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Autore: Miki93    16/01/2010    1 recensioni
Caroline, Cassidy e Crystal sono amiche del cuore, cresciute nella cittadina di Atlantic City. Quando però arriva un tenebroso ragazzo a far loro compagnia, le cose inizieranno a complicarsi e la verità sulle loro identità verrà alla luce, dando inizio ad una battaglia fra Bene e Male... fra cosa è giusto e cosa è sbagliato... Riuscirà Crystal, la protagonista, a vincere le sue tentazioni per salvare le sue amiche?
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Promise

- Chapter 4° -

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Sparita? Cosa vuol dire sparita?-, mi chiese Lucas, avvicinandosi.

-Sparita! Cosa vuoi che significhi? Ieri sera, dopo essere uscita, non è più tornata! Oh, Lucas, sono talmente in pensiero... dove può essere?-, piagnucolai, inginocchiandomi sul pavimento.

Lucas mi prese la mano.

-Crystal, le persone non spariscono così! Sicura che sia veramente sparita? Secondo me, conoscendola, è andata a bere da qualche parte e, ormai al limite, sarà andata da qualche amica. Tornerà presto, vedrai!-.

Scossi la testa, decisa.

-No, Lucas, no! Tu non capisci... lei... lei... devo trovarlo-, cominciai a vaneggiare, ricordandomi di non aver mai parlato di Damon a Lucas.

-Devi trovare, chi?-, mi chiese.

-Damon! Ieri sera doveva uscire con Caroline! Sicuramente, lui è l’ultimo che l’ha vista! Ci devo parlare! Ma... ma come faccio a trovare il suo indirizzo? Forse Caroline l’aveva scritto da qualche parte... dovrei andare a casa sua...-, continuai, alzandomi.

Ero ancora troppo scossa per ragionare con calma.

-Crystal, Crystal, fermati! Chi è Damon?-.

-Uno che si è appena trasferito!-, risposi, frettolosa, cercando le scarpe.

-Crystal, accidenti, cerca di calmarti! Non puoi presentarti così a casa Ross! Dimmi per bene chi è questo Damon, prima!-.

-Non lo so nemmeno io, capito?-, risposi, furiosa.

-Non lo so! So solo che è pericoloso! Caroline non doveva uscire con lui! Avrei dovuto impedirglielo! Lo sapevo, lo sapevo!-.

-Lo sapevi?-, Lucas sospirò e mi strinse i polsi, costringendomi a fermarmi.

-Ahi... Lucas, che vuoi? Lasciami stare... io... devo trovarlo... ti prego, Lucas, lasciami andare!-, lo supplicai.

Lui mi lasciò liberò un polso, stringendomi a sé.

-Devi calmarti, Crystal, altrimenti non ti lascio andare da nessuna parte. E voglio saperne di più su questo Damon-.

-Te l’ho detto, nemmeno io so niente. Ci ho parlato solo una volta, ma... credimi, ho delle sensazioni terribili quando mi trovo con lui... persino se lo penso! Mi fa paura. E non so perché! Credevo di essere solo paranoica... ma ora che Caroline è sparita...-, cominciai a singhiozzare, affondando il volto nel suo petto.

-Tranquilla, Cry, se dici che è pericoloso ti credo!-, disse, stringendomi a sé con un braccio e stringendomi la mano con la sua, libera.

-Devo... devo avvertire Cassidy-, mugugnai.

-Credo che lo sappia già! La signora Ross avrà già chiamato anche lei-.

Annuii con il capo e, dopo qualche istante, mi asciugai le lacrime.

-La devo sentire-.

-Certo! Aspetta, ti faccio il numero-.

Ma, prima che Lucas potesse avvicinarsi al telefono, quello squillò.

Pregai, affinché fosse Caroline.

-Pro... pronto?-, risposi incerta.

Lucas era accanto a me.

-Crystal? Sono io-, rispose una voce femminile.

Abbassai lo sguardo.

-Cassy, ehi... hai saputo di...-.

Non riuscivo nemmeno a dirlo.

-Si, sua madre ha telefonato a casa mia. Ecco perché sono dovuta rientrare. I miei genitori volevano sapere qualcosa. Se avevo visto Caroline, se si comportava in maniera strana... cose così!-.

-Mio Dio, dove può essere? Cosa le sarà capitato?-, singhiozzai.

-Crystal, non riesco a sentirti bene! Aspettami, vengo a casa tua-.

-Va bene, ti aspetto-.

Riagganciai il telefono e mi andai a sedere sul letto.

Le paure su Damon Black erano dunque fondate? Era davvero pericoloso? Come avrei fatto a scoprire la verità?

Lucas si inginocchiò di fronte a me. Il suo sguardo era deciso.

-La troveremo, Crystal! Te lo prometto, la troveremo!-.

-Come? Non sappiamo nemmeno da dove cominciare!-, risposi afflitta.

Ora che la lucidità stava tornando, mi rendevo conto di non sapere nemmeno dove vivesse Damon.

-Crystal, da quando ti arrendi così facilmente? Adesso ne parliamo anche con Cassidy. Sarà di certo in pena quanto te-.

Mi sforzai di tirare fuori un sorriso tirato.

Non volevo che Lucas si preoccupasse anche per me.

-Ehi, ti spiace se vado a bere qualcosa? Sto morendo di sete-, esclamò improvvisamente.

-Figurati! Sai dov’è la cucina-.

-Torno subito-.

Mi sdraiai e sospirai, commettendo l’errore di chiudere gli occhi.

 

 

 

Che strano luogo, quello.

Il vento soffiava gelido e prepotente, attillandomi addosso il vestito.

Eppure, io non sentivo freddo. Non sentivo proprio niente, in realtà.

Riuscivo a percepire solo la furia degli elementi. Ma, con mia grandissima sorpresa, non volevo che la tempesta finisse.

Non volevo fermare la furia della natura.

Anzi, volevo ancora più violenza, là fuori. Desideravo che tutti provassero il mio stesso dolore.

Non volevo avere sensi di colpa. Non sentivo il bisogno di averne, anzi.

Era tutto talmente surreale da farmi pensare a lui.

Che, richiamato dai miei ricordi, si presentò a me, bello e dannato.

Adesso ero sua?

Ebbene, se quella era la realtà, dov’era il terrore che avevo provato per tutti quei mesi?

Al contrario, la felicità e la soddisfazione mi inebriavano.

Ero come lui. Con lui.

 

 

 

-Visto? Non fa altro che dormire, ultimamente!-.

La voce arrogante di Cassidy mi fece tornare in me.

Aprii gli occhi, sbadigliando.

Ecco, perfetto, mi ero addormentata di nuovo.

-Cry, ti senti bene?-, mi chiese con fare premuroso Lucas.

Annuii e mi alzai.

-Scusate-, dissi acida, lanciando di sfuggita un’occhiataccia a Cassy.

-Va bene, dai, siamo qui per parlare di Caroline. Non si è fatta sentire?-, esclamò ad un certo punto Cassidy, sedendosi sul pavimento, accanto al mio letto.

Io e Lucas ci sedemmo di fronte a lei.

-Non ancora! Non sai quanto sono preoccupata!-.

-Io non mi dispererei! Si farà viva, prima o poi-, fece spallucce lei.

Alzai lo sguardo, stupita.

-Si farà viva? Cassy, Caroline è sparita! Sparita, capisci?-.

Lei mi lanciò un’occhiata molto eloquente.

-Sparita? E tu ci credi sul serio? Si sarà ubriacata da qualche parte e starà aspettando di riprendersi prima di tornare a casa! Sono sicura che sta benissimo-, e posò lo sguardo sulle sue unghie.

Io la guardai scioccata.

-Cassidy, ma ci fai o ci sei? Lo vuoi capire che non la fa apposta?-, sbottai.

-E tu che ne sai, scusa? E non rivolgerti a me con quel tono-, rispose, tranquilla.

Strinsi i pugni e mi alzai, dirigendomi verso la porta della stanza.

Era molto interessante osservare i poster attaccati. Così tanto che, presa dalla rabbia, li avrei staccati e distrutti uno per uno, in quel momento.

Qualcuno mi abbracciò da dietro, appoggiando il suo mento sulla mia spalla.

-Calmati, Cry, lo sappiamo come è fatta Cassy-, sussurrò Lucas.

Mi voltai lentamente, osservandola.

Era ancora intenta ad osservare le sue unghie.

-Mmm, dovrei andare dall’estetista, oggi-, disse.

Strinsi nuovamente i pugni e chiusi gli occhi, respirando profondamente.

Come poteva mettere le sue unghie davanti alla sparizione di Caroline?

Lucas mi strinse più forte, captando la rabbia che avevo nei confronti della mia migliore amica.

-Vai, allora! Non ti tratteniamo oltre-, le dissi, assumendo un atteggiamento offeso.

Si alzò e ci venne incontro. Un sorrisetto malizioso ad incorniciargli il volto.

-Dite la verità: volete rimanere da soli! Caroline me lo aveva detto che vi eravate baciati! Finalmente! Ce ne avete messo di tempo per capire che siete fatti l’uno per l’altra! Be’, meglio tardi che mai-.

Lucas ed io arrossimmo leggermente, scostandoci da lei. Rimanemmo in silenzio.

-Va bene, va bene, ho capito, me ne vado! Già siete abbastanza in imbarazzo-, ridacchiò, fermandosi sullo stipite della porta, -Ci vediamo! Statemi bene! E fate i bravi-, la sua risata scomparve solo quando ebbe oltrepassato la porta principale.

-Ma che razza di...-, Lucas mi bloccò, mettendomi una mano davanti alla bocca.

-A lei penseremo più in là. Adesso, dobbiamo occuparci di un’altra cosa!-, disse.

-Cosa? Ah, si, devo trovare Damon! Lui è l’ultimo che ha visto Caroline! Devo farlo parlare!-.

-Sai, mi è venuta in mente una cosa interessante-, continuò Lucas, infilandosi il cellulare in tasca e porgendomi il portafogli e le chiavi di casa.

-Cioè?-, gli chiesi, riponendo gli oggetti in una delle mie borsette rosse.

-Diana, tua cugina, non vive nella parte nuova della città? I suoi genitori ci si sono trasferiti quando lei ha compiuto sedici anni! Forse anche Damon vive lì!-.

Sgranai gli occhi e mi diedi un colpetto sulla testa.

Come avevo fatto a non pensarci? La parte nuova della città era quella meno abitata! Solamente lì si trovavano le nuove ville! Doveva per forza essersi trasferito lì.

Sorrisi e diedi un bacio sulla guancia a Lucas.

-Sei un genio! Te l’ho mai detto?-.

-No, ma ti concedo di ripeterlo!-, rispose lui, sorridendo.

Mi aveva ridato un po’ di speranza.

-Bene, andiamo subito da lui!-, esclamai.

-No, aspetta! Non possiamo andarci oggi!-, mi fermò, prendendomi la mano.

-Perché? Io voglio parlargli!-, sbuffai.

-Crystal, pensaci, Caroline è sparita da meno di quarantotto ore!-, mi spiegò.

Io lo guardai confusa.

-É il tempo minimo per denunciarne la scomparsa! Perciò, prima di domani, la signora Ross non potrà fare niente! E nemmeno noi!-, mi spiegò, con il tono di quei professori che devono spiegare la lezione più e più volte a quegli alunni lenti di comprendonio.

Abbassai lo sguardo. Aveva ragione. Anche la mamma di Caroline lo aveva detto. Avrebbe aspettato il giorno dopo.

-Ma... non possiamo almeno avvertirlo che Caroline non è tornata a casa?-, chiesi.

-No, Cry, meglio di no!-.

-E allora... che facciamo? Come posso distrarmi?-.

-Vieni-, sussurrò Lucas, trascinandomi giù per le scale, fino al soggiorno.

Si mise seduto sul divano e mi fece segno di accomodarmi accanto a lui.

-Che c’è?-, gli chiesi.

-Io credo che dovremmo parlare di...-, ma non riuscì a finire la frase.

-Lucas! Oh, Lucas! Bentornato!-.

Mia madre sceglieva sempre il momento meno opportuno per tornare a casa!

-Ehm, si, buongiorno! Sono stato in Australia-, rispose lui, disinvolto.

Sapeva quanto mia madre lo adorasse!

-Australia? Oh, è meraviglioso! Fermati a pranzo! Voglio che mi racconti tutto!-.

Lucas mi guardò e poi sorrise.

-Con molto piacere, signora Red!-.

Mia madre sorrise sorniona, lanciandoci occhiate maliziose.

Era meglio non raccontarle niente di me e lui.

-Di che dovevi parlarmi?-, chiesi in un sussurro a Lucas.

-Lascia stare! Ne parleremo in privato!-, disse alzandosi, -Vado ad aiutare tua madre-.

-O... okay!-, risposi, dubbiosa.

Mi sdraiai ed accesi la tv.

“L’importante adesso è trovare Caroline e parlare con Damon”, pensai, “A Lucas penserò più in là!”.

 

 

 

 

 

 

 

**Spazio Autrice**

 

Scusateee, se ho ritardato così tanto!

Ma ho avuto tante cose da risolvere e poi il mio modem è morto -.-

 

Purtroppo, per questione di tempo, non vi posso ringraziare uno ad uno per gli splendidi commenti che mi fate!

Ma sappiate che mi rendono molto felice ^^

 

Alla prossima (e spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo al più presto)...

 

Kiss kiss

 

**Miki**

  
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