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Autore: Selina R84    17/01/2010    4 recensioni
Zoro, sarebbe stato quello il mio ultimo pensiero, sarebbe stato quello il volto che la che mia mente mi avrebbe fatto vedere prima di morire.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

ZORO

Corremmo fino alla nostra nave riuscendo a non farci vedere, solo per un attimo un gruppo di uomini della marina riuscì ad avvicinarsi a noi.
-arrendetevi, prima o poi farete tutti la stessa fine della vostra compagna- urlarono, e se Brook non mi avesse trattenuto  mi sarei fermato e gli avrei fatto rimangiare quelle parole si sarebbero pentiti di essere nati.
Quel mio stesso pensiero doveva essere passato anche nella mente degli altri, perché per un attimo rallentarono, ma poi riprendemmo tutti a correre più forte per seminarli, aveva ragione lo scheletro, in quelle condizioni ci saremmo fatti solo catturare.
Prendemmo subito il largo da quella maledetta isola che aveva visto per l’ultima volta la nostra navigatrice, compagna, amica, sorella, e l’unica donna che avesse mai sfiorato la mia mente e il mio cuore.
Eravamo ormai a largo dalle coste dell’isola che aveva visto la morte di Nami, nessuno ancora aveva osato parlare, non c’era mai stato tutto quel silenzio a bordo della Sunny.
Tutti i membri dell’equipaggio avevano uno sguardo spento, Chopper, Usop e Franky in un angolo non riuscivano a smettere di piangere silenziosamente, Brook probabilmente non lo faceva solo perché lacrime non ne aveva; Sanji teneva in mano una sigaretta accesa, ma che si stava consumando da sola; Robin “la bambina demone” sempre fredda e distaccata, stava seduta con lo sguardo perso nel vuoto e gli occhi lucidi; e poi il nostro capitano, Rufy il ragazzino con il capello di paglia sempre pronto all’avventura e a divertirsi, in quell’occasione era però irriconoscibile, stava nella sua postazione sulla polena con la schiena incurvata e il capello abbassato a coprire gli occhi; Ace osservava preoccupato suo fratello, e anche dal suo viso si intuiva tutta la sua tristezza.
Anche io stavo nella mia postazione preferita, all’ombra degli alberi di mandarino, che in quel momento erano una tortura perché il loro profumo portava dei bei ricordi ormai passati, forse in quella circostanza ero un po’ masochista, o forse sentire quel profumo particolare così simile al suo mi faceva credere che lei era ancora li con noi.
Passarono due giorni in cui tutti continuavamo a non parlare, fu il nostro capitano, il ragazzino all’apparenza ingenuo e superficiale, che da vero leader prese le redini della situazione.
-ciurma, non possiamo arrenderci, dobbiamo continuare il nostro viaggio- iniziò a parlare attirando l’attenzione di tutti.
-se lei ci vedesse in questo momento sarebbe delusa dal nostro comportamento, sono sicuro che vorrebbe che andassimo avanti nei nostri sogni, dobbiamo fare in modo di realizzarli anche per lei, solo così sarebbe orgogliosa di noi- tutti sembravano leggermente rincuorati dalle parole di Rufy, aveva ragione, ma io non mi sentii per niente meglio.
Non cambiava il fatto che lei non c’era e non ci sarebbe stata più, e mai mi ero sentito così svuotato da non aver quasi voglia di continuare i miei allenamenti, e non credevo che questo fosse possibile, neanche le ferite più gravi erano riuscite a fermarmi.
Ma nessuna ferita era stata così profonda, questa era incancellabile e inguaribile, simile a quella provocata da Kuina, ma incredibilmente più dolorosa, e ancora non avevo capito esattamente il motivo di tutto questo dolore.
-dobbiamo occuparci noi dei suoi mandarini ora- perso nei miei pensieri non mi ero accorto che era arrivato Rufy, alzai lo sguardo su di lui ma non dissi niente.
-non sono riuscito a mantenere la promessa fatta all’uomo con la girandola del suo villaggio- nessuno aveva pronunciato più il nome della nostra navigatrice, forse farlo inserendolo in quei discorsi era come ammettere che lei non sarebbe più tornata.
Genzo, l’uomo che le voleva bene forse come un padre si era fatto promettere di non farle perdere il sorriso per nessuna ragione.
-tutti lo avevamo promesso, ma secondo me non è così, quella strega ti direbbe di non dire sciocchezze, dopo averti massacrato di botte naturalmente. Con noi ha fatto la vita che voleva e non credo che si sia pentita neanche … alla fine- non sapevo come quelle parole fossero uscite dalla mia bocca, stavo consolando Rufy quando neanche io riuscivo a perdonarmi.
E non potevo perdonare lei per averci abbandonato, non capivo di cosa si trattava, destino crudele o semplice sfortuna, perché dopo le sofferenze subite da quando era una bambina, perché ora che stava finalmente bene doveva morire?
Perché? Ero arrabbiato anche con lei per essersene andata in silenzio senza salutarci, sapevo che era un ragionamento assurdo, ma non potevo farci niente.
-quello che più mi irrita, è il fatto che fosse sola- ed era così infatti, la mia bocca aveva detto quello che il cervello ancora non aveva capito, lei era morta sola.
Era una delle cose peggiori che potesse capitarle, per tutta la vita si era sentita sola, e anche se mai lo aveva detto e mai lo avrebbe ammesso, da quando faceva parte della ciurma di capello di paglia, lei non si era più sentita sola, e noi in quel momento non eravamo con lei, io non c’ero e non avevo potuto aiutarla.
-hai ragione! Ma noi siamo sempre insieme anche se non fisicamente, lei rimarrà sempre con noi- e con questo Rufy serio come non mai se ne andò tornando sulla polena in cui ormai stava mettendo radici.
I giorni trascorsero lenti e noiosi, avevamo deciso di riprendere il viaggio, quindi dovevamo tornare alle isole Shabondi, per proseguire da dove eravamo stati interrotti, saremmo dovuti andare a cercare nuovamente Rayleigh, per far rivestire la nave e poter andare nell’isola degli uomini pesce.
Ci sarebbe voluto molto tempo per arrivare a destinazione, perché ci eravamo allontanati parecchio, ma grazie alla precisione delle carte nautiche lasciate dalla nostra navigatrice la rotta non sarebbe stata un problema.


NAMI

Mi risvegliai per la seconda volta in quella cabina che non era la mia, non c’era la mia scrivania con gli strumenti per disegnare le carte, e non c’era il profumo dei miei mandarini o l’odore dell’inchiostro.
Era da tanto che non disegnavo e ne sentivo la mancanza, pensando a questo decisi di alzarmi.
Quando arrivai sul ponte mi affacciai al parapetto per respirare il profumo del mare, dalla posizione del sole doveva essere mattina, questo voleva dire che avevo dormito parecchio, mentre solitamente mi bastavano poche ore di sonno, però il giorno prima ero sfinita e in più era da tempo che non dormivo su di un letto.
-cosa ci fai in piedi, Laro ha detto che dovresti stare a riposo ancora un pò- la voce la riconobbi subito, la mia iniziale sensazione era giusta, quest’uomo aveva carisma da vendere.
-avevo bisogno di prendere un po’ d’aria, e poi sto bene, penso di non aver mai dormito così tanto in vita mia- risposi tenendo lo sguardo fisso sul mare.
-ti mancano i tuoi compagni?- Dragon si era posizionato al mio fianco e anche lui ora guardava il mare.
-certo, ma se come hai detto mi aiuterai, o almeno se sono un ospite e non una prigioniera, presto li ritroverò- risposi ancora non completamente sicura di quali fossero le loro intenzioni.
-sei molto diffidente a quanto pare!- e aveva completamente ragione.
-sono un pirata da quando ho dieci anni, e ne ho conosciuti molti nonostante tu mi possa vedere come una ragazzina rispetto a te, e ho imparato a non fidarmi solo della prima impressione- a questo punto Dragon si voltò verso di me.
-so molte cose su di te, e so che prima di entrare nella ciurma di capello di paglia eri al servizio di Arlong- mi girai a guardarlo, ma lui era tornato a fissare il mare.
-perché mi hai salvata?- chiesi, ora era la risposta che volevo assolutamente avere.
-avevamo scoperto che la marina stava architettando qualcosa, dopo che Rufy ha salvato Ace dalla forca- e così anche questa volta il mio capitano era riuscito a farcela e aveva salvato suo fratello, bene una buona notizia dopo tanto.
-e così li abbiamo tenuti sotto controllo, fino a che siamo venuti a sapere che volevano giustiziare un componente della sua ciurma, ma non sapevamo di chi si trattasse, e così avevamo non solo la possibilità di fare un torto al Governo Mondiale, ma anche salvare una persona che aveva dichiarato apertamente guerra al Governo proprio come noi- affermò sicuro.
-e non c’entra il fatto che il mio capitano sia tuo figlio?- chiesi forse tirando un po’ la corda, in fondo non lo conoscevo e non sapevo come poteva reagire.
-può anche darsi, ma è solo una conseguenza- disse facendo un ghigno.
-comunque non sei mia prigioniera e puoi andartene quando vorrai- continuò per poi avviarsi verso la cucina.
-forza visto che sei in piedi puoi pranzare insieme a noi- e iniziò a fare strada.
Quando entrai nella stanza adibita a cucina mi accorsi che ero l’unica donna a bordo, Dragon mi fece segno di accomodarmi affianco a lui, ed io mi senti più tranquilla.
Il cibo era abbastanza buono, ma forse io ormai mi ero abituata ai pasti di Sanji che erano divini, e forse dico forse mi aveva un tantino viziata, ed ora tutto il resto mi sembrava solo discreto, ma mangiai volentieri e avidamente, visto che erano giorni che non facevo un pasto decente.
Durante il pranzo mi accorsi che i componenti di quel gruppo erano abbastanza simpatici e alla mano, nonostante all’apparenza sembrassero scorbutici.
Da come parlavano capì subito i compiti di ciascun membro dell’equipaggio, quello che mi interessava maggiormente era naturalmente il navigatore, lo osservai attentamente per vedere se potevo chiedergli un favore; sembrava tranquillo forse poteva capirmi e accontentarmi.
-da quello che ho capito, tu qui sei il navigatore?- chiesi attirando la sua attenzione, e non solo la sua.
-si, il mio nome è Suk, e da quello che so, anche tu ricopri questo ruolo nella tua ciurma- rispose forse incuriosito.
-già, per questo volevo chiederti se mi presteresti gli strumenti per poter disegnare una carta; sai è da tanto che non ho l’opportunità di farlo, e penso di avere una specie di crisi d’astinenza- ammisi sincera, era vero infatti, non avevo mai passato così tanto tempo senza disegnare, e sentivo un bisogno impellente di farlo.
Tutti i presenti mi avevano ascoltata interessati, e poi erano scoppiati in una forte risata, che sinceramente mi fece rimanere in silenzio e con il broncio perché non capivo cosa ci fosse di così divertente.
-e cosa vorresti disegnare, l’unica cosa che si vede qui e solo il mare, … ma in fondo sei solo una ragazzina magari hai voglia di fare il disegno del mare, il sole e le nuvole- disse Strik ridendo a crepapelle.
-prima di tutto solo i bambini e gli ignoranti chiamano quelle lassù “nuvole”, quelle sono chiamate specificatamente “nubi” … - iniziai a rispondere con l’aria di superiorità che utilizzavo con i miei compagni soprattutto con lo spadaccino, e a quel punto una nuova ondata di risate si sentì, mentre Strik mi fulminava con lo sguardo.
-zittito da una ragazzina, ti sta bene- gli urlò Seth per farsi sentire.
- … comunque, lo so che qui c’è solo mare aperto, ma io voglio disegnare l’isola in cui mi stavano per giustiziare- affermai decisa.
-e come farai, non penso che prima di portarti sulla forca ti abbiano fatto fare un giro dell’isola?!- mi chiese Dragon divertito dalla discussione.
-quando ero sopra il patibolo, ho potuto vedere perfettamente l’intera isola, Fish Town è piccola e da lassù c’era una vista spettacolare, si potevano vedere tutte le insenature e le sporgenze presenti, sono sicura di poterla riportare sul foglio, e poi il Log Pose è riuscito a effettuare la magnetizzazione in tempo. Forse per voi vecchietti è impensabile, ma per una ragazza giovane come me è un gioco da ragazzi ricordare tutti i particolari- risposi togliendo la lingua in una presa in giro; chi la fa l’aspetti, loro mi avevano dato della bambina, bene, loro rispetto a me erano solo dei vecchi.
Rimasero tutti abbastanza stupiti dalla mia risposta sfrontata, ma poi si misero a sghignazzare.
-vuoi dire che quando ti stavano preparando per ucciderti, tu nel frattempo controllavi il Log Pose e la conformazione dell’isola- chiese incredulo Dragon.
-beh, … che ci posso fare se quella è la prima cosa che mi viene da guardare quando arrivo su una nuova isola- ammisi leggermente imbarazzata, ora che mi ci faceva pensare non doveva essere normale che mentre stai per morire pensi a delle carte nautiche.
-puoi prendere tutto quello che ti serve, sono proprio curioso di vedere come te la cavi- questa volta non mi stava parlando con un tono ironico, sembrava veramente interessato.
-grazie mille!!- risposi contenta alzandomi subito dal mio posto per tuffarmi subito nel lavoro che tanto mi era mancato.
-ho una domanda da farti?- mi chiese il padre di Rufy fermandomi prima che uscissi dalla stanza.
-dove, e soprattutto quando hai raccolto tutti quei borsellini che avevi addosso?- sul momento non risposi subito non capendo di cosa parlasse, poi spalancai gli occhi.
-vi siete presi il mio bottino?- domandai già con il piede di guerra.
-rilassati e tutto nella stanza dove hai dormito, non siamo dei ladri, NOI!!!- mi rassicurò, probabilmente un po’ offeso, calcando molto sulla parola “noi”.
-bene, comunque quello è solo un piccolo risarcimento per come quelli della marina mi hanno trattata negli ultimi giorni!- risposi tranquillizzata dal fatto che non mi avessero derubata.
-e quando ti avrebbero concesso questo risarcimento?- mi chiese Strik diffidente come sempre.
-quando stavamo correndo per arrivare alla nave, molti uomini della marina ci hanno seguito ed attaccato, quindi spesso eravamo così vicini che è stato un gioco da ragazzi sfilargli i portafogli senza che loro si accorgessero di niente- parlai sicura, ma osservando le loro espressioni sconcertate.
-tranquilli, non ho intenzione di derubarvi, io ho sempre rubato solo hai pirati, o alla marina, e voi non fatte parte ne di uno ne dell’altro gruppo- affermai calma.

Continua…

Questo capitolo è diviso in due, sotto il punto di vista di Zoro e poi di Nami.
La prima parte è un po’ deprimente, anche perché la ciurma di capello di paglia crede che la loro compagnia sia morta e devono farsi forza per continuare ad andare avanti; nella seconda parte invece c’è il primo approccio tra l’Armata Rivoluzionaria e Nami, dove la navigatrice riuscirà a farsi rispettare come si deve.
Sono soddisfatta, nessuno si aspettava l’ingresso in scena del grande Monkey D. Dragon e mi ha reso felice il fatto che l’idea sia piaciuta, sono consapevole che non sarà una cosa semplice, ma questo personaggio mi ha sempre affascinata e non potevo non inserirlo.

Ringrazio infinitamente tutti coloro che seguono la mia ff, chi l’ha inserita tra le seguite:

BULMA0219
mikamey
dubhe93

chi l’ha inserita tra le preferite:

anjelik
BON
saphi
dubhe93
giusy91
Jemanuele8891
ny152
BULMA0219

E soprattutto coloro che lasciano un commento:

Tsukichan: non sai quanto piacere mi fa ogni volta leggere un tuo commento, il tuo entusiasmo mi da la spinta per impegnarmi al massimo. Però mi raccomando prendi fiato ogni tanto quando leggi, se no rischi di non poter lasciare il tuo commento, mi sto abituando a trovarlo sempre e mi preoccupo se non lo trovo.
Per ora Zoro e gli altri dovranno ancora aspettare e soffrire mi dispiace, ma prima o poi lo verranno a sapere.

 BULMA0219: mi fa piacere che la storia ti sta piacendo anche perché l’hai inserita sia tra le seguite che tra le preferite. Non preoccuparti se non riesci a commentare sempre, mi basta risentirti anche solo ogni tanto giusto per dirmi come procede secondo te la storia andando avanti, anche perché ho in mente altri colpi di scena, a presto.

Lucy94: tutti questi bei commenti mi stanno dando una grande carica e mi fa un piacere enorme che ti stia piacendo così tanto la ff, anche perché e anche grazie a te se continuo a scrivere. In questo capitolo ho messo sia i pensieri di Zoro che quelli di Nami, perché altrimenti sarebbe stato troppo rattristante sia scriverlo che leggerlo.

jou_chan: scusa se non ti ho riposto la volta scorsa ma non avevo notato il commento nuovo nel primo capitolo. Hai ragione la seconda parte del secondo capitolo era un po’ frettolosa, ma conoscendomi se descrivevo il ritrovamento di tutti i membri della ciurma avrei rischiato di dover fare una ff a parte, e poi sinceramente avrei dovuto scrivere più capitoli riguardo quell’episodio e mi sarei incartata con il proseguo degli avvenimenti riguardo a Nami (non sarei riuscita a fare un capitolo a Zoro e uno Nami). Comunque mi fa piacere che ti stia piacendo, e cerchero di migliorarmi, se trovi qualcosa che non va fammelo sapere mi raccomando, spero di risentirti presto
  
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