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Autore: BigMistake    13/01/2010    3 recensioni
Questa storia parla della nostra adorata Nessie al suo decimo compleanno che si trova ad affrontare verità scomode, problemi adolescenziali tutto corredato da una profonda crisi mistica. E poi potranno mai mancare i Volturi a cercare di complicare le cose! Insomma come farà la nostra piccola Nessie a trovare un posto nel mondo quando la sua vita risulta assolutamente intricata? E ora che di mezzo c'è anche l'amore? Scusate se ho profanaticamente provato a sviluppare la storia che ci ha tanto appassionato,ma voglio condividere con altri la mia idea! spero vi piaccia e perdonate gli eventuali errori voluti o non!Buona lettura! PS sarà quasi tutta sotto il punto di vista di Renesmee con qualche piccolo pov qua e là per rendere la storia più dinamica! Rinnovo il mio augurio!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'GREY DAY IN DARKNESS'
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CAPITOLO XII: Lontano da voi!

In paio di giorni mi ero completamente ristabilita, anche attraverso le coccole e l’affetto di tutta la mia famiglia. Guardavo l’interno del mio armadio vuoto, e in quel momento mi sentì come lui, persa in quello stato di inquietudine che la conversazione con mia madre mi aveva lasciata. Non riuscivo togliermi dalla testa la mattina precedente. Ero ancora a letto e avevo tutti i miei familiari attorno. Anche questo m’insospettì: era come se tutti volessero passare ogni istante insieme eppure non sarei stata così lontana. Esme aveva preparato un vassoio, con tante piccole leccornie per la mia colazione. In un vaso aveva sistemato una rosa bianca profumatissima. Zia Alice sedeva a gambe incrociate sul fondo del letto, tenendo su di esso un grande raccoglitore dove teneva i campioni delle partecipazioni. Mia madre le sedeva accanto sulla destra e Zia Rose stava alla sua sinistra. Il bello che le partecipazioni erano per il mio matrimonio ed io ero completamente disinteressata. Tutti assistevano alla scena divertiti.

“Bella no sono tristi!”disse zia Alice

“Sono semplici no tristi!” rispose mia madre

“No Bella, ha ragione Alice sono tristi!” fece eco mia Zia Rose

“E sentiamo a te quale piacciono!” mia zia girò le pagine, guardando attentamente una per una le partecipazioni che passavano davanti al suo sguardo.

“Queste!” disse soddisfatta

“No, queste sono troppo vistose!” e così il battibecco continuava da ore credo, ad un tratto non riuscivo più a trattenermi e cominciai a ridacchiare mentre addentavo un fetta di pane tostato con burro e marmellata di more.

“Renesmee Carlie Cullen invece di sghignazzare potresti darci una mano a scegliere!” disse mia zia adirata, ed io a quella faccia così buffa comincia a ridacchiare con più  gusto.

“Zia mi dispiace, ma mi sembrate Flora, Fauna e Serenella!” posai la fetta sul piattino dando il via ad una vera e propria risata a cui fecero eco i miei zii e mio padre.

“Chi?”disse Rosalie

“Ma come Rosalie”disse papà “non ricordi il cartone animato preferito di Renesmee!” infatti da bambina costringevo ogni singolo adulto nel raggio di tre metri a farmi compagnia nel vedere “La Bella Addormentata nel Bosco” della Disney. Collegando poi la mia battuta finimmo tutti a ridere.

“Io voglio essere Serenella!” disse Alice

“No scusa ma la parte da fata goffa spetta a me!”rispose nuovamente mia madre, iniziando a discutere su chi dovesse essere Serenella.

E pensare che ora mi stavo per allontanare per un periodo non precisato. Non nascondo che il fatto di stare sotto lo stesso tetto con Jacob, mi rincuorava parecchio, ma il prezzo per quella avventura sarebbe stato molto alto, o almeno l’atmosfera che si era creata mi portava a pensarlo.

“Sei pronta?” mio padre aveva già le mie valigie in mano. Potevo leggere nel suo sguardo tutto il suo dolore nel dovermi lasciare. Avevano lottato tanto per avermi, ed ora stavo per andare in un posto a loro inaccessibile. Mi avvicinai a lui e gli sfiorai il volto. Gli presentai alcuni dei nostri più bei ricordi di quando ero bambina, una scena di caccia, la mia gioia di quando mi portava a correre sulle sue spalle nella foresta, una delle volte in cui mi faceva ballare posata sui suoi piedi. Ed infine uno dei miei preferiti. Noi due oltre la coltre di nubi, illuminati dal sole. La sua pelle incastonata di diamanti, brillava ed io giocavo con quel bagliore facendolo riflettere sulla mia manina paffuta.

“È anche il mio preferito!” disse lasciando che il suo sorriso rivelasse la veridicità di ciò che diceva “Vieni andiamo!” mi fece cenno con la testa ed io lo seguì fino all’atrio. Jake stava aprendo il portabagagli della mia auto. Prese le valige dalle mani di mio padre e le sistemò dentro. Per ognuno di loro avevo fatto riaffiorare un ricordo della mia infanzia. Una delle caratteristiche da vampiro, era la capacità di mantenere vividi i ricordi come se impressi su di una pellicola. Ricordai a Zia Alice quando giocavamo al salone di bellezza e Zio Jasper quando leggevamo le fiabe sulla poltrona bianca, e di come, in uno dei nostri pomeriggi insieme, si era accorto di aver acquistato un buon autocontrollo. Tornai con la mente a quando mio nonno era nel suo studio a lavorare, magari da ore, ed io sbucavo da dietro la sua poltrona assalendolo ed intimandogli di smettere perché era arrivato il momento di giocare. Con la nonna ricordai di quando da bambina preparava i biscotti, ed io, spalleggiata da Emmett, cercavo di rubare un po’ d’impasto crudo, sapeva fingere benissimo di non vedermi mentre leccavo soddisfatta il cucchiaio.  A zio Emmett feci provare le sensazioni di quando mi lanciava in aria, riprendendomi al volo, o di quando facevamo la lotta e mi faceva vincere. A Zia Rose feci rivivere una delle prime volte che i nostri sguardi s’incrociarono, appena in fasce. Ed ero arrivata a lei. Mia madre. Non riuscivo a scegliere un momento, perché i miei ricordi di bambina erano tutti assolutamente meravigliosi assieme a lei. Le sfiorai il volto delicatamente. Feci dapprima rivivere le sere in cui si stendeva accanto a me a leggere e a coccolarmi per farmi prendere sonno. Stavo fra le sue fredde braccia crogiolandomi nel suo affetto. Poi evocai il ricordo della mia bambola di porcellana preferita rotta e della sua consolazione.  Le feci sentire quanto fosse necessaria, quanto io sia totalmente ed incondizionatamente dipendente da lei ancora ora.

“Ti voglio bene, mamma!”ci abbracciammo. Poi abbracciai nuovamente tutti. Quello che doveva essere un arrivederci si presentava sempre più come un addio e non capivo il perché.

“Jacob ti stiamo affidando il nostro bene più prezioso!”disse mio padre porgendo la mano a Jake. La strinsero come a suggellare un patto. Lo vidi salire in auto ed io lo seguì. Mentre ci allontanavamo da casa, il mio cuore venne stretto da una morsa, rimasi a guardare indietro fino a che non sparirono completamente dalla mia vista. Stavo andando solo dall’altra parte della foresta, ma ci sarebbe stata una distanza incolmabile fra noi. Potevo chiamare solo una volta sistemata, e poi le nostre telefonate avrebbero dovuto tacere.

“Vedrai andrà tutto bene, presto tornerai!” io non risposi, avevo la strana sensazione che il nostro fosse un destino diverso. Inforcai gli occhiali da sole, per non mostrare il mio dolore che cominciava ad essere incontrollato. Guardavo fuori ma vedevo soltanto i volti della mia famiglia allontanarsi.

Arrivammo dopo qualche minuto alla piccola casa di Jacob. Scesi dalla macchina, cercando di sistemarmi, non volevo far preoccupare Billy; Jacob intanto si apprestava a prendere i miei bagagli. La porta si aprì, ma chi vi era dietro non corrispondeva alle aspettative.

“Rachel!” ci corremmo incontro e ci abbracciammo calorosamente. Nonostante da qualche anno si era sposata con Paul ed era tornata a vivere nella riserva, ci riuscivamo ad incontrare raramente. Avevamo uno splendido rapporto, una volta mi confessò che le sarebbe piaciuto avere una sorellina come me.

“Non potevo lasciarti da sola con questi due” le sorrisi mentre non riuscivo ancora a crederci.

“Sono veramente felice che ci sei anche tu!”mi baciò le guance, e rimase qualche secondo a guardarmi.

“Sai Nessie sei diventata davvero molto bella!”nonostante non fosse la prima volta che una persona mi diceva di quanto ero bella mi sentì in imbarazzo, abbassai lo sguardo per mascherare la mia emozione.

“Rachel che ci fai qui? E Paul!?” Jacob comparve alle nostre spalle, evidentemente anche lui non sapeva niente.

“Jacob Black, tu mi devi molte spiegazioni!” lessi negl’occhi di Jacob il terrore, mentre deglutiva nervosamente “Possibile che l’ho dovuto sapere da Paul che tu e Nessie vi sposate!”

“Cosa non te l’aveva detto!?” sbottai anch’io.

“Io- io vado a portare queste dentro!” corse di filato dentro casa evitando il confronto con due donne arrabbiate. Noi aspettammo che lui scomparisse dietro la porta per ridere alle sue spalle.

“Maschio alfa dei miei stivali si fa mettere ancora sotto da me!” alla battuta di Rachel io risi a crepapelle “Dai entriamo, che ti aiuto a sistemarti!” seguimmo Jake in casa, anche se il senso di angoscia si era affievolito continuava a non abbandonarmi.

 

Stavo seduta sul letto che un tempo era appartenuto a Rebecca. Rachel lo aveva sistemato per me, le lenzuola odoravano di bucato. La stanza era molto carina. I letti avevano della spalliere in ferro battuto, con disegni di leggere volute, dei piccoli arazzi tipici dei nativi americani adornavano le pareti bianche, sotto la finestra c’era una scrivania avorio e sulla parete opposta si trovava un armadio dello stesso colore. Mi tolsi l’asciugamano che tenevo in testa per tamponare i capelli bagnati, mentre continuavo a guardare lo schermo del cellulare. Era tutta la giornata che aspettavo di fare quella chiamata, ma ora, sapendo che sarebbe stata l’unica concessami in tutta la mia permanenza a casa Black non riuscivo. Lasciai che la mia mente prevalesse sul cuore e mi convinsi.

“Renesmee finalmente! Aspetta che metto il vivavoce così ti possiamo salutare tutti!” rispose Zia Alice

“Ciao Famiglia, Volevo farvi sapere che va tutto bene!” 

“Nessie mi raccomando!Non fare nulla che io non farei!” zio Emmett

“E non fare quello che fa di solito!” intervenne Zia Rose. Comincia a mordermi il labbro inferiore mentre cercavo di trattenere le lacrime. Quella scena mi sarebbe piaciuta viverla dal vivo invece che dal freddo microfono del telefono.

“Sapete è venuta Rachel a farmi compagnia! Nonno, Billy ti ringrazia per i sigari!”

“Digli che non deve ringraziarmi!”

“Mi mancate già tanto!”

“Non preoccuparti Nessie presto torneremo insieme!”

“Zio Jazz da quando il tuo potere funziona pure per telefono!” scherzai ma stavo per cedere, sapevo che non appena avessero preso parola i miei genitori avrei iniziato a piangere.

“Tesoro adesso ti passiamo i tuoi! Ti auguriamo Buonanotte fai sogni d’oro!”disse nonna Esme

“Buonanotte anche a voi! Vi adoro a tutti!”

“Renesmee tesoro ora siamo soli!Come va?” la voce di mio padre, entrò nel mio cuore che cominciò a pulsare freneticamente.

“B-Bene…” la mia voce tradì le mie emozioni, cominciai a piangere stringendomi le ginocchia al petto. Ero separata da loro da poche ore e mi sentivo morire. 

“Ti prego non fare così Renesmee, vedrai che andrà tutto bene, devi solo avere pazienza!”

“Mamma mi dispiace! Vorrei non darvi tutte queste preoccupazioni!”

“Nessie se non ci preoccupassimo per te non saremmo i tuoi genitori! Tesoro devi stare tranquilla, abbiamo superato momenti peggiori!”

“Io ho una strana sensazione, però! Vi voglio tanto bene!”

“Anche noi ti vogliamo bene! Dormi bene bambina mia!”

“Buonanotte…”mi tormentai nuovamente il labbro cercando stavolta di trattenermi. Abbandonai il cellulare ormai privo di suoni, sul materasso. Mi strinsi nuovamente le ginocchia al petto ed affondai il mio volto fra le mie braccia lasciando che le lacrime scendessero, senza bloccarmi. Adesso più che mai apprezzavo, quell’aspetto umano. Soltanto quando alla porta bussarono, mi asciugai le lacrime con la manica della felpa. Rachel si affacciò con un dolce sorriso.

“Nessie tutto bene? Vuoi spizzicare qualcosa?” le sorrisi. Non mi chiese perché stavo piangendo e la ringraziai per questo. Mi alzai ed andai a tavola dove mi stavano aspettando Billy e Jacob. Presi posto accanto a quest’ultimo mentre Rachel ci serviva. Era la prima volta che facevo una vera e propria cena di famiglia. Chissà se un giorno potrò mai avere l’onore di servire la mia famiglia, la mia e di Jacob.

“Paul è un ragazzo fortunato!” dissi verso Rachel.

“Anche Jacob lo è!” mi rispose ammiccando poi verso il fratello. La sera continuò tranquilla, parlando del più e del meno colmando per qualche minuto quel profondo senso di vuoto.

 

Stavo nel letto, l’ennesima notte passata nel dormi veglia lontana dalla mia famiglia. In realtà erano passati solo pochi giorni, ma a me sembrava un secolo. Ascoltavo il respiro di Rachel farsi sempre più pesante mentre il suo cuore rallentava, cercavo di ascoltare i sui ritmi per prendere anch’io sonno. Nulla da fare. Mi alzai e silenziosamente andai nel salotto dove Jacob si trovava sul divano improvvisato letto per la mia permanenza e quella della sorella.

“Tu cosa ci fai qui?” disse puntellandosi con i gomiti sul cuscino. Era splendido. Portava solo un paio di boxer a coprirlo. Assomigliava ad uno di quei modelli di biancheria intima, con il fisico scolpito, la pelle perfetta. E pensare che presto quel corpo sarebbe stato mio per l’eternità.

“Allora?” cercai di riprendermi.

“Non riuscivo a dormire. Jake posso stare qui con te!” era da tempo che dormivamo insieme. Ad un certo punto della mia vita lui mi disse che non era più il caso, probabilmente perché io stavo precocemente diventando una donna. Si scostò facendomi posto, per quanto esiguo lo spazio, ne occorreva davvero poco. Non me lo feci ripetere che mi ritrovai fra le sue braccia, a contatto con la sua epidermide calda e confortevole.

“Nessie, non permetterò che ti facciano di nuovo del male!” abbracciai i suoi fianchi e inspirai il suo profumo delizioso. Con la mano iniziai a solleticare la sua schiena, cercando il suo sguardo. Mi guardava con quei pozzi neri, e sapevo che non poteva mentire, perché quello sguardo avrebbe svelato ogni menzogna.

“Nessie non…” posai un dito sulle sue labbra bollenti, per poi sostituirlo con un bacio.

“Ti amo Jacob, ho solo bisogno di stare con te! Non voglio nulla di più!” sprofondai nei suoi pettorali perfetti, lasciandomi sopraffare dalla stanchezza.

 

Sentivo l’odore di Jacob fortissimo ed un piccolo ronzio. Aprii lentamente gl’occhi baciata dal tiepido sole che sembrava aver deciso di salutarmi quella mattina, forse per indicarmi come la speranza non deve mai perdersi. Mi trovavo ancora fra le sue braccia. Il lieve ronzio che sentivo era il suo respiro, affaticato dalla posizione probabilmente scomoda. Quel giaciglio già piccolo per un uomo della sua stazza, sembrava ridimensionarsi con la presenza di un’altra persona. Cercai di alzarmi senza svegliarlo; appena mi mossi il suo braccio cominciò a stringermi la vita.

“Ness…”bofonchiò appena. Mi stava sognando probabilmente. Gli baciai la fronte e mi divincolai dalla sua presa il più delicatamente possibile. Uscendo dal suo calore sentii freddo, ma non quel gelo che solitamente percepivo come piacevole, era quello che rappresentava la mia lontananza da casa. C’era una felpa grigia poggiata su di una sedia, sapevo bene a chi apparteneva, era un piccolo oggetto di scena che anche i licantropi dovevano talvolta utilizzare, onde evitare di attirare troppi occhi curiosi. La presi e la indossai. Era enorme addosso a me, e mi copriva fino a metà coscia. Profumava di lui. Inspirai profondamente quel dolce sapore. Spesso mi chiesi come a differenza dei miei, trovavo il suo odore così gradevole. Eppure essendo per metà un vampiro, avrei dovuto percpire una sorta di nota sgradevole in quel misto di mare, sole e terra in cui m'immergevo solo per trarne conforto. Invece di ripugnarlo, lo adoravo e non ne avrei mai potuto fare a meno. Mi trasmetteva calma, sicurezza, protezione. Mi trasmetteva Jacob. Continuai ad osservarlo per un po’. Sembrava un bambino mentre dormiva, soprattutto ora che aveva preso possesso dell'intero divano. Uscì dalla casa, non emettendo nessun rumore. Volevo assaporare il conforto di una giornata assolata, una delle poche di Forks. Lasciai che la luce baciasse la mia pelle. A differenza dei miei la mia epidermide non brillava come se fosse di diamante. Ad uno sguardo attento però si poteva notare una luminosità diversa, un lieve bagliore appena percettibile.

“Renesmee posso parlarti?”

“Cosa vuoi Leah?”la ragazza si era parata di fronte a me, vestita con una tuta ed un top nero. Probabilmente stava di pattuglia quella notte ed aspettava solo di vedermi per rivolgermi la parola.

“Volevo chiederti scusa! Quella sera ho parlato a sproposito!”

“Leah non importa, come puoi vedere le cose si sono aggiustate! Spero solo che tu possa trovare la stessa pace che ho trovato io…” ero quasi atonale, non perché non lo pensassi, ma il mio cuore nelle ultime ore si era svuotato.

“Ti devo dire un’altra cosa. Sam vuole vedere sia te che Jacob a casa sua, stasera!” strano. Sam non si curava più del branco da quando è stata stabilita la pace in maniera ufficiale lasciando tutto nelle mani di Jacob. Allora la mia vicenda doveva essere proprio preoccupante.

“Lo riferirò a Jake!” lei annuì per poi trasformarsi e scomparire nella foresta. Rimasi a guardare il punto in cui si dissolse per molto tempo. non potevo distogliere i miei pensieri dalla mia famiglia, mi chiedevo se già avessero cominciato a muoversi. Avrei voluto poter contare i minuti che ci separavano, quando delle calde braccia mi strinsero le spalle.

“Buongiorno!” aveva la voce ancora impastata dal sonno.

“Buongiorno, ti ho svegliato?” accarezzai le sue braccia, posandoci il mio viso.

“No, Nessie ho solo sentito che tu non c’eri! Pensavi alla tua famiglia?” non riuscivo a rispondere ad una domanda così semplice eppure così complicata.  “Non devi essere preoccupata, loro sono in gamba, risolveranno il prima possibile questa situazione. Presto potrai tornare a casa tua, e magari potremmo riprendere i preparativi per il nostro matrimonio!” mi voltai cercando il suo sguardo. Con tutto quello che era successo avevo tralasciato quel discorso, in compenso avevo la certezza che Zia Alice sarebbe stata in grado di organizzare una cerimonia in grande stile in mezz’ora. Avvicinai i nostri volti cercando le sue labbra, ma fu lui ad azzerare la distanza che le separava. Amavo sentire il suo fuoco ardere di passione per me; ogni volta che i nostri corpi entravano in contatto, riuscivo a percepire un fremito percorrere i suoi muscoli tesi, ho sempre voluto poter non staccarmi mai. Anzi. Avrei voluto unirmi a lui in tutti i sensi. Ultimamente  i nostri baci si stavano spingendo sempre oltre, erano diventati sempre più fisici, più vogliosi. I nostri corpi si richiamavano come le nostre anime.

“Se continuiamo così, finirò con l’impazzire!” avevamo dato la mia parola a papà che avremmo aspettato il matrimonio per dar concretezza a quella voglia quasi ingovernabile. Se fossi mancata al mio accordo non solo lui se ne sarebbe accorto, ma ne avrebbe sofferto ed io avevo anche un altro giuramento verso me stessa da rispettare. Ma già cominciavo a pentirmi di quella promessa, temendo di non poterla più mantenere.

“Per me è già troppo tardi, Nessie!”

Note dell'autrice: che bello vedere che appena posto ci sono persone pronte a recensire. Capitolo lampo perchè non aveva bisogno di eccessive correzioni! Commovente in cui Nessie soffre la lontanza! Devo dire che alla telefonata mi è uscita una lacrimuccia! Snif! Ragazze mi sono sbagliata: è al prossimo capitolo che dovete preparare il ghiaccio!Nessie si troverà faccia a faccia con la più forte tempesta ormonale mai esistita in natura con tanto di spiagazione scientifica! E sfido io sti disgraziati di lupi girano con cotanto di addominali in bella vista a faci sbavare tutte! E non ditemi che nel film di New Moon quando Jacob si toglie la maglietta per asciugare il sangue di Bella non vi siete sentite svenire! Insomma bravo al tizio del casting! Vi racconto un annedoto carino: sono andata a vedere il film assieme ad una mia amica con i nostri rispettivi consorti (io non li volevo hanno chiacchierato tutto il tempo). Dato che noi siamo profondamente innamorate dei vampiri in genere potete immaginare quanto Eddy ci sia piaciuto. Quando siamo uscite dal cinema, a parte le nostre palle al piede che rompevano le pelotas, lei si gira e mi fa : "Sai che ti dico: stanotte sognamo Edward come abbiamo sempre fatto, poi ogni tanto da dietro facciamo sbucare Jacob così tanto per allietare gli ormoni!" quindi scusate ma dedico a lei il prox capitolo anche se probabilmente non lo leggerà mai!

never leave me: cara hai visto che battute faccio io? (Arrivano Alice Bella e Rose e dicono in coro: siamo diventate Flora Fauna e Serenella!) Io sono la regina delle battute sceme e sinceramente la tua mi ha fatto piegare dal ridere. Pure perchè mi sono immaginata Aro vestito da pastorello e Caius e Marcus vestiti da caprette. chissà se ne potremmo fare un one shot comica?

rossi87: sei pronta a sudare in gennaio?! ghghgh! Allorapreparati. Per fortuna stavo già a letto quando la mia mente ha partorito una tale idea malsana!

Ditemi poi se sono riuscita a far vivere la stessa agonia ormonale a Nessie!

   
 
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