Ecco
il nuovo capitolo: ci ho messo un po’ per postarlo! Questa storia NON sarà una
slash. Spero che vi piaccia. Ringrazio tutti quelli che leggono, recensiscono, e
hanno messo la storia tra le preferite o tra le seguite.
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Il
Fan Club di Severus Piton
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“Assolutamente
no!” gridò Severus all’uomo estremamente calmo, con la barba bianca e i
luccicanti occhi blu. “Mi rifiuto … mi rifiuto di avere come apprendista quel –
quell’ incompetente, arrogante,
impudente, sfacciato –“
“Calmati,
Severus. Non hai detto tu stesso che i voti di Harry in pozioni stavano
migliorando?”
“Leggermente, preside. Ho detto
leggermente. Così come quelli di tutti gli altri! Non avrei mai pensato che lo
stupido club di quello stupido ragazzo avrebbe avuto un tale effetto –“
“Quindi
il fan club è una buona cosa –“
“NON
L’HO MAI DETTO! Ho semplicemente affermato che gli effetti sono piuttosto –
inaspettati.”
“Vedo.
Severus, potrai sicuramente tralasciare un vecchio rancore infantile
nell’interesse dell’istruzione –“
“E
va bene! Potter sarà il mio
apprendista. Ma dillo a qualcuno, e lo rinnegherò!”
“A
Harry farebbero bene anche un paio di lezioni di Occlumanzia –“
“Albus!
Per quanto possa essere difficile per te da capire, non voglio spendere più
tempo di quanto sia necessario con il moccioso Potter!”
Il
preside non disse niente, ma i suoi occhi luccicavano sinistramente.
Severus deglutì.
“Potter!”
“Si,
Professore?”
“Per
quanto mi faccia piacere la tua
compagnia,” Severus arricciò il naso. “Ho deciso di accettare la tua supplica
per essere mio apprendista.”
La
bocca di Harry si spalancò. Era stato uno scherzo. Non aveva neanche preso in
considerazione l’idea che il maestro di pozioni accettasse. Si ricompose in
fretta. “Figo! Quando cominciamo?”
Severus ghignò. Non
si era aspettato che io accettassi. Oh, questo sì che sarà divertente!
“Iniziamo Mercoledì, dopo cena. Non fare tardi.”
Severus
era di cattivo umore. Tutti quanti quei irritanti testoni erano gentili con
lui, non lasciandogli scuse per rimproverare, sgridare, o togliere punti. Non
che importasse più se lo faceva. Niente di ciò che faceva riusciva a far passar
loro la voglia di fare gli impertinenti. Sbatté la porta del suo ufficio alle
sue spalle e si accigliò.
Un’altra
Edizione Speciale di Cioccorane con una nota.
Caro Severus,
Harry me l’ha inviata questa mattina. È
stata una sua idea, dopo la pubblicazione della tua cioccorana, ma pensavo che
ti avrebbe fatto piacere.
Albus
Severus
aprì la scatola e trattenne il fiato. Davanti a lui c’era il viso sorridente di
Lily. Con mani tremanti, girò la figurina.
Lilian Samantha Potter née Evans
(30 Gennaio, 1960 – 31 Ottobre, 1981)
La
Donna-Che-È-Morta-Per-Salvare-Suo-Figlio. Chiamata Lily dai suoi amici, era
intelligente, bellissima, vivace e conosciuta per la sua abilità nel vedere
sempre il meglio nelle persone e per il suo genio in Incantesimi e Pozioni.
Lily Potter ha salvato la vita di suo figlio con un sacrificio di amore, una
rara e antica magia. È grazie a questo suo gesto altruista che il mondo magico
ha l’esempio vivente del primo sopravvissuto all’Anatema che Uccide,
evidenziato dalla cicatrice a forma di saetta sulla sua fronte, un ricordo
permanente dell’amore della madre per suo figlio.
Severus
si asciugò le lacrime dal viso. “Era ora,” mormorò mentre apriva un’elaborata
scatola intagliata sulla sua scrivania e vi depositava la figurina, in cima a
tutte le altre memorie di Lily. Sentendosi con il morale molto risollevato, si
diresse in Sala Grande per la cena, mormorando un paio di ‘buonasera’ agli
studenti che passavano, che poi fissavano increduli il loro professore i cui
occhi scuri brillavano e le cui labbra erano piegate in un sorriso.
“Che
gli prende a Piton?” mormorò Ron.
Harry
seguì il suo sguardo e aggrottò le sopracciglia pensoso. “Non lo so. Stasera
c’è la mia prima lezione con lui. Starà probabilmente pensando alle tecniche di
tortura che utilizzerà.”
Ron
ghignò. “Ha visto la tua nuova maglietta?”
Harry
ghignò a sua volta, “Non ancora.”
Severus
indicò la maglietta del moccioso. “Potter! Cosa. Cazzo. È. Quella. Cosa?”
Il
ragazzo, sfacciato, ghignò e abbassò lo sguardo sulla sua maglietta nera: una
caricatura di Piton che si grattava il suo naso incorniciata dalle parole:
Imbecilli senza cervello:
se non puoi batterli, chiedi loro un autografo
“Le
piace? Un migliaio di queste sono già state prenotate.”
Severus
stava per grattarsi il naso, ma poi si fermò a mezz’aria prima di completare il
gesto. “PAGINA TRECENTOSESSANTADUE! NON SI PARLA!”
Aprì
la porta del suo ufficio sbattendola e lanciò della metro polvere nel camino.
“AAAAAALLLLLLBBBUUUUUUUUUS
–“ fu il ruggito che rimbombò per le sale, per i corridoi, fuori dal castello,
oltre i terreni, fu sentito nella Foresta Proibita, nella stazione del treno, e
nel piccolo villaggio chiamato Hogsmeade.
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Allora? Che ne pensate? È passabile? Se vi piace o non vi piace, fatemelo sapere!