Ciao ragazze!
Ecco la fine! Era già
scritta nella mia mente, quindi non ho dovuto faticare molto a metterla
nero su
bianco...
Come in ogni finale
romantico che si rispetti, anche qui, possono scorrere dolci note di
sottofondo.
Per me sono state quelle
della canzone "The Man who can't be moved" del gruppo The Script...
per voi potranno essere le stesse o altre che riterrete più
adatte.
Purtroppo, ora, non mi
rimane che ringraziare e poi salutare.
Ringraziare vivamente
tutte coloro che hanno inserito questa ff tra le "preferite" e
"seguite", e anche chi ha semplicemente letto.
Presto, magari, tornerò
con una nuova storia... come già detto, questo pairing
è entrato nelle mie
corde, quindi non lo abbandonerò più.
Un caro saluto.
Laura.
Lunghe giornate passate
a poltrire insieme agli altri, passeggiando, chiacchierando,
scherzando, anche
giocando... perchè con i gemelli c'erano poche
possibilità di sottrarsi alla
loro voglia di farlo!
Però stanotte,
nonostante la stanchezza... stanotte proprio non le riusciva di
dormire. Forse
perchè era una notte particolarmente afosa, forse
perchè il rigirarsi senza
tregua di Ginny nel letto l'aveva resa più inquieta, forse
perchè era... forse
erano tutti i perchè che si rincorrevano come girandole
impazzite nei suoi
pensieri.
Ecco, forse ce n'era
uno in particolare che proprio quella notte non la lasciava riposare e
fare
finta che non ci fosse era stato impossibile.
Non avrebbe saputo
definirlo con una sola parola. Forse perchè era
più una sensazione... la
sensazione che in tutto quello che faceva, mancasse un pezzettino. Sia
che
parlasse, che passeggiasse, che scherzasse, che giocasse, che
mangiasse, che
dormisse, che sognasse...
Ma che cos'era a
provocare quella sensazione?
Aveva fatto una prova:
lei, un anno prima. Stesso luogo, stesso periodo. Quel vuoto non c'era.
Perchè?
La risposta era giunta quasi subito, senza troppo bisogno di
arrovellarsi:
perchè era innamorata. C'era quel sentimento per Ron.
Quell'amicizia che si era
trasformata in qualcos'altro.
La faceva stare bene.
E adesso, a distanza di
un anno, c'era quel pezzettino dentro lei che mancava. Un tassello
chiamato
amore.
Forse avrebbe dovuto
cercare quel tassello. Di ragazzi ne conosceva. Hogwarts ne era piena!
C'era
per esempio Mclaggen! Un bel ragazzo, che non mascherava ancora un
certo
interesse per lei. Oppure c'era anche Dalton. Il tassorosso con il
quale
divideva i suoi pomeriggi in biblioteca. Avevano iniziato a
chiacchierare per
caso ed avevano scoperto molti interessi in comune.
Insomma, di occasioni
ce ne sarebbero state.
Perchè non provare a
ritrovare quel pezzettino mancante...
Lunghe giornate passate
a poltrire insieme agli altri, passeggiando, chiacchierando,
scherzando... e
soprattutto giocando! L'attività preferita sua e di George!
Però stanotte,
nonostante la stanchezza... stanotte proprio non gli riusciva di
dormire. Forse
perchè era una notte particolarmente afosa, forse
perchè il parlare senza
tregua di George nel sonno gli aveva fatto venire voglia di un
pò di silenzio,
forse perchè era... forse erano tanti perchè che
affollavano più del solito i
suoi pensieri.
Ecco, forse ce n'era
uno in particolare che proprio quella notte non lo lasciava riposare e
fare
finta che non ci fosse era stato impossibile.
Non avrebbe saputo definirlo
con una sola parola. Forse perchè era più una
sensazione... la sensazione che
in tutto quello che faceva, mancasse un pezzettino. Sia che parlasse,
che
passeggiasse, che scherzasse, che giocasse, che mangiasse, che
dormisse, che
sognasse...
Ma che cos'era a
provocare quella sensazione?
Aveva fatto una prova:
lui, un anno prima. Stesso luogo, stesso periodo. Quel vuoto non c'era.
Perchè?
La risposta era giunta quasi subito, senza troppo bisogno di
arrovelarsi:
perchè era innamorato. C'era quel sentimento per Angelina.
Quell'amicizia che
si era trasformata in qualcos'altro.
Lo faceva stare bene.
E adesso, a distanza di
un anno, c'era quel pezzettino dentro di lui che mancava. Un tassello
chiamato
amore.
Cercarlo sarebbe stato
impossibile. Eppure di ragazze ne conosceva! C'era Gwen, per esempio,
la
ragazza appena assunta ai Paiolo d'oro... non aveva fatto mistero che
fosse lui
il suo gemello preferito! Oppure c'era anche Tracy, la cugina di Lee,
che
ultimamente continuava a ronzargli intorno.
Insomma di occasioni ce
ne sarebbero state.... ma proprio quel pezzettino mancante non si
poteva
trovare... doveva arrivare...
Il ragazzo l'aveva
vista nel suo girovagare sulla riva.
Seduta alla fine del
pontile, con le gambe a penzoloni, le mani appoggiate alle assi di
legno per
sostenersi.
La luna ad illuminare
la sua figura esile.
Lo sguardo perso nelle
profondità del lago.
Non la solita
espressione concentrata, solo malinconicamente riflessiva.
Quasi che assecondasse
dei pensieri non proprio fastidiosi, solo forse un pò
turbati.
Non l'aveva mai vista
così. E ne era rimasto incuriosito. Tanto da spingersi sul
pontile, per
raggiungerla.
Si era accorta subito
della sua presenza, nonostante i passi leggeri.
Si era voltata
leggermente verso di lui ed un'espressione sorpresa le si era dipinta in volto.
- Ciao...
- ... Fred...
Aveva aggiunto lui per
toglierla subito dall'imbarazzo di chiedersi chi dei due fosse.
- Anche tu non riesci a
dormire, Hermione?
Nel frattempo non era
riuscito a contrastare la strana forza che lo aveva spinto a sedersi
accanto
a lei. Assumendone la stessa posizione.
- Già... fa molto caldo
stanotte.
Era tornata a guardare
il lago. Le gambe che dondolavano avanti ed indietro.
Davvero, così, non
l'aveva mai vista.
- Già... poi c'è George
che credo stia tenendo una specie di arringa in favore di tutti i
malandrini
del mondo...
Una risata leggera
aveva accolto le sue parole.
- Tua sorella allora lo
sta ascoltando! In quel letto sembra non trovare pace!
Questa volta era lui ad
essersi ritrovato a ridacchiare.
Il silenzio che era
seguito non era stato imbarazzato. Era come se l'eco di quel
divertimento fosse
ancora tra loro.
- Forse dovrei...
- Forse dovrei...
Si erano ritrovati a
parlare simultaneamente. Per poi stare in silenzio attendendo che
l'altro
continuasse.
- Dicevi...
- Dicevi...
E si erano ritrovati
nuovamente a parlare simultaneamente. E a guardarsi in viso.
Sorridendosi.
- Mia madre a questo
punto direbbe: prima si fanno parlare le signore, Fred!
Lei aveva sorriso.
Perchè se la immaginava la Sig.ra Weasley
dare lezioni di bon ton ai gemelli. Con che risultati
questo era già più
difficile immaginarlo!
- Forse dovrei
lanciarle un impedimenta...
Non riusciva ad
immaginasela fare una cosa del genere. Lei, razionale oltre ogni
limite...
- Io pensavo più
semplicemente di lanciare una scarpa a George...
Lei era leggermente
arrossita. Come se avesse colto nelle sue parole il suo pensiero di
poco prima.
- Più semplice
effettivamente... a volte mi sembra di non essere capace di cogliere il
lato
meno difficile delle situazioni...
Se lui era rimasto
sorpreso per un pensiero così intimo espresso da lei... lei
sicuramente lo era
di più!
Non l'aveva guardato,
ma aveva notato come si fosse leggermente irrigidita. Quasi fosse
pentita di
averlo detto proprio a lui.
- Farò finta di non
aver sentito nulla, tranquilla. Il tuo segreto con me è al
sicuro. Nessuno
saprà mai che Hermione Granger non è capace di
cogliere qualcosa...
Aveva sfoderato la sua
ironia. Lo scudo che ogni tanto si trovava ad usare per tenere fuori
delle
emozioni che coglievano impreparato anche lui.
Tipo quella che lo
aveva colpito ora: una voglia irrefrenabile di passarle un braccio
sulle esili
spalle ed attrarla a sè. Per confortarla e non solo... per
sentirla vicina.
Questo era più giusto.
Lei aveva lievemente
annuito e sorriso. Ancora quel sorriso malinconico e allo stesso tempo
dolce.
Un'espressione che davvero non le aveva mai visto.
Un'espressione che gli
aveva procurato anche una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
- Sapere che tu
custodisci un mio segreto è un'esperienza sicuramente
nuova... e alquanto
strana. Adatta ad una notte come questa...
Si era sporto per
vederla meglio in viso. Perchè davvero quelle parole lo
avevano catapultato
nella più strana delle sensazioni: come se un tassello
stesse trovando la sua
naturale sede.
- Davvero pensi...
Altri passi si erano
avvicinati. E una voce si era inserita.
- Ehi... anche voi non
riuscite a dormire?
Harry era in piedi
dietro di loro.
Lei gli aveva sorriso.
Lui anche. Nonostante non fosse mai stato meno contento di vederlo.
- Già...
- Già...
Si erano guardati.
Sembrava che parlare simultaneamente fosse inevitabile per loro quella
notte.
- Non so cosa vi
impedisce di dormire... per quel che mi riguarda è Ron: sta
facendo di tutto
stanotte! Parla, si agita, poi mugugna... sembra che lo abbia morso uno
schiopodo sparacoda!
Si erano nuovamente
guardati. Lui e lei.
Poi Hermione aveva guardato Harry.
- Avresti potuto
lanciargli una scarpa... semplice... ma efficace!
Poi era tornata a
guardare lui. Il sorriso divertito aveva acceso una luce particolare in
quegli
occhi ambrati.
E lui si era ritrovato
a pensare che se la condivisione di un solo segreto con lei aveva avuto
quell'effetto su di lui, avrebbe voluto scoprire cosa sarebbe successo
a
condividerne dieci, cento, mille... quelli che si condividevano durante
una
vita trascorsa insieme.
Il tassello aveva
prodotto un suono inconfondibile: click. Il suono di qualcosa che si
era andato
a fissare nell'unico posto naturale e giusto.
E poco importava che,
ora, Harry sedeva insieme a loro.
Perchè in quella notte
afosa, su quel pontile, tanto gli era bastato per tornare a farlo stare
bene.
Lei. Il suo profumo.
Una lettera scarlatta, un desiderio, una passaporta.
- Sei arrivata... il tempo
sembrava non passare mai...
Lo stesso cielo. Lo
stesso lago. Lo stesso pontile.
- Undici mesi, tre giorni,
17 ore, venti minuti circa che ti aspetto...
Si era voltata verso di
lui.
E come quella notte, non
le aveva mai visto un'espressione così intensa.
- Mi sembra di non aver
fatto grossi progressi da quella notte: ancora non riesco a cogliere il
lato
meno difficile delle cose...
Le aveva sfiorato la
guancia. Un gesto che finalmente poteva compiere libero da quello scudo
che non
aveva mai veramente abbassato.
- Io sì...
- Tu eri in grado di farlo
già allora.
Le aveva sorriso.
Veramente sorriso. Ora che lo scudo stava letteralmente disintegrandosi.
- Non mi riferivo a
quello, mi riferivo alla capacità di fare progressi... non
credo di averne mai
fatti tanti come in questi giorni...
Quegli occhi ambrati
finalmente non sfuggivano più i suoi. Provocando nello scudo
squarci sempre più
grandi e profondi.
- Perchè tu hai capito che
non era necessario fare tanta strada? Che sarebbe bastato restare qui
ad
aspettare?
Le aveva preso una mano. E
se l'era posata sul torace, proprio dove c'era quel battito che stava
facendo a
pezzi gli ultimi brandelli di scudo.
- Perchè qualcosa qui
sotto, quella notte, ha fatto click. Un inconfondibile click. Non era
necessario cercare altro.
Un sorriso, prima timido,
poi sempre più travolgente. Dalle labbra era arrivato in
quegli occhi. Occhi
che avevano popolato i suoi sogni per molte notti dopo quella notte.
- Semplicemente click...
mi sembra giusto che sia così... fa parte della tua
capacità di cogliere
il lato meno difficile delle cose...
Adesso era lei ad aver
posato l'altra mano sulla sua. Mani su mani. Un tocco che non avrebbe
mai
dimenticato.
- Credo che tu abbia
custodito molto bene quel segreto confessato in una notte alquanto
strana... per tutto questo anno non mi hai mai fatto notare
che
continuavo a non cogliere il lato meno difficile delle cose...
Lo scudo non c'era più. Si
sentiva bene come mai lo era stato nella sua vita. Libero da ogni
pensiero, da
ogni emozione che non fosse lei, la sua mano sulla sua, il
suo sorriso, i
suoi occhi che dicevano molto, anzi tutto.
- Che fossi innamorato di
te, non era difficile da cogliere... ma sembravi
ostinarti a cercare
lontano qualcosa che avevi molto vicino...
Si era avvicinata. Tanto
che aveva dovuto abbassare la testa per continuare a guardarla negli
occhi.
- L'amore non va
cercato. Si può solo aspettare... ed essere abbastanza
attenti, da capire
quando sta bussando alla tua porta. Giusto?
Aveva annuito.
- Sai tenere un segreto,
Fred?
Aveva nuovamente annuito.
Un'emozione che sentiva frizzare come se avesse ingerito mille api
frizzole. Le
sue caramelle preferite.
- Credo di essermi
innamorata.
- Credi?
- No, hai ragione. Lo so.
Era rimasto solo sul
pontile.
Lei ed Harry se ne
erano andati.
Era stato l'amico di sempre a
circondarle le spalle mentre lasciavano il pontile.
Un gesto in cui aveva
riscontrato tutta la loro complicità.
Sicuramente Harry
condivideva molti segreti con lei.
Segreti che lei
sicuramente gli aveva confessato.
Segreti che sicuramente
lui custodiva da vero amico.
Ma ce n'era uno, uno
solo, che quella notte lei aveva condiviso con lui.
Quel sorriso
malinconico e dolce allo stesso tempo.
Qualcosa di lei che,
grazie a quel click che aveva avvertito, era sicuro che lei non avesse
mai
condiviso nemmeno con Harry.
Qualcosa di lei che lui
avrebbe custodito per sempre.
Comunque fossero andate
le cose, quel ricordo sarebbe rimasto per sempre solo suo.
E per il momento, tanto
bastava per farlo stare bene.
Per essere convinto che
l'amore arrivava.
E quando lo faceva,
bisognava essere pronti ad accorgersene.
Sempre.
Praticamente senza aver
chiuso occhio. Ma non gliene fregava niente.
Da quando lei se ne fregava
di qualcosa? Da quando era capace di cogliere il lato meno difficile
delle
cose.
E si era ritrovata a
sorridere. Ma un sorriso che sapeva di non aver mai avuto.
Sulle scale, aveva
continuato a sorridere. Sul pianerottolo anche. Sulle scale ancora. In
soggiorno anche. In cucina il sorriso era praticamente diventato parte
di lei.
Eccolo lì. Ma non aveva
avuto paura. Nè imbarazzo. Nè nessun "oh - mio
-dio!"
- Ciao George, come va?
E lui... bè lui le aveva
sorriso. Senza paura, nè imbarazzo... se senza nessun "oh -
mio -
dio!"... questo lo poteva solo immaginare...
- Ciao Hermione. Io bene.
E tu?
Il sorriso ormai aveva
raggiunto ogni parte di lei.
- Molto bene.
E lui aveva sorriso di
più.
- Immaginavo...
Si era servita il caffè. E
si era appoggiata al lavello, accanto a lui.
- Un'incredibile giornata,
non trovi?
Lui ora stava
ridacchiando.
- Immaginavo anche
questo...
Lei aveva accettato il
dolcetto che le stava offrendo.
- Una colazione davvero
speciale questa...
E lui aveva annuito,
prendendo un dolcetto anche per sè...
- Non avevo dubbi che non
sarebbe stato così...
E adesso le stava passando
un tovagliolo per pulirsi dallo sbaffo di cioccolato.
- Grazie. Questi dolci
sono sempre traditori...
Lui aveva sollevato gli
occhi al cielo.
- Non so perchè... ma
sapevo anche questo!
Lei aveva sorriso... ma
sorriso che le sembrava di avere un sole dentro.
- Però credo che non mi
risparmierò di mangiarne un altro...
E lui aveva preso un altro
dolcetto per sè e per lei.
- Una certezza che tu ne
volessi un altro...
Lei aveva annuito e... e
ovviamente sorriso!
- Sai Hermione che forse
ti preferivo prima?
Ma lei non aveva fatto
altro se non che... sorridere!
- No davvero.... a volte
credo che la mia vita prima fosse migliore...
E lei lo aveva guardato,
ora. In quegli occhi così azzurri!
- Soprattutto da quando mi
guardi così...
E lei lo aveva guardato in
quegli occhi così azzurri e terribilmente familiari.
- E da quando facciamo
colazione insieme...
E lei gli aveva fatto
cenno se poteva servirle altro caffè... cosa che lui molto
gentilmente aveva
fatto.
- E da quando mi chiedi
altro caffè, guardandomi così!
E lei stavolta era
scoppiata a ridere. Una risata che aveva riempito la cucina. Che aveva
portato
quel sole che lei si sentiva brillare dentro.
Quegli occhi azzurri si
erano rivolti ancora verso il cielo.
Crack!
E un altro paio di
occhi azzurri era comparso in quella cucina piena di sole.
- Ciao George, come va?
E George di nuovo aveva
sorriso.
- Ciao Fred. Io bene. E
tu?
Era comparso un sorriso
anche su quel volto identico a quello di George.
- Molto bene.
E George aveva sorriso di
più.
- Immaginavo...
Si era servito del caffè,
Fred. E si era appoggiato al lavello, accanto a George, dall'altra
parte.
- Un'incredibile giornata,
non trovi?
George ora stava
ridacchiando.
- Immaginavo anche
questo...
Fred aveva accettato il
dolcetto che George gli stava offrendo.
- Una colazione davvero
speciale questa...
E George aveva annuito,
prendendo un dolcetto anche per sè...
- Non avevo dubbi che non
sarebbe stato così...
E adesso gli stava
passando un tovagliolo per pulirsi dallo sbaffo di cioccolato.
- Grazie. Questi dolci
sono sempre traditori...
George aveva sollevato gli
occhi al cielo.
- Non so perchè... ma
sapevo anche questo!
Fred aveva sorriso... un
sorriso che sembrava l'estensione di un altro.
- Però credo che non mi
risparmierò di mangiarne un altro...
E George aveva preso un
altro dolcetto per sè e per lui.
- Una certezza che tu ne
volessi un altro...
Fred aveva annuito e... e
ovviamente sorriso!
- Fred, Hermione... io
credo davvero di rimpiangere la mia vita di prima. Quando fare la
colazione
senza di voi era ancora così... banale, monotono, triste...
E loro si erano sporti
oltre George, per guardarsi negli occhi. Ambra nell'azzurro, azzurro
nell'ambra.
- Davvero, ragazzi... io
non so se potrò resistere ancora per molto...
E loro si erano persi nei
loro sorrisi.
- Mamma, papà... devo
parlarvi...
Non c'era più George tra
di loro... la sua voce... quella voce così familiare per
Hermione, eppure così
diversa... che ancora si sentiva, mentre lasciava la cucina e loro...
- ... io non credo che
potrò venire in campeggio quest'anno! Il negozio ha bisogno
di qualche
lavoretto...
Si erano avvicinati. Fred
le aveva passato un braccio intorno alla vita. Stringendola a
sè.
- ... so che adesso vi
starete chiedendo perchè non ve l'ho detto prima...
E lei si era alzata in
punta di piedi per posare le sue labbra su quelle del ragazzo.
- ... ma stavo riflettendo
mentre facevo colazione con Fred ed Hermione...
Si stavano baciando. Con
passione. Ognuno con la propria tazza di caffè ancora in
mano.
- ... e proprio mi sono
accorto che non se ne può fare a meno...
Un bacio che era il
proseguimento di tutti quei baci che avevano impedito alla coppia di
dormire
quella notte.
- ... magari vi
raggiungerò solo per qualche giorno...
E i baci di quella notte
erano stati il proseguimento di tutti quei baci che si erano scambiati
in
quelle settimane.
- ... magari intorno a
metà mese.... quando Hermione e Fred andranno in vacanza con
quei loro amici...
E i baci di quelle
settimane erano stati il proseguimento del bacio di quella notte
speciale.
- ... così non dovrò
sopportarli!
Quella notte speciale. La
notte in cui tutto era andato a posto.
La notte in cui razionale
ed irrazionale avevano trovato il giusto equilibrio.
La notte in cui Hermione e
Fred avevano trovato il loro amore.
- George! Non capisco
perchè tu debba dire così! Non sta bene... e poi
loro sono così carini!
La voce della Signora
Weasley era la solita. Quante volte l'aveva sentita Hermione rivolgersi
così ai
gemelli.
- Mamma... loro sono
così... guarda... lasciamo perdere... avevo un gemello...
ora mi sembra di
averne un altro!
Lei si era ritrovata a
sorridere sulle labbra di Fred. Mentre lui lasciava cadere la sua tazza
nel
lavello, per passarle anche l'altro braccio intorno alla vita. E
stringerla
ancora di più a sè.
- George Weasley! Dovresti
essere solo contento che una ragazza come Hermione sia diventata la
ragazza di
tuo fratello! Forse riuscirà a mettergli un pò di
sale in zucca!
Ora era Fred a sorridere
sulle sue labbra. Mentre lei gli cingeva il collo con entrambe le mani.
La sua
tazza che era andata a fare compagnia a quella di Fred nel lavello.
- Mamma! Mi dispiace
deluderti... ma credo che Hermione, il suo sale, lo abbia perso per
strada!! No
dico, stare insieme a Fred!
Lui aveva smesso di
baciarla. Per sussurrarle qualcosa in un orecchio.
- George! Come puoi dire
una cosa del genere! A parte che è tuo fratello... gemello, per giunta! Quindi
ciò che è lui...
Lei aveva annuito,
rimanendo sempre strettamente allacciata a lui.
- Mamma, senti, davvero
già la colazione non è più quella di
prima... se poi ti ci metti pure...
Crak!
Silenzio.
Intorno e dentro di loro,
solo il sole.
Silenzio perchè erano
ancora intenti a baciarsi.
Non potevano più farne a
meno. Succedeva dappertutto: in cucina, in camera, in giardino, in
negozio, a
casa di lei, a casa di Emily, ad Hogsmeade, da M.me Piediburro, a
Diagon
Alley...
Sia che ci fosse George, o
Ginny, o Harry, o Ron, o papà Weasley, o uno sconosciuto, o
Emily, o studenti
di Hogwarts in vacanza, o chiunque incrociasse la loro strada.
Di sera, la mattina, il
pomeriggio, la notte... specialmente
la
notte.
Quando ogni notte
ricordava loro quella notte.
Baci passionali, baci
teneri, baci a fior di labbra, baci pieni di sorrisi... basta che
fossero baci.
Che ricordavano loro quel
bacio.
- ...Fred...
Ma lui non sembrava molto
propenso ad ascoltarla...
- ... Fred... solo...
una...
Continuava a metterla a
tacere. Forse perchè l'aveva sentita parlare anche troppo.
Il tempo da
recuperare gli sembrava parecchio.
- ... Fred ... davvero....
solo... una...
Lui sembrava davvero
intenzionato a non cedere. E lei ora stava ridendo.
- ... Fred... Weasley...
possibile... che ...
Aveva sospirato. Sulle sue
labbra. Lo aveva già fatto una volta.
- E va bene. Ma solo un
breve concetto.
E lei come succedeva da
diverse settimane a questa parte, sembrava aver perso la
capacità di razionalizzare
qualsiasi cosa non appena incrociava quegli occhi azzurri.
E lui lo sapeva. Non che
gli succedesse proprio la stessa cosa... più che altro
perchè non era mai stato
molto capace di razionalizzare qualsiasi cosa.
Però da quando incrociava
quegli occhi ambrati... gli sembrava che la cosa fosse peggiorata.
- Hai ragione, sarò
breve...
Sapeva cosa stava per
dirgli. Glielo aveva detto tante di quelle volte dopo quella notte,
dopo
quel bacio. Ma a lui non bastava mai.
- E quindi, Hermione?
Anche lei se lo era
sentita dire molte volte da lui. Ma non le sembrava mai bello, tanto
quanto le
volte che era lei a dirglielo.
- E quindi ti amo Fred
Weasley.
Lui era tornato a
sfiorarle le labbra.
- E tu mi interrompi solo
per dirmi questo?
Lei aveva sorriso su
quelle labbra. Chiedendosi quante altre volte lo avrebbe fatto in
futuro.
Quante altre volte avrebbe
interrotto un loro bacio solo per cogliere il lato
meno difficile delle
cose.
Perchè lo aveva capito
ora... non proprio ora, che erano su quel pontile, sotto quel sole.
No, lo aveva capito quella
notte, quando erano tornati su questo pontile.
Quando lei gli aveva
chiesto se sapeva tenere un segreto.
- Sai tenere un
segreto, Fred?
Lui aveva annuito.
- Credo di essermi
innamorata.
- Credi?
- No, hai ragione. Lo
so.
E lo aveva baciato.
Perchè si era resa conto che era diventata capace di
cogliere il lato meno
difficile delle cose.
- Già, Anthony...
- Significa che la tua
famiglia sta per arrivare?
- Già...
- Si è fatto la ragazza a
quanto vedo...
- Già...
- Mi sembra di conoscerla,
sai...
- Sicuramente... è
Hermione...
- Hermione?!
- Già...
- Ma non stava con quello
più piccolo?
- Acqua passata...
- Ah... e quanto durerà
questa volta?
- Mamma si sta portando
avanti... sta preparando dei simpatici
centrini...
- Roba seria, Bill...
- Roba pesante, Anthony...
- Vuoi dire gli stessi che
ci ha rifilato al vostro matrimonio?
- Cambiano solo le
iniziali...
- Oh, cavoli, Bill! Ancora
adesso Sandy non ha trovato posto per quel... quel simpatico
centrino...
- Lo so, Anthony, lo so...
ma nessuno poteva prevedere uno sviluppo così insolito nella
vita di mio
fratello...
- A proposito... ma di chi
si tratta?
- Fred...
- Fred!!
- Già... proprio lui...
- E George? Che dice?
- E' contento... anche se
ultimamente viene spesso da noi... a dormire...
- Eh!eh!eh!... attività
notturna in casa sua?
- Intensa... sai che mia
madre pattuglia la Tana di notte...
- Ancora?
- Sempre!
- E tuo padre, che dice?
- Papà è contento... pensa
che Hermione era quanto di meglio potesse capitare a Fred...
- Bè, a giudicare da come si
stanno baciando... lo direi anch'io! Non sarà il caso di
fargli notare che sono
già dieci minuti buoni che...
- Tempo sprecato,
Anthony... so per certo che hanno già provato a "fargli
notare" ma
non funziona...
- Ah... direi allora che
sarà una lunga vacanza...
- Già...
I due amici avevano
ripreso a pescare.
Che il sole splendeva, ma
non solo per loro.
Quello stesso sole, che
facendosi sempre più alto nel cielo, accendeva di rossi
bagliori uno dei polsi
della ragazza.
La fine di una storia,
l'inizio di un amore.
Grazie. Davvero.
La
"gratificazione" che scaturisce da un semplice commento viene spesso
sottovalutato o ignorato dal lettore.
Ma non dallo
"scrittore" - amatoriale o meno che sia! - che viene così
stimolato a
dare il meglio di sè.
Perciò è grazie anche a
voi, se quel "meglio" qui c'è stato!
Un bacio.
Laura.
E visto che mi rinnovi i
complimenti per la shot "Cioccolata a mezzanotte"... bè ti
svelerò un
segreto: quando l'ho scritta, l'ho fatto credendo che si sarebbe
limitata a
quella esperienza l'accostamento di Hermione con Fred... ed invece...
invece
quasi non riuscivo più a vedere Hermione con Draco! Diciamo
che per
riconquistare il mio animo di "dramione" ho dovuto fare una piccola
concessione a me stessa: ho dovuto scendere a patti con la parte
"puramente" romantica del mio animo, che necessita di questa coppia
per trovare libero sfogo! Quindi, con me, potrai continuare a fare
indigestione
di Fred/Hermione... te lo posso assicurare!!! Ciao e a presto!