciare dai nani verdi?" E così, eccomi qui.
Piccola Supplica: recensite, vi prego in ginocchio. Non importa se vi sembra una schifezza totale, mi farebbe comunque piacere avere qualche commentino. Giusto per sapere che vi passa per la testa.
Detto ciò, enjoy! :D
ps: se mancano accenti, maiuscole o quant'altro: scusatemi, ma quando scrivo mi succede sempre!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

mi spinsi via i capelli dalla fronte e strizzai gli occhi per riprendermi.
-piaciuto?- mi chiese lui sorridendo.
-completamente fuori controllo- risposi sognante.
-proprio come piace a me- ribatte lui. io sorrisi e non risposi, ma sgranai gli occhi quando feci mente locale.
-mio dio- mormorai spaventata. -tu sei anche sposato- gemetti. mi passai una mano sulla fronte e affondai la testa nel cuscino morbido.
-ancora per poco- disse lui soddisfatto. alzai la testa di scatto e lo vidi con la testa appoggiata sul palmo della mano, il gomito puntato sul cuscino e un sorriso saccente sulle labbra. il ritratto della tranquillita.
inarcai leggermente le sopracciglia e lui sorrise. -odio quella vipera. per fortuna che se n'e andata di casa assieme ai bambini-
-che padre modello- commentai sarcastica stropicciandomi gli occhi nel tentativo di recuperare un po di lucidita. lui ridacchio, si alzo e pianto il suo viso a due centimetri dal mio. -non fraintendermi, piccola. adoro i miei figli, ma la liberta è sempre la liberta-
-idiota- ridacchiai afferrando un cuscino e sbattendoglielo in testa. lui incasso il colpo e quando riemerse sorrideva malizioso. -a proposito di piccola- disse lanciandomi uno sguardo indecifrabile. -con quanti ragazzi sei andata a letto? due? tre? non devono essere parecchi, visto che ho avuto come l'impressione che non sapessi molto cio che si doveva fare e quando lo si doveva fare, poco fa-
casualmente, scelsi di non rispondere a quella domanda, ma in compenso mi accoccolai ancora di piu fra le coperte cercando di prendere calore.
ovviamente, lui si accorse perfettamente del mio patetico tentativo di nascondere la verita. il problema era che lui non sapeva minimamente quanto grande fosse il segreto che cercavo di nascondergli. -imbarazzata, eh?- disse avvicinandosi a me. mi passo l'indice sotto il mento e mi stampo un bacio. -evidentemente qui il mio matrimonio ormai in pezzi non è il primo problema di cui dobbiamo preoccuparci, quanto della tua quasi totale inesperienza- ironizzo. -dai, dimmelo- continuo poi dolcemente, dopo un attimo di silenzio. -con quanti ragazzi sei stata? giuro che non ti prendo il giro- promise passandosi una mano sul petto.
sorrisi e mi rassegnai a rispondere, visto che avevo l'impressione che lui non avrebbe abbandonato tanto facilmente la sua curiosita. -uno- mormorai sorridendo imbarazzata.
scoppio in una risata fragorosa e si sbellico per bene prima di riprendersi. -molto peggio di quanto mi aspettassi. dai, e chi era? uno dei tuoi compagni del corso di chimica al liceo? non dirmi il capitano della squadra di footoball perche non è credibile, data la qualita dei tuoi succhiotti-
sospirai e scossi la testa. -certo che tu sei proprio uno stronzo-
lui si strinse nelle spalle senza la benche minima traccia di rimorso nei suoi occhi divertiti. -che ci vuoi fare, piccola. sono una rockstar-
-giusto- dissi ironica. -che posso aspettarmi di piu? non certo fiori e champagne-
-e fai bene a non aspettarteli, perche tanto non li avrai- disse lui sorridendo.
-ah, grazie- feci fingendomi offesa.
-dai, piccola- fece lui malizioso afferrandomi un polso per attirarmi a se.
-smettila di chiamarmi piccola- gli soffiai dura quando ci ritrovammo a due centimetri l'uno dall'altra.
-ehi, non te la prendere- mi stuzzico lui. prese a mordicchiamri un angolo della bocca e sussurro -perche, il tuo compagno di liceo ti regalava i fiori dopo che avevate fatto sesso?-. ridacchio. -che cosa triste-
mi divincolai dalla sua stretta micidiale e lo guardai severamente negli occhi. -la smetti con questa storia del compagno di liceo?- dissi esasperata. -non è lui quell'unico con cui ho fatto sesso-. immediatamente dopo, pero, mi morsi la lingua per quanto ero stata stupida. avevo riportato l'attenzione sull'argomento.
-ok, ok, piccola- disse piu per accontentarmi che per altro. lo fulminai con un'occhiataccia per avermi di nuovo chiamato piccola, ma lui non se ne frego minimamente (oppure, c'era troppo buio perche potesse vedermi bene in faccia). -allora sono proprio curioso di sapere chi fosse-
-ehm...- dissi prendendo a tergiversare per evitare di rispondere. iniziai a giocherellare con le sue dita e lui con maliziosita si avvicino di nuovo per continuare a mordicchiarmi le labbra. -dai, dimmelo...- mi esorto.
-ok, d'accordo- dissi, visto che la poca razionalita era andata a farsi friggere assieme alla mia lucidita quando lui aveva preso a sbaciucchiarmi in maniera davvero molto eccitante. -quell'uno eri tu- mormorai a mezza voce, sperando quasi che non avesse sentito.
purtroppo per me, pero, aveva sentito eccome. -cosa?- esclamo stupefatto e si stacco da me tanto velocemente da stordirmi. -vuoi dire che....- disse indicandosi ad occhi sgranati.
annuii timidamente, la testa poggiata sul cuscino. -non avrei voluto dirtelo, ma tu hai insistito...-
-eri vergine, fino a due ore fa!- esclamo lui sbalordito. -scusa, ma... ma allora quanti anni hai?- mi chiese poi improvvisamente interdetto.
ecco un'altra domanda che avrei tanto voluto evitare, ma oramai... -sedici- mormorai imbarazzatissima.
spalanco la bocca tanto che temetti gli venisse via la mandibola. -sei anche minorenne!- esclamo sull'orlo di una crisi isterica. rimase immobile per un bel po seduto tra le lenzuola a contemplare il vuoto. -oh, santo cielo. me la sono fatta con una verginella minorenne totalmente ubriaca e pseudo rockettara che potrebbe essere quasi mia figlia...- sussurro sbigottito.
-ora che hai tirato fuori la questione, ti ricordo che hai anche due figli e nonostante tutto sei ancora sposato- dissi tanto per gettare benzina sul fuoco.
-mi sento sporco- si lamento lui. -mio dio, e totalmente illegale una cosa del genere. potrebbero arrestarmi...-
ne avevo abbastanza. -ohi, calma. ok? non ho certo intenzione di andarlo a raccontare in giro- dissi mettendomi a sedere e tirandomi le lenzuola fin sotto le ascelle per coprirmi. -e poi ero anche consenziente-
-ma se eri ubria...- tento lui ma non lo lasciai neanche finire.
-e successo e basta. punto- lo interruppi. -faremo finta che non sia mai successo e tutto tornera alla normalita- mormorai con la morte nel cuore.
-no che non tornera tutto alla normalita- ribatte lui. si sedette accanto a me e si piego per raccogliere il mio sguardo. -mi dispiace, sono stato un vero coglione-
-e perche?- dissi ormai sull'orlo delle lacrime. -ti sei gia pentito di stanotte?-
-pentirmi? certo che me ne pento- fece lui sicuro. poi mi prese il volto fra le mani e mi costrinse a fissarlo negli occhi. -piccola, tu non c'entri niente. il problema e tutto mio. non avrei dovuto farti... quello che ti ho fatto- completo imbarazzato. -perche tu non eri completamente in te e poi io ero perfettamente consapevole dell'effetto che ho su te. ma non sapevo...-
-cosa?- singhiozzai. -che ero vergine, minorenne e ubriaca?-
-che eri ubriaca lo sapevo, ma pensavo che fossi stata leggermente piu adulta per poter gestire la cosa-
fu a quel punto che scoppiai in lacrime. singhiozzai silenziosamente senza ritegno ingnorando lo sguardo interdetto di billie e cavando fuori lacrimoni bollenti. quando riuscii a recuperare un po di lucidita, poi, mi asciugai le guance zuppe con un gesto rabbioso della mano e scostai le lenzuola. a tentoni allungai le mani per cercare i miei vestiti e me li infilai. solo alla fine mi accorsi di avere il top alla rovescia cosi sbuffai e me lo sistemai. poi mi risedetti sul letto e inizia ad infilarmi le scarpe.
-si puo sapere che stai facendo?- prorruppe billie annoiato, rivoltandosi nelle coperte per raggiungermi. mi scosto una bretellina del top e inizio a mordermi la spalla. sentii un brivido corrermi lungo la schiena ma scacciai quella sensazione paradisiaca in malo modo. mi divincolai dal suo braccio e mi alzai. raccattai la felpa e cercai di ricordare cosa mi mancava. fu in quel momento che mi ricordai della borsa. mi guardai attorno e la individuai sul comodino. mi allungai per prenderla ed evadere dalla stanza, ma la mano di billie mi afferro un polso e impresse nella stretta la forza necessaria per costringermi a prestargli attenzione.
-che hai?- mi chiese lui, serio ma anche scocciato dalla mia scenata.
-me ne vado- risposi sprezzante. -cosi non potrai piu pentirti di essere andato a letto con una verginella-
lui rimase in silenzio per un bel po, tanto che cominciai a pensare alla sua mano forte e ferma che mi stringeva il polso come stringeva il manico della sua amata Frankestein... oh, mio Dio, stavo virando i pensieri in un campo minato. meglio riconcentrarsi sul presente.
lui mi lascio andare e sospiro. -vieni qui, bimba- disse battendo sul materasso accanto a lui. io storsi la bocca ed ubbidii, proprio come una bambina dell'asilo.
-se vuoi andartene sai dov'e la porta, ma vorrei almeno spiegarti perche, in realta, mi pento amaramente di stanotte- disse. lo osservai attentamente, seduto accanto a me sul bordo del materasso con i gomiti poggiati sulle cosce. intrepreto il mio silenzio come una tacita conferma, cosi sospiro ed ando avanti.
-io non voglio... che tu vada via- disse cautamente fissandosi le mani intrecciate. -e di questo me ne pento amaramente. perche... beh, vedi, il fatto è che... ci sono caduto dentro con tutte le scarpe. come un vero imbecille-
-in... cosa, esattamente?- chiesi assorta, impegnandomi seriamente per stargli dietro.
scosse la testa e continuo a fissare il vuoto. poi, a sorpresa, si chino su di me e mi mando lunga distesa sul materasso. di nuovo. mi accarezzo i capelli mentre io gli stringevo il polso, piu come una carezza che una vera stretta. piu come a voler seguire i suoi movimenti che a inibirli.
-vedi?- fece lui. - e questo che intendo quando dico che non dovremmo. beh..- si corresse con un sorriso amaro. - io non dovrei-
-non ho ancora capito- soffiai un po distratta dai suoi occhi verdi e profondi.
lui annui. -hai ragione- disse continuando a fissarmi negli occhi. si rialzo, liberandomi dal suo peso, ed io sbattei un paio di volte le palpebre per l'ennesimo gesto incomprensibile. si rimise seduto ai bordi del letto ed io lo imitai con cautela. lui riprese a fissare le sue mani e inizio a parlare gesticolando come se mi stesse spiegando una cosa di estrema importanza. -vedi- disse con calma. -io so che tu sei attratta da me perche sono famoso... aspetta- disse alzando una mano quando io aprii bocca per controbattere. -lasciami un attimo spiegare. vedi... io non dico che tu sia venuta a letto con me perche sono famoso, ma so che l'hai fatto perche, in qualche modo, sei affascinata da me- disse sforzandosi di scegliere le parole con cura. -e questo perche faccio concerti e spacco le chitarre. non l'avresti mai fatto se non facesi queste cose e fossi stato il primo cittadino di normalandia. non è vero?- disse alzando lo sguardo su di me e fissandomi intensamente.
io inarcai le sopracciglia. -ovviamente e abbastanza eccitante l'idea di farsi una storia con una rockstar- ammisi roteando gli occhi imbarazzata. -ma se tu non fossi stato pazzo, ma una persona normale... non saresti stato tu e quindi non mi saresti piaciuto comunque. a me non piacciono le persone normali- spiegai con un mezzo sorriso. -se tu non spaccassi chitarre, non fossi cosi alternativo e diverso non mi saresti mai piaciuto. la fama e solo un contorno, ma se avessi fatto tutte queste cose nel garage di casa tua... probabilmente ci avrei meso piu tempo a scovarti, ma mi saresti piaciuto comunque-
lui fece un mezzo sorriso e sposto la sua attenzione per l'ennesima volta sul nulla. -immaginavo che avresti detto cosi- commento a mezza voce. -e mi rendi tutto piu difficile-
-per esempio, non sarei mai andata a letto con enrique iglesias- continuai leggermente piu rincuorata dalla piega che stava prendendo il discorso. -nonostante io apprezzi la sua faccia magnifica e il suo sedere da urlo perche ovviamente sono una ragazza e la carne e debole, non ci andrei mai a letto. non mi piace il suo stile da fighetto e le sue canzoni diabetiche. mi piace il tuo rock. e basta-
lui sorrise e scosse la testa. -rimane ancora il fatto che io comunque esercito un certo fascino su di te, anche se non intenzionalmente- disse. -ma consapevolmente si... è difficile da spiegare e io non sono mai stato bravo con le parole, ma riesci a vedere le cose dal mio punto di vista, anche solo per un secondo?-
a malincuore, annuii un paio di volte. avevo capito a cosa si riferiva.
-e capisci anche perche mi pento di questa scopata?- chiese con un mezzo sorriso amaro.
lentamente, scossi la testa. dovevo essere sincera entrambe le volte.
sospiro. -e va bene- disse. mi afferro per un polso e mi fece fare una mezza giravolta in modo da finire di nuovo sotto di lui. stavo cominciando a perdere il conto di tutti quei gesti incomprensibili. -il fatto è che...- emise una specie di gemito. -sono un malato- completo con voce tormentata. -e di questo che mi pento-
-non capisco- ammisi sbattendo le ciglia.
-piu ti comporti da bambina, e piu mi attrai- ammise sofferente, frugando nel mio sguardo. -piu sei proibita e piu mi affascini- disse con voce eccitata. -piu fai i capricci, piu mi piacerebbe tenerti con me per ore...-
-oh- dissi lentamente. -ora sto cominciando ad afferrare...-. ora si che aveva senso! -e perche te ne penti?- chiesi poi stringendo gli occhi.
-perche non e una cosa sana- rispose lui scuotendo la testa a due centimetri dal mio viso. -non e una cosa giusta-
-in effetti- dissi lentamente. -ma da quando in qua billie joe armstrong da retta a cosa è giusto e cosa non lo e?- chiesi con un che di canzonatorio nella voce.
-e questo il punto- disse. appoggio la sua mano aperta sulla mia guancia e avvertii la pressione delle sue dita sotto la pelle. -non me ne frega niente, anche se so che dovrebbe-
-e te ne fregherebbe qualcosa sapere che ascolto blink 182 e slipknot come se fosse acqua?- dissi divertita.
-oddio, cosi mi uccidi- mormoro lui e, portandosi una mano al petto, crollo di lato come se davvero gli fosse venuto un colpo. dopo qualche secondo, pero, alzo la testa di scatto e mi sorrise. -scherzo, scema!- ridacchio dandomi una spinta alla spalla. -certo mi stupisce che tu abbia gusti cosi discutibili in fatto di musica, ma cio non toglie che io ti desidero da morire- e affondo di nuovo la testa all'indietro.
-anche adesso?- chiesi maliziosamente, togliendomi di nuovo le scarpe.
-anche adesso- confermo lui senza riuscire a vedermi per via della visuale speculare.
-bene- dissi. incrociai le braccia e afferrato l'orlo del top, me lo sfilai dalla testa. lui sposto lo sguardo su di me e strabuzzo gli occhi. io mi chinai su di lui e lo baciai in un modo che avrebbe dovuto essere dichiarato illegale.
e fu cosi che ricominciammo.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: cerere