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Autore: Shainareth    12/01/2010    5 recensioni
Serie di shot e flashfic che prende in esame trenta personaggi della prima e della seconda serie e li fa interagire in coppie del tutto casuali (non intese come pairing). Insomma, una raccolta simile alla precedente Due a due, scritta per festeggiare il mio centesimo lavoro sulla Cosmic Era e per mettere nuovamente alla prova le mie capacità di fanwriter.
Quanto al titolo, ci ho messo un'eternità per trovarlo e non sono neanche sicura che sia adatto. Pensavo però che, oltre alla guerra che coinvolge tutti indistintamente, ogni personaggio di cui tratterò ha comunque a che fare con un proprio conflitto personale. Da ciò, proverò ad usare questo filo conduttore per le varie shot della raccolta, magari riuscendo anche ad inserire la parola guerra in ognuna di esse.
Metto le mani avanti e chiedo scusa per ciò che ne verrà fuori in taluni casi. Eviterò come sempre l'OOC ed il bashing, due delle cose che odio di più in assoluto. Per quel che riguarda il rating, invece, mi riservo di alzarlo qualora le successive storie dovessero richiederlo.
01. Muruta Azrael & Natarle Badgiruel
02. Patrick Zala & Murrue Ramius
03. Kira Yamato & Raww La Klueze
04. Andrew Waltfeld & Lacus Clyne
05. Dearka Elthman & Miguel Ayman
06. Aisha & Nicol Amarfi
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Aisha & Nicol Amarfi




Attraversò a piedi il largo viale, osservandosi attorno con sguardo estasiato. Il giardino di quella villa era davvero grazioso e ben curato, e Nicol si convinse che i padroni di casa dovessero necessariamente avere un animo gentile: le piante e i fiori lì intorno sembravano ardere dalla voglia di mostrarsi belli ai loro ospiti, come a voler ricambiare l’amore che ricevevano quotidianamente.

   In fondo al sentiero di ciottoli chiari si udì il rumore di una porta che si schiudeva, e sull’uscio comparve una donna. Nicol ebbe un’incertezza nel passo successivo, ma riuscì immediatamente a ritrovare il ritmo a cui era abituato, proprio come se avesse preso una stecca con il suo amato pianoforte. Quella era senza dubbio una delle donne più affascinanti che il ragazzo avesse visto in vita sua. Lo fissava con due occhi lucenti e vivaci, ed il sorriso che le impreziosiva il viso era dolce e gentile, tale e quale lui se lo era immaginato.

   Quando le fu davanti, drizzò la schiena e si portò una mano alla fronte come l’impeccabile soldato che era. «Nicol Amarfi», si presentò. «Sono qui per vedere il Comandante Waltfeld.»

   A quest’ultimo era stato ordinato di recarsi sulla Terra, nel continente africano, dove già ZAFT si apprestava ad occupare diverse zone per poter in futuro attaccare la base di Vittoria e prendere possesso del Mass Driver in mano all’Alleanza. Pertanto, Yuri Amarfi, che si occupava dello sviluppo delle unità da combattimento, doveva fargli recapitare degli importanti documenti che riguardavano i modelli appena realizzati per l’operazione, i BuCUE, Mobile Suits dall’insolita forma animale, ben più stabili di quelli antropomorfi e più semplici da pilotare all’interno della gravità terrestre e, soprattutto, nelle aree desertiche.

   «Vengo a nome di mio padre per consegnare questi al Comandante», spiegò Nicol, mostrando alla padrona di casa – della quale aveva scoperto il nome, Aisha – un grosso fascicolo, più un dischetto appena estratto dal taschino dell’uniforme rossa.

   «Sono desolata», iniziò lei. «Andy è stato convocato non più di un’ora fa dal Ministro Zala», lo informò. «Va bene se li lasci a me?»

   Intuito che fra i due dovesse esserci grande intimità visto il modo in cui la donna si riferiva al Comandante Waltfeld – per quel che ne sapeva potevano essere marito e moglie o anche soltanto semplici amanti –, Nicol ponderò sulla questione. Non aveva motivo per dubitare di lei, però suo padre aveva specificato che quei documenti dovessero essere consegnati esclusivamente nelle mani del destinatario.

   Aisha gli venne incontro. «Hai tempo per una tazza di caffè? Magari lo aspettiamo insieme.»

 

Nicol non riusciva a persuadersi di quanto fosse fortunato il Comandante Waltfeld. Aveva una bella donna, una casa accogliente ed un giardino di quelli che si vedono solo nelle riviste. Se ci fosse stato anche un pianoforte, sarebbe stato il massimo, per lui. Amava la pace di quel verde sul retro dell’abitazione ancor più di quello che aveva visto al suo arrivo. Aisha lo aveva condotto sotto ad un semplice gazebo dalle colonne bianche e dal tetto di mattoncini scuri, dove gli aveva offerto la propria ospitalità.

   «Quanti anni hai, Nicol?»

   «Quindici.» Solo dopo aver risposto si rese conto di aver involontariamente mentito, come se morisse dall’improvviso desiderio di apparire più grande di quel che era in realtà.

   «Davvero?» Aisha gli rivolse uno sguardo stupito. «Ti facevo più giovane.»

   Nicol si morse l’interno della bocca e, imbarazzato, dovette confessare. «Sì, beh… Ne compirò quindici fra qualche mese.» Non che la differenza fosse molta, in effetti.

   Temendo comunque che lei potesse essersi infastidita per quella bugia, sbirciò nella sua direzione e fu lieto di scoprire che invece l’altra sorrideva. Gli piaceva molto. Gli comunicava serenità, ed i suoi occhi color smeraldo erano una delle cose più ammalianti in cui gli fosse mai capitato di imbattersi in vita sua. Era certo di averne visti di simili da qualche parte, ma in quel momento proprio non gli riusciva di ricordare dove, preso com’era da quella situazione.

   «Porti già la divisa», osservò la donna, constatando mestamente come quella guerra coinvolgesse anche dei ragazzini. «Sei mai stato sulla Terra?»

   «No, ma dicono che sia un bel posto, anche se pericoloso.»

   Aisha si versò un’altra tazza di caffè. «È bello davvero, e ci si sta anche bene, purché ci si abitui all’atmosfera in tempo ragionevole. Per noi che siamo nati sulle colonie è un po’ dura all’inizio.»

   «Lei ci è già stata?»

   Annuì. «Ci tornerò tra non molto con Andy.»

   Ammirevole, pensò Nicol. Anche a lui sarebbe piaciuto seguire la persona amata dappertutto, quando ne avesse trovata una, finanche nella morte. «E non ha paura?»

   La sentì ridere. «Un soldato non può permettersi il lusso di provarne, altrimenti è meglio che prenda congedo.»

   Increspò la fronte, stralunato. «Lei… è un soldato?»

   «Non lo sembro?»

   No, per nulla!, avrebbe voluto gridare. Non per lo sdegno, quanto per la forte sorpresa. Con quei lunghi capelli che le conferivano un’aria tanto femminile, blu come il cielo notturno, e quegli occhi che a tratti gli facevano girare la testa, Aisha non aveva davvero l’aria di far parte dell’esercito.

   «Chiedo scusa», balbettò mortificato, riconoscendo di essere l’ultima persona al mondo a poter sindacare su chi avesse l’aspetto del soldato e chi no.

   «E perché mai?» Sebbene lei cercasse di consolarlo, non era confortante constatare che, più lui faceva figuracce, più quella donna sembrava divertirsi. Si sentiva uno sciocco. «Credi che anche tu andrai sulla Terra, un giorno?»

   «Non ne ho idea, ma non mi dispiacerebbe», disse, grato che avesse cambiato discorso. «Sono curioso, in effetti.»

   «Speriamo allora che non deluda le tue aspettative, così come non ha deluso le mie. E che magari un giorno ci sia concesso di chiacchierare così amabilmente anche laggiù.»

   Nicol alzò di nuovo lo sguardo su di lei, felice. «Lo spero anch’io», sorrise.

 

«Sono tornato», avvisò non appena rimise piede in casa. Non ricevette risposta, per cui immaginò che sua madre fosse uscita, forse per andare a trovare la moglie di non ricordava più quale membro del Consiglio Supremo come in effetti gli aveva accennato il giorno addietro – cosa che poi gli fu confermata dalla domestica.

   Si diresse subito verso il pianoforte, giusto il tempo per dargli un saluto, come se volesse assicurarsi che fosse sempre al suo posto, e poi proseguì lungo il corridoio, fino alla sua camera. Slacciò i primi bottoni della sua uniforme, intonando un allegro motivetto che si accordava in modo perfetto al suo umore, cercando di scacciare dalla mente l’immagine del Comandante Waltfeld che, di ritorno, posava un bacio sul viso di Aisha. Nicol non sapeva nulla di amore, non lo aveva ancora scoperto; tuttavia qualcosa gli lasciava intuire che fosse molto simile a quello da lui provato in quel momento. Solo… molto, molto più intenso. Non intendeva perdere tempo a spasimare per una donna che, forse, aveva anche dieci anni più di lui e che apparteneva già ad un altro uomo, ma aveva comunque deciso di tener caro quel ricordo. Così, tanto per avere qualcosa di piacevole a cui pensare quando lo avrebbero mandato sul campo di battaglia.

   Mentre posava la giacca sulla spalliera della sedia della sua scrivania, i suoi occhi ambrati passarono distrattamente sulla foto di diploma dell’accademia militare prima di rivolgersi altrove. Provò una strana sensazione. Tornò quindi con lo sguardo sul ritratto e lo prese fra le mani, aggrottando le sopracciglia ed indugiando sul volto di uno dei suoi compagni: le stesse iridi color smeraldo e gli stessi capelli blu notte.

   Avvertendo un brivido freddo lungo la schiena, ed i peli sulla nuca rizzarsi in modo allarmante, Nicol rimise la cornice al suo posto e si diresse a spron battuto in bagno, sentendo l’urgente bisogno di una lunga doccia. Gelata, possibilmente.

(09/12 gennaio 2010)













Voi non potete neanche lontanamente immaginare quanto io e Atlantislux abbiamo riso, ieri, nell'accorgerci che Aisha e Athrun hanno occhi e capelli dello stesso colore. Anche perché ormai avevo già scritto che Nicol si era emozionato alla vista di lei. Dio... era destino che 'sti due dovessero capitare insieme. Il bello è che ricordo che, quando svelai questa coppia, Lux aveva mostrato forti dubbi sulla mia scelta di inserire il personaggio di Aisha, ed io le avevo risposto che le alternative erano Stellar (poveretta, non mi ispira NULLA) e Kuzzey, e così... Certo, c'era anche Shiho, ma lei sto ancora studiandomela. Magari la riprenderò nella prossima raccolta.
Insomma, Aisha adesso la adoro più di prima. Specie dopo averla sgamata in coppia con Miguel in questa immagine ufficiale: http://i46.tinypic.com/s2e32q.jpg (Verrebbe da romanzare anche su questa, eh? XD)
Scappo, ma prima ringrazio i lettori, Lux per la consulenza e le risate, Hanako_chan (Il finale alternativo mi sa che non te lo posso mandare... Nicol non sarebbe d'accordo. XD), kari16, Gufo_Tave e SnowDra1609 per le loro recensioni, sperando di cuore di riuscire a strapparvi ancora molti sorrisi. :)
Shainareth

EDIT: Ho corretto la morta che si dischiude, grazie, Gufo! XD





  
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