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Autore: Elisir86    04/07/2005    1 recensioni
E tutto si blocca quando scatti una fotografia.Il tempo. Il sorriso di una bella ragazza. Il ghigno di un bullo. L’amicizia di tre persone. L’amore di altre. La tristezza di aver perso qualcuno. Il respiro. Tutto si ferma. E questo anche per loro. Per dei maghi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate per il ritardo!

Ho finito gli esami ed ora sono libera come l’aria... almeno finché non inizio a lavorare!

Ecco a voi un piccolo capitolo...

Spero di ricevere commenti, anche da coloro che mi seguivano fin dall’inizio!

Buona lettura!

 

 

 

 

 

Perché uccidere Ginevra Weasley

 

Narcissa Malfoy odiava in maniera eccessiva la famiglia Weasley, soprattutto Ginevra. Draco se ne accorse solo all’inizio di settembre quando la donna, lo aveva richiamato nel maestoso gazebo che regnava nel bel mezzo del parco dei Malfoy.

Narcissa lo aveva fatto sedere dall’altra parte, a dieci metri da lei e con gli occhi azzurri puntati su di lui gli aveva chiaramente espresso un ordine.: Uccidi Ginevra Weasley!”

Ora, Draco si ritrovava nella strana posizione dell’indecisione.

Suo padre gli aveva sempre detto come comportarsi, e lui non aveva mai esitato tanto nell’ubbidire a propria madre. Ma lui tentennava ancora, nell’uccidere Ginevra...

Ora poi, che si era diffusa la voce della morte precoce di un suo fratello, lui si sentiva ancora più in trappola.

Draco alzò lo sguardo sul soffitto del gazebo, sua madre lo aveva fatto riverniciare qualche giorno prima. Stava seduto su una delle numerosi poltrone imbottite ed aspettava sua madre. Un elfo domestico aspettava in un angolo scuro della struttura.

Poi la porta a vetri s’aprì.

Sua madre, avvolta in un capotto argentato, entrò con passo deciso.

Draco s’alzò e inchinò lievemente il capo. La donna non lo degnò di uno sguardo finché non si sedette. “Sei stanco?” la voce gelida della madre lo accompagnò nell’azione di risedersi. Non rispose.

Narcissa sorrise. “Ti sei dimenticato della mia richiesta?” domandò. “È ancora viva...” continuò “Tuo padre non sarebbe fiero di te. Credi di poter diventare un mangiamorte senza uccidere?”

“Perché?” la voce del giovane uscì come un sussurro dalle sue labbra dischiuse appena, ma per la madre risuonò come un urlo.

“Uccidila e basta.”

“Mamma per favore...” la donna aveva acceso una sigaretta e il figlio aggrottò infastidito la fronte.

La donna espirò il tossico fumo e Draco s’alzò per uscire.

Quando aprì la porta la voce di Narcissa lo bloccò.

“Ginevra Weasley è la sorella del migliore amico di Harry Potter. Se muore lei, anche Ronald Weasley morirà...e così anche Harry Potter...Non dimenticarti mai, mio piccolo tesoro, per uccidere un nemico si parte sempre dalla formica più vicina a lui.”

“È per vendicare mio padre?”

La donna rise debolmente. “È per farlo tornare a casa...”

E con questa frase Draco chiuse la porta a vetri dietro di lui, mentre la madre restava all’interno osservandolo.

La mano bianca e magra strinse il ciondolo che portava sempre al collo.

“Draco!” il figlio non si mosse “Draco!” lo richiamò “Draco! È anche per te...” ma ormai il ragazzo si era già allontanato.

 

Malfoy corse più non posso. Il parco che circondava la sua villa era immenso. E lui non lo aveva mai percosso. Ma quella sera, non gli importava della pioggia o di dove andava, non gli importava di essere stanco oppure no...voleva solo prendere tempo per riflettere.

Ginevra Weasley era una delle persone che suo padre gli aveva insegnato ad odiare... Ma il solo pensiero di doverla uccidere gli dilaniava il cuore...come una fredda morse che non lo lasciava respirare... Era come quando pensava alla morte di Pansy.

E lui non capiva.

Odiava Ginevra.

Amava Pansy.

Eppure provava la stessa sensazione al solo pensiero del loro corpo privo vita.

Si lasciò cadere sul terreno fangoso, ansimando.

Davanti a lui stava le scuderie...Aveva girato intorno...

Quasi gli veniva da ridere quando notò il piccolo pupazzo che Parkinson gli aveva fatto due giorni prima.

E lei era lì. Ferma ad osservarlo, avvolta in un capottino nero, con un ombrello rosa stretto in una mano nascosta in un guanto si pelle.

Non si era mossa. Lo guardava e gli occhi erano freddi come mai gli aveva visti.

“Ti piace Weasley?” domandò con un filo di voce.

Draco sorrise appena, “No...”

Pansy si morse il labbro inferiore, insicura. Lo guardò con occhi colmi di tristezza e rabbia, “Io la odio! Uccidila per me...”

Il ragazzo respirò a fondo, “Perché?”

“Perché ti amo...”

Ma non era una spiegazione. Lei lo sapeva...lui lo sapeva. Eppure Draco annuì. “Va bene.”

Voleva un motivo per uccidere Ginevra e l’aveva ottenuto.:

Lei doveva morire per Pansy Parkinson.

E basta.

 

  
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