Caro diario,
quella domanda mi apriva ad un mondo di diverse prospettive anche se in cuor mio
sapevo che ognuna di esse poteva riservarmi solo un difficile cammino sul quale
procedere. Eppure non credevo possibile che la strada per me si fosse già
conclusa se non nel momento in cui ho visto Malfoy senior avanzare con i suoi
scagnozzi dentro la stanza circolare. Sembrava sicuro che suo figlio avrebbe
incontrato difficoltà e aveva preventivato una sua dipartita. In ogni caso
eravamo stati sciocchi a pensare che una missione del genere potesse essere
delegata a due soli ragazzini appena usciti da scuola. Avevano compiuto una
parte della missione, ma adesso sarebbe stata suo padre a portarla a termine. Il
come mi inquietava, con le bacchette rivolte ai nostri petti… ma ad un certo
punto ci accorgemmo che queste si spostavano solo in direzione di Harry. E noi?
Sembravano disinteressati alla nostra sorte. Io e Ron siamo stati scaraventati a
terra in un angolo, con noncuranza. Mi sono ferita alla testa e lui mi ha
protetta stringendomi, stava cercando di rimettersi in piedi ma un fascio lo ha
costretto nuovamente a sedere. A quanto pare Voldemort era proprio deciso ad
avere un bell’incontro personale con Harry. Anch’io ho cercato di alzarmi,
nonostante il dolore… ma nessuna ferita poteva essere più profonda
dell’impossibilità di aiutare una delle persone che mi sono più care al
mondo! Harry era circondato e veniva spintonato malamente, le lacrime sgorgavano
contro la mia stessa volontà ed ero terrorizzata da quello che potevano fargli.
Ad un certo punto ho preso coraggio e mi sono inginocchiata, la stanza era
completamente piena, il povero Harry lanciava dardi fiammeggianti a destra e a
manca schernendo quel branco divertito di mangiamorte. E allora ho capito che
aiutarlo con semplici incantesimi sarebbe stato vano, ho invitato Ron a seguirmi
e siamo usciti dall’aula…. Gattonando. Me ne vergogno, è una cosa così
stupida… ma era l’unico modo per non dare nell’occhio. All’uscita un
altro reggimento di mangiamorte faceva la guardia stringendo il corridoio in una
morsa. Allora ho preso dalla tasca una caccabomba, geniale invenzione, nemico di
ogni prefetto, ma in quel momento ultima salvezza. Del resto… stavo o non
stavo con un Weasley???
L’ho scagliata e una nube puzzolente ne è fuoriuscita. Ringrazio la mia buona
stella, che mi ha suggerito di fare un po’ di provviste prima di prendere la
via per il Ministero. Sono solo diversivi, ma meglio di niente in un frangente
tanto disperato!
Fatto sta che la vista era annebbiata, io e Ron ci siamo presi per mano e siamo
usciti allo scoperto non dividendoci mai e oltrepassando le file di guardia. A
questo punto coloro che tenevano Harry in ostaggio sono usciti e noi nel caos più
totale abbiamo bombardato loro come potevamo. Le lezioni del DA si sono fatte
sentire, Ron è stato bravissimo e in due siamo riusciti a metterne fuorigioco
parecchi.
Adesso il corridoio era libero, ma Harry era ancora in trappola… siamo stati
di nuovo attaccati ma questa volta ci siamo scansati per tempo. Ci vennero
incontro, bloccando il nostro amico… e noi ci siamo messi a correre per poi
ricordare che l’ascensore era bloccato. Ci siamo intrufolati in un altro
corridoio dalle porte sprangate e dietro di me lanciavo incantesimi a raffica.
Poi li abbiamo disseminati entrando in una nicchia nella parete e restando lì
in attesa. Avevamo aiutato Harry per quanto possibile, ma liberi potevamo
aiutarlo meglio.
A quel punto ho abbracciato Ron distrutta e spaventata, anche lui lo era… era
sgomento, basito e anche più disperato di me.
“Oh Ron, dobbiamo aiutarlo! Non possiamo lasciarlo così da solo abbandonato
al suo destino!”
“Credi che io non voglia aiutalo? Certo che voglio! Anzi devo!”
“Ron, che cosa intendi fare? Ne abbiamo messi fuori gioco tanti, ma Harry è
preso comunque! Forse ci sono meno Mangiamorte in giro… ma Voldemort può
ancora ucciderlo! No, Ron… non lo posso sopportare!”
“Comunque sei stata geniale con le caccobombe, era da una vita che volevo
vedertene usare una!”
“Userei tutte le caccobombe di questo mondo se fossero utili a tirare Harry
fuori dai guai!”
E con questo siamo riusciti allo scoperto tornando alla stanza principale…
vuota… se non fosse stato per il gran numero di corpi depositati qua e là.
Dove potevano essere andati? Dovevamo fare presto!
Mentre già eravamo persi nelle più dispersive speculazioni, Malfoy jr inizia a
mugugnare dinanzi ai nostri occhi, aprendo i suoi e guardandosi intorno
stordito. Dopo qualche istante di incertezza finalmente mette a fuoco le persone
che gli sono di fronte e lo fa con una faccia molto contrariata oltre che
infinitamente disgustata:
“Granger, Weasley” e Ron avanzando verso di lui con la bacchetta spiegata…
non l’ho mai visto più adirato.
“Malfoy, fatta buona nanna?”
“Weasley, chiudi quella bocca!”
“Per tutta la vita mi hai invitato a chiudere la bocca! Adesso sarò io a
parlare! Dimmi… dov’è Harry? Dimmelo adesso!”
“Cosa mi farai? Hehe, che c’è… mi vuoi morto?”
“Non ne vale la pena.”
“Non ne vale la pena? Chi ti credi di essere, lenticchia!”
“Il tuo re”
“Oh piantala! Non te lo direi mai”
“Quindi lo sai?”
“Rimarrai col dubbio!”
“Ma sai cosa significa la pietà?”
“e tu sai cosa significa l’onore? Tu l’hai sempre violato, tu e la tua
famiglia babbanofila. Mi fate senso solo a pensarci. Che vergogna per tutti
noi!”
“Onore significa disseminare il terrore?”
“Onore significa non negare la propria nobile stirpe.”
“Di nobile non c’è niente in te”
“Oh Weasley, che ridere sentirti parlare! Si vede che frequenti la Granger,
usate le stesse bisbetiche parole!”
“Non provare ad offendere Hermione!”
“E tu non provare ad offendere me!”
Ed io irritata da simili discorsi sono sbottata frapponendomi tra i due e
dicendo:
“Ora basta, Ron… è inutile… del resto che cosa vuoi da un perdente…
anche suo padre l’ha detto, no?”
“Mio padre non direbbe mai una cosa del genere” ha gridato Draco punto nel
vivo.
“Tuo padre ha fiducia solo in se stesso e nel suo padrone.”
“Mio padre mi considera all’altezza”
“Tuo padre non ti ha dato carta bianca”
“Mio padre sa che è una missione delicata.”
“Tuo padre vuole far uccidere un ragazzo della tua stessa età.. lo capisci?
Non ti senti nemmeno in colpa? Nemmeno un po’?”
“Potter non ha bisogno dei miei sensi di colpa!"
“Non se ne farebbe nulla! Ma servirebbe molto al tuo cuore…ma hai ragione a
parlar così… del resto dubito che tu ne abbia mai avuto uno!”
“Cosa ti importa del mio cuore?”
“Assolutamente nulla. Ma dovrebbe importare a te! Salvati la vita, fa la cosa
giusta!”
“Questa è la cosa giusta da fare”
“Ok Ron andiamo. Qui stiamo perdendo solo del tempo prezioso!”
E già eravamo arrivati alla porta con passo deciso se non fosse stato per un:
“Aspettate, ve lo dirò… l’aula del Wizengmot”