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Autore: just_silvia    14/01/2010    5 recensioni
Ho iniziato a scrivere Micol (ai tempi Niki- nome prontamente cambiato dopo che Moccia l'ha utilizzato scrivendolo proprio a modo mio!) poco più di dieci anni fa. Completato nel 2004, è sopravvissuto a molte versioni e cambi di scenario. E' semplicemente uno Shojo, senza pretese, vi farà ridere...vi farà diventare tristi ed a volte vi annoierà! Io mi auguro solo che vi piaccia...almeno un pochino! ^_^ Buona lettura.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1-Micol

 

“Ore 11,00. Presidenza. Istituto Tecnico Commerciale Giacomo Leopardi. Borgo Sant'Agostino. ”

‹‹Insomma signorina Blanco? Quante ne deve fare ancora? Vuole forse ripetere l’anno?››   il mio interlocutore mi guarda con aria rassegnata.

‹‹ Signor Vicepreside mi ha sempre chiamato Micol, non ci formalizziamo adesso e faccia quello che deve fare!›› 

‹‹ Devo darle una comunicazione da parte dell’insegnante di Antologia.››   sbuffa scarabocchiando qualche riga.

‹‹ Ok!››    brutta antipatica, ho solo distrattamente dimenticato il quaderno di antologia, vabbé che non è la prima volta che lo dimentico, ma poteva chiudere anche il secondo occhio.

‹‹ Devono firmarlo, a casa, tua mamma o tuo padre.››   D’oh! Ca**o, ho sedici anni, ancora con queste letterine?

A testa bassa cerco di uscire dal suo ufficio, il Vice Preside mi richiama.

‹‹Voglio quella firma entro due giorni, ok Micol?›› 

‹‹ Va bene.›› 

*

Mi chiamo Micol Blanco e sono di Borgo Sant'Agostino (BSA), Regione X – Italia Centro Nord.

Sono alta un metro e sessantadue, sono magra ma non muscolosa, dopo una grossa mangiata mi si gonfia la pancia come un palloncino: cosa che odio! E non vi dico cosa devo fare per farla sgonfiare. Sono chiara di carnagione ma mi abbronzo facilmente. Ho le lentiggini, gli occhi e i capelli castani. Quando è uscito il film Juno tutti hanno detto che assomiglio a Ellen Page, solo che io ho le tette più grosse e la fronte- secondo me- più piccola.

Frequento il terzo anno dell'ITC del mio paese (la vecchia “ragioneria”), sono appena finite le lezioni e sto tornando a casa.

La mia sezione è C, l’unica in tutto l’istituto, che insegna tedesco. Questa materia e l'inglese, sono quelle che preferisco e in cui vado meglio.

Dovevo fare il linguistico, lo so, ma i miei si erano fissati che mi ci voleva un diploma “finito” e ora eccomi qua, sapete tutti quei problemi del post diploma: andrò o no all’università’? Questo è il dilemma.

L’anno scolastico è agli sgoccioli ed io non so proprio come andrà a finire!

L'anno scorso è andata mooooolto meglio: promossa senza neanche un debito formativo.

‹‹ Fa vedere!›› 

‹‹ Fatti i fatti tuoi!›› 

‹‹ Che asina sta Nicoletta! Non fai i compiti e fai finta di dimenticare il quaderno? È una vecchia scusa.›› 

‹‹Veramente il mio nome è Micol non Nicoletta, è un nome ebraico e significa COLEI CHE REGNA. Blanco Rules! Tuttavia sto tralasciando il punto della questione: ARGH quando ti fai i fatti tuoi?›› 

Andrea della 4° D, non so molto di lui (in realtà NIENTE), a parte il cognome ("Di Giacomo"), per dirla tutta non m’interessa sapere altro è sempre tutto sulle sue, compatibilità zero. La leverà mai quella giacca di pelle?

Scheda Fisica: assomiglia un po' a Ashton Kutcher, solo che i suoi capelli sono un pò ricci.

Mi ride in faccia e va via, fa sempre così! In un attimo me lo trovo davanti, esprime la sua opinione su di me, SENZA CHE NESSUNO GLIELA CHIEDA MAI! E sene va.

‹‹Sei tutto scemo!››   grido furibonda verso Andrea ormai di spalle.

‹‹Chi è scemo?›› 

‹‹Franz, ciao (Che figura!) parlavo di Andrea lo conosci, no?›› 

‹‹Ogni volta che t’incontro stai sbraitando contro di lui! Vuoi un passaggio in motorino?›› 

‹‹Passi per casa mia?›› 

‹‹Certo, vieni!››   oddio ho il cuore in gola.

Salgo, come sempre, in maniera goffa rischiando di cadere io, lui ed il motorino ma lui reagisce come sempre ridendo dolcemente.

‹‹… allora la scuola?››   inizia una conversazione che sento a metà dato il casco.

‹‹Bene››   che dico? Che faccio? Come mi comporto?

Con questo ragazzo invece è tutta un'altra storia: bello e impossibile! Purtroppo non È della mia scuola, è biondo ed ha gli occhi azzurri, il che di solito non è una massima attrattiva per me, ma lui ha un fascino irresistibile. Se è ricco, non lo so, ma questo non guasterebbe a fargli acquisire il titolo: Principe Azzurro di BSA.

Scheda Fisica: secondo me assomiglia a David Backham ma alcune mie amiche dicono che è carino, ma esagero...

Una mia amica, Sonia, frequenta la sua scuola e m’informa sempre su ogni suo spostamento. In pratica è la mia spia personale.

‹‹Sei arrivata, ciao bella ci vediamo!›› 

‹‹ Ciao!››   mi saluta con un bacio sulla guancia ed io prendo ad arrossire. Mi sento al settimo cielo anche quando rientro in casa.

Mi accoglie mia madre.  Donnina alta al massimo un metro e cinquantacinque, ma chissà perché mi fa così tanta paura.

Scheda Fisica: assomiglia un po' a Anjelica Husto, versione XXS.

‹‹Ciao Micol, tutto bene a scuola?›› 

‹‹Ehm, sì. Il solito!››   come faccio a dichiararle la verità? Mi ammazza!

‹‹Meglio così! Levati il giaccone, lo zaino, lavati le mani che tra un po’ si mangia!›› 

‹‹ Agli ordini!››    mi dirigo nella mia stanza passando per quella di mio fratello, per forza deve andare così non c’e altra scorciatoia.

‹‹Micol! Ehi, sei stata a scuola o a un funerale?›› 

‹‹Non ti sfugge niente, eh? A te lo dico, leggi qua!›› 

‹‹EH? Come e quando lo dici a mamma?›› 

‹‹Non lo so, ma tu cuciti la bocca!›› 

Stefano frequenta il liceo di Franz, ed è la tipica Testa Quadrata! La cosa strana è che ha tanti amici ed è sempre fuori a perder tempo, ma la sua pagella non fa e non ha mai fatto una piega. Quest'anno si diploma poi andrà all'università a Londra, la facoltà di architettura. Come ha fatto a entrarci? Pare siano stati un test d’ingresso perfetto e una raccomandazione del preside della sua scuola. Inoltre i suoi altissimi voti, sembra, l'abbiano fatto vincere una borsa di studio che ricoprirà il 70% delle spese. Per il resto pagherà papà, oppure lavorerà, non so in realtà, non è mica come me che il massimo del mio futuro lo vedo a fare la commessa al negozio di articoli sportivi dei miei! Sigh!

Scheda Fisica: le mie amiche sono sempre state innamorate di lui, dall’asilo era sempre la solita solfa. Una volta una ragazza mi disse che assomigliava a Leo del telefilm “Streghe”: Brian Krause.

*

Il pranzo è volato e Sté ha chiuso il becco, con la scusa dei compiti (sì-come-no!) sono riuscita a filarmela da tavola. A dire il vero a studiare preferisco pizzicare la mia chitarrina, frequento la scuola di musica da sei o sette anni.

Avrei voluto fare anche il conservatorio ma "SERVE UN DIPLOMA FINITO PER MICOL"! DI UNO IN MUSICA COSA SE NE FA? SE INZIA UN’ ALTRA COSA TRASCURERÀ QUELLA CHE È PIU’ IMPORTANTE SICURAMENTE! LA CONOSCIAMO BENE ORMAI…" la voce di mio padre me la sento ancora nelle orecchie, ed io oggi vorrei rispondere "Caro papy, ma con un diploma di ragioniera cosa me ne faccio? Poiché nella mia vita non farò mai la ragioniera?"

Be’ la vita è fatta così, ma appena compio diciotto anni comincio a decidere io.

Suonare è la cosa che mi riesce meglio nella vita, non ci credete?

Ebbene l’anno scorso al concorso regionale, sono arrivata al secondo posto, non è il primo ma comunque mi sono piazzata bene direi, no? I miei erano orgogliosissimi.

Hanno una foto gigante del concorso nel salotto, in primo piano ci siamo Sonia ed io, la mia amica che frequenta la scuola di Franz.

È la mia migliore amica, non so se lo sono anch’io per lei, so solo che è quella che conosco da più tempo quindi la definisco così.

A scuola di musica dovrei andare domani, oggi invece dovrei studiare ma non mi va.

Ho solo un gran sonno, ora mi riposo e più tardi scendo, vado nella sala giochi vicino la scuola di musica, Franz ci va puntualmente ogni sera.

*

Mi sono svegliata che erano già le 19.00, mia madre dice che il pomeriggio torno stanca come se avessi fatto il muratore per tutta la mattina.

Arrivo in sala giochi e lui come previsto è li.

‹‹Franz, ciao!›› 

‹‹Ciao bellezza, vuoi fare una partita a Puzzle Bobble? (Ndr il videogioco che consiste nel far scoppiare le palline mettendole vicine a seconda del colore!)››   non posso mica rifiutare.

Inizia la nostra sfida, gareggiamo ogni sera, bramiamo per il titolo di Best Player sul videogioco della sala.

‹‹ La stai facendo vincere?››   una voce antipatica mi parte alle spalle.

‹‹ Andrea, cosa vuoi? Che ci fai qui?››   che scocciatore!

‹‹Andrea è sempre qui! Non lo sai?››   risponde Franz.

‹‹Strano, non l'ho mai visto! In ogni caso, non mi sta facendo vincere, in questo gioco sono “quasi” una campionessa .›› 

‹‹ Capito! La stai facendo vincere!››   insiste il deficiente.

‹‹ Ma no!››  meno male che c’è Franz.

‹‹Visto? Ha detto: “ Ma no!”›› 

‹‹Ed io insisto: “ Ma sì!”›› 

‹‹ In effetti!››  esplode il mio tesoro in una grossa risata.

‹‹EH? Ti batto a occhi chiusi.›› 

‹‹Infatti, ti sei distratta e hai perso!››   continua Andrea.

‹‹Sei stato tu! È colpa tua!››   Uffissima! Andrea è proprio un guasta feste. Avevo sperato di passare una serata con Franz ed invece niente. Ma posso aspettare, per lui questo ed altro.

   
 
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