Con un giorno di anticipo, ecco l'epilogo della storia =)

Premetto che quando ho scritto questo capitolo non avevo iniziato a leggere BD, quindi molte cose, anzi tutte XD, sono decisamente inventate... ma non mi andava di modificare la scena per conformarmi a quel... "libro" (non mi è piaciuto: si nota? XD )

Spero lo stesso di non lasciarvi deluse, con il finale ^^

A più sotto XD

Capitolo 6

Il matrimonio: Senza te non posso vivere

Nonostante le promesse, Alice aveva fatto le cose in grande stile.

Per quanto avessi insistito per una cerimonia intima, il giorno del mio matrimonio sembrava che un tornado si fosse riversato nella cittadina di Forks.

Renée bussò alla porta della mia camera. «Sei splendida» cinguettò.

La disapprovazione iniziale per la mia decisione di sposarmi così giovane aveva lasciato il posto a un’eccitazione che temevo l’avrebbe potuta uccidere da un momento all’altro.

Sorrisi solamente e lei, intuendo il mio nervosismo, mi abbracciò e sussurrò parole rassicuranti.

Alla frase “La tua vita non sarà più la stessa” non riuscii a reprimere un sorriso: per quanto lei non potesse sospettarlo, era esattamente quello che stava per accadere… con la sola differenza che il cambiamento sarebbe stato molto diverso da ciò che lei pensava. In effetti, la mia vita stava per finire…

Potevo sentire il mio cuore battere più forte, quasi a voler scandire gli ultimi colpi prima di tacere per sempre.

«Tutti i tuoi amici sono già arrivati» disse, e giurai che fosse un tentativo per tranquillizzarmi.

«Grazie, mamma» dissi, cerando di dissimulare il disagio che provavo.

Non era vero che tutti i miei amici mi stavano aspettando… ne mancava uno, il più importante.

Non vedevo Jacob dalla fine della battaglia contro Victoria… e da quell’unico magico momento che avevamo saputo creare insieme.

Per quanto fossi certa della mia decisione di sposare Edward e di unirmi alla sua famiglia, una parte di me non riusciva a non domandarsi come sarebbero andate le cose se avessi intrapreso una strada diversa.

Mi guardai allo specchio: l’abito bianco sembrava far risaltare il pallore che, nonostante il trucco, si era impossessato di me.

Provai a sorridere, ma ottenni solo una smorfia che storceva gli angoli della mia bocca; con l’aiuto di Renée finii di sistemare il velo e i guanti, prima di inspirare profondamente e prendere il bouquet posato sul letto.

«Sono pronta» annunciai e mi incamminai verso la mia nuova vita.

Sei ancora in tempo, sussurrò quella vocina fastidiosa che mi aveva fatto compagnia negli ultimi mesi. Fortunatamente avevo imparato a ignorarla, e lei aveva capito che non doveva continuare a tormentarmi con le sue inutili parole.

Non potevo più tornare indietro e, benché la sola idea mi spaventasse, non volevo abbandonare la mia unica ragione di vita: sarei andata avanti per la mia strada, pronta per passare il resto dell’eternità con Edward.

Ero al centro dell’attenzione, proprio come Edward aveva sempre voluto che fossi.

Il mio futuro marito era bello come sempre, nel suo smoking scuro. Sembrava una statua, tanta era la sua perfezione.

Di nuovo, mi chiesi se anche io sarei assomigliata una statua di marmo, dopo…

Era una strana sensazione, mi sembrava di vivere come in un sogno, una vita non mia.

Mi sentii tremare, e desiderai avere accanto a me qualcosa per coprire le mie spalle nude. Qualcosa il cui calore avrebbe saputo calmarmi e sciogliere la tensione che avvertivo.

Sei ancora in tempo!

Sembrava un urlo, un grido di aiuto. La voce nella mia testa aveva deciso di non lasciarmi un attimo di tregua neppure il giorno del matrimonio. Continuai a non darle importanza: prima o poi mi avrebbe lasciata in pace, no?

Il pastore parlava dell’importanza del matrimonio, del passo importante che stavamo per compiere e delle responsabilità che avremmo dovuto affrontare, da quel momento in poi.

Con la coda dell’occhio vidi Edward sorridere impercettibilmente. Con molta probabilità non stava ascoltando una sola parola di quel sermone, ma piuttosto si era perso nei pensieri degli invitati.

Pensieri che con un po’ di immaginazione avrei potuto indovinare perfino io…

Potevo quasi sentire i commenti di rimprovero per un passo tanto affrettato, per due ragazzi appena diciottenni…

«E ora» disse il prete, «vuoi tu, Edward Cullen, prendere Isabella Swan come tua sposa, promettendo di amarla per tutti i giorni della tua vita?»

«Sì, lo voglio. Per tutta l’eternità.»

«E vuoi tu, Isabella Swan, prendere Edward Cullen come tuo sposo, promettendo di amarlo per tutti i giorni della tua vita?»

Sbattei le palpebre più volte. Stava parlando con me: dovevo rispondere… dovevo dire qualcosa.

«Isabella?» mi incalzò il sacerdote.

«Io… sì, io…»

Scappa!, urlò allora la vocina nella mia mente. Non è ciò che vuoi! Non è troppo tardi!

Mi voltai verso Edward, sperando che solo guardarlo negli occhi avrebbe spazzato via la mia esitazione.

Ma non funzionò.

Guardai verso Renée e Charlie, verso i Cullen, poi di nuovo fissai Edward negli occhi.

Cominciai a tremare e mi portai le braccia al petto, un gesto che credevo dimenticato da quando Edward era rientrato nella mia vita.

«Non abbandonarmi» sussurrai, serrando gli occhi.

Respirai a fondo e dopo quella che mi sembrò un’eternità riuscii a riprendere il controllo di me.

Tornai a guardare Edward e una lacrima scivolò lungo la mia guancia.

Sapevo cosa dovevo fare, l’avevo sempre saputo.

«Mi dispiace» dissi, talmente piano che feci fatica a sentirmi io stessa.

Invece lui aveva capito: lo vidi impallidire e barcollare leggermente.

«Isabella? Vuoi tu prendere Edward Cullen come tuo sposo, promettendo di amarlo per tutti i giorni della tua vita?» ripeté il pastore.

Una sola sillaba uscì dalle mie labbra.

«No.»

Ignorai i sussurri dei presenti. Avrei voluto far comprendere a Edward i motivi del mio gesto, ma ero certa che non ce ne sarebbe stato bisogno.

Nel momento in cui avevo preso la mia decisione, Alice aveva di certo visto il futuro che mi attendeva, o forse non aveva visto niente… ed Edward aveva letto nella mente della sorella.

Chiuse gli occhi e mi sorrise. «Va’, e sii felice.»

«Grazie» sussurrai e mi avvicinai a lui per dargli un ultimo bacio sulla guancia.

Mi tolsi il velo e corsi fuori dalla chiesa, sotto gli sguardi attoniti degli invitati.

Sentii qualcuno chiamarmi, di certo Renée o Charlie, ma avevo qualcosa di importante da fare, sebbene non sapessi come portare a termine la mia “missione”.

Poi la vidi: una Golf parcheggiata dall’altro lato della strada.

Mi avvicinai e battei contro il finestrino con la mano ancora avvolta dal guanto bianco.

Jacob teneva la testa china sul volante e gli ci volle qualche secondo per realizzare che non ero un fantasma, ma che ero realmente lì.

«Cosa ci fai qua?» chiese, scendendo dall’auto.

«Tu sei il mio sole, Jake» risposi tutto d’un fiato, «e senza il mio sole non posso vivere.»

Le mie parole parvero disorientarlo ancora di più, poi guardò verso la chiesa, quasi temendo di vedersi assalire da una famiglia di vampiri assetati di vendetta.

Leggevo turbamento nel suo volto e feci la sola cosa che, meglio delle parole, sapeva spiegare cosa stesse accadendo.

Lo baciai.

Fu un bacio delicato, a fior di labbra, ma tanto bastò per cancellare la confusione dal suo sguardo e lasciare il posto a un sorriso che gli illuminava il volto.

Mi prese tra le braccia e mi strinse talmente forte che ebbi paura che potesse rompermi qualche costola.

Con una mano mi accarezzò il viso e posò le sue labbra sulle mie.

«Ti amo, Jacob Black» confessai, e iniziai a ridere quando si esibì in una specie di ululato, prima di stringermi di nuovo a sé e tempestarmi il viso di baci.

Mi sembrava di scoppiare dalla felicità, avevo finalmente capito cos’era che mancava nella mia vita.

Non sarebbe bastata l’eternità a colmare il vuoto che Jake aveva lasciato nel mio cuore, ma tra le sue braccia niente sembrava avere più importanza.

Afferrai il suo viso e premetti le mie labbra sulle sue, mentre la vocina che per tanto mi aveva fatto compagnia rideva soddisfatta.

Era ora!, la sentii dire, e per la prima volta mi trovai d’accordo con lei.

*me scappa da un branco di vampiri assetati del mio sangue*

Dal mio piccolo nascondiglio, vi chiedo: alzino la manina quanti di voi hanno tendenze omicide nei miei confronti XD

Okay, per fortuna vedo poche mani alzate XD

Allora, che ve ne pare?

Scherzi a parte, spero di non avervi deluso ^^

Un grazie immenso a chi è riuscito ad arrivare fino a qua e a chi ha avuto, e avrà, la voglia di lasciare un commento.

E ora, per l'ultima volta, i ringraziamenti personali ^^

@Marpy: io l'ho sempre detto che Bella è una povera pazza XD e che Edward potrebbe anche levarsi dalle scatole, ogni tanto ^^ Se vuole, gli posso presentare una leggiadra pulzella pronta per farsi dissanguare da lui... E comunque Bella è e resterà sempre per me l'essere più cretino della terra... non c'è niente che possa farmi cambiare idea *no-no*

@Emmahp7: beh, come hai potuto vedere alla fine qua lei non combina troppi disastri... al contrario di te, trovo la coppia canon troppo... troppo... bah, non trovo le parole XD Per me lei avrebbe dovuto scegliere Jacob fin dal principio, ed è per questo che ho voluto cimentarmi con questa storia, giusto per regalarmi una piccola soddisfazione personale XD Ti ringrazio per i complimenti: sono contenta che ti sia piaciuta la storia ^^

@Lea_91: contenta? Un finale più diverso di così non sarei riuscita a proporlo XD personalmente è così che sarebbero dovuti andare gli eventi, in fondo Bella non può davvero volere diventare una non-morta... mah... grazie anche a te per i complimenti, sono contenta di essere riuscita a far sognare un po', con quei "piccoli dettagli" aggiunti ^^

@Xstellaluna: come hai visto, la mia follia si è conclusa là dove avevi intuito quando ne abbiamo parlato XD Che ne pensi? Tifi anche tu per il mio povero lupacchiotto? XD

Di nuovo, grazie infinite a tutti voi, per avermi sopportata fino alla fine =)

Alla prossima, con qualcosa di... diverso...

Bax, Kla