Fanfic su attori
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Autore: crazyfred    07/01/2010    3 recensioni
Questa è la mia prima fan-fiction, quindi per favore siate clementi. L'idea è venuta fuori da un gossip letto su una rivista americana, secondo cui Robert Pattinson e Kristen Stewart, la mia coppia di attori preferiti, passeranno insieme a Londra il Natale. Tutta una serie di stravolgimenti e situazioni tragi-comiche accadranno. Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.I personaggi non noti della storia sono frutto della mia fantasia, e le loro interazoni con i personaggi noti sono assolutamente fittizie.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My big complicated Robsten family'
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capitolo 15 Vi posto molto velocemente questo capitolo nuovo, perché vado di fretta. Ringrazio tutti quelli che hanno letto e-o commentato il capitolo precendente. A fine capitolo troverete le mie risposte alle recensioni come al solito, che avevo già pronte, però niente spiegazione del capitolo perché non ho tempo. Se avete qualche domanda, di qualsiasi tipo, non esitate a chiedere nelle recensioni!














Capitolo 15 - P.O.V. Robert

Alla fine riuscì a prendere sonno. Non riuscivo a capire cosa le fosse preso, perché non l’avevo mai vista così. Eppure mi sembrava che tutto stesse andando nel verso giusto, e di non essermi spinto troppo oltre. Forse avevo frainteso, però mi sembrava che anche lei lo volesse. Anche dopo, quando mi pregò di restarle vicino, sembrava tutto a posto, come sempre. Avevo bisogno di capire, ma non le avrei fatto alcuna pressione: se avesse voluto parlarne lo avremmo fatto, altrimenti andava bene lo stesso. Certo è, che probabilmente in quel caso, io stesso avrei impiegato più tempo a riprendermi. Era la mattina di Natale, e non volevo rovinarla con brutte discussioni o musi lunghi. Avrei lasciato che tutto scorresse in maniera naturale.

Dovevamo essere splendidi e raggianti, perché di lì a fine estate saremmo diventati genitori, perché ci saremmo sposati presto, e avremmo dovuto incominciare a parlare di bomboniere, fiori, culle, seggioloni e quant’altro. Poi era quello anche un giorno abbastanza stressante per Kristen, lo riconosco: era in programma il pranzo dalla mia nonna materna, nonna Elizabeth, e Dio solo sa quanto era in pensiero per quell’incontro. Devo darle atto, che in quella parte di famiglia tutti sono piuttosto formali, al contrario di quella di papà, nella quale sento di riconoscermi maggiormente, dove la semplicità regna sovrana.

Le lasciai un vassoio con la colazione sul mio lato del letto, assieme ad un piccolo bouquet. Dovevo ringraziare a volte quei piccoli crucci della mia infanzia, come essere cresciuti contornati da donne, che ti vestono come delle bambine o ti chiamano Claudia. Avevo imparato un minimo di etichetta e tra le varie cose anche il significato dei fiori. Mi sedetti ai piedi del letto ed attesi il suo risveglio.

P.O.V. Kristen

Con gli occhi incollati ancora dal sonno, impiegai un po’ per svegliarmi completamente. L’odore di soffici cornetti e tè caldo mi invase le narici, inebriandomi, e permise il mio completo risveglio. Prima di uscire dal bozzolo di coperte in cui mi ero sotterrata mi misi a riflettere a quanto accaduto la notte precedente, o meglio qualche ora prima. Avevo rifiutato Robert, la più grande blasfemia! E tutto perché una pioggia di ormoni ribelli aveva deciso di attraversarmi nel momento meno opportuno, con un tempismo record.

“Hei! Sei sveglia?” La sua voce calda fece sussultare il mio cuore; si era accorto che ero sveglia, ma non c’era cosa che avrei voluto più evitare quella mattina: il suo sguardo. Cosa gli avrei detto? come avrebbe reagito alle giustificazioni di una pazza? Per un atto per cui giustificazioni non ce n’erano! Eppure non sembrava arrabbiato, seccato o deluso: il suo noto era quello di sempre, dolce e pacato. Mi scoprì, si allungò leggermente su di me e posò un bacio a stampo sulla mia guancia: “Buon Natale, amore!”

Oh cavoli, è il 25 dicembre! Me ne ero dimenticata! Oggi è il terribile giorno!!! 

Lo guardai, estasiata per la sua bellezza da poeta maledetto, con la barba incolta e i capelli arruffati, le sopracciglia poco curate, eppure così naturale … e perfetto. Mon bohemien. Il cielo dei suoi occhi fugò via ogni mia paura e tensione e mi fece concentrare unicamente sul presente. 
“ ’giorno amore!”risposi con la voce ancora impastata, mentre mi stiracchiavo, “Buon Natale anche a te!” strinsi il suo volto tra le mie mani, e mi sollevai leggermente dal letto per poter arrivare alle sue morbide labbra e baciarlo, dolcemente. Le sue mani arrivarono alla mia schiena e mi cinse per tirarmi su. Non mi opposi, non ne avrei avuto motivo. 
Staccandoci per prendere fiato, notai il vassoio della colazione – i miei sensi ne avevano percepito la presenza prima di me – ed un piccolo bouquet di fiori gialli, che assomigliavano a delle roselline, bellissimi. Mi staccai da Rob e le presi. Dal profumo potei confermare che erano rose, inconfondibili, eppure il loro aspetto non era tale. “Bellissimi! Ma cosa sono? Rose?” “Si chiamano rose Banks: sai cosa ti dicono?” Scossi la testa, non ho mai avuto quel che si chiama pollice verde. “Dicono che sei bella sia nel sorriso che nel pianto” e prese una ciocca di capelli che mi scendeva sul volto e la portò dietro l’orecchio, delicatamente. Mi stupì, come sempre, del resto. Ero diventata rossa in viso, tanto era il calore che infiammò le mie guance. 

Abbassai lo sguardo e presi a violentare i miei capelli, come ogni volta che il nervosismo si impossessa di me “senti Rob, io …” “Shhhh”pose il suo indice destro sulle mie labbra “se non te la senti amore, stai tranquilla, non è successo niente”. Non era granché come bugiardo, anche se ottimo attore, per cui sapevo che sarebbe stato meglio se avessimo chiarito, perciò andai avanti. “Vorrei spiegarti, o almeno provarci, cosa è successo stanotte. Te lo devo!” Era stato un vero cavaliere, e tanto, tanto dolce. 
Presi un bel respiro profondo, e cominciai: “è stato un attimo, una scarica, improvvisa, incontrollabile. D’un tratto mi sono sentita nulla, brutta, inopportuna al tuo fianco. È per via di tutti questi ormoni che ho in corpo, mi giocano dei brutti scherzi” “Brutta? Nulla al mio fianco? Perché dici questo? Mi sembra che non manco mai di ricordarti cosa provo per te!” era esterrefatto, incredulo. Forse anche un po’ deluso e contrariato. 
“Non è tua la colpa amore, è mia, tu non c’entri! Guardami, e dimmi cosa vedi” era sicuro della sua risposta “Vedo la bellissima, complicata e dolcissima donna che amo, con cui passerò il resto dei miei giorni e da cui sto aspettando un bambino” “Ecco, ora concentrati su quest’ultimo dettaglio e chiudi gli occhi: immagina sempre me tra otto mesi, cosa vedi?” Ci pensò un attimo, e sorrise. Se avesse avuto gli occhi aperti, probabilmente avrebbero  brillato “Non è cambiato niente Kris! Vedo sempre la bellissima, complicata e dolcissima donna che amo, con cui passerò il resto dei miei giorni e da cui sto aspettando un bambino” “Ed è qui che ti sbagli. Tra otto mesi non sarò più bellissima, sempre che io lo sia già, come tu sostieni. Sarò grassa e goffa. Avrò un pancione che arriverà prima di me ed i nervi a fior di pelle. Le gambe ed i piedi gonfi non mi permetteranno di camminare e le voglie a tutte le ore del giorno e della notte ti faranno impazzire per starmi dietro”. Non mi ero accorta che le lacrime avevano di nuovo inondato il viso “ tra breve incomincerò con le nausee ed il vomito, e poi, quando la pancia crescerà avrò le smagliature ed il mio ombelico diventerà un noccio duro ed orribile. Per non parlare dopo il parto, quando mi esaurirò per occuparmi del bambino e della casa, dormendo poco perché lui o lei scambierà il giorno con la notte, e dovrò allattare ogni  2 o 3 ore. Non sarò più quella che si dice una donna desiderabile!” 

Lui sorrise, e probabilmente per rispetto nei miei confronti non mi rise in faccia apertamente. “Perché ridi di me?” chiesi “Non rido di te, sciocchina! Sorrido perché è strano, perché la tua descrizione non corrisponde al ritratto che ho di te nei prossimi mesi. Avrai degli occhi bellissimi e più grandi e limpidi, la tua pelle sarà distesa e luminosa, e più paffutella sarai dolcissima. Il pancione ti renderà perfetta, ne sono sicuro. Il tuo seno si ingrandirà, per effetto del latte, e non potevo sperare in meglio, perché con molta probabilità rimarrà uguale anche quando smetterai di allattare. Probabilmente ci saranno anche tutte le cose che tu hai citato, ma io non ne farei una tragedia, perché saranno parte di te, te che amo più della mia stessa vita. È normale che il tuo corpo si trasformi, perché stai compiendo un miracolo dentro di te, stai dando alla luce un bambino, che sarà la tua e la mia gioia per il resto dei nostri giorni! E ricordati che io non ti lascio sola. Non impazzirai perché saremo in due, perché non vedo l’ora di cullarlo o di cambiargli i pannolini, al nostro cucciolo” 
“Non è vero. Adesso parli così perché non mi hai ancora visto in quello stato. Non mi vorrai più!!!!” 
“Allora questo significa che anche tu non mi vorrai più” 

Mi guardò con una faccia seria, il volto corrugato che mi fece preoccupare. “Cosa? Che cosa significa? Non dire sciocchezze! Io ti vorrò sempre, e ti amerò per sempre!” “Non è vero, invece. Se ragioni in questi termini, no. Ti stancherai di me quando spunteranno i primi capelli bianchi, e le rughe. Quando la ciccia prenderà il posto degli addominali su cui ti piace dormire accoccolata. Non mi vorrai più quando sarò vecchio.” 

Era il mio turno di sorridere. Aveva colpito nel segno, e come al solito mi aveva levato di dosso tutte le mie paranoie, al costo però di una bella strigliata delle sue. Ma s’era resa necessaria. Ricambiò il mio sorrido e ci abbracciamo forte “Scusa amore, scusa!!!” lo implorai “Scusami tu, se sono stato così severo, non volevo!” Ed un dolce bacio suggellò la nostra riconciliazione. 

“Allora vedi che avevo ragione?”mi disse.
“Riguardo a cosa?”domandai 
“Riguardo alle rose." rispose "Bella nel sorriso e nel pianto.



risposta ai commenti
@Lady Alexandra:
sono felice di esserti stata d'aiuto! infatti è per questo che sprono le mie lettrici a dirmi anche ciò che a loro non piace, perché, come dico io, è tensione al miglioramento, non so se mi spiego... cmq anche io vedo molto maturi Robert e Kristen per la loro età, Kristen soprattutto, più di me che sono più grande di lei di quasi un anno, è per questo che gli ho messo sulle spalle delle responsabilità così pesanti. perché, avendo voglia di continuare la storia, so di poter contare su loro due...
mi fa piacere sentire che leggerai la mia storia,e sarei molto contenta se recensissi ogni capitolo e dirmi che ne pensi, perché del tuo giudizio mi fido molto. So di chiederti tanto, ma anche una sola frase va bene!
@enris: forse per la tua giovane età non puoi capire cosa significhi per una donna essere incinta, ne io lo so, però essendo nel ambito sanitario e avendo un'amica ostetrica, ti posso garantire che i primi mesi della gravidanza non sono facili per una donna, la cosa che ha bloccato Kris è stata essenzialmente accorgersi delle trasformazioni che subirà il suo corpo, come hai potuto leggere nel capitolo, spero sia stata chiara, per altre domande, non esitare a chiedere.Mi dispiace non essere stata chiara a sufficienza mentre scriveo, ma buono a sapersi...
@Imaginary82 : spero che il ragionamento di Kris ti abbia convinta, e lo so che sembra che Rob sia rimasto male nel capitolo precedente, ma lui è un tipo molto zen, e ce ne vuole per farlo arrabbiare...
   
 
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