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Autore: Elisir86    05/07/2005    3 recensioni
E tutto si blocca quando scatti una fotografia.Il tempo. Il sorriso di una bella ragazza. Il ghigno di un bullo. L’amicizia di tre persone. L’amore di altre. La tristezza di aver perso qualcuno. Il respiro. Tutto si ferma. E questo anche per loro. Per dei maghi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diventare mangiamorte

 

Draco respirava pesantemente mentre con passi lenti entrava nel proprio gazebo. I capelli rossi della giovane cadevano scompigliati sul suo braccio e il viso pallido si nascondeva nell’incavo della spalla.

Pansy l’osservò posarla su una sedia, corrugò la fronte, Draco stava utilizzando troppa delicatezza verso quella Weasley.

Lo guardò alzarsi e indossare l’abito dei mangiamorte, quello che sua madre aveva scelto per quella serata. Lo vide indossare la fredda maschera bianca, così, ora, nemmeno lei poteva vedere i suoi sentimenti.

Lei si sedette nel suo posto. Quello che prima ospitava suo padre. Schioccò le dita e subito degli elfi domestici si apprestarono a legare la rossa. In pochi secondi il corpo penzolava con le mani legate da una trave.

Draco si sedette nel posto d’onore.

“Sarò degno del tuo amore, Pansy...” sussurrò e il campanile suonò le nove.

Con calma tutti i mangiamorte possibili entrarono nel gazebo per prendere il loro posto. Tra loro c’era anche suo padre...sua madre, come era riuscita a farlo tornare a casa lui non lo sapeva...e non gli importava!

Non c’era bisogno di parlare. Lui doveva solo pronunciare quella formula...quella Avada Kedavra e lui sarebbe stato ufficialmente un mangiamorte.

L’uomo alla sua sinistra s’alzò e con voce rocca iniziò un inno, seguito da un altro e da un terzo e così via. Fino a giungere all’uomo alla sua destra che invece di cantare gli porse una bacchetta.

La sua bacchetta da mangiamorte.

La prese...e con passi sicuri s’avviò nel centro della stanza, a pochi metri da Ginevra Weasley.

Si guardò intorno.

Trovò subito sua madre e suo padre...e poco più distante da loro c’era il professore Piton. Lo guardò a lungo. “Sei fiero di me?” avrebbe voluto chiederglielo. Severus inchinò la testa come a sfidarlo. E in quel momento Draco capì.

La bacchetta puntata su Ginny iniziò a tremare.

“Che aspetti?” fu la domanda di suo padre, fin troppo impaziente. Lo sguardo di Draco si soffermò sulla minuta sagoma di Pansy. “Cosa devo fare?” le chiedevano, e anche lei esitava con le labbra che le tremavano e la tremenda angoscia di essere causa della morte di una studentessa.

“Uccidila!”

 

***

Luna singhiozzò. Suo padre le stava accanto e contemporaneamente cercava di aiutare i coniugi Weasley.

Ronald era scappato e Ginevra era stata rapita. E nessuno sapeva cosa fare.

Qualcosa balzò sul grembo dell’uomo.

“E questo cos’è?” borbottò toccando insicuro la strana cosa invisibile. Poi altri tonfi, e rumori di ali circondarono il gruppo di persone.

“I gufi!” esclamò Luna alzandosi in piedi e guardando nel cielo, lì, a molti metri d’altezza su una scopa ben curata vi era Kadey, la loro insegnate di difesa contro le arti oscure.

“Come sempre hai la risposta giusta, Lovegood! Allora siamo pronti per andare ad una festa?”

La bionda abbassò e alzò diverse volte le palpebre, “Professoressa lei è...”

  
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