CAPITOLO 1
La nuova segretaria (forse)
Ero
veramente felice di essere riuscita a ottenere
quel colloquio di lavoro, da mesi aspettavo la lettera che lo
confermava, e
quando questa arrivò non seppi descrivere
l’immensità della mia gioia.
Ero
strana è vero. Adoravo lavorare, studiare e
organizzare tutto alla perfezione. La nota dolente ?
Il
mio aspetto. In ogni mia esperienza lavorativa i
miei colleghi e i miei superiori non mi prendevano mai sul serio, ne mi
affidavano mai qualche incarico importante e tutto per colpa del mio
aspetto da
donna “bella ma senza cervello”.
Io
questa cosa non l’avevo mai capita : donna bella
= 0 cervello. Certo era vero che molte donne stupende erano anche
incredibilmente stupide.. Un esempio lampante era mia sorella, ma il
fatto che
questa caratteristica fosse generalizzata a ogni donna con un
bell’aspetto mi
stava sullo stomaco.
Certo
non sapevo che dal giorno del colloquio la mia
vita sarebbe completamente cambiata.
-Come
diavolo ti sei conciata?? - esclamò mia
sorella quando mi vide quella mattina -Sei un mostro!-
-Grazie
per il gradito commento NON richiesto Sidney
- risposi ironica
-Cos’è
fai un audizione per un film sui nerd?? Con
quel look si direbbe di sì-
-Stai
zitta. Che nemmeno sai scriverlo “look”!-
ribattei io
Mia
mamma fece il suo ingresso in camera mia e mi squadrò
anche lei piuttosto allibita.
-Cara
che ci fai vestita così?-
intervenne
-E
invece voi che cavolo ci fate nel mio
appartamento?!? Lo sapevo che darvi una copia delle chiavi sarebbe
stato un
errore!Diavolo!- imprecai
-Su
tesoro non fare così è una domanda più
che
legittima considerando il tuo nuovo modo di vestire… E mi
sembra che tu abbia
sempre usato le lentine perché mettersi quegli occhiali
ovali? Non ne hai
trovati un paio più moderni e carini?- chiese gentilmente.
-Lo
sto facendo per il colloquio! Se vado vestita
normalmente il mio forse-capo penserebbe che io lo stia prendendo in
giro!-
-Ed
è proprio necessario quel completo?-
-Assolutamente-
-Certo!Perché
non la metti un po’ più lunga quella
gonna?! Falla arrivare alle caviglie già che
c’è!- intervenne acida mia sorella
che non poteva assolutamente stare in silenzio per più di
3.46 minuti
(cronometrati).
-Per
tua informazione non tutte le gonne esistenti a
questo mondo arrivano a malapena a meta coscia Sidney! E comunque se tu
non
fossi ceca vedresti che la mia gonna arriva a metà ginocchio
non alle caviglie!-
ribattei con sarcasmo
-Certo
ci vedo abbastanza per dire che quel blu
scuro è fuori moda da millenni! Lo dice ogni rivista di
moda!-
-
Mi sono sempre chiesta come fai a sapere queste
cose! Guardi le figure? No, perché tu non sai leggere!-
-Stai
zitta non accetto critiche da una con una
pettinatura come la tua! Sembri nonna Marie! Ci mancano solo i
bigodini! Non ti
sei mai legata i capelli a quel modo in vita tua e decidi di farlo il
giorno
del colloquio! Che furbizia!-
-Già
quella a te manca completamente! Sarà scappata
dal tuo cervello perché soffriva di solitudine!-
-
Su ragazze calmatevi.-ci azzittì nostra madre
-In
ogni caso adesso devo andare se no rischio di
arrivare in ritardo. Quindi se volete togliere il disturbo!- esclamai
prendendo
il cappotto nero
-Tesoro
manca un ora e mezza-
-Bhè
devo fare alcune commissioni che mi prenderanno
circa 40 minuti e considerando che lo studio è a venti
minuti da qua è già
trascorsa un ora!Nei restanti trenta minuti incontrerò
un impiegato dell’agenzia
che mi ha combinato il colloquio e che mi
deve accompagnare nello studio del mio forse- nuovo - capo!
Probabilmente
mentre mi accompagnerà si spenderà qualche
chiacchiera e procederemo
lentamente, quindi se parto adesso arriverei lì giusto in
tempo!-
-Mi
fa venire l’emicrania!-
-Non
sai nemmeno cos’è! Comunque siete voi che mi
avete costretta a dirvi il programma, io vi avrei fatte andare anche
senza
parlarvene. Quindi adesso se volete gentilmente uscire…-
-Allora
ci chiami stasera per dirci come è andata?-
-Mamma
la vostra casa è a un isolato dal mio… Vengo
a dirvelo di persona!-
-Perfetto
tesoro verso che ora arriverai?- chiese
mia mamma speranzosa che arrivassi in tempo per mangiare con loro.
-Sì
mamma, arriverò circa per l’ora di
cena…-
sorrisi con un sospiro.
-Magnifico!
Sarà bello mangiare tutte insieme! Una
cena tra donne è quel che ci vuole. Anche Ally aveva tanta
voglia di vederti…-
-Ah
giusto..! L’avete lasciata con la babysitter? -
domandai. Ally era la mia sorellina più piccola, aveva 2
anni ed era in
assoluto la bambina più dolce e tenera del mondo. Superava
per intelligenza
Sidney ed era molto più piacevole conversare con lei.
-Sì-
-Bene
allora sarà una bella occasione per vederla-
conclusi io
Ci
salutammo per strada, dove loro proseguirono sul
marciapiede andando verso casa, e io prendendo la macchina mi diressi
verso la
sede del mio forse-nuovo-lavoro.
Come
avevo calcolato arrivai lì in venti minuti
quindi senza perdere tempo sbrigai velocemente delle faccende in banca
e
all’ufficio postale. Poi visto che avevo fatto più
in fretta del previsto
poiché all’ufficio non c’era fila, andai
al cimitero a parlare con mio padre.
Proprio
così… mio padre era morto un anno fa in un
incidente stradale. Spesso andavo a parlargli, gli raccontavo tutto
quello che
mi accadeva e mi immaginavo come e cosa avrebbe risposto lui se fosse
stato
ancora in vita.
Così
comprai una rosa bianca, il suo fiore
preferito, da un fioraio lì vicino la posai sulla tomba
piegando le ginocchia e
cominciai a parlargli di tutto: del colloquio di lavoro, di quanto ci
tenessi,
di come cresceva Ally, del fatto che non riuscivo ad avere una
conversazione
normale con Sidney, di come la mamma non si era ancora del tutto
ripresa dalla
sua morte e la mia soluzione per risolvere il problema del mio aspetto
al
lavoro. Gli dissi che da quel giorno nessuno mi avrebbe più
messo i piedi in
testa e che ce l’avrei messa tutta per essere degna di
fiducia.
Quando
il tempo finì, mi vidi costretta di
malavoglia ad andarmene per incontrare l’uomo
dell’agenzia.
Mi
feci trovare puntuale davanti alla sede e dopo
qualche minuto lo vidi arrivare, e dopo avermi localizzata,
raggiungermi con
passo svelto.
-Lei
deve essere la signorina Deborah Clark…-
cominciò quando si fu avvicinato
-Esatto.-
-Piacere,
il mio nome è George Hayes sono un
impiegato dell’agenzia che le ha procurato il
colloquio… Si ricorda? Abbiamo
parlato al telefono.-
-Naturalmente-
-Molto
bene. Le volevo parlare del suo impiego. Lei
è stata scelta in base al suo curriculum per essere la
segretaria di Zach
Cooper il figlio dell’attuale presidente delle industrie
Cooper. Lei sa che il
signor Zach è un membro molto attivo all’interno
della società,infatti in
questa filiale è lui il dirigente. Oggi parlerà
direttamente con lui, lei deve
soltanto rispondere onestamente a ciò che le viene chiesto e
fare quello che
lui le dice di fare. Il signor Cooper non è famoso per il
suo carattere
disponibile ma sono sicuro che con le sue capacità
riuscirà a cavarsela
egregiamente. Tutto chiaro?-
-Sì
signor Hayes- risposi soddisfatta
Ero
felice che il mio nuovo look avesse svolto il
suo dovere: quest’uomo non mi aveva ne fissata come fossi una
torta al
cioccolato ne mi aveva parlato come se si stesse rivolgendo ad un
analfabeta.
-Bene
allora possiamo andare. Mi segua.- mi disse
prima di condurmi all’interno dell’edificio.
Lo
studio di Zach Cooper era a uno degli ultimi
piani di quell’immenso edificio, mi sembrò che
l’ascensore non volesse più
fermarsi.
Quando
finalmente lo vidi aprirsi sospirai di
sollievo.
-Attraverso
la porta qui davanti si arriva alla
postazione della segretaria del signor Cooper, quindi se tutto va
liscio oltre
quella porta c’è la sua postazione.- mi
spiegò.
Poi
si avvicinò e aprì la porta continuando a
illustrarmi le caratteristiche dell’edificio, io che lo
seguivo e ogni tanto
annuivo, sbattei contro la sua schiena dopo che si era improvvisamente
fermato
davanti all’entrata.
Mi
sporsi dalle sue spalle e notai una donna seduta
sulla mia forse-scrivania letteralmente avvinghiata ad un uomo. I due
vedendoci
entrare si erano voltati verso di noi e ora con estrema calma si
stavano
rimettendo in ordine.
Avevo
sentito parlare del suo vizio per le belle
donne e questa scena mi confermava le dicerie.
-Te
lo avevo detto di chiudere a chiave…- sussurrò
la donna in tono malizioso rivolto all’uomo.
-E’
vero.- le rispose con dolcezza (finta secondo
me) prima di rivolgersi a noi - Allora perché mi ha
interrotto signor Hayes?-
-Mi
scuso signor Cooper ero sicuro di averle parlato
del colloquio di oggi con la nuova segretaria scelta
dall’agenzia. Mi dispiace
per averla interrotta-
-Lasci
perdere- rispose sbrigativo prima di invitare
la donna ad uscire e ad aspettarlo in macchina. Dopo che lei ebbe
obbedito,
Zach Cooper si accese una sigaretta e si accomodò alla sedia
della mia
forse-nuova-postazione con nonchalance.
-Ecco
signore, questa è Deborah Clark la segretaria
di cui le avevo parlato…- gli disse esitante porgendogli la
cartella con i miei
dati.
-Così
lei è la famosa segretaria che ha ottenuto i
risultati migliori nell’agenzia a soli 21 anni…
Impressionante. Ho sentito
molto parlare di lei-
-Grazie
signor Cooper-
Il
signor Cooper li prese e dando un occhiata a me
più che alla cartella mi squadrava da capo a piedi.
Anche
io avevo sentito parlare della sua incredibile
carriera nel mondo degli affari. Si diceva che chi finisse nella sua
lista nera
era destinato a fallire e a chiudere a meno che non avesse accettato le
sue
condizioni. E tutto questo a soli 24 anni.
Mi
rivolse un ultima occhiata alla quale sorrisi,
prima di rivolgersi al signor Hayes.
-Portala
fuori da qui e la prossima volta proponimi
una segretaria con un aspetto più decente!-
esclamò infine lanciando la mia
cartella sulla scrivania.
***Piccolo rifugio autrice***
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Sei stata brava! Mi hai incuriosita! Aspetto il prossimo chappy^-^
Aspetto recensioni! Che siano belle o brutte ^.^
Ciao tanti baci! Irene^-^