No, non state avendo un’allucinazione,
non è un abbaglio, un sogno o quant’altro... sono proprio
io, e questo qui sotto è proprio un nuovo capitolo di Fate.
Non mi sono
dimenticata di questa storia, e sarebbe una bugia dirvi
che ho smesso di scrivere.
Sto scrivendo,
ultimamente, eccome.
Solo... ho un enorme
problema (Silvia non ridere). Negli ultimi 5 mesi non sono riuscita a buttare giù
una parola che fosse una per questo fandom.
Potevo andare avanti
ore a lavorare su una fic su Lie
to Me, ma poi, quando dicevo,
bene, adesso continuiamo Fate... nada. Zero. Nisba. Blocco totale.
Il mio ultimo appunto
sul quaderno sono 10 righe che risalgono al 4 ottobre.
E quello prima al 15 giugno. Quindi
immaginate un po’ l’andazzo.
Ho provato qualsiasi
cosa, invano.
Fino a una settimana fa. Una conversazione avuta con Little Fanny
(anche l’altro incentivo non ha fatto male) mi ha
fatto venire improvvisamente voglia di riprenderla in mano... e quando ho
aperto il file sono riuscita incredibilmente a finire di editare questo
capitolo, che da mesi aspettava solo di essere concluso.
Non so se il blocco
sia definitivamente superato, ma credo di essere sulla buona strada.
Tenete presente che
ho anche una tesi da scrivere, gli ultimi esami da dare e un viaggio a New York da preparare, ma nel frattempo farò di tutto per
non lasciare che questo progetto (che ho amato sin dal primo istante) non vada
a quel paese.
Spero che voi siate ancora con me. Non vi biasimerei se in tutto questo
tempo vi siete stancati di aspettare e avete abbandonato questa storia, ne
avete tutte le ragioni.
E mentre aspettate
che io vada a ripescare la mia musa nell’angolino in
cui si era nascosta, e la prenda allegramente a calci nel c... beh, avete
capito, vi lascio il link del sito dove sto
pubblicando alcune storie. Non lo faccio qui perché un paio sono
in inglese o perché EFP non dispone di questa categoria XD
E adesso, senza altri indugi, vi lascio
leggere il capitolo che avete tanto aspettato. Spero di tornare al più presto
col prossimo.
Capitolo 9
Second
thoughts
A Little Fanny,
per la giusta
spintarella
che mi ha fatto
riprendere in
mano questa storia.
Ad Alektos,
la mia beta, che l’ha voluto
così tanto, che alla
fine
l’ho accontentata.
A tutti voi,
che ancora avete la
pazienza di seguirmi.
Quel ventoso mattino di fine Ottobre il sole lottava per fare capolino
dietro i nuvoloni grigi che da un paio d’ore
minacciavano pioggia.
Gli esami di Tonks si
avvicinavano e la ragazza era sempre più nervosa. D’altra parte, c’era in gioco
il suo lavoro, la cosa, a quanto pareva, più importante della sua vita, dal momento che le sue ricerche non avevano portato
risultati in altre direzioni.
Mark le provava tutte per
distrarla, ne aveva fatto la sua missione personale. E quella mattina non
era diversa dalle altre: approfittando del suo giorno libero l’aveva trascinata
prima a Diagon Alley e poi
a Hogsmeade per fare un po’ di shopping.
“Sei troppo
tesa”, commentò Mark passando in rassegna la selezione di cioccolata di Mielandia. “ Hai bisogno di un po’ di svago.”
“Perché,
adesso che sto facendo?”
“No!” insistette lui, “Il tuo
corpo è qui con me, ma la tua mente è chissà dove!
Probabilmente nel retro della libreria qui in fondo alla strada…”
“Quante volte devo dirtelo,
mi sta semplicemente dando una mano! Sono solo preoccupata per l’esame,” si giustificò la ragazza, spostandosi verso la sezione
delle caramelle, ma non poté fare a meno di arrossire un po’ al commento
dell’amico.
“Ti preoccupi
troppo, non ti fa bene. Sai cosa ti serve?”
“Cosa,
sentiamo?”
“Uscire, vedere un po’ di
gente…una festa!”
“Una festa?”
“Si, vieni con me alla festa
dei Morris giovedì.”
“Mark…non sono sicura che …”
“Oh avanti, lascia stare i
libri per una sera! È Halloween, ci divertiremo,
vedrai.”
“Ok,
d’accordo. Devo venire in costume?”
“Sono Babbani,
non so se si vestono, mi informo se vuoi.”
Tonks annuì
impercettibilmente e i due si avviarono alla cassa per pagare i loro acquisti.
Nessuno notò la persona che, non vista, aveva seguito molto interessata la
conversazione tra i due ragazzi, come non si acorsero
di essere osservati quando uscirono dal negozio.
***
Fu solo quel pomeriggio, al
termine di un’intensa lezione di trasfigurazione che, nell’osservarlo sfogliare
il manuale, Tonks si accorse che Remus portava la fede al dito.
Il mago evidentemente si
accorse del suo silenzio esterrefatto, perché alzo
subito la testa dal libro.
“Qualcosa che non va?”
domandò, cortese come sempre.
“Sei sposato?” chiese Tonks
con voce flebile, non completamente certa di voler sentire la risposta.
Remus abbassò lo sguardo ed
esitò.
“Lo sono stato”, confessò
alla fine.
La giovane lo ascoltava,
improvvisamente sollevata. Una vocina nella sua testa le ricordò le parole di
Mark e Tonks realizzò che aveva ragione, forse un po’
Remus le piaceva. Altrimenti perché sentirsi rassicurata quando lui aveva
parlato della sua consorte al passato? Ma se non era più sposato perché continuava a portare
l’anello?
“Che ne è
stato di lei?” sussurrò.
“Se
n’è andata…”
Tonks si diede
improvvisamente della stupida per aver gioito sapendo che lui non era sposato e
si sentì in imbarazzo per aver provato gelosia per una donna morta.
Poverino.
“Oh, non lo sapevo…mi
dispiace,” mormorò lei, appoggiando la mano su quella
di lui.
Subito avvertì un brivido
correre lungo la schiena e i loro sguardi si incrociarono.
Gli occhi di Remus erano
colmi di tristezza e malinconia. Distolse lo sguardo.
Per forza, idiota! pensò Tonks. Gli hai appena fatto ricordare la moglie! Che è morta.
Defunta. Non c’è più! Tu come ti sentiresti?
Era talmente occupata a
rimproverarsi che le ci volle un po’ prima di accorgersi che lui aveva girato
la mano, lasciando che i loro palmi si sfiorassero.
Tonks gli strinse lievemente
le dita.
Remus non riusciva a credere
che fossero finiti a parlare di quello e soprattutto che le avesse anche risposto! Che diavolo gli era
saltato in mente? Ma lei gli mancava così tanto, mai
avrebbe pensato che un giorno sarebbe stato tentato a tal punto di venire meno
alla sua risoluzione.
Poi lei aveva appoggiato la
mano sulla sua e quando gli sguardi si erano incrociati, i suoi occhi erano
talmente pieni di emozione e qualcos’altro che non
sapeva distinguere o che forse temeva d’interpretare nel modo sbagliato.
Non seppe resistere, alla
sensazione di sentire ancora una volta la sua pelle soffice e girò la mano,
accarezzandole i polpastrelli e subito ecco il familiare brivido lungo la
schiena che avvertiva tutte le volte che la toccava.
Ninfadora rispose al suo
gesto stringendo appena le sue dita.
Fu in quel momento che
realizzò di non
poter più continuare così e decise che le avrebbe detto la verità. Senza dubbio
lei si sarebbe arrabbiata tantissimo, ma era arrivato
il momento di prendersi le sue responsabilità e affrontare le conseguenze della
sua decisione. Qualcosa gli diceva che ne sarebbe valsa la pena.
Si passò una mano trai capelli e fece un enorme sospiro, prendendo coraggio.
“Nin…”iniziò,
ma tutto quello che riuscì a dire, perché in quel momento la sua simpatica
vicina, dimostrando un eccezionale tempismo, fece irruzione nella stanza
trascinandosi dietro un vassoio carico di cibo.
“Non avete ancora finito?”
domandò incredula la vecchietta. “Beh, mettete via tutto, perché vi ho portato
la merenda!”
Tonks ritrasse velocemente la
mano e Remus ne sentì subito la mancanza.
“Merenda? Perché,
che ore sono?” domandò agitata la ragazza, cercando un orologio con lo sguardo.
Finalmente trovò il grosso pendolo nell’angolo. Sgranò gli occhi. “Oddio!
Dovevo essere là venti minuti fa! Moody mi ucciderà!”
Iniziò a raccogliere in
fretta i libri.
“Grazie, Remus, arrivederci
signora Pinch, devo veramente scappare, buon Halloween!”
E in un attimo era sparita dietro la porta.
Per un attimo Remus e la
donna rimasero in silenzio, storditi per la velocità
con cui Tonks se n’era andata, poi lentamente il mago si voltò e lanciò
un’occhiataccia alla vicina, poi sospirò, sconfitto.
“Che
ho fatto adesso?” protestò lei, confusa.
“In un attimo di puro egoismo
avevo deciso di mettermi a posto la coscienza. Stavo per dirglielo, sai?”
“Oh, bene! Così la finiamo con
questa pagliacciata. Scusa se vi ho interrotto.”
“Forse è stato meglio così,
forse hai impedito che le facessi ancora più male di quello che le avevo fatto io, sposandola. Sì, è meglio così.”
“Non dire certe sciocchezze! Certo, una bella ripassata te la darei anche io se mi
venissi a dire che hai combinato un casino del genere, ma sono sicura che ti
perdonerà e voi due tornerete a vivere felici e contenti come prima. Su con la
vita, adesso che hai fatto questo primo passo siamo a
cavallo. Glielo dirai la prossima volta! Quando avete la
prossima lezione?”
“Questa era l’ultima, verrà
dopo l’esame a riportarmi i libri che le ho prestato.”
L’eccitazione della signora Pinch svanì un po’: l’esame di Tonks era
i primi di Novembre.
“Beh, vorrà dire che
le dirai tutto quando la vedrai per congratularti con lei. Nel frattempo non ti
fa bene restare qui a deprimerti.”
“Cosa vuoi
che faccia?”
“Io e te giovedì andiamo a una festa.”
Continua...
Capitolo 10: Uncalled disaster.
Ondeggiarono per un po’ a tempo di musica, non troppo vicini,
non troppo lontani, fino a quando la ragazza non
sciolse improvvisamente il timido abbraccio.
“Ho bisogno d’aria,”
Annunciò, marciando verso la porta d’ingresso,
lui subito dietro di lei.
RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
Fairyelly83: Eh, sì... Molly ha preso un abbaglio e ha
deciso di gettare la spugna. Per fortuna abbiamo l’impavida Henrietta
dalla nostra parte!
PinkMoonlightPrincess: Ma no... che shipper
sarei se li separassi definitivamente?!? Non ti
preoccupare, prima o poi rinsavirà!
Niniel: ehm... purtroppo ancora un po’ li farò soffrire, ma tutto andrà bene,
vedrai!
DanyCullen: Oh, per incontrarsi si incontrano...
il loro problema al momento è il tempismo... XD
Robiz: Anche io ti adoro, tesò! Grazie per il
supporto di questi mesi!
Sherry: Visto che
l’anticipazione ti intrigava, spero il capitolo, anche
se tardivo, sia stato di tuo gradimento!
Lauretta86: Grassie, grassie.
Happy that you like it!
Dafny: analizza analizza,
che nel prossimo avremo un bel colpo di scena!
Blackgress: Molly si è presa
solo una piccola pausa dai suoi intrighi, ma ha per fortuna un ottimo backup! Henrietta non mollerà di
sicuro!
Lupinuccia: me arrossisce... awww.
LilyProngs: Grazie davvero... Remus
è Remus, se non lo fosse non ci piacerebbe, no? Comunque
vedrai che qualcuno ci penserà a farlo rinsavire! E non ti preoccupare, ADORO le recensioni
chilometriche!
Cucciola_83: Tesoro,
quanto tempo eh? Dici che ce la possiamo fare ad
arrivare in fondo? Forza e coraggio!