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Autore: Lovy91    13/01/2010    1 recensioni
Jake e Karie White sono due gemeli di sedici anni. Un freddo pomeriggio di gennaio vengono narcotizzati e si svegliano con un tatuaggio sulla schiena. In breve scoprono di essere stati assoldati dalla congrega dei protettori con a capo Sebastiani Sunders, il cui unico scopo è quello di uccidere i demoni ed impedire la morte degli umani. Gli esseri malvagi sono comandati da Aric, l'alchimista.
Per i due fratelli inizia un'avventura fatta di sangue, malvagità e amore e con la consapevolezza che la vita non tornerà più come prima...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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19. Il momento si avvicina

Sebastian era certo che la battaglia finale si stava avvicinando, lo deduceva da chiari segni. I demoni erano spariti dalla circolazione e anche dalle altri parti del mondo, a sentire i protettori. Dove? Nessuna lo capiva. Le morti erano diminuite a parte quelle reali, decise dal destino.
Così aveva ordinato a tutti i protettori di tornare a condurre una vita normale fino a nuovo ordine. I protettori adolescenti gli diedero non se lo fecero ripetere due volte. Era marzo, la primavera era arrivata leggermente in anticipo, con una brezza frizzante e la scuola stava diventando stretta.
I gemelli si dedicarono molto di più allo studio, Zack al college e al lavoro. Trascorrevano le giornate normalmente, come tanti altri ragazzi, quasi come un anno prima. Uscite a quattro, con gli amici e a coppie. Karie trascorreva qualche pomeriggio tranquillo con Jake a casa sua, a scegliere i vestitini per il fratellino in arrivo insieme a Evelyn. Alla fine Jake era stato accontentato, era un maschio.
L'ultima settima di marzo, Karie stava per uscire con Zack e Jake e Lana erano rimasti a casa sua. Jake era sceso qualche minuto in auto e Karie non pensava che anche lei fosse rimasta in casa. Perciò aprì la porta del bagno senza bussare. Trovò Lana bianca come un cencio, seduta su uno sgabellino di legno.
<< Lana >> l< chiamò, preoccupata ma non ottenne risposta. Lei alzò lo sguardo e Karie ci lesse una grande preoccupazione.
<< Che succede? >>.
<< Karie, io credo di essere incinta >> confessò alla fine e Karie rimase con il fiato in gola, senza riuscire a fare un altro respiro. Riprese a respirare solo quando non ce la fece più a resistere. Gli occhi di lei era lucidi e preoccupati.
<< Ma tu e Jake avete preso... >>.
<< Una volta si è rotto ed io... >>.
Karie l'abbracciò stretta, gettando la borsa a terra. << Lo sa? >>.
<< No, non ho il coraggio di dirglielo >>.
<< Hai fatto un test? >>.
<< Non ancora. Ho sette giorni di ritardo >>.
Karie sospirò. << Okay, adesso calmati. Devi dirlo a Jake >>.
<< Non posso! >>.
<< Devi >> fu ostinata lei. << Vedrai che troveremo una soluzione >>.
Riprese la borsa, uscì dal bagno e il fratelllo tornava proprio in quell'attimo. Si astenne dal lanciargli uno sguardo preoccupato e uscì dalla porta, scendendo a raffica le scale come se la seguisse. Jake entrò in salotto ma non vi trovò Lana, perciò andò a cercarla, trovandola nel bagno.
Lana voleva dirglielo subito.
<< Amore, che hai? >>.
<< Jake, devo dirti una cosa >> cominciò con la voce tremante.
<< Dimmi >>.
Ingoiò il nodo amaro e riuscì a parlare: << Ho un ritardo di una settimana >>.
Jake si chinò su di lui, prendendole le mani. << Ma noi... >>.
<< Una volta si è rotto, ricordi? Mi hai detto che non era successo niente e non ho preso la pillola del giorno dopo. Stupidamente. Ora temo di essere incinta >>.
Jake si passò una mano sul viso e cominciò a passeggiare per il bagno.
<< Se è vero? Se sono incinta? Che facciamo? Io sono ancora un demone >>.
Jake si voltò di scatto. << Che vuoi dire? >>.
<< Sarebbe un demone Jake. Le vostri leggi vietano questo genere di cose. Se lo scoprono saremmo entrambi nei guai! I protettori non possono avere figli da demoni, è inconcepibile! >>.
<< Anche la nostra relazione >>.
<< Non è la stessa cosa. Io diventerò umana però questo ipotetico bambino sarebbe stato concepito quando io ero ancora un demone >>.
<< Ascolta >> disse Jake, mettendole le mani sulle spalle, accorgendosi che tremava. << Fai il test e se sarà positivo... ci penseremo >>.
La strinse contro di lui e Lana pianse molte ore. Nascosti in un bagno, due diciassettenni con in mano qualcosa più grande di loro.

Karie era pensierosa e  Zack se ne accorse, aveva la testa da tutt'altra parte. A fine serata, la riportò sotto casa e finalmente si decise a chiederle cosa avesse.
<< Sto bene >> rispose lei, con un sorriso incerto e uno sguardo che diceva ben altro.
<< Karie, non mentirmi >> disse tassativo. << Io ti conosco. Non costringermi a manipolarti >>.
<< Non oseresti! >> sibilò Karie, indispettita.
<< Hai ragione >> si arrese subito Zack a quello sguardo infuriato. << Sei vuoi dirmelo, sarò sempre pronto ad ascoltarti >>.
Karie sorrise. << Grazie, amore >>. Si avvicinò a baciarlo e dopo qualche minuto rientrò nel palazzo, guardando Zack tornare a casa.
<< Sono tornata! >>.
I genitori dovevano essere andanti a dormire perché trovò Jake pensieroso sul divano di casa. Karie gettò la borsa sul divanetto e si sedette al suo fianco.
<< Te l'ha detto? >>.
<< Già >> rispose senza nessuna emozione.
<< Non agitarti o lei si sentirà peggio >> gli consigliò, mettendogli una mano sul braccio per rassicurarlo.
<< Se è incinta, è tutta colpa mia >> mormorò, chinando la testa e nascondendo il viso tra le mani.
<< Succede. Non siete due sprovveduti. Vedrai che andrà tutto bene >>.
<< E se no? >>.
Karie non rispose. Non c'era risposta.

Lana aspettò altri tre giorni e il ciclo non arrivò. Jake era sempre più preoccupato e pensieroso. Si era decisa a fare un test, comprato in farmacia. Non riusciva ha trovare il coraggio di aprirlo e farlo e fissava con Jake la scatola bianca e rosa, indecisi. Karie aveva voluto lasciargli la loro intimità.
Lana afferrò la scatola e la strinse tra le dita bianche. << Facciamolo >>.
Non fece nemmeno in tempo ad aprire bocca che i due cercapersone vibrarono e si guadarono. Significava solo una cosa...

Non avevano mai visto tanti protettori riuniti in una sola volta nella base americana, di qualunque lingua e nazionalità. Rimasero sconvolti nel vedere Sebastian, il capo, in ansia. La sala era così piena che urtarono diverse persone prima di raggiungere Karie e Zack, proprio sotto il palchetto dove sarebbe salito Sebastian.
<< Che succede?! >> domandò Lana.
<< Non lo sappiamo. Melinda non ci ha voluto dire niente! >> rispose Zack.
Sebastian salì sul palco insieme a Melinda, parlottarono per qualche minuto e poi il demone prese il microfono in mano.
<< Qui sono presenti i 1500 protettori esistenti al mondo. Se vi ho convocato qui è per un motivo >>. Non continuò, scrutò le facce dei presenti, facce spaventate. Poi aprì di nuovo la bocca per parlare: << Come avrete notato nel mondo, i demoni sono spariti dalla circolazione. Ebbene, il motivo è uno solo: si sono riuniti per poter prendere il controllo delle menti umane. Un demone di bassa lega ci ha detto tutto >>.
Mormorii si alzarono ovunque, spaventati, indignati. Terrorizzati.
<< Purtroppo >>, continuò Melinda, i bei occhi pieni di tristezza, << Ci è riuscito >>.
Jake e Karie si aggrapparono l'uno l'altro. Una mano di Karie stringeva quella di Zack, mentre quella libera di Jake stringeva la mano della fidanzata.
<< Ben presto Aric sarà alla Casa Bianca per poter prendere il posto del presidente degli Stati Uniti e comandare lo sterminio degli appartenenti all'ordine dei protettori. Vi chiediamo massima calma. Nascondevi. Non troverete l'appoggio di nessuno, nemmeno di chi amate o dei vostri familiari. Non gli importerà se siete figli, mogli, mariti o fratelli e sorelle. Vi denunceranno ad Aric che manderà demoni a catturavi. Sappiamo tutti che non sarebbe una morte veloce >> parlò ancora. << I demoni gireranno per le strade e se l'istinto vi dice di ucciderli non fatelo. Ripeto: nascondetevi >>.
Scese dal palco con Melinda. I due gemelli White si ripresero e corsero con Lana e Zack da Sebastian, cercando di avere altre spiegazioni, ma fu inutile. Si dileguò con Melinda.
Riuscirono a uscire da lì, da quella stanza soffocante, attraverso una porta laterale e uscire in un piccolo giardino. Fuori Jake si sfogò a parole e dando pugni al muro sbrecciato.
<< Capiranno subito chi siamo >> disse Zack. << Basterà far girare ovunque immagini dei nostri tatuaggi e controllare di chi sospettano >>.
Karie sbiancò. << Se quello che Sebastian ha detto è vero, Sean e Withney sanno di noi tre... Lo diranno a chi di dovere. Siamo i primi della lista! >>.
Lana cominciò a piangere e si gettò tra le braccia di Jake. Costretti alla latitanza, come criminali. Era questo che si guadagnava a cercar di rendere il mondo migliore?
<< Dove andiamo? A casa certamente non possiamo tornare >> disse Jake, stringendo sempre di più Lana che seguitava a singhiozzare.
<< Non possiamo arrenderci senza combattere! Uccidiamo Aric! >> esclamò Zack, battagliero.
<< Ora come ora non ci resta che fare quello che ci ordina Sebastian. Avrà un piano però non sente il bisogno di confidarcelo, almeno non in questo momento. Dobbiamo solo aspettare >> cercò di farlo ragionare Lana. Il fidanzato non si trovò d'accordo e nemmeno il fratello.
<< Ed ora? >> chiese Zack.
Lana si asciugò gli occhi. << Conosco un posto >>.

Due ore dopo si trovarono dentro un appartamento vecchissimo, doveva avere trent'anni. I mobili erano ancora integri.
<< Che posto è? >> osservò Zack.
<< Era il vecchio appartamento di mia madre. Quando si sposò mio nonno le donò questo posto. Dopo la sua morte è passato a Terrence, ora lui è morto perciò passa a me. Ecco perché ho le chiavi >>.
<< A tuo padre non potrebbe venire in mente che potremo trovarci qui? >> fu perplesso Jake.
Lana scosse la testa. << No. Lo so per certo >>.
Gli mostrò la casa: aveva due camere da letto, ognuna con due lettini singoli e per mangiare Zack poteva diventare invisibile, uscire in strada e pensarci lui, di conseguenza non restava che aspettare. Spensero i cellulari per sicurezza e lasciarono acceso solo il cercapersone di Lana.
Il sole cominciò a sparire dietro le nubi. Si chiesero se le loro famiglie stessero bene e se già li focalizzassero come i cattivi.
Lana andò nel bagno e dalla borsa estrasse la scatoletta del test di gravidanza. Jake entrò, notò la scatola tra le sue mani e lei si affrettò a rimetterla nella borsa.
<< Non vuoi adesso? >>.
<< Non è il momento. Quando le cose si saranno calmate >> rispose Lana e Jake annuì, pensandola allo stesso modo.
Karie sedeva su una sedia davanti a una finestra, con la testa posata contro il muro. Le luci dorate accarezzavano i suoi capelli biondi, rendendoli ancora più luminosi. Zack la circondò con le braccia, teneramente.
<< Ehi, stai bene? >>.
<< Che domanda è? Certo che no >>.
<< Hai ragione. Scusa >>.
<< Scusa tu, sono nervosa. Il pensiero di avere il mondo contro per qualcosa che non ho chiesto mi rende così >>.
La notte giunse. Le stelle punteggiarono il cielo come piccoli diamanti. Karie era rimasta lì con Zack, a fissare oltre spesse tendine e non mangiarono nulla, non ci riuscivano. Chissà se gli altri protettori stavano bene. Intorno a mezzanotte Sebastian si materializzò dentro la minuscola cucina, spaventandoli a morte.
<< Scusate >> borbottò con un tono sbrigativo.
<< Ci puoi aggiornare? >> domandò Jake, ansioso di notizie.
Sebastian si limitò ad accendere un vecchio televisore dentro la stanza. Mise sul quinto canale, forse perché tutti trasmettevano la stessa cosa. Rimasero parecchio di sasso: dove in teoria ci doveva essere il presidente degli Stati Uniti, c'era Aric. Le parole erano corte e pratiche, dicevano la stessa cosa: sterminare i protettori.
<< Sono ancora vivi? >> domandò la protettrice.
<< Sono morti tre protettori poco dopo l'annuncio >> rispose con voce spezzata Sebastian, lo sconfortò nacque nel gruppo.
<< Cosa facciamo? >>.
<< Uccideremo Aric. Purtroppo si nasconde e dove non so dirvi >> spiegò Sebastian. << Ora state nascosti. Poi vedremo >>.
<< Vedremo? >> ripeté Karie, incredula. << Non possiamo rimanere a guardare! >>.
L'impazienza apparì sul viso di Sebastian. << Se uscite di casa e vi controllano la schiena, vi uccideranno seduta stante! Stanno facendo controlli su chiunque sospettino! >>.
Karie non disse altro e si limito ad annuire, contrariata. Anche gli altri la pensavano come lei, ma non aggiunsero niente.
<< Ora vado. Controllerò la situazione ancora per un po' >>. Sparì.
Li lasciò soli con i problemi e la paura di essere scoperti. Ormai la notte era giunta e rimanere lì a guardare in strada non serviva a niente. Si dettero la buonanotte e andarono a dormire. Karie si ricordò che era la prima volta che dormiva con Zack. In tutti i sentimenti dentro di lei, trovò lo spazio anche un leggero nervosismo. Zack la circondò con le braccia e lei posò la testa contro il suo petto, chiudendo gli occhi per rilassarsi. Sentiva le dita di Zack infilarsi tra i suoi capelli e accarezzarli.
<< Ho paura >> mormorò nel buio della stanza.
<< Andrà tutto bene >> la rassicurò Zack, baciandole i capelli. Li scostò dalla spalla, intravide il tatuaggio sotto il lembo della stoffa e lo sfiorò. Karie rabbrividì a quel tocco, non le dispiaceva quel tocco. << Stai bene? >>.
<< Sì >> rispose, un sorriso illuminò per pochi attimi il buio notturno. << È stato il tuo tocco... Non sono abituata a questo genere di intimità. Con Josh non avevamo mai fatto niente, nemmeno dormito insieme >>.
<< Non farò niente che tu non voglia... Promesso >>.
Karie si voltò e scosse la testa. << Non devi promettere niente. Io mi fido di te e so che non mi costringeresti mai >>.
E con queste parole si abbandonarono a un sonno leggero, ma riposante.

Seduta su una sedia traballante, Lana guardava la luna, la poca luce argentata che rischiarava quella notte nuvolosa. Inclinò la testa, nell'osservare il cielo. Se Sebastian aveva ragione non mancava molto alla fine e questo significava due cose: la sconfitta e la vittoria. La morte o vita. La parola morte le provocò qualcosa di doloroso, come un paletto nel cuore. Si portò una mano sul petto e Jake rientrò dal bagno due minuti dopo. Anche il suo viso era attraversato da tante cose, tranne la serenità. Lana lo guardò e per la prima volta rimasero in silenzio, senza avere niente di dirsi. Gli occhi parlavano da soli.
Jake si stupì nel vedere Lana di fronte a lui nel giro di pochi secondi, gli circondò il collo con le braccia e gli diede un bacio molto intenso.
<< Lana >> mormorò il protettore, con poco fiato a causa del bacio. Appoggiò le labbra sul collo. << Non è il momento... >>, disse poco convinto.
<< Lo è, invece >> discordò lei. << Non c'è momento migliore >>.
<< Perché? >> respirò contro la pelle del suo collo e lei sospirò quando le labbra vi si posarono.
<< Se domani dobbiamo morire non voglio aver rinunciato a niente >>.
Finalmente Jake sembrò capire.
Per una volta, prevalse l'egoismo e non pensarono ad altro che a quella notte che sentivano tanto come ultima...

La mattina la situazione non migliorò. I pensieri turbinavano nella mente dei quattro, rendendoli ansiosi e impermeabili ad altre emozioni. Si accorsero di non avere armi perciò dovevano trovare il modo di procurarsene.
L'unica soluzione era andare a casa dei gemelli, la più vicina. Se avessero creato una sorta di catena umana, Zack avrebbe potuto renderli invisibili insieme a lui. Sperarono che Sebastian non lo venisse a sapere altrimenti si sarebbe arrabbiato moltissimo. Con una gran paura mai provata prima in strada, camminavano mano nella mano. L'atmosfera era così diversa. Le persone erano cupe e silenziose, era tutto ordinato, perfino le macchine sulla strada. Per il resto, non si sentiva un fiato. Cercavano di camminare attaccati al muro per non urtare altre persone. Vedevano i poliziotti girare per strada con facce poco umane e fogli in mano.
Erano quasi arrivati quando la fortuna li abbandonò. Un cane correva a tutta velocità per il marciapiede e s'inoltrò nel vicolo dov'erano nascosti temporaneamente, aspettando che la strada si liberasse poiché c'erano troppe persone. Il cane, di grossa taglia, urtò Karie che cadde a terra e con lei Jake e Lana. Zack si rese visibile, spaventato da quella botta. Aiutò Karie a rialzarsi e si ritrovarono fari puntati contro, anche se era pieno giorno.
<< Chi siete? >> domandò una poliziotta, sfoderando la pistola come davanti a degli assassini.
Non risposero, si guardarono.
<< Fateci vedere la schiena >> ordinò l'altro, impugnando anche lui la pistola.
In un gesto veloce e i due si ritrovarono statue di ghiaccio, brillanti al sole. Jake abbassò la mano, sentendosi più al sicuro.
Una bambina gli puntò il dito contro di loro, l'aveva visto.
<< Mamma, mamma! Guarda cos'ha fatto! >>.
La madre cinse le spalle della piccola e urlò: << Cacciatori! Sporchi cacciatori! >>.
Altri poliziotti li circondarono, sguainando le pistole. Si strinsero in un unico punto, non volevano fargli del male. Un poliziotto piuttosto grosso strattonò Karie con forza e abbassò la spallina della maglia, guardando il tatuaggio con disgusto.
<< Sono proprio cacciatori! Uccidiamoli! >>.
Strinsero il cerchio ma si allontanarono quasi subito. I protettori non avevano nessuna intenzione di lasciarsi sopraffare, decisero di spaventarli. Zack era sparito dalla loro vista, confondendosi tra la folla. Karie e Jake, uno a fianco all'altro, avevano sfoderato elettricità e ghiaccio. Lana si difendeva con il fuoco come meglio poteva. Zack costrinse tutti a nascondersi e far finta di dormire.
Presero un bel respiro quando anche l'ultimo se ne fu andato. Si rilassarono un attimo, il pericolo era momentaneamente passato ma non potevano temporeggiare a lungo. Si ripresero per mano e ricominciarono a camminare. Giunsero sotto casa White e passarono attraverso le pareti grazie a Karie e usarono lo stesso modo per entrare nell'appartamento. Si muovevano piano per fare in modo che i signori White non si accorgessero di niente. Evelyn era seduta su un divano, sfogliando una rivista e Mark non c'era. Sul suo viso non c'era la minima traccia di preoccupazione per i figli. La persuasione era arrivata perfino al cuore di due genitori, che in teoria dovevano essere disperati per la scomparsa dei gemelli e invece non gli importava. Anzi, provavano rabbia per quei figli che Aric aveva costretto a odiare. Karie trattenne le lacrime e Jake cercò di consolarla. Entrarono silenziosamente nella camera del ragazzo, alzando le assi piano. Fecero la stessa cosa nella camera di Karie. Fu facile, forse troppo. Non appena gli zaini furono sulle loro spalle, crearono nuovamente la catena umana, tornando invisibili e gli oggetti con loro. Prima di andare via, però, Karie prese una foto dei genitori con loro due scattata due mesi prima, con un accenno di pancia della mamma e la strinse al petto, mettendola nello zaino.
Riuscirono ad uscire dall'appartamento e dal palazzo. Era davvero stato troppo facile: Zack si sentì acchiappare per le gambe e cadde in avanti e gli altri lo seguirono, malamente. Si rialzarono, ormai la catena era stata interrotta ed erano di nuovo visibili. Si guardarono attorno, spaventati.
<< Cacciatori! >> urlò un uomo, scorgendo un accenno di tatuaggio sfuggito alla stoffa della maglietta di Jake.
Purtroppo per i quattro, l'unico demone nelle vicinanze era proprio Tom. Ora che avevano il controllo, potevano girare senza problemi e fare le loro stragi. All'urlo dell'uomo accorse, sparendo e riapparendo davanti ad essi. Cercarono di alzarsi, ma Tom li teneva ancorati al pavimento con una mano lievemente alzata. Riuscirono a malapena ad alzare lo sguardo su di lui, come se la forza di gravità li schiacciasse sul marciapiede.
<< Quanto siete stupidi >> disse, scuotendo la testa e posando il suo sguardo su Lana. << Adesso ucciderò il tuo cacciatore e poi passeremo deliziose ore insieme... >>.
Lana rabbrividì però non distolse lo sguardo da quello del demone. Jake fece per reagire e Tom lo ferì prima con il segno di una dolorosa unghiata sul braccio e poi sulla gamba.
<< Lascialo stare, Tom! >> strillò Lana. << Tu vuoi me! Lascialo stare! >>.
<< Lana, no! >> esclamò Jake. << Non farlo! >>. Si voltò versò Tom. << Se la sfiori anche solo con un dito, ti torturerò così tanto che pregerai in ginocchio di morire! >>
Tom ridacchiò soddisfatto. << E poi dicono che i demoni sono malvagi >>. Si fece serio di colpo. << Siete assassini quanto noi. Malvagi quanto noi, uccidete come noi. Ma siete i buoni perché salvate le vite degli umani, vite stupide e senza senso. Prima o poi, devono morire, quindi tanto vale ucciderli il prima possibile, no? >>.
<< Anche i mezzosangue sono destinati a morire, o sbaglio? >> controbatté Zack, cercando di entrare nella mente di Tom, sperando che non se ne accorgesse.
Inarcò un sopracciglio. << Infatti anche loro devono morire >>.
<< Mi sembra di capire che tu vuoi Lana >> disse Karie, afferando al volo le intenzioni del fidanzato.
<< È vero... Ciò non vuol dire che non la ucciderò poi. Smettiamola di parlare, adesso... >>. Si bloccò, inginocchiandosi a terra e con le mani tra i capelli, come se avesse uno spillo conficcato nel cervello. Guardò Zack con odio.
<< Liberaci >> mormorò Zack ma lui scosse la testa, cercando di opporre resistenza. << Ho detto: liberaci! >>.
Il senso di pesantezza sparì e potero rialzarsi. Diversi poliziotti si armarono contro i quattro ma le pistole saltarono dalle loro mani grazie a Karie. Si allontanarono da loro come se avessero la peste e li guardarono con terrore. Jake frugò dentro uno zaino, dove trovò un pugnale dorato. Lo impugnò e si chinò su Tom.
<< Sai una cosa? Lana mi ha fatto notare che anche i protettori possono essere cattivi e sadici. Aveva ragione. Oggi, però, non ho il tempo di divertirmi con te >> concluse, piantandogli il coltello nella schiena e andando in profondità. Si allontanò e Tom cominciò a strillare e poi sparì, nella consueta nuvoletta di fumo nero. Il coltello cadde tintinnate a terra e Karie lo raccolse. Lana si fece stringere da Jake, sollevata.
<< Non ti tormenterà più >> disse Jake, abbracciandola stretta. Poi guardò le persone per strada. << Qualcuno se la vuole vedere con noi? >>.
Gli umani scapparono urlando. Si mobilitarono per ricreare la catena umana e rendersi invisibili. Riuscirono a ritornare a casa, distrutti. Karie e Zack andarono a fare un sonnellino per qualche ora. Lana si chiuse in bagno, riprendendo il test. Lo strinse tra le mani e aprì la scatola.
Dopo un quarto d'ora, Jake entrò nel bagno e la vide seduta su un vecchio sgabello che fissava il bastoncino bianco, poggiato sul ripiano. Alzò lo sguardo sul protettore e strinse le labbra.
<< Non ho il coraggio di guardarlo >>.
<< Lo guarderemo insieme >>.
Lei annuì. Lo presero insieme e lo strinsero tra le mani, prima di voltarlo.
<< È negativo >> mormorò Lana, girandosi verso Jake. << Non sono incinta! >>.
Si strinsero in un grande abbraccio e il bastoncino cadde a terra. Fu un lunghissimo abbraccio, finito con un bacio di sollievo.
<< Non deve accadere più >> disse Jake. << Mai più >>.
<< Per questo prenderò la pillola >>.
<< Ne sei sicura? >>.
<< Non voglio rischiare come adesso. Non riuscirei a sopportare sempre questa ansia>>.
Si strinsero ancora, poi uscirono dal bagno e trovarono Karie ad attenderli.
<< Tutto a posto >>, la rassicurò il fratello.
<< Grazie al cielo. Ci mancava solo questa >> sussurrò, sollevata.
<< Superato anche questo direi che non rimane da vedere cosa vuole fare Sebastian >> disse Jake.
<< Chi lo sa >> intervenne Zack, sulla soglia della loro camera. << Non è venuto in queste ore >>.
<< Magari è impegnato >> provò Lana.
Discussero un altro po' e poi fecero per ritirarsi nelle loro camere, ma un vento gelido li fermò. Si voltarono lentamente e quello che videro li lasciò sgomenti...



TelefilmAddicted: Grazie mille per la tua recensione e la tua osservazione ^^. Sì, è vero. Faccio un sacco di errori. In effetti i capitoli precedenti erano pieni zeppi di errori di qualsiasi cosa XD Gli ultimi li sto rileggendo, ma purtroppo spesso il tempo è poco perché sto seguendo tre storie contemporaneamente e non riesco sempre a controllarli tutti! Quindi chiedo scusa per tutti gli erroracci (pastrocchi, li definirei XD). Ti ringrazio ancora ^^





   
 
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