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Autore: Miss K    09/01/2010    14 recensioni
E' ormai passato un anno da quando Hermione Jane Granger e Draco Lucius Malfoy si sono ritrovati, per un gioco del destino, a dover convivere sotto lo stesso tetto. Siamo proprio sicuri che una convivenza forzata non abbia i suoi dolci lati positivi?
"Hermione sentì il sangue ricominciare a scorrerle nelle vene e il cuore a battere... Solo in quel momento si rese conto di quanto Draco fosse alto e di quanto fosse bello... sentiva il suo braccio stringerla alla vita facendo aderire i loro corpi. Il suo respiro era affannato contro la propria bocca.
Lei, dal canto suo, era incapace di pensare, inebriata dal suo profumo.
"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a tutti per aver commentato nel capitolo precedente!
Ringrazio in particolarmente Seven, Raffaley 94 ed Anna 96 che commentano sempre!
Dunque che dire? Ci ho messo più del solito per scrivere questo capitolo finale ... sia perchè originariamente avrebbero essere minimo due, ma non mi andava di ‘disperdere’ la storia ulteriormente, quindi ho dovuto rivederlo...
E poi non sono una fan delle long fic =P
Che dire? Enjoy! <3


Happiness

Hermione non aveva chiuso occhio quella notte, neanche dopo che Draco le aveva dato il classico bacio della buona notte. Anzi, proprio perchè Draco le aveva dato il classico bacio della buona notte, non era riuscita a prendere sonno.

Dopo che gli invitati se n’erano andati, i due padroni di casa avevano deciso di aprire i regali improvvisando un intimo dopo festa ai piani superiori.

♠ ♠ ♠ ♠

Hermione fissava i pacchi con occhio indagatore, cercando di pensare ad un criterio ragionevole per cominciare a scartarli e distogliere la mente dalle emozioni forti che aveva provato quella sera e soprattutto distogliere la mente dall’artefice di quelle emozioni seduto accanto a lei con la camicia parzialmente sbottonata e in una posa indecentemente sexy.
Nello studio, davanti alle fiamme incandescenti del camino, c’erano solo lui, lei e un’invitante bottiglia di vino. Oltre agli innumerevoli regali, ovvio.
Al diavolo i criteri ragionevoli, prese il primo a caso e lo scartò.
Era quello di Harry e Ron, stranamente impacchettato in una maniera sofistificata –c’era decisamente lo zampino di Ginny.
Lo scartò accurtamente per non rovinare più del necessario il pacco e si ritrovò fra le mani un’autentico manoscritto di Jane Austen.

Passò al prossimo, quello di Blaise che, oltre ad averle regalato un completo di biancheria fin troppo intima al limite della decenza, le aveva fatto avere un album di fotografie dalle dimensioni mastodontiche.

♠ ♠ ♠ ♠

Draco la guardava scartare i regali, rapito da tanto entusiasmo per un momento così banale.
Le sembrava una bambina nel suo mettere tanta cura nello scartare quei pacchi che probabilmente non avrebbe mai neanche riusato. 
Inarcò leggermente le labbra nel vederla arrossire per il regalo di Blaise. Lei non lo aveva guardato neanche, fingendo indifferenza, ma Draco aveva intuito.
La guardò passare all’ altro pacco, un album di fotografie.
Finalmente lei si voltò verso di lui e lui capì.
Draco si avvicò a lei appoggiando il bicchiere sul tavolino e prendendo posto a fianco a lei.
La vide, seguire con gli occhi i suoi movimenti e fargli posto mentre i loro sguardi non si scrollavano l’uno dell’altro, quasi magnetizzati.

♠ ♠ ♠ ♠

“Ne abbiamo passate proprio delle belle insieme, o sbaglio?” –commentò la ragazza buttando l’occhio su una foto in cui gli spalmava della panna sulla faccia dopo che lui le aveva detto che la sua torta era disgustosa.
“Già” –rispose lui, sfilandole la forcina portante dello chignon per poi mettersi ad osservarla come se fosse la cosa più interessante di questo mondo.
In realtà, era da tutto il dopo-serata che voleva scioglierle i capelli per essere inebriato dal suo profumo.
I riccioli le ricaddero morbidi sulle spalle facendo scaturire l’essenza Chanel no 5.
Hermione sembrò non farci caso, ma poi si alzò e si strinze sulle spalle.

“Fino a quando durerà?” –gli chiese, dandogli ancora le spalle.
Lui inarcò un sopracciglio, strinse la mano destra in un pugno prima di passarsela fra i capelli. Impugnò la bacchetta e richiamo a sè il bicchiere di vino per poi immergere le labbra nel liquido rosso che gli avrebbe impedito, almeno momentaneamente, di rispondere a quella domanda inquisitoria.
Ma lei non mollò.

“Insomma. Sì, ora abbiamo 23 anni e siamo giovani, non più adolescenti ma neanche del tutto adulti. Ma la domanda è: fino a quando durerà? Arriverà il momento in cui dovremo prendere delle decisioni che daranno una svolta alle nostre vite.. magari io vorrò mettere su famiglia o tu vorrai...”
“Vieni al punto per favore”
“Penso che dovremmo dare un taglio a questa situazione ambigua.”
“Ambigua” –repetè lui, cogliendo la sua insicurezza.

“Ambigua. Fingiamo che tutto vada bene, fingiamo sicurezza in una situazione che ci sta completamente scappando di mano. Non ce la faccio più a reggere questo nostro continuo flirtare ambiguo mascherato da complicità e ...”
“Io non fingo proprio niente, più di una volta mi sembra di aver dichiarato a chiare lettere quello che provo per te. Se mai sei tu quella che ...”
“Draco, mi hai detto che vuoi portarmi a letto e che ti ispiro sesso da ogni angolazione, ti sembra una cosa che mi faccia piacere?!”

“Per farla breve, penso che dovremmo smetterla di vivere insieme.”

Fredde e dure parole riecheggiarono nella testa del ragazzo prima di sentire dolore. Forse a causa dei frammenti di vetro che avevano penetrato la sua pelle diafana, ma comunque niente in confronto a ciò che stava sotto la superficie.

“Buona notte Granger” –le disse, prima di avvicinare le labbra all’angolo della sua bocca.
Un contatto molte volte può trasmettere ciò che la paura e l’orgoglio tacciono.
Calore, affetto, delusione, rabbia forse ma non odio.

♠ ♠ ♠ ♠

Hermione non aveva decisamente chiuso occhio quella notte.
Ancora intontita venne riportata con rammarico alla realta dal bussare della porta.
Gaurdo la sveglia: ore 9.00

“Bonjour ma chèrie” –la salutò Draco schioccandole un sonoro bacio sulla guancia per poi entrarle prepotentemente nella stanza.
Appoggiò il vassoio con due fumanti tazze di caffè, fette biscottate e la copia fresca de ‘La Gazzetta del Profeta’ sul letto e si diresse verso la finestra per tirare le tende.
“Mi spieghi che ci fai qui, tu?” –fece lei sbadigliando poco elengamente.
“E tu mi spieghi come mai non sei neanche minimamente pronta?” –rispose a tono lui, addentando una fetta biscottata per poi buttare l’occhio sull’arredamento.
Non era mai entrato nella sua stanza per lei gliel’aveva sempre vietato. Fortunatamente quella mattina era troppo intontita per ricordarselo.
Era un arredamento sobrio, fin troppo bianco.
Tipico di una donna che non scopa da secoli, pensò il biondo sorridendo
L’unica parvenza di femminilità era data dall’enorme orsacchiotto di peluche sul letto, per il resto colori neutri.

“Il Pranzo dai miei!”

♠ ♠ ♠ ♠

Hermione non era mai stata così tesa come in quel momento, neanche quando aveva dovuto essere smistata al primo anno.
Della serie ‘E’ matta quella lì, te lo dico io!’

Non portava un ragazzo a casa da tempi memorabili, anzi veramente a parte Harry e Ron non aveva mai portato ragazzi in casa a conoscere i suoi. Ergo, non aveva mai portato un ragazzo a casa.
Aveva il cuore a mille.
Che diavolo aveva raccontato ai suoi?
‘Mamma, Papà vi presento Draco. Un’infame senza scrupoli, bello, ricco, affascinante quanto schifosamente razzista e arrivista’
No, decisamente non avrebbe funzionato.
In quel momento avrebbe voluto aprire la portiera e buttarsi da quella bmw sportiva che il l’infame, bello, ricco, affascinante quando schifosamente razzista e arrivista stava guidando tranquillo.
Eccolo com’era il signor Malfoy: tranquillo, rilassato e ghignosamente senza ritegno.

“Ok, ripassiamo le regole” –ripetè per l’ennesimo la riccia attraversando il vialetto di casa.
“Sono un’amico di vecchia data, solo un amico di vecchia data. Mi prodigo in opere di carità, aiuto gli animali in difficoltà, amo i bambini ecc...”
“Ok, bene.”

Arrivarono davanti alla porta.
Hermione Jane Granger, suonò al campanello sudando freddo.
‘O la va, o la spacca’ pensò in quel momento.

“Hermione! Che piacere vederti cara, finalmente sei qui” –la salutò affettuosamente la madre abbracciandola.
“Mamma! Mamma, dov’è papà? Ho portato un amico”

“Un uomo? Oh cara, stiamo diventando ... Draco! Che piacere! –fece le madre, porgendo la mano al biondo –dimmi cara, era lui il tuo amico?”

“No aspettate, voi vi conoscete?”
“Certo che ci conosciamo, Draco è uno dei nostri abituali pazienti!”
“Già Herm, non avevo mai accennato al fatto che sono i tuoi gli artefici del mio sempre smaliante sorriso?” –le chiese, mettendo in mostra i 32 denti perlacei in un ghigno divertito
“No, mai” –rispose lei, fulminandolo con lo sguardo.

♠ ♠ ♠ ♠

“Quindi, vi conoscete da molto” –servendosi un gustoso piatto di lasagne.
“Non esattamente” –rispose Hermione
“Viviamo insieme da un anno” –puntualizzò Draco, sorridendo divertito alla ragazza.
Adorava vederla indispettita. In quel momento non sentiva più gli stinchi per i tanti aggraziati calci che la sua dolce Hermione gli aveva tirato da sotto il tavolo, ma per niente al mondo avrebbe smesso di stuzzicarla, non davanti ai suoi genitori che, tra parentesi, erano due persone veramente squisite.
Tale figlia, tali genitori.
Era un’atmosfera piacevole tutto sommato.
I signori Granger non lo avevano nè buttato fuori a calci, ne gli stavano riservando trattamenti speciali che invece aveva ricevuto in casa Greengrass e in casa Parkinson.
Era un’atmosfera piacevole, familiare.

“Convivete?” –chise la madre
“Esatto.” –rispose Draco sorridendo nuovamente per mascherare una smorfia di dolore per l’ennesima dimostrazione d’affetto della riccia.
“Quindi state insieme?” –continuò la signora Granger sempre più interessata.
Ecco da chi Hermione aveva ereditato la sua morbosa sete di conoscenza.

“No, noi non stiamo insieme”
“Oh –sospirò invece il padre –non sarete mica una di quelle coppie aperte che vanno tanto di moda ora fra i giovani! O peggio, non sarete amici di letto!”
“Ma caro! –lo riprese la moglie –ti sembra il caso di ...”

“Non si preoccupi signore, non siamo niente del genere. Semplicemente viviamo insieme, per ora. Di fatti è questo il motivo principale per cui siamo qui...”
Hermione lo stava guardando, o meglio, scongiurando di non dire altro.

“Hermione cara, vuoi dirglielo tu?”
“Dirgli cosa, scusa?”
“Che vogliamo la loro benedizioni prima del grande passo”

♠ ♠ ♠ ♠

Hermione Jane Granger, avrebbe voluto buttarsi giu da una scogliera.
Non sapeva neanche lei esattamente perchè, ma avrebbe voluto buttarsi giù e dimenticare.
Dimenticare cosa poi?
Fissava il paesaggio e gli alberi sparire all’orizzonte.
Dall’altra parte, si vedeva uno specchio d’acqua che brillava sotto i raggi del sole al tramonto.

Venne riportata alla realtà  dalla voce che canticchiava una canzone a lei sconosciuta.
Accese lo stereo.

“Beh, come mai quella faccia da funerale?”
“Va al diavolo Malfoy” –rispose lei secca senza neanche guardarlo.
“E’ questo il modo di rivolgersi al proprio fidanzato?” –chise lui allungando una mano per sistemarle i capelli dietro l’orecchio.
“Ripeto: va al diavolo.”

“Ferma la macchina”
“Prego?”
“Ferma la macchina”.
“Non se ne parla.”
“Ho detto di fermare la macchina! –gli urlò lei –se non la fermi giuro che apro la portiera e mi butto”.

Hermione scese e cominciò a camminare verso il mare che si vedeva
“Ma come, non siamo neanche sposati e già cominciato con le crisi isteriche?”

Sciaff.

“Non so cosa mi è preso” –si scusò lei, ritraendo la mano ancora pulsante per il dolore. Quello schiaffo aveva decisamente fatto più male a lei che a lui.
“Ti ha fatto sentire meglio?” –le chiese lui, costringendola ad incrociare lo sguardo con il suo.
“No” –rispose lei, cercando di allonanarsi, ma Draco non glielo permise e la fermò per il braccio.
“Ti faccio ribrezzo?”
“No”
“Sposami”
“No”
“E allora cosa vuoi?”
“Non lo so”
“Perchè?”
“Non lo so”
“Sì che lo sai –fece lui, stringendo la presa facendole male –tutti sanno cosa vogliono!”
“Io non lo so!”
Hermione aveva le lacrime agli occhi, ma non per questo avrebbe abbassato lo sguardo.
Umiliazione, frustrazione, rabbia. Da quelle iridi ambrate trapelavano il tutto e il contrario di tutto.

“... forse, voglio solo stare bene ed essere felice”

Ma certo, la felicità. Quello stato mentale e fisico di serenità che tutti bramano ma nessuno raggiunge.

Draco l'attirò a se.
Era il momento di riprendere il controllo della situazione.
Ma del resto,l'aveva mai avuto?
“Sei felice quando ti sveglio con il caffè del mattino?”
“Sì.”
La prese per la vita, facendo aderire i loro corpi.
“Sei felice quando alla sera ti chiedo com’è andata la giornata?”
“Sì”
Percepiva il calore del corpo di Hermione. Caldo, rassicurante, familiare.
“Sei felice quando ti corteggio e ti mando i fiori al lavoro?”
“Si”
Le accarezzò una guancia asciugandole una lacrima e avvicinò ulteriormente i loro visi.
“E sei felice quando stai con me?”
“Sì”
“Sposami”
Una dichiarazione?
Un’affermazione?
Draco Lucius Malfoy era troppo oroglioso (o forse timido?) per dichiararsi nel modo tradizionale così come lei lo era per rispondere il fatidico ‘sì’.

Un bacio era più esauriente di mille parole.



§ * § * § * § * 

Epilogo


Draco se ne stava seduto con le gambe accavallate, nella poltrona della sua camera da letto, fasciato dal suo elegante pigiama di velluto facendo roteare il bicchiere di cristallo fra le dita.
Davanti ai suoi occhi, l’invitante visione di Hermione Jane Granger.

La ragazza in questione indossava un elegante abito da sera rosso scarlatto, lo stesso delle sue labbra invitanti.
Un sorriso biricchino le si stampò in faccia e, portandosi la mano dietro alla schiena, con un rapido gioco di dita, lasciò che il vestito le si scivolasse di dosso fino alle caviglie messe in risalto dalle scarpe in vernice nera col tacco vertigionoso.

Sotto, indossava il completo regalatole da Blaise.
Ora Draco capiva il motivo della sua lunga e fedele amicizia con Blaise Zabini.
Si portò il bicchiere alla bocca prima di saggiare con gli occhi la visione che gli si stava presentando davanti sotto la luce soffusa della stanza.

Hermione si apprestò a fare un passo in avanti, verso il suo uomo...
... ma ahimè, si cimentò in una spettacolare caduta da elefante impigliandosi nel vestito.

“AHAHAHAHAH!!” –fece lui abbandonandosi ad una risata.
Hermione si rialzò, rossa in volto e offesa.
“Eddai, non te la prendere!”
“Vaffanculo Malfoy” –rispose lei, dirigendosi alla porta.

“Eh no mia cara –la fermò lui, prendendola in braccio e dirigendosi verso il letto a baldacchino al centro della stanza –non vorrai mica andartene lasciando lo spettacolo a metà, mia futura signora Malfoy”.
Lei non rispose, si limitò a fare una faccia imbronciata.

“Parli troppo signor Malfoy” –disse in fine, chiudendogli la bocca con la sua.


The end


Recensioncina ina ina? =P
   
 
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