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Autore: Mea    14/01/2010    4 recensioni
La vita di Draco Malfoy in seguito alle vicende de "I Doni Della Morte", tra paure, incertezze e un mondo che non potrà mai più essere quello di una volta.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Signori, ma vi rendete conto che mancano solo tre capitoli alla conclusione? Sono sul punto di porre termine alla mia prima long-fiction, incredibile!
Scusate lo sfogo iniziale e proseguiamo con i ringraziamenti...
Per 979: il flashback sul marchio si è presentato a mo' di lampadina illuminata sulla mia testa. Mi è venuto in mente che era da un po' che volevo inserire quella scena, già perfettamente configuratasi nella mia mente, e ho tratto la prima occasione possibile per scriverla. Sono contenta che ti sia piaciuta!
Per Vera Lynn: spero davvero di non deluderti, le tue parole mi rendono più che felice! Ora vediamo cosa ne pensi delle nuove vicende draconiane... Un bacio!
Per Mimi18: non posso dire che non mi sia mancata la tua presenza, ma ora sono contentissima per il tuo "ritorno", giusto in tempo per il gran finale! E soprattutto mi sono mancate le tue analisi dettagliatissime e più che azzecate della situazione... A volte lo scrittore scrive senza nemmeno rendersi bene conto di cosa fa, preso solo dalla passione e dell'anima dei suoi personaggi, ma il lettore può vedere anche oltre! Le tue recensioni mi aiutano a fare ancora più luce sullo sviluppo della storia, sulle sue dinamiche. Comunque, se non ho sbagliato i calcoli, il piccolo Scorpius dovrà nascere quando Draco avrà 25 anni e Astoria 23 (per Lucius e Narcissa era stato a 26 a 25 anni). Evidentemente i soli sette anni di Hogwarts portano a queste giovanissime età... Quanto al matrimonio, ho ipotizzato un ventidue anni per Draco. Ps: il fan club anti-Blaise è ben lieto di accogliere nuovi sostenitori.
Per Hayley_Gin91: che dire... Leggerai! Onore a chi inventò la suspense, grande tecnica letteraria! Dimmi cosa ne pensi del prossimo capitolo... Un bacione!









Capitolo XX - Non osar dire serenità

 


I Greengrass non avevano un comune giardino. Piuttosto, oltre un gazebo fiorito retrostante la casa, si estendeva un piccolo boschetto nel quale non era difficile incontrare delle fate. Io camminavo di fianco ad Astoria sul terreno in salita.
- Credevo che fossi partito da due giorni.-
- Abbiamo deciso di rimandare di una settimana. Avevamo ancora troppe cose da sistemare. Così ho deciso di passare a salutarti, anche se tuo fratello sembra non gradire...-
- Mio fratello è nero di rabbia per la rottura mia e di Florizel. Pensa che io sia stata una stupida. Sono molto amici, è lui che me l'ha presentato...-
- Tu hai rotto con Loss?-
- Sì, un giorno dopo Capodanno. Era da un mese che i nostri appuntamenti consistevano in imbarazzanti silenzi.-
- Tuo fratello non la pensa così.-
Si fermò, rossa per la vergogna. - Io lo uccido. Pensa che qualsiasi ragazzo con cui parli, ovviamente meno degno del suo amico, voglia portarmi via. Ti prego, perdonami.-
- Perdonare te? Non mi pare che il problema sia tuo.-
- Comunque, cambiamo argomento. Quali sono i tuoi progetti per la Russia?-
- Un grande buco nero.-
Si voltò a guardarmi. Io tenni gli occhi bassi. Mi sembrava di essere estremamente patetico e, soprattutto, inconcludente. Odiavo quella sensazione di debolezza che mi stava accompagnando da qualche anno a quella parte.
- Ma a Volgograd avrai moltissime possibilità...-
- Volgograd non è casa mia. E non so nemmeno una parola della lingua.-
- Allora avresti dovuto prendere almeno qualche lezione. Comunque, tanto finisce tutto in "insky". E tu ti chiamerai Draco Luciusovich o qualcosa del genere...- Sorrise. Quanto adoravo il suo sorriso.
Senza neanche accorgermene le presi le mani. Lei parve spaventata. Aveva una pelle di seta. Mi ricordai la sensazione di passeggiare mano nella mano con lei.
- Astoria, per favore. Io posso dirti tutto quello che non ti ho detto. Ho mentito ma ti giuro che posso rimediare...-
Lei tolse le mani dalla mia presa. Ora era diventata fredda, non sorrideva più. - Avevi detto di essere venuto per salutarmi.-
- Pensavo che si notasse che era una scusa...-
- Allora vai via dalla mia casa.-
- Astoria, ti prego... Dammi la possibilità di...-
- Sei patetico. Siamo stati insieme quando eravamo due ragazzini. E' da più di un anno che non ci parliamo.-
- Lo so, ma non sono riuscito a toglierti dalla mia testa.-
- No, Draco, il problema è che non sopporti che io mi sia fatta una vita normale e tu no.-
Feci per andarmene. Poi mi bloccai. - Sai che ho rimandato la partenza per te? Ma devo essere stato uno stupido, non ne valeva affatto la pena. Faresti meglio a rimetterti con quel Florizel Loss e far contento quell'idiota di tuo fratello.-
Non sentii gli insulti che mi rivolse dietro le spalle.
 
I tre giorni successivi furono un inferno. Mi sentivo sconfitto, umiliato e, soprattutto, senza via d'uscita.
Il dialogo con Astoria mi aveva distrutto. Io avevo continuato a pensare a lei e lei, evidentemente, non aveva fatto altrettanto.
Ero un verme. Un verme e non me ne ero accorto. Mi ero innamorato, come un perdente.
Avevo sempre pensato che, quando avessi voluto avere accanto una donna, sarebbe stato molto più semplice. Qualche uscita, fidanzamento, matrimonio e figli per continuare la stirpe. Mi chiesi se per i miei fosse stato anche così complicato. Probabilmente no, considerando che mio padre non doveva aver avuto nessun motivo di mentire all'amata.
A me invece la situazione stava uccidendo.
Non avevo più alcuna intenzione di partire, avevo la sensazione, l'illusione che se fossi rimasto più a lungo, tutto si sarebbe risolto. Ai miei genitori non avevo detto nulla del luogo in cui ero stato, del motivo per cui avevo deciso di rimanere, ma non ero così ingenuo da pensare che loro non avessero capito. Avevano solo abbastanza pietà da non chiedermi nulla e risparmiarmi la vergogna di doverne parlare con loro.
Poi, il sabato mi arrivò una lettera. Mancava un giorno alla partenza. Era di Astoria. Lapidariamente, mi dava la possibilità di dirle tutto. Il suo tatto le aveva suggerito di evitare i luoghi pubblici, mi chiedeva di incontrarci nel boschetto dietro casa sua, informandomi di un passaggio nel muro di recinzione per non dover incrociare gli sguardi di rimprovero della madre e del fratello. 
Mi recai subito da lei, tramite la materializzazione. Il passaggio era costituito da una porta minuscola, mimetizzata dall'edera, che Astoria e sua sorella usavano da piccole per i loro giochi, con la complicità dell'elfo domestico e ad insaputa dei genitori.
Lei mi aspettava subito dietro, seduta su una sporgenza rocciosa.
Mi costrinsi a superare l'imbarazzo, rendendomi conto che, se non avessi agito subito, l'avrei persa per sempre.
Le dissi tutto, le mostrai la cicatrice sul braccio.
 
- Mi dispiace.- disse alla fine, i bellissimi occhi fissi a terra, ciocche di capelli che le coprivano il viso.
- Perchè hai deciso di darmi questa possibilità?-
- Perchè mi sono resa conto che...sei davvero innamorato. Come avevi detto ad Hogwarts.- Intravidi, attraverso le ciocche bionde, il suo sorriso.
- Tu no?-
- Sì.-
Sentii un enorme peso sollevarmisi dal cuore.
Mi avvicinai a lei. Ci baciammo. Le dissi che l'amavo, che non sarei più partito.
 
- Draco, io non riesco a capirti! Prima vuoi partire, ora no...-
- Lucius...-
- Non nego che mi faccia piacere restare, ma continuo a pensare che...-
- Lucius...-
- ...tu possa avere un futuro solo in un altro paese, qui ormai...-
- Lucius.-
Davanti a quel tono fermo, mio padre si bloccò.
- Sono convinta che Draco abbia dei buoni motivi per decidere di rimanere.-
Lui emise un profondo sospiro. - Va bene. Va bene, restiamo.-
 
Più tardi, rimasi a guardare il prato dietro casa. Mi sembrava che la vita mi stesse di nuovo sorridendo, proprio lì, in Inghilterra, dov'ero nato, dove mi aveva sorriso per la prima volta.
Era una giornata di sole.
- Allora, dimmi chi è questo buon motivo.- Non mi ero accorto dell'arrivo di mio padre.
Trovai il coraggio di dirlo. - Astoria Greengrass.-
- Greengrass. Speriamo che lei valga il cognome.-
- Lo vale.-
- Sapevo che un giorno avrei dovuto fronteggiare questo. Avresti solo potuto scegliere un momento migliore...-
Mi cinse le spalle con un braccio.
  
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