4.
La realtà è dura da accettare
POV. Bella.
Correvo
e non sapevo dove,vedevo una moltitudine di gente intorno a me,chi
gridava,coppie trasgressive,ragazzi borchiati,ragazze quasi nude,moto di grandi
cilindrate,auto da squilibrati,spacciatori di droghe,prostitute;questo era ciò
che mi circondava e io continuava a correre e solo allora mi accorsi che non
correvo con le mie gambe,ma in sella a una moto nera lucida,grande e potente.
Indossavo
il vestitino della sera precedente,e poiché ero seduta le gambe erano più che
scoperte,le mie braccia cingevano la vita di un ragazzo,alto,muscoloso,dalle
spalle larghe,il viso celato dal casco lucido;il mio mento era appoggiato sulla
sua spalla coperta da una giacca di pelle nera e i miei occhi scorsero che la
velocità della moto superava i 200. Avrei dovuto avere paura,avrei dovuto
strillare perché ero con uno sconosciuto,ma mi sentivo al sicuro,una temibile
tranquillità scorreva nelle mie vene,fino a quando la moto non arrivò a un traguardo
e la moto si fermò,impennando
leggermente in avanti,facendo stridere le gomme della moto.
Le
mani dello sconosciuto,dalla pelle diafana e delicata,lunghe ed eleganti si
alzarono per togliere il casco che fece scoprire la sua testa coperta da capelli
ramati scompigliati;si girò lentamente nella mia direzione e il suo viso
perfetto,meraviglioso,paragonabile solo a un Dio greco sceso in Terra,mi guardò
con i suoi occhi smeraldo e mi sorrise,incurvando quelle labbra perfette che mi
attraevano in qualcosa che sapeva di pericoloso.
Un suono fastidioso,molto fastidioso mi fece
abbandonare il mio mondo dei sogni,che stranamente era popolato dal volto di
quel bellissimo sconosciuto che sembrava non volermi lasciare in pace.
Quel suono persisteva e non aveva intenzione di
smetterla,ma quando mi accorsi che non era la sveglia,poiché segnava le 6,15.
Il mio sguardo ancora appannato dal sonno vagò
per la stanza,vedendo sul mio comodino un lampeggiare insistente:il mio
cellulare.
Chi diamine chiamava a quell’ora?
Risposi senza nemmeno controllare chi c’era
dall’altra parte della cornetta.
-Pronto?- gracchiai.
-Bella? Sei sveglia?-domandò una voce squillante
e completamente antipatica a quell’ora del mattino.
-Secondo te?- risposi ironica.
-Beh devo dirti una cosa- rispose trillando
peggio di un campanellino.
-L’avevo capito,Alice,ma cosa devi dirmi?-.
-Beh oggi ti rapisco,visto che è sabato e non
abbiamo scuola- mi comunicò lei
contenta.
-Va bene Ali,ma c’era bisogno di svegliarmi a
quest’ora?- risposi sconsolata.
-Certo,bisogna essere mattinieri,svegli,freschi,magnifici…- non la lascia nemmeno continuare che le
attaccai il telefono in faccia spegnendolo direttamente.
E così mi riaddormentai affogando di nuovo in
quel lago verde,che erano i suoi occhi.
Toc
toc.
Un altro suono disturbava il mio sonno e stavolta
mi accorsi che erano le 10,30.
Di mala voglia,ma sveglia,mi alzai dal letto e
aprì la porta della mia camera e un uragano dai corti capelli corvini mi
investì in pieno.
-Sono 4 ore che ti chiamo,4 ore e perché? Perché
la qui presente pigrona ha deciso di spegnermi il cellulare in faccia- mi gridò
inviperita.
-Alice,io dormo e poi ero stanca,non me ne devo
mica fare una colpa,il mondo è bello perché è vario, e ogni persona è diversa-.
-Certo,certo è come dici tu-
acconsentì,naturalmente con tono sarcastico.
-Alice che sei venuta a fare qui?- chiesi
sconsolata buttandomi sul letto.
-Devi venire a casa mia no? E poi volevo vedere
il tuo guardaroba- rispose felice aprendo senza permesso il mio armadio.
-Certo fai
pure,non chiedere eh?- commentai sarcastica alzando gli occhi al cielo.
-Ok- disse senza nemmeno sentirmi.
La vidi trafficare tra le mie nuove cose,guardare
con occhio critico ogni capo che avesse tra le mani,ma il suo non proferir
parola mi fece capire che ciò che Rose mi aveva comprato andava più che bene.
-Certo che la tua amica ha buon gusto- constatò e
io sgranai gli occhi,come faceva a sapere che era stata lei?
-Chi ti dice che sia stata Rose e non io?-.
-Di certo
non ti saresti comprata da sola queste cose neanche se Michael Jackson
sarebbe venuto da te- rispose seria alzando le sopraciglia.
Certo,solo Michael avrebbe potuto. Si sono una
sua fan da quando ero una bambina,lo adoro,lo amo e con lui sono cresciuta,ma
da quando è morto un velo di tristezza e angoscia compare sui miei occhi e sul
mio cuore,quando me lo nominano,poiché solo le sue canzoni mi ridanno la gioia
e la forza di dirmi che lui non è morto davvero.
-Ora vestiti,indossa questi- mi ordinò
indicandomi i vestiti(qui i vestiti ->http://www.polyvore.com/capitolo_tanya/set?id=12291147
).
-Certo capo-,andai in bagno e dopo una doccia
calda mi vestii,truccandomi e sistemandomi i capelli a dovere.
-Eccomi- annuncia uscendo dal bagno.
-Ok,adesso andiamo,tuo padre.mi
ha aperto lui,prima uscendo di casa e gli ho già detto che saresti venuta con
me per tutta la giornata e dormirai da me,per questo ti ho preparato una borsa
con tutto il necessario-.
-E avevi intenzione di chiedermelo?- chiesi
irritata dal fatto che avesse preso decisioni senza consultarmi.
-Evidentemente no- rispose sorridendo maligna.
-E se avessi da fare?- mi impuntai arrabbiandomi.
-Annulli tutto,semplice- disse con ovvietà
guardandomi con i suoi occhi azzurri splendidi e non potei dirle di no,poi non
potevo nemmeno acconsentire aveva deciso già tutto lei.
Scendemmo le scale,salimmo sulla sua Porche
gialla canarino e in poco tempo arrivammo alla sua magnifica villa.
Alice parcheggiò nel suo garage e poi salimmo le
scale per salire su.
Entrate in cucina un odore di cioccolato
albeggiava nell’aria,così dolce,soave e meraviglioso.
Esme,la
mamma di Alice, stava cucinando i muffin al cioccolato i miei preferiti.
-Bella,che bello vederti- mi disse correndomi incontro
e abbracciandomi affettuosamente,come solo una zia sa fare.
-Anche per me lo è- risposi stringendola anche io
in un dolce abbraccio.
-Mamma Emmett
dov’è?-chiese Alice iniziando a salire le scale che portavano al piano
superiore,seguita subito dopo da me.
-Nella sua camera-strillò Esme.
Io e Alice ci dirigemmo di soppiatto verso la sua
stanza,guardandoci complici.
Sapevamo che Emm si
sarebbe spaventato.
Aprimmo molto lentamente la porta della sua
stanza,stavamo per gridare per farlo spaventare,ma ci ricredemmo perché non
c’era nessuno nella stanza.
-Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!-
sentimmo gridare alle nostre spalle e con un balzo io e Alice cademmo per terra
gridando dalla paura.
-Oddio,che ridere,vi ho fregato un’altra
volta- Emm
rideva come un pazzo,mantenendosi la pancia per il troppo ridere.
Noi lo guardammo minacciose:- Arriverà molto
presto la nostra vendetta- dichiarai.
-Certo lo dite da sempre,ma ancora non siete
riuscite a concludere niente- ci canzonò ironicamente.
-Aspetta e spera,poiché nel piano includeremo
un’altra persona- cercai di giocare quella carta che avevo intuito lo avrebbe
disarmato.
Mi alzai con grazia seguita da
Alice,avvicinandomi minacciosa:-forse Rosalie potrebbe esserci da aiuto no
Alice?- quest’ultima non capì subito,ma quando vide gli occhi verdi del
fratello sgranarsi dalla paura e dalla sorpresa nel sentire quel nome,annuì
reggendomi il gioco.
-Come vedi stai attento-.
Vedere il volto di Emm
sempre scherzoso e strafottente e ora così strano,indecifrabile mi fece
intenerire e spaventare,forse avevo osato troppo.
-Ahahahahahaha!
Ci sei cascato,visto la vendetta è arrivata molto prima di quanto ti aspettassi
no?-.
Vidi il volto di Emm
rilassarsi e rifarsi sereno:- me l’avete fatta!-.
Verso le 13,30 pranzammo e dopo aver sparecchiato
e assaggiato i magnifici muffin di Esme ci recammo di
sopra,passando per l’ingresso,ma sfortunatamente inciampai in una valigia
alquanto anonima.
-Bella ma sei la solita- disse Alice morendo dal
ridere.
-Ma chi ce l’ha messa qui?- chiesi retorica.
Alice smesse di ridere e mi riservò uno sguardo
felice.
-Oddio che sbadata,mi sono proprio dimenticata di
dirtelo,chi è tornato?-.
-Chi è tornato?- controbattei confusa,alzandomi.
-E’ tornato…- ma in
quel momento la porta di ingresso si aprì.
-Edward!-
gridò Alice contendo buttandosi su una figura che ancora non vedevo. Edward? Il
fratello maggiore di Alice era tornato?
Quando la porta di ingresso si chiuse mi
paralizzai e sgranai gli occhi vedendo Edward.
Edward quando voltò lo sguardo su di me si
irrigidì anche lui e sbatté le palpebre come accertarsi se fossi frutto della
sua immaginazione.
Edward. Edward.
Quel nome fluttuava nella mia mente. Edward è diventato la mia ossessione da
solo poche ore,senza nemmeno sapere chi fosse. Edward è lo sconosciuto che ho
incontrato in discoteca la scorsa sera e che mi ha indubbiamente attratta e lui
sembrava confuso almeno quanto me.
-Bella lui è Edward,mio fratello,Edward lei è
Bella,la mia migliore,quella di cui ti parlo tutti i giorni- ci presentò Alice
guardandoci in maniera strana,si era accorta del nostro cambio di sguardi.
Era ancora più bello di come lo ricordavo,così
perfetto e meraviglioso,indossava una t-shirt bianca con delle scritte blu,dei
jeans scuri e un paio di scarpe bianche.
-Piacere Edward- mi
disse porgendomi la mano divertito da quella situazione,ma io non ero del suo
stesso parere.
-Piacere Bella- risposi a tono assottigliando gli
occhi e rispondendo alla presa della sua mano.
-Ma vi siete già incontrati per caso?- ci chiese
Alice dubbiosa.
-No,mai- risposi prontamente facendolo stupire.
Restammo per un periodo di tempo indefinito a
guardarci con sfida,quasi duellando con delle spade inesistenti.
-Bella,saliamo che dobbiamo studiare,poi dobbiamo
prepararci per il pigiama party- esultò Alice cominciando a salire.
Mi riscossi da quello stato e iniziai a dirigermi
verso le scale,quando,come la sera precedente,una presa dolce e delicata mi
fermò per il polso costringendomi a girare.
-Perché hai mentito?- mi chiese pacato,con uno
sguardo che non faceva trapelare nessun stato d’animo.
-Perché in realtà non ci siamo mai visti e io
nemmeno ti conosco- risposi a
tono,dovevo nascondermi,non doveva scoprire assolutamente niente.
-Eri tu ieri sera lo so,lo ricordo fin troppo
bene- mi controbatté assottigliando gli occhi irritato e deluso?
-Provalo- gli sussurrai all’orecchio ,avvicinandomi
con gesti sensuali, lui si irrigidì sentendo la mia vicinanza e sgranò gli
occhi,perché sapevo che non se l’aspettava,ma io ero ben altro quello che
dimostravo.
Con un mossa decisa sfilai il polso dalla sua
stretta che mi provocava delle scariche elettriche.
Quando intuì la mia mossa intensificò la sua
presa facendola diventare di ferro e sul mio viso si dipinse un sorriso divertito,non
sapeva chi aveva davanti.
Con una mossa studiata a judo rotei su me stessa
sfilai il polso dalla sua presa,rapidamente presi il suo e gli contorsi il
braccio premendolo sulla sua schiena,immobilizzandolo con la faccia a muro.
-Servono ben altri trucchi per incastrarmi- gli
sussurrai all’orecchio per la seconda volta,con un tono che fece stupire me
stessa,non sapevo da dove avessi preso tutta questa tenacia,lo lasciai e salì
le scala sentendo il suo sguardo magnetico sulla mia schiena e anche se a
distanza mi provocò un’altra scossa elettrica.
Il resto della serata passò velocemente,non
rividi più Edward,stetti tutto il tempo con Alice e dopo il nostro pigiama
party,che terminò alle 4 lei si addormentò,ma io ero troppo agitata,avevo
appena scoperto che il ragazzo che mi attraeva come nessun mai era il fratello
maggiore dei miei migliori amici,incontrato in una situazione alquanto
strana,poi chissà perché era lì.
Stanca dal sonno che non arrivava mi
alzai,guardando per l’ennesima volta il “pigiama” che Alice mi aveva costretto
a mettere,era una camicia di notte nera,scollata,di raso e dai pizzi
neri,arrivava sopra il ginocchio di 20 centimetri e dava molto spazio alla
fantasia (qui la vestaglia -> http://imgs.yoox.biz/48/48013867_2.jpg
).
Scesi le scale silenziosamente e andai in cucina,mi
avvinai al frigorifero,lo aprì e tirai fuori una bottiglia di acqua e me ne
versai un po’ in un bicchiere.
Iniziai a bere a piccoli sorsi,pensando per
l’ennesima volta sempre alla stessa persona.
La porta di ingressi si aprì silenziosamente,ma
io la sentì ugualmente,mi appiattii al muro e cercai di non fare nessun rumore.
Ma la persona appena entrata si recò nella
cucina,sentivo i passi dirigersi qui,piano piano mi allontanai dal muro
cercando di nascondermi,ma la luce della cucina fu accesa facendomi voltare,ma
mi irrigidì all’istante.
Edward era di nuovo di fronte a me,mi
guardava,anzi mi spogliava con gli occhi,soffermandosi sulla mia scollatura.
-Vai sempre in giro così?Se è così sarei dovuto
restare a casa- mi disse sorridendomi malizioso,ma cercai di non scompormi.
-No è stata tua sorella a incastrarmi- risposi
indispettita,ma anche lusingata.
-Ricordami di ringraziarla- constatò dirigendosi
al frigo prendendo la mia stessa bottiglia d’acqua e vedere come quelle mani si
muovevano sulla superficie umida di plastica mi fece avere un brivido e lui se
ne accorse.
-Freddo?- mi domandò avvicinandosi e io
indietreggiai.
-Un po’- optai per una mezza bugia,non volevo
fargli capire niente.
Inaspettatamente mise le sue mani sulle mie
braccia nude e iniziò a strofinarle per riscaldarmi,ma ciò peggiorò le cose.
-Perché hai mentito prima?- mi chiese sensuale
all’orecchio,dovevo ammettere che ci sapeva fare anche lui.
-Non ho mentito- riposi con voce leggermente
tremante,causata dalla sua vicinanza.
-Si che l’hai fatto,ti vergogni?-.
-No,sei tu che sogni- cercai di dissuaderlo,ma
senza riuscirci.
Fece scendere una mano dal mio braccio alla mia
vita,la sua presa era qualcosa di unico,mi sentivo in pace,quasi in trance,era calda,poi
dalla vita scese sulla gamba nuda facendomi paralizzare.
-Non so perché menti,te lo lascio fare,ma non
puoi mentire a me,le persone che mi piacciono le ricordo sempre,soprattutto una
come te- detto ciò mi lasciò un bacio sulla guancia,caldo,soffice,chiusi gli
occhi ,ero come in estacy.
Ma l’effetto durò poco,cosa mi stava succedendo?
Si staccò all’improvviso e senza proferire parola salì sopra lasciandomi sola.
Salì anche io ,ritornai nella stanza di Alice,mi
coricai e con mille domande mi addormentai.
Chi era Edward per me? E perché mi faceva quell’effetto?
Caddi di nuovo tra le sue splendide
braccia,sognandolo ancora.
Spero il capitolo vi sia piaciuto…mi sono
impegnata davvero molto per farlo,la situazione non è facile da descrivere,ma
ci provo,anche se con scarsi risultati,sta a voi giudicarlo…
Di una cosa mi sono accorta,ho tante visite e vi ringrazio tutti
davvero,sapere che la leggete è davvero bello per me,ma vorrei anche pregarvi
di spendere solo poche parole per dirmi cosa ne pensate,non siete costretti
naturalmente,ma sarebbe bello ecco.
Risposte alle recensioni:
x Kekkaiono 90: beh sono contenta tu
sia passata davvero e non è vero che io sono più brava,non è vero assolutamente
e non lo pensare,perché lo sei anche tu e se lo coltivi di più anche potresti
dare anche più di quanto dai.
Sono anche contenta che ti sia piaciuta la storia,e anche questo
capitolo,fammi sapere,un bacione.
X crazy_klara:Paddy miaaaaa,sei
finalmente arrivata a leggere la mia storia e le tue parole davvero mi
commuovono,come farei senza di te?forse semplicemente niente. Sei davvero una
sorella per me e il fatto che ci sei
sempre e che non mi lasci mai me lo dimostra.
Sono contentissima che la storia ti piaccia,è forte,ma eternamente
dolce te lo assicura,il proibito,come ben sai ha il fascino di una vampiro,di
un predatore e perché no? Anche di un cane-lupo.
Ti adorissimo.
X EricaCullen:Ma cosa posso dirti a
te? Che ti stramo? Che ti amo? Che ti adoro? No sorella mia troppo poco,ci sei
ogni ora,ogni giorno e ogni volta che ne ho bisogno,dove ne trovo un'altra come
te? Ringrazio Dio di averti conosciuto e ringrazio tua madre e tuo padre per
averti fatto nascere.
Qualcosa lo sai perché io ti dico sempre tutto,ma non aspettarti
troppo,sai com’è sono buona,bella e brava(e anche modesta xD)
ma ho una cazzimma inimmaginabile e tu la conosci.
Aspetto un tuo parere Ti adorissimo.
X Adry91:Oh mia cara beta,il tuo appoggio vale molto più di mille grazie,e
non te ne dirò altri contenta? Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo,i
vestiti e tutto,ma sono più contenta di averti conosciuto,così lontana e così
vicina allo stesso tempo,siamo molto simili e abbiamo gli stessi pensieri e
giudizi,non so perché,non me lo domandare,ma ti considero una vera
amica,neanche alcune amiche mie di classe le considero amica come ti considero
te,provo per te una forte stima,affetto e ogni tuo consiglio per me è
preziosi,non sarò brava con le parole e a scrivere ma chi meglio di 3 semplici
parole può dirlo? Ti voglio bene!!!Anzi Ti Adoro.
X Volpessa22: Beh,mica tanto eh? Forse il capitolo esprimerà la mia incapacità a
scrivere,ma sono contenta del tuo paggio,dei tuoi complimenti e della tua
stima,per me è importante e forse troppo.
Eh si Bella ha incontrato il capo…o forse
no? Non dare tutto per scontato,perché qui niente lo è! Sono sadica e ingegnosa
e la mia mente malata può inventare di tutto xDxD =P Aspetto con ansia una tua recensione un bacione.
X Rere18: Oh io non dico mai le bugie xDxD o almeno
adesso non l’ho detta,sei davvero più brava tu,mi ritrovo a leggere una tua
storia e non me ne rendo nemmeno conto,poi quando ne vengo a conoscenza mi dico
“Oh mio Dio ma è lei il genio e si merita tutta la mia lode” =)
Sono sincera davvero…sono contentissima
che ti piacci la storia e proprio adesso inizia il
bello!!!Un bacione.
Vi
aspetto…un bacione dalla votra
TanyaCullen