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Autore: Selina R84    13/01/2010    2 recensioni
Zoro, sarebbe stato quello il mio ultimo pensiero, sarebbe stato quello il volto che la che mia mente mi avrebbe fatto vedere prima di morire.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

Zoro

Quando mi risvegliai, mi ritrovai su di un letto, ed io ero ricoperto di bende, qualcuno mi aveva medicato, però non mi sembrava che ci fosse la stessa cura e precisione nel sistemare le bende come faceva Chopper, quindi non era lui che mi aveva curato.
Le ultime cose che ricordai furono lo scontro alle isole Shabondi e l’arrivo del vero Orso Bartholomew e la sua enorme mano.
Mi guardai attorno, era una piccola stanza dove oltre al letto c’era un tavolo con sopra tutto quello che doveva essere servito per medicare le mie ferite, mentre mi chiedevo chi poteva essere stato, la porta si aprì, ed entrò un vecchio che si reggeva ad un bastone con una mano, e con l’altra teneva un piatto, che poggiò sul tavolo.
-ben svegliato ragazzo, come ti senti? Eri messo parecchio male quando ti ho trovato- mi disse l’uomo.
-sei stato tu a curarmi?- chiesi anche se la risposta era scontata.
-certo, ti ho trovato due giorni fa sulle rive del fiume, ho pensato che fossi morto, ma quando mi sono accorto che respiravi ancora ti ho portato a casa mia, ma avrei scommesso che saresti passato a miglior vita entro breve, avevi delle ferite molto profonde, invece hai continuato a dormire per due giorni e ora ti sei svegliato- spiegò il vecchio.
-sono solo dei graffi, ci vuole ben altro per abbattermi- gli risposi, anche se questa volta me l’ero vista proprio brutta.
-posso sapere il tuo nome?- non sembrava convinto delle mie parole, e non c’era da biasimarlo, visto che ora assomigliavo più ad una mummia che ad un essere umano, quando mi aveva trovato dovevo essere conciato davvero male.
-Zoro- a prima vista sembrava un vecchietto innocuo, avrei dovuto ringraziarlo per quello che aveva fatto per me, ma non ero mai stato portato a questo genere di cose.
-piacere Zoro, io sono Lhu; ora se riesci ad alzarti puoi venire a mangiare- disse mostrandomi il piatto ancora fumante.
Piano mi diressi verso il tavolo e mi accomodai sulla sedia, e in silenzio mangiai il mio pasto.
-posso farti una domanda?- mi chiese quando finì di mangiare, gli feci solo un cenno della testa.
-chi è Nami?- quella semplice domanda mi sconvolse, come faceva a sapere il suo nome?
-ogni tanto urlavi il suo nome mentre dormivi. Deve essere una persona davvero importante- e mentre parlava gli si stampò sul viso un ghigno malizioso.
E così pronunciavo il suo nome nel sonno, questa non me l’aspettavo, perché tra tutti proprio il suo?
-e solo una mia compagna!- risposi indifferente.
-sei per caso un pirata? Sai da giovane lo sono stato anche io, ogni tanto mi manca andare in giro per il mare e sentirsi liberi da tutto- affermò e si vedeva che gli stavano passando nella mente i ricordi della sua gioventù.
-parlami di questa Nami, e anche lei un pirata?- il vecchio sembrava molto curioso, e questo mi stava mettendo a disagio, mi  stavo rimproverando il fatto di non aver tenuto la bocca chiusa durante il sonno.
-si, è anche lei un pirata, ma è anche una ladra, una strozzina e una dittatrice- e questo era tutto assolutamente vero, e quindi perché mai il mio primo pensiero era sempre rivolto a lei?
-accidenti, deve essere favolosa, se nonostante tutti questi difetti non da poco, è riuscita a conquistarti- dichiarò scoppiando in una fragorosa risata.
-ma cosa stai dicendo, tu non la conosci, quella è una strega- ribadii con enfasi.
-forse allora ti ha fatto un incantesimo, mi piacerebbe proprio conoscerla, chissà, tutto può essere, potrebbe accadere un giorno che me la porterai!- dichiarò speranzoso.
Rimasi con il vecchio Lhu per qualche giorno, quando le ferite si erano abbastanza rimarginate, decisi che era arrivato il momento di partire, dovevo cercare i miei compagni.
-mi ha fatto piacere conoscerti ragazzo, sono sicuro che presto troverai i tuoi amici- la prima impressione che avevo avuto era giusta, era un innocuo vecchietto molto gentile e anche simpatico, a parte il fatto che non faceva altro che tormentarmi con la storia di Nami.
-e naturalmente salutami la tua dolce amichetta e portala presto qui per farmela conoscere, avrei alcune cose da riferirle- mi urlò mentre mi stavo già allontanando, ecco anche al momento del saluto doveva mettere in mezzo Nami.
-certo, certo vecchio, farò sicuramente come mi hai detto!- gli risposi di rimando con un tono falsamente accondiscendente.
Non lo avevo ringraziato a parole, però quando sarebbe andato dietro alla sua piccola casetta, avrebbe trovato il mio grazie, la notte prima gli avevo preparato la scorta di legna per tutto l’inverno.

Da quando avevo lasciato casa di Lhu, avevo vagato per i mari passando da un isola all’altra, come prima di entrare a far parte della ciurma di Rufy, e mi accorsi che non mi piaceva più, nonostante mi sia sempre lamentato del fatto che i miei compagni erano troppo rumorosi, quando ero solo tutta quella confusione mi mancava, tanto.
Una persona in particolare mi mancava, e questo mi stupì molto, colei che riusciva a tenermi testa nelle discussioni senza mai arrendersi, colei che doveva avere sempre l’ultima parola.
Nami.
Un dubbio mi venne in mente, che Lhu avesse ragione, che ci fosse un motivo per il fatto che era sempre al centro dei miei pensieri?

Dopo un mese dai fatti accaduti alle isole Shabondi, avevo pian piano ritrovato i miei compagni.
Tra tutti il primo che ritrovai fu il cuoco, devo dire che mi erano mancate le nostre dispute, però perché avevo incontrato proprio lui per primo, non mi sarei di certo dispiaciuto se avessi trovato prima un altro membro della ciurma, almeno non sarei stato solo con lui e quindi in un litigio continuo senza nessuno che ci separasse.
Dopo qualche giorno trovammo Usop, Brook e Chopper assieme, anche loro si erano già incontrati, e decidemmo di andare a riprendere la Sunny, per poi cercare il resto della ciurma.
Arrivammo senza farci notare nel punto esatto in cui avevamo nascosto la nostra nave, e li trovammo ad aspettarci Franky e Robin, ormai mancavano all’appello solo Rufy e Nami.
Il pensiero che la nostra navigatrice si trovasse sola da qualche parte e potesse essere in pericolo mi rendeva estremamente nervoso e agitato, anche se sapevo che era in gamba e se la cavava benissimo.
Robin ci informò di alcune scoperte che aveva fatto mentre stava tornando alla nave; Ace il fratello di Rufy era stato catturato e rinchiuso nelle prigioni di Impel Down in attesa che fosse giustiziato, eravamo sicuri che Rufy sarebbe andato sicuramente a salvarlo.
Se volevamo trovare il nostro capitano dovevamo andare da Ace, e io speravo tanto di trovare anche Nami li o magari di trovarla prima.
Mentre eravamo in viaggio si sparse la notizia che Impel Down era stata violata.
Rufy.
Non c’erano dubbi il nostro capitano era già entrato in azione, dovevamo avere fiducia in lui e raggiungerlo al più presto; e così facemmo, quando lo trovammo era allo stremo delle forze aveva dovuto lottare duramente per salvare suo fratello anche se fortunatamente non era l’unico che voleva aiutarlo.
La ciurma di cui Ace faceva parte compreso il capitano, il famoso Barbabianca era entrato in azione.
Dopo una lunga ed estenuante battaglia contro la Marina erano riusciti a salvare Ace, e ora entrambi erano sotto le cure di Chopper.
Adesso solo una persona mancava per ricomporre la nostra ciurma, Nami, e non sapevamo dove poteva trovarsi; odiavo sentirmi così impotente, senza poter fare niente, non avevamo la minima idea di dove cercarla, nessuno sapeva dove poteva essere la nostra navigatrice.
La nave senza di lei era troppo calma, nessuno si agitava fino all’inverosimile, perché non c’era nessuno che li rimettesse al loro posto, Usop si stava impegnando a tenere apposto l’agrumeto di Nami, ma sembrava che anche i suoi mandarini sentissero la sua mancanza, non avevano quel colore brillante che assomigliava così tanto ai capelli della loro padrona.
Franky si occupava della navigazione, e Robin della cartografia, ma anche se riuscivano a cavarsela, non era la stessa cosa, e tutti lo sapevano, Nami era la migliore e nessuno poteva prendere il suo posto.
Quando Rufy si riprese, e seppe che lei ancora non era tra di noi disse solo una frase:
-forza, io voglio solo una navigatrice nella mia ciurma, la migliore di tutti i mari, andiamo a cercarla, sono sicuro che ci sta aspettando!!!- urlò convito Rufy, appoggiato da tutta la ciurma.

Qualche giorno dopo quando attraccammo su un isola per fare rifornimento, trovammo le prime notizie di Nami da quando avevamo iniziato a cercarla, e non furono per niente rassicuranti.
Nami a quanto pare dopo l’attacco di Orso Batholomew era finita su un’isola in cui risiedeva una sede della marina, e durante la sua fuga dall’isola era stata catturata, e ora la stavano portando nel luogo in cui l’avrebbero giustiziata.
Non avrebbero aspettato molto tempo, non volevano correre il rischio che gli sfuggisse come era accaduto con Ace.
Rufy forse per la prima volta aveva sul volto un’espressione veramente preoccupata; era appena uscito da una lotta per salvare il fratello che stava per essere giustiziato, ed ora anche la sua migliore amica che per lui era come una sorella, stava per rischiare di fare la stessa fine, solo che nessuno sapeva dove l’esecuzione si sarebbe svolta.
Io passavo il mio tempo impegnato con gli allenamenti per non pensare al pericolo in cui si trovava quella strega di cui sentivo così tanto l’assenza.
Dovevamo trovarla al più presto non osavo minimamente pensare a cosa sarebbe potuto succedere se non fossimo arrivati in tempo.
Tutti erano preoccupati come non mai, anche Ace che nonostante dovesse ancora riprendersi completamente, aveva deciso di restare con noi per quella missione, diceva che era un modo per sdebitarsi con Rufy, ma in fondo sapevo che dalla prima volta che lo incontrammo lui aveva un debole per la nostra navigatrice, ma non importava il motivo, il suo aiuto ci avrebbe fatto più che comodo.
Il problema maggiore era che dopo la fallita esecuzione di Ace, il Governo Mondiale aveva ricevuto un durissimo colpo, e questo non era a favore di Nami che faceva parte della ciurma di colui che era stato uno degli artefici di quel fallimento, e quindi avrebbero fatto di tutto per evitare l’ennesimo smacco.
Scoprimmo il luogo e la data dell’esecuzione della nostra compagnia qualche giorno prima che avvenisse grazie a Robin che con il suo potere era riuscita ad ascoltare una conversazione tra degli esponenti della marina.
Come avevamo pensato stavano cercando di fare tutto il più segretamente possibile.
La data dell’esecuzione della pena capitale era fissata solo tra due giorni, ci sarebbero voluto parecchio per arrivare, non sapevamo se saremmo riusciti a giungere in tempo; la disperazione aveva preso il sopravvento su tutta la nave, io mi rinchiudevo sulla torre di vedetta per poter stare solo.
No, non poteva essere vero, Nami sarebbe tornata con noi, saremmo riusciti a salvarla in tempo, dall’alto vedevo Franky aiutato da Usop che lavoravano sodo per far si che la nave andasse il più veloce possibile.
L’isola su cui attraccammo sembrava in agitazione, tanta era la confusione, la nave come sempre la lasciammo in un punto nascosto, e subito scendemmo per vedere cosa stava succedendo.
Arrivati stranamente inavvertiti, ci avviammo verso la piazza al cui centro potemmo vedere il patibolo dell’esecuzioni, alla sua vista una fitta all’altezza del petto mi smorzò il respiro, e anche i miei compagni ebbero reazioni simili, Usop, Franky e Chopper avevano gli occhi lucidi e tristi, e per la seconda volta, dopo Enies Lobby, vidi una lacrima sul viso di Nico Robin, Sanji e Ace stringevano i pugni.
Il volto di Rufy era serio come mai lo era stato ed io mi sentì ancora più disperato, il patibolo era vuoto, che fosse già tutto finito?
No, Nami non poteva essere morta, non potevo crederci.
Intorno a noi continuava ad esserci una grande confusione; alla fine Robin si fece coraggio e chiese a uno degli abitanti di quell’isola cosa fosse successo.
-un vascello della Marina è venuto qui questa notte, e si sono subito messi a costruire il patibolo che c’è al centro della piazza, non avevo mai visto una cosa del genere, alle prime luci dell’alba hanno fatto scendere una prigioniera, l’hanno portata la sopra e … - disse indicando la piattaforma del patibolo, e li persi un battito del cuore, mentre le nostre speranze sparivano.
Mentre l’uomo finiva il discorso fu interrotto da delle urla che annunciavano l’arrivo della marina, e gli abitanti iniziarono a rintanarsi nelle loro abitazioni, e anche l’uomo che stava parlando con noi andò via senza finire il racconto, dovevamo fuggire da li il prima possibile, ma inizialmente nessuno di noi dopo quella notizia riuscì a fare un passo, solo Brook alla fine ritornò in se.
-dobbiamo andare via da qui al più presto se non vogliamo essere presi dalla marina, e ora non siamo in grado di affrontarli- aveva ragione eravamo troppo sconvolti per riuscire a difenderci.

Continua…

Ecco a voi il secondo capitolo della mia fan fiction, nel primo capitolo c’era il punto di vista di Nami, qui invece o provato ad analizzare le sensazioni di Zoro.
Scrivere la versione maschile è stato più complicato del previsto, e poi stiamo parlando di uno come Zoro che non è l’uomo più aperto ed estroverso.

Ringrazio infinitamente chi ha già inserito la mia storia tra le seguite:

BULMA0219
dubhe93
mikamey

e chi l’ha inserita nelle preferite:

anjelik
dubhe93
giusy91
Jemanuele8891

Un ringraziamento speciale poi va a chi ha commentato:

Tsukichan: caspita addirittura i brividi, troppo buona. Spero che anche questo faticoso capitolo ti piaccia. Ti aspetto al prossimo;

giusy91: sono contenta che ti abbia incuriosita, ho in mente tanti colpi di scena, a presto;

Lucy94: fammi sapere se anche questo capitolo è andato bene, io cercherò di continuare a fare del mio meglio. Spero di risentirti presto.
  
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