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Autore: cloe cullen    12/01/2010    20 recensioni
"Ma stanotte ho deciso di accontentarti...farò l'amore con te Bella..." Ambientata dopo che Edward lascia Bella in New Moon...ma se prima di lasciarla avessero condiviso un'esperienza che avrebbe cambiato le loro vite per sempre? come reagirà Bella? Edward tornerà da lei...? Leggete in molti!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo foto Ragazze..scusate per il leggero ritardo rispetto agli altri capitoli ma..è stato faticoso scrivere questo. Non so nemmeno io perchè ma è stato peggio di un travaglio l'ho finito solo ora ed è comunque un pò..boh, temo sia un pò confuso. Se vi lascia dei dubbi nn esitate a chiedere. =)
Ah, cosa importante..dal punto in cui metto l'asterisco si passa a rating rosso..nulla di che ma se nn volete leggere lo sapete xd...
Vi lascio delle piccole immagini (spero che si vedano, se è così grazie mille Fra!) che rappresentano i posti che ho descritto. Che sono reali...certo, poi io li ho romanzati un pò xd!
Vi bacio e vi lascio la capitolo!
Xo Xo Cloe
BELLA
“P
ort...Port Townsend?” domandai confusa. Non ricordavo di aver mai sentito Edward nominare quel luogo, né recentemente né in passato.
Era un posto magnifico, avrei quasi detto…diverso. Diverso dalla penisola Olimpica che conoscevo e che, anche se non sottolineavo la cosa troppo spesso, amavo solo per avermi fatto incontrare Edward. Avevo imparato ad immaginarmi ogni singolo luogo di questo posto verde e umido esattamente come Forks.
Le strade in cui ora, invece, Edward guidava erano perfette per godersi lo scenario di un panorama…incantevole.
A dir poco.
Ero estasiata, lo sguardo perso fuori dal finestrino. Lo abbassai leggermente permettendo, così, alla brezza e al profumo del sale di inondarmi il viso. Ormai era quasi sera, perché un piccolissimo raggio del sole ormai all’orizzonte riuscì a filtrare la spessa coltre di nubi e a far scintillare l’acqua del mare.
Il mare…
Solo ora che lo rivedevo per la prima volta dopo tanto tempo mi accorgevo davvero di quanto mi fosse mancato. Erano mesi che non respiravo il suo profumo  o non sentivo il suo mormorio.
Andare a La Push sarebbe stato impensabile e…e a dirla tutta non era proprio quello il tipo di mare che mi mancava.
A La Push l’acqua era fredda, spaventosa; si abbatteva sugli scogli così violentemente che, a volte, mi sembrava quasi cercasse di distruggerli.
Io cercavo qualcosa di diverso. Qualcosa che potesse infondermi calma e serenità.
E il mare che avevo di fronte ora sembrava proprio il mio luogo ideale.
Edward guidava sicuro tra le strade della cittadina. Sembrava quasi che la conoscesse molto bene.
Nei pressi del porto lo vidi svoltare in una strada laterale che si dirigeva un poco verso l'entroterra. Riuscii, tuttavia, a notare una strada sterrata che si dirigeva dalla parte opposta e saliva verso l'alto.
Forse conduceva a qualche luogo ormai fuorimano.
Stavo per domandare a Edward quando mi concentrai sulla sua espressione.
Guidava tenendo gli occhi puntati sulla strada, apparentemente normale.
Apparentemente, appunto.
C'era qualcosa che non andava nella sua espressione. Sembrava assorto...quasi perso.
Lontano.
Stavo quasi per sfiorare il suo braccio e domandargli cosa non andasse quando fu lui a voltarsi e a guardarmi.
"Sei stanca amore mio?" il suo tono dolce e premuroso mi fece desistere dal domandargli che cosa avesse.
Forse...forse non era nulla dopotutto. Potevo anche essermelo semplicemente immaginato.
Negai col capo e il suo sorriso mi abbagliò "Bene perchè penso che il posto dove andremo ora ti piacerà tantissimo..."
Non fece in tempo a finire quelle parole e a svoltare l'angolo che capii il perchè.
Quello era un...
"Un castello?" domandai sgranando gli occhi.
Completamente bianco ed imponente, circondato da un enorme giardino. Più che altro un parco.
Ma…ma stavo ancora sognando?
Mi diedi un pizzicotto e sentii dolore. No, decisamente ero sveglia.
"Non è un vero e proprio castello. Era la dimora di un'importante famiglia agli inizi dell'ottocento. Ora è diventato un'albergo…insomma è un posto piuttosto intimo e romantico...un pò fuori mano a dire la verità. Pensavo ti sarebbe piaciuto..."
"Infatti mi piace!" esclamai entusiasta uscendo dalla macchina e guardandomi attorno.
Sembrava davvero un castello di discrete dimensioni.
Era...era un sogno. Anche io, pur non essendo mai stata una bambina particolarmente romantica, avevo sognato di poter essere una principessa e dormire in un posto del genere: esattamente dentro ad una fiaba.
Edward era già al mio fianco con i nostri bagagli, che teneva tranquillamente con una sola mano.
Mi porse l'altra e,dopo aver attraversato il giardino, mi condusse all'interno dell'edificio.
E le mie aspettative non vennero affatto deluse. Insomma, anche se era un hotel...non lo sembrava affatto.
Tutto era così...realistico e vero che capii solo all'ultimo momento che la donna a cui si rivolgeva Edward era l’addetta della reception. Ero troppo abbagliata dall'atmosfera che mi circondava.
"Il signore e la signora Cullen?" domandò cortese.
Edward annuì e io mi persi ascoltando il modo in cui suonavano.
Signora Cullen...ancora non ci potevo credere.
Ci accompagnò personalmente alla nostra camera, mentre un fattorino ci seguiva con i bagagli.
"Mi dispiace...ci sono parecchie scale da fare. Non ci sono ascensori per preservare la struttura originale del complesso e lei sig. Cullen ha richiesto espressamente la suite sulla torre più alta"
"Non importa" Edward sorrise compiaciuto e mi afferrò sotto le gambe senza alcuno sforzo "Posso portare mia moglie in braccio."
Avvampai ma evitai di protestare: avrei sprecato solamente del fiato e lo sapevo benissimo.
Per fortuna nei corridoi non incontrammo nessuno: non era alta stagione quindi l'hotel era praticamente vuoto.
Finalmente arrivammo di fronte a quella che doveva essere la porta della nostra stanza. Era in legno scuro, con una spessa maniglia di ferro. Esattamente come un castello fiabesco.
Entrammo, e la visuale che mi apparve di fronte mi lasciò senza fiato.
Era...era più o meno come avevo sempre immaginato la camera da letto di Giulietta.
I mobili di legno, le sedie foderate di velluto, il letto a baldacchino con splendide lenzuola rosse...
Sbattei le palpebre e mi resi conto di essere ancora in braccio ad Edward.
"Edward..mettimi giù" ebbi solo la forza di sussurrare.
"Tutto bene?" domandò accigliato
Annuii e mi misi in piedi.
C'era una cosa che avevo sempre desiderato fare.
Feci una piccola corsetta e mi lanciai saltando sul letto. Rimbalzai sul materasso morbido e sprofondai ridendo tra le decine di cuscini che mi circondavano.
"Bella" Edward mi rimproverò bonariamente "Ti prego...sei al sesto mese.."
"Uff" risposi scherzando "Bambini..il vostro paparino è così noioso..."
In meno di un secondo fu nel letto, sopra di me. Le sue mani solleticavano i miei fianchi.
"No...ti prego..Mi arrendo, mi arrendo.." strillai tra le risa
Smise di torturarmi, ridendo insieme a me.
"Edward, scusa ma mi sembrava doveroso testare la solidità del letto"
"E perchè mai?"
"Beh..." iniziai maliziosa "Siamo in luna di miele e con un vampiro come marito...Non vorrai ripagare un letto rotto vero?"
"Ho mai rotto qualcosa?"
"No...se eccettui la mia preziosa biancheria di pizzo. Penso che quando torneremo Alice vorrà staccarti la testa.."
"Beh" continuò posando le sue labbra sul mio collo "E' colpa tua...sei una tentazione continua"
La sua bocca si mosse veloce, assaggiando le mie scapole.
Ma, quando sospirai rumorosamente, Edward si staccò sogghignando.
"Signora Cullen, ho organizzato un programma per la serata che voglio assolutamente rispettare e lei non riuscirà a sedurmi.."
Arrossii. In effetti le sue parole avevano un fondo di verità.
Ultimamente ogni volta che il suo sguardo mi sfiorava o mi dava un bacio un pò meno casto del solito i miei pensieri e la mia fantasia prendeva il volo. Una conseguenza degli ormoni impazziti, probabilmente.
"Che serata?" domandai curiosa.
"Avevo pensato a una passeggiata in riva al mare con cena a pic-nic sotto le stelle. Sempre che tu non voglia riposare, ovvio."
"No, no" risposi entusiasta "Non vedo l'ora..."
E comunque anche se fossimo rimasti a letto sarei riuscita a fare tutto fuorchè riposare.
"Eih" mi carezzò il viso in fiamme, capendo il mio imbarazzo "Abbiamo tutta la notte...e anche domani. Il meteo dice che  splenderà il sole quindi...dovremo restare chiusi in camera. E poi non ho mica fatto mettere le lenzuola rosse per niente..."
Lo fissai confusa "Che vuoi dire?"
"Beh...ricordi il sogno che avevi fatto una volta? Con me e te e un letto con lenzuola color porpora?"
Annuii.
"Avevi promesso che lo avremmo realizzato" sussurrò sulle mie labbra
"Io mantengo sempre le promesse" risposi finalmente baciandolo.
Sì...quelli sarebbero stati due giorni decisamente interessanti.

                                                                              ************************************************************



Mi svegliai perchè sentii uno dei bimbi scalciare.
Aprii gli occhi piano, cercando il viso di Edward. Fissava il soffitto. Strano, di solito la prima cosa che vedevo aprendo gli occhi era il suo sorriso.
Ora che ci facevo caso era lo stesso sguardo perso che aveva il giorno precedente.
Lo scossi e lui mi guardò.
"Scusa tesoro. Ero soprapensiero"
Non sapevo cosa avesse e la cosa mi angosciava un pò.
Ma non volevo neppure forzarlo a parlare. Lo avrebbe fatto quando si fosse sentito pronto.
Anche la sera precedente mi era sembrato diverso, assente…pensieroso. Salvo poi riprendersi e  comportarsi in modo del tutto normale.
E allora credevo di essermi immaginata tutto. Ma c’era qualcosa che mi diceva che non era così. Era più che altro una semplice sensazione ma…non mi faceva stare tranquilla.
E anche quando avevamo fatto l’amore…
Mi aveva chiesto di dirgli che ero con lui, che lo amavo…che saremmo stati sempre insieme.
Mi aveva stupito; mentre mi stringeva sembrava quasi che si aggrappasse a me, che cercasse in me la forza per…beh, a dire la verità non sapevo neppure io per cosa.
“Ti va di venire in un posto?” mi domandò all’improvviso “E’ un posto speciale…”
“Sì..certo..ma” lanciai un’occhiata alla finestra. Le nuvole che coprivano il sole sembravano soltanto passeggere ed ero certa che entro il tramonto sarebbe tornato a splendere
“Non temere…è un posto dove non ci vedrà nessuno…Non ci va più nessuno” Edward disse le ultime parole con una tristezza e un tono così flebile che credetti di essermele quasi sognate.
Per tutto il tempo fino a che non fummo saliti in auto  non riuscii a pensare ad altro.
Che dovesse parlarmi di qualcosa di importante?
 E se c’erano dei problemi con la gravidanza?
Forse cercava il modo giusto di dirmi tutto, forse…
Ritornai alla realtà quando vidi che avevamo  imboccato una piccola salita. Dovevamo stare salendo su un promontorio. Anzi, ora che ci prestavo attenzione mi sembrava proprio che fosse la strada che avevo visto appena eravamo giunti in città.
Mi soffermai a fissare lo sguardo di Edward.
Non sembrava triste, piuttosto...malinconico.
Guardava la strada e il paesaggio intorno a sè come se ricordasse qualcosa o meglio, cercasse di ricordare qualcosa.
Gli sfiorai la mano che era sul cambio e lui si voltò per sorridermi. Ma non era il sorriso sghembo che mi riservava tutti i giorni.
Era il sorriso un pò mesto che gli avevo visto ormai troppe volte da quando eravamo lì.
Ma forse ora, finalmente, stavo per capirne il perchè.
"Siamo arrivati" la sua voce mi colse di sorpresa, quasi non mi ero accorta che avesse arrestato l'auto.
Smisi di guardare lui e mi concentrai sul paesaggio che si stagliava di fronte a me.
Il sole, tornato a splendere, stava tramontando, ormai non era altro che una palla infuocata che si gettava nel mare.
Presa da una strana curiosità scesi dall'auto e mi appoggiai al cofano, rapita dallo scenario che mi circondava.
Mi accorsi che Edward aveva parcheggiato  in una zona all'ombra, e che ciò che faceva ombra era... un faro: alto, possente.
Bianco e maestoso si stagliava al mio fianco rendendo lo scenario, già magico di per sè, simile ad una fiaba.
Mi avvicinai al promontorio, proprio lì dove la terra finiva e lasciava spazio al vuoto; fissai di sotto l'acqua rossa come il sangue.
Era un immagine strana: da un lato quasi poetica e surreale, dall'altro...leggermente inquietante.
Fui scossa da un leggero brivido quando, per un istante, rividi me stessa sulla cima di un altro promontorio. Una ragazza sola e disperata pronta a fare la più grande sciocchezza della sua vita.
Automaticamente feci un passo indietro e la mia schiena si scontrò contro qualcosa di duro, e due braccia fredde mi strinsero facendomi voltare.
Rimasi paralizzata dalla sua bellezza.
Ora eravamo entrambi esposti alla luce e gli ultimi raggi del sole morente colpivano il volto di Edward facendolo risplendere come se milioni di piccoli diamanti fossero incastonati nella sua pelle.
"Sei bellissimo..." non riuscii proprio a trattenermi di fronte alla sua immagine.
Tentai di abbozzare un sorriso a cui lui rispose forzatamente.
"Edward che c'è?" Non riuscii più a trattenermi " E' da ieri che sei...sei strano e..E' per colpa mia? Ho fatto qualcosa di sbagliato per caso?"
Lui mi guardò sconvolto "No! Tu...tu sei perfetta come sempre, davvero..."
Si scostò da me e si sedette su una roccia lì vicino, gli occhi fissi sul mare.
Lo seguii e mi accomodai al suo fianco.
"Scusa è...è questo posto..." iniziò "E' una vita che non ci venivo. L'ultima volta è stato con mia madre..."
"Con Esme?" domandai curiosa.
Scosse il capo "Quando dico una vita fa intendo letteralmente, Bella."
"Allora" balbettai "Intendi con la tua madre naturale?"
Annuì.
"Mi ci portava sempre durante l'estate. Mio padre rimaneva a Chicago per lavoro mentre noi passavano un sacco di settimane quì. Solo noi due"
Gli tremò leggermente la voce e senza riflettere intreccia le dita della mia mano con le sue.
"Affittavamo una casetta nella baia ma ogni pomeriggio venivamo quì. Lei adorava questo posto, diceva che la faceva sentire libera, felice".
Lo ascoltavo rapita. Il modo in cui parlava di lei era carico d'amore, quasi venerazione. Avevo sempre dato per scontato che i genitori di Edward fossero Esme e Carlisle e non mi ero mai soffermata troppo a chiedermi cosa provasse al ricordo dei suoi veri genitori.
"Non ho mai avuto il coraggio di tornarci da quando sono un..beh, lo sai. Ho sempre creduto che mi sarei sentito solo al mondo, che mi sarebbe mancata troppo..."
"E ora cos'è cambiato?" azzardai.
"Adesso ho te...ho voi" rispose poggiando il capo sul mio grembo "E non ho più paura di sentirmi solo..."
"E sarà così sempre" Gli carezzai i capelli, commossa da quel momento.
Una ventata d'aria fredda mi fece rabbrividire, ora che il sole era scomparso definitivamente.
Insieme, tenendoci per mano, rientrammo in auto.
Lui fece per avviare il motore ma io lo fermai.
Su una cosa aveva ragione. Quel luogo era magico, davvero.
Anche ora che l'atmosfera del tramonto era finita c'era qualcosa nell'aria.
Qualcosa di indefinito, di impalpabile...ma c'era.
Non volevo ancora lasciarlo. Ed ero certa che anche Edward non volesse.
Per tutto il tempo in cui eravamo stati insieme lui non aveva fatto altro che aiutarmi quando avevo bisogno di aiuto.
Consolarmi quando ero triste o avevo paura.
Proteggermi da ciò che mi minacciava.
Amarmi quando questa era l'unica cosa di cui avevo realmente bisogno.
E ora sentivo che Edward aveva bisogno di me. Di sfogarsi...di parlare...
Ma sapevo anche che non me l'avrebbe mai confessato apertamente per paura di accollarmi i suoi problemi.
"Parlaci di lei.." gli chiesi prendendogli la mano e posandola sul mio pancione.
Si volse a guardarmi sorridendo "Non voglio annoiarti..."
"Non lo fai" mi accomodai meglio contro il sedile "A me e ai bambini fa piacere ascoltarti. Voglio sapere tutto di te..."
Prendendomi in braccio fece aderire la mia schiena al suo torace e, mentre mi carezzava piano la pancia, iniziò a raccontarmi.
Di lui.
Della sua infanzia.
Di come sua madre gli cantasse una ninna nanna ogni sera prima di addormentarsi o di come adorasse correre a comprare le mele caramellate ad Halloween.
Non sapevo che era stata proprio Elisabeth Masen ad insegnargli a suonare il pianoforte.
Scoppiai a ridere a diversi  suoi aneddoti.
"Sai" dissi ad un certo punto "E' difficile immaginarti ricoperto di cioccolata con tua madre che ti correva dietro cercando di costringerti a fare il bagno. E' un lato di te che non avrei mai immaginato. Spero che i nostri bimbi non siano così monelli. E soprattutto spero di essere una madre brava anche solo metà della tua"
Mi fece voltare il capo per guardarmi negli occhi.
"Eih...tu già hai dimostrato di essere la miglior madre del mondo. Hai lottato per i nostri piccolini e li hai protetti a costo della tua vita. Sono molto orgoglioso di te"
"Grazie" risposi sospirando "Per dimostrarmi sempre tutta questa fiducia"
Poi risi quando un pensier mi colpì improvvisamente "Sai...chissà se ti sarei piaciuta se fossi vissuta nel 1918? Magari non sarei stata il tuo tipo di ragazza..."
"Io penso che ti avrei amato sempre...certo le cose sarebbero andate diversamente. Magari ci saremmo incontrati al tuo ballo delle debuttanti. Ci saremmo guardati per tutta la sera e alla fine sarei riuscito a chiederti un ballo. Poi sarei venuto a trovarti a casa con un mazzo di fiori e ti avrei corteggiata come avresti meritato finchè non fosse giunto il giorno in cui mi sarei inginocchiato di fronte a te e ti avrei chiesta in moglie..."
"Molto romantico" sogghignai "Ma conoscendoti probabilmente avresti provato a strapparmi qualche bacio fugace irretendo questa povera fanciulla..."
"Veramente" ribattè "Conoscendo la povera fanciulla penso che sarebbe stata lei a strapparmi un bacio con la forza..."
Mi voltai mettendomi  a cavalcioni su di lui e tentando di colpirlo scherzosamente.
Mi prese la mano e ne baciò il palmo mentre mi sorrideva.
D'improvviso la staccai dalla sua stretta  e la portai al ventre.
Uno dei bimbi aveva scalciato. Forte. Davvero davvero forte.
Non mi aveva fatto male ma...evidentemente iniziavano ad essere stretti lì dentro.
"Bella tutto bene?" domandò Edward apprensivo.
Annuii carezzandogli il viso "Si fanno sentire...penso che vogliano essere resi partecipi del momento.."
Edward mi sollevò il vestito, scoprendomi la pelle della pancia e posandovi le labbra.
*I suoi baci mi causarono una piacevole sensazione di solletico e...non solo.
Arrossi leggermente tentando, inutilmente, di scacciare certi pensieri.
Era solo un gesto d'amore per i suoi figli il suo. E io mi mettevo a pensare a certe cose.
Anche se eravamo soli, nella sua auto.
Un'auto con dei sedili molto molto comodi.
No Bella, no. Ma cos'ero diventata? Dovevo calmarmi. Dovevo...
I miei buoni propositi andarono a farsi benedire quando lo sentii infilare la lingua dentro il mio ombelico.
"Edward.." non riuscii a fare a meno di mugolare affondando le dita fra i suoi capelli.
Le sue labbra continuavano a lambire la pelle della mia pancia, ora in modo per niente casto. Ansimai sentendo la stoffa dei suoi jens sfregare sulle mie cosce.
Stavo letteralmente perdendo il controllo e riuscivo a sentire chiaramente che anche per lui la situazione era sfuggita di mano.
Edward alzò la testa e mi fissò.
"Credi che smetterò mai?" mormorai in imbarazzo.
"A fare cosa?"
"A perdere il controllo ogni volta che mi sfiori o..o anche solo mi guardi..."
"Spero di no" rispose catturando le mie labbra in un bacio sempre più passionale.
Quando si staccò per farmi riprendere aria i suoi occhi erano neri, ormai. "Bella...non riuscirò a fermarmi se non smettiamo adesso..."
"Non fermarti" mugugnai mordicchiandogli il lobo dell'orecchio "Facciamo l'amore quì...adesso..."
Più che dalla ragione le mie parole erano guidate dall'istinto "C'è qualcuno nei paraggi? Senti il pensiero di qualcuno che potrebbe scoprirci?"
Scosse il capo ipnotizzato dai miei occhi, ora fissi nei suoi.
Le mie mani approfittarono di quell'attimo di esitazione per slacciare uno per uno i bottoni della sua camicia e percorrergli il petto.
Mossi un poco il bacino sul suo e lo vidi cedere, meno di un secondo dopo.
Fameliche le sue labbra si impossessarono della mia gola, scendendo più in basso fino a posarsi sul mio seno coperto solo dalla stoffa del vestito.
Rabbrividii. Quel lasciarsi andare in segreto era davvero eccitante..mi sentivo scoppiare dentro.
Lo volevo. Volevo essere una sola cosa con lui in un luogo così importante e speciale.
Le sue lunghe dita gelide mi carezzarono le cosce facendo risalire la stoffa del vestito e scoprendomi completamente le gambe.
Risi quando sentii la stoffa delle mie coulotte di pizzo lacerarsi sotto la forza delle sue mani.
Meglio, pensai. Non avrei davvero saputo come fare a toglierle senza essere una contorsionista.
Sapevo che non era il caso a rendere Edward un amante così perfetto e attento. Forse la sua natura di vampiro in questo lo giovava.
Riusciva sempre a capire tutti i segnali del mio corpo: quando continuare, come muoversi, quando ero pronta...
E beh...ero pronta da un bel pò ormai e lui doveva averlo capito.
"Che c'è?" domandò sorridendo a sua volta
"Niente..." scossi il capo "Solo...sei fantastico. Ti voglio...ora"
"Ai suoi ordini" bisbigliò roco.
Si sollevò leggermente dal sedile per far scivolare i pantaloni ed i boxer.
Ora nulla divideva più i nostri corpi, desiderosi di unirsi nuovamente.
Tenendomi saldamente per la vita mi sollevo l.
Mi guardò cercando il mio consenso e io annuii.
Con un gesto deciso ma delicato scivolò dentro di me, facendomi gemere.
Con l'altra mano slacciò la molletta che raccoglieva miei capelli, che ricaddero sulla mia schiena.
Con le dita percorse tutta la loro lunghezza e attirò il mio viso  così che fosse a pochi centimetri dal suo.
Mi teneva stretta a sè mentre accoglieva ed assecondava i miei movimenti.
Mi sembrava di essere in paradiso; i nostri nasi si sfioravano e gli occhi si perdevano gli un nella profondità degli altri.
Di solito in un momento così intimo era spontaneo chiudere gli occhi, ma non questa volta.
Volevo condividere l'amore, la passione e la dolcezza di quegli istanti con lui.
Mio marito. L'amore della mia vita.
Edward non smetteva mai di accarezzarmi, di baciarmi la punta del naso, di dirmi quanto fossi perfetta.
La sua voce che mi chiamava era l'unica cosa che mi permetteva di restare ancorata alla realtà, di non dimenticare il mio nome, specialmente quando sentii ogni fibra del suo corpo irrigidirsi e anche io mi accasciai stremata su di lui.
Mi tenne stretta a sè mentre la sua lingua assaggiava il sapore delle mie labbra, i nostri corpi ancora allacciati
Lo sapeva che mi piaceva che restasse dentro di me ancora un pò dopo che avevamo smesso di fare l'amore. Mi faceva sentire bene...felice.
Appoggia la fronte nell'incavo del suo collo, beata.
In quell'istante un bimbo scalciò di nuovo provocando una vibrazione che dal mio corpo si diffuse al suo.
"Ti amo" sussurrò "Ti va...ti va di tornare a casa?"
Alzai il volto per guardarlo meglio.
"Voglio tornare a casa. Voglio che ci portiamo le tue cose, le mie cose. Voglio renderla nostra...solo nostra..."
"Casa nostra..." Ancora non mi sembrava vero.
"Sarà il posto dove cresceremo i nostri figli, dove giocheremo con loro, dove li aiuteremo a fare i compiti...Ci pensi?" continuò lui , facendomi commuovere.
Annuii mentre una piccola lacrima scivolava sulla mia guancia.
"Voglio iniziare a vivere le piccole cose di tutti i giorni con te. Prepararti la colazione, vederti mangiare, aiutarti con l'algebra...voglio esserti accanto sempre."
Le sue dita si posarono sulla mia guancia "Ti renderò felice Bella" promise "Saprò rendervi felici..."
"Lo so" risposi prima di posare le labbra sulle sue "L'ho sempre saputo"
Lui mi aveva sempre resa felice. Anche quando aveva sbagliato, anche quando eravamo stati distanti avevo sempre saputo che l'unica cosa capace di rendermi felice davvero era lui. Lui e me, insieme.
E ora eravamo pronti ad iniziare la nostra vita. Una vita trascorsa a essere l'uno la forza dell'altra.
"Portami a casa. A casa nostra." dissi decisa perdendomi nel suo sorriso

Questo è il Manresa Castle a port townsend! Dove Bella e Edward soggiornano

http://stronghold.heavengames.com/history/cw/pix/manresa1

Questo è il faro dove eddy porta Bella..al tramonto  =)

http://gallery.photo.net/photo/6700020-lg.jpg


Spero che il capitolo vi sia piaciuto ragazze....kissoni a presto!!!!! =)))
   
 
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