~•~
Il loro piano
era a dir poco perfetto. Stavano studiando quell’anziana signora da un mese ormai
e conoscevano in dettaglio tutta la sua vita. Non era
stato difficile saper tutti i particolari della vita di quella vecchia,
soprattutto grazie all’aiuto di un paio di giovanotti al suo servizio da anni
che erano stati entusiasti di spifferar tutto in cambio di qualche piccolo
piacere fisico. Avevano così scoperto che la donna era lo strumento che faceva
esattamente al caso loro.
« venite,
raccontatemi tutto, bambine mie » disse l’ingenua
vecchietta, invitandole ad entrare nella lussuosa sala da the. Le gemelle le
sorrisero amorevolmente e si scambiarono uno sguardo divertito, mentre con le
loro mani delicate e letali accarezzavano il velluto delle poltrone.
« è stato
davvero terribile! » piagnucolò con una faccina dolce la bella Christine.
La vecchia si
commosse nel vedere l’espressione piena di contrizione su quel visino tanto
bello e tanto delicato. Charlotte ne approfittò subito
ed iniziò a declamare con la voce piena di pathos la loro patetica storia, con
l’accompagnamento musicale dei singhiozzi e i gridolini
di straziante dolore di Christine.
« una
pestilenza a Rennes! Deve essere stato terribile per
voi vivere una tal tragedia! Eppure non ne ho sentito
parlare, altrimenti sarei corsa in vostro aiuto! » mentì spudoratamente la
vecchia, che in realtà, prima di quel giorno, non aveva minimamente saputo
dell’esistenza delle due belle nipoti. Dalla morte di sua figlia non s’era più interessata
molto al resto dei suoi parenti. Era morta di parto quando aveva soli
diciassette anni con il suo bambino nel grembo e la donna, già anziana, aveva
perso ogni interesse per tutto il resto. Ora, l’arrivo di
quelle due bellissime nipoti che erano altrettanto belle che la sua perduta
figlia, le sembrava veramente un miracoloso dono del cielo.
« oh, ma, zia
cara, non volevamo recarvi disturbo! E poi è stata una
cosa così fulminante e letale che non avreste mai potuto far nulla per la
nostra povera famiglia! »
« ora però
non abbiamo nessuno se non voi, cara zia! » aggiunse prontamente Charlotte,
buttandosi ai piedi della vecchia per afferrarne le mani grinzose posate
sull’ampia gonna verde scuro.
« non avete
più nulla da preoccuparvi mie bellissime ragazze! Adesso penserà la vostra cara
Clotilde a voi! » farfugliò infine l’anziana signora tra le lacrime, commossa
dalle loro adulazioni e sofferenze apparentemente sincere. Sfortunatamente, la
vecchia e sola signora non si accorse del sorriso di trionfo che apparve ad
illuminare i volti delle sue nuove nipoti.
Non passarono
nemmeno tre giorni che già l’orgogliosa Clotilde aveva riacquistato tutta la
sua vanità e decise quindi di sfoggiare le sue bellissime nipoti a corte.
Christine e Charlotte non chiedevano niente di meglio. Aspettavano esattamente
quello.
« tesori
miei, fatevi belle, ma che dico, voi siete sempre bellissime! In ogni caso,
oggi andremo a corte! È ora che tutti conoscano le mie fantastiche nipoti! »
gracchiò l’ingenua donna, scambiando i lampi di malignità che affiorarono negli
occhi delle ragazze per entusiasmo. Indossati i nuovi abiti, fatti cucire
apposta per i loro corpi snelli e per le loro curve generose, sembravano due
principesse. L’abito di Charlotte era un bellissimo vestito di raso blu notte,
costellato di piccole pietre brillanti e ricamato di
sottili fili di seta bianca. Quello di Christine era invece di un acceso rosso
fuoco mescolato a ricami dorati che si intrecciavano
sulle maniche e sulla scollatura, disegnando complicate spirali. A corte
sarebbero state perfette e il re le avrebbe sicuramente volute nella sua rosa
di donne bellissime.