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Autore: _Claud_    11/01/2010    1 recensioni
Continuo di "The power of blood"
“Questa è l'ultima volta che mi vedrai...” la vidi avere quasi una convulsione... poi notai una cosa...
Dai suoi occhi prima completamente asciutti ora stava cadendo una luce brillante che splendeva come un diamante...
Era una lacrima.
Chloe si voltò... e iniziò a correre...
Non avevo più le forze per rincorrerla, mi accasciai a terra sbattendo i pugni sulla terra densa di umidità.
Vedevo da dietro quella figura, così fragile e vulnerabile che la mia stupidità aveva contribuito a spezzare.
Il mio amore... il mio unico amore... stava scappando da me, scappava dalla fonte del suo dolore.
Fu in quel preciso istante che il mio cuore di spezzò... persi il mio punto di riferimento... persi la donna della mia vita, persi la ragione di vivere.

Nuovi incontri e nuove emozioni vi seguiranno per tutta la durata della storia, lasciandovi con il fiato in sospeso fino alla fine.
Genere: Romantico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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(ELLEN)

-Ma perchè Jacob doveva per forza portarsi dietro quel cagnaccio??-
Fu la prima cosa che pensai appena lo vidi entrare in camera mia. Sempre se possibile giurai di vederlo ancora più alto e grosso di quando lo vidi parecchio tempo fa.
Già... era proprio lui che quel giorno in cui ero andata a scovare mia sorella a casa di Jake mi aveva attaccata all'albero.
Prepotente! pensai e voltai il viso incrociando le braccia.
“Dai ragazzi non litigate!” disse ridendo Jacob anche se non capivo cosa ridesse a fare.
Quel pomeriggio Jacob aveva promesso a Chloe che l'avrebbe portata alla spiaggia di La Push per farla rilassare un po' e quindi anche io, Seth e Embry fummo costretti a seguirli.
Avrei preferito passare tutta la giornata con Seth piuttosto che con quello sbruffone... Quel ragazzino era mille volte più simpatico.
Una volta arrivati alla spiaggia ci sedemmo sulla sabbia e Embry si sedette proprio di fianco a me. Dalla parte opposta si era seduto Seth, mentre con qualche metro di lontanaza i due piccioncini si coccolavano.
Alcune volte erano così sdolcinati da dare il volta stomaco.
Ci furono dei lunghissimi minuti di silenzio tra noi fino a quando Embry disse
“Allora succhiasangue? come va la tua vita monotona e noiosa?”
Forse era meglio se non apriva proprio bocca! Guarda te cose mi toccava sopportare! Sbuffai...
“Non è affar tuo cagnaccio... poi mi spieghi perchè dovevi per forza venire?”
“Logico! Per darti fastidio!” mi rispose lui con un ghigno sul viso.
Rimasi a fissarlo per qualche secondo... Notai per la prima volta sulla sua pelle bronzea un sacco di graffi e ferite.
“Cos'hai da guardare? Visione troppo bella per i tuoi occhi?” mi disse ridendo...
Quel ragazzo mi dava sempre di più il nervoso
“Ma smettila... Non sai neanche cosa significa bellezza te!” dissi in tono decisamente arrogante... lui rimase in silenzio senza rispondermi. Forse era la volta buona per farlo stare zitto.
Mi voltai sorridente verso Seth e gli chiesi
“Allora piccolo Seth? Che carino che sei venuto a trovarmi!” lui mi fece un enorme sorriso e abbracciandomi rispose
“Certo! Ormai è un obbligo venire a salutare la mia quasi cognata!” al contrario di Embry, Seth sembrava un angioletto venuto dal cielo.
Notai senza fatica che mentre Seth disse quella frase Embry fece una smorfia disgustata. Gli tirai una semplice occhiata accusatoria e mi voltai di nuovo verso Seth.
Tutto ad un tratto Seth si immobilizzò per qualche secondo e poi disse
“Oh cavolo! Jake, Leah mi sta chiamando... e sembra anche molto arrabbiata...” urlò verso la coppietta felice. Jacob ris e rispose
“Sicuramente dovrà sgridarti per qualcosa che hai fatto!” tutti ridemmo
“Devo scappare!” disse lui a tratti preoccupato
Io lo fermai per un braccio
“No Seth ti prego non andartene!!” non volevo assolutamente rimanere da sola con quel burbero di fianco.
“Scusa Ellen devo andare!! Leah sembra molto arrabbiata!” io sbuffai e vidi Seth correre come un disperato verso casa...
“Perfetto...” dissi a bassa voce giocherellando con la sabbia e sentii Embry ridere.
“Cosa ridi?” chiesi senza neanche guardarlo
“Nulla...” Mi rispose continuando a sorridere
“Sarà meglio!” dissi infine risoluta...
Mi votai verso Jacob e Chloe per chiedere un po' di aiuto e compassione ma appena mi girai non li vidi.
“Dove sono andati Jake e Chloe?” chiesi allarmata
“Sono andati verso la scogliera...” mi rispose Embry indicando il grande scoglio oltre la spiaggia.
-Altro che perfetto! Ora sono completamente sola con lui...- pensai disgustata.
“Guarda che puoi anche evitare di fare la vampiretta scontrosa e antipatica!” mi disse Embry sarcastico
“E te potresti anche smetterla di fare il cagnaccio antipatico e sbruffone...” risposi di tutto tono.
Improvvisamente gli occhi mi caddero nuovamente sul corpo di Embry. Quel giorno aveva solo un paio di bermuda neri larghi e rimase a petto nudo. Sul suo petto c'erano una quantità enorme di graffi e cicatrici.
Embry mi colse mentre lo stavo fissando e guardando anche lui il suo corpo capì che cosa stavo fissando
“Ti fanno impressione queste ferite?” Ora aveva un tono decisamente più gentile... gli risposi volentieri
“No...no... come te le sei fatto?” chiesi abbassando il viso aspettandomi un'altra battuta scarcastica come risposta.
“E' una lunga storia... e abbastanza dolorosa...” Sembrava davvero triste. Mi fece quasi tenerezza.
Mi guardai attorno e dissi
“Beh... penso che quei due ne abbiamo per parecchio tempo... se ti va di parlarne io ti ascolto...”
Lui, per la prima volta, mi fece un sorriso.
I lineamenti del suo viso da duri e severi divennero morbidi e decisamente ammalianti. Il suo sorriso era bianchissimo, proprio come quello di Jacob.
Lui si alzò dalla sabbia e porgendomi la mano mi disse
“Vieni camminiamo un po'...”
Mi aveva porso la mano?! Oddio quello non era più il ragazzo scontroso che pensavo di avere davanti... era diventato tutt'altra persona.
Mi feci sollevare senza fiatare e camminai affianco a lui.
Feci 5 o 6 passi quando, completamente presa nel fissarlo inciampai su una radice sporgente dalla sabbia.
Non feci neanche in tempo a perdere l'equilibrio che Embry, posizionandosi davanti a me, mi prese al volo dai fianchi.
Io per aggrapparmi buttai le mie braccia al suo collo e ci trovammo faccia a faccia. Mi rimisi subito in piedi
“Scusami... che sbadata!” lui mi sorrise
“Non avevo mai visto un vampiro inciampare!” mi venne da ridere ma poi tornai subito seria vedendo la sua espressione... iniziò a raccontare
“Devi sapere che la mia trasformazione non è stata così semplice come quella degli altri... Quando ero bambino io non vivevo in riserva ma venivo dall'Amazzonia. Vivevo con mio padre e avevo la solita vita tranquilla di un 12 enne normale. In quel periodo si fecero vivi nella mia città un gruppo di vampiri... io non sapevo neanche cosa fossero perchè mio padre aveva cercato di tenermi all'oscuro della mia vera natura. Purtroppo i vampiri iniziarono ad ammazzare la gente della mia città e l'unico protettore lupo era mio padre. Fu costretto a svelarmi tutto e nel giro di qualche giorno iniziai a subire anch'io la trasformazione. Beh... tutti questi graffi sono dei piccoli doni di quei vampiri... gentili eh?!”
Ero rimasta totalmente ammaliata dal suo racconto. Povero Embry... inziavo a vederlo con occhi diversi.
“Mi dispiace...” fui capace di dire solamente questo.
Poi continuando a fissare il corpo di Embry notai proprio sul pettorale sinistro un morso... sapevo bene com'era fatto un morso di un vampiro e sicuramente quello lo era.
Lo fermai per un braccio e dissi indicando il morso
“E questo? Un vampiro ti ha morso??” lui tentò di coprirsi la ferita
“Beh si...” mi disse imbarazzato. Ne rimasi sorpresa.
“Se un vampiro morde un licantropo non può fare altro che ucciderlo con il suo veleno! Come hai fatto a sopravvivere?”
Lui sorrise leggermente e continuò a parlare
“Quando il vampiro mi morse fortunatamente non aveva avuto il tempo di iniettarmi una grande quantità di veleno nel corpo perchè riuscii a spostarlo quasi subito... però naturalmente non stavo bene. Mio padre preoccupato si informò su una città in cui ci fosse gente simile a noi e vide che qui a Forks c'era una comunità intera. Così ci trasferimmo qui e Sam, vedevo il mio stato ormai morente, mi fece una trasfusione di sangue. Se ne tolse parecchio per rimettermi in sesto e espellere ogni traccia del veleno. Per questo gli sono debitore”
Ero davvero stupita e intenerita dal suo racconto. Ora capivo perchè ha avuto quell'odio istintivo verso Chloe appena ha saputo che era un vampiro...
Non potevo biasimarlo.
Avevo ancora la mano sul suo pettorale, proprio sopra il morso del vampiro e alzai il viso verso il suo.
Lui mi sorrise e poggiò la sua mano sulla mia... era bollente. Forse ancora di più di Jacob.
Fu in quel momento che fummo interrotti dall'arrivo di Jake e Chloe...
  
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