Il ministro degli affari interni

- Stai scherzando, vero? – gli domandai guardandolo di scatto, piuttosto sorpreso.
Voglio dire, alla fine non pretendo nemmeno tanto, no?
E’ troppo chiedere di avere un padrone normale che richieda una missione che possa anche solo minimamente definirsi normale?
Il bambino mi osservò per un attimo con fare arrogante, poi sbuffò e mi guardò arrabbiato.
- Ti sembra che io stia scherzando? – mi chiese poco dopo.
- No. – ammisi sconfortato.
E purtroppo era così; mi sarebbe davvero piaciuto se, dopo aver detto la frase Ti sembra che io stia scherzando, se ne fosse poi uscito con un Ma certo che stavo scherzando! Non ti sembra evidente? , e magari anche con un bel sorriso sul viso invece di quell’aria imbronciata.
- Senti ragazzino, ti darò un consiglio da amico… - comincia a dire, mettendomi bene le braccia incrociate al petto .
- Noi non siamo amici. – disse a denti stretti – E non mi serve un consiglio da un demone, sono in grado di cavarmela da solo. –
Fa davvero piacere scoprire che dal mio caro, vecchio e tanto innocuo padrone non ha preso solo l’aspetto fisico, ma persino il suo finissimo carattere.
- Veramente preferisco il termine Jin. – precisai puntiglioso – E se credi di non avere bisogno dei mie consigli ti sbagli di grosso, prima o poi te ne accorgerai! Eccome se te ne accorgerai! – dissi, scoppiando in una risata.
Tutti dicono così: prima se ne escono con un Oh, ma io non ho assolutamente bisogno del tuo aiuto e dei tuoi inutili consigli, e poi il secondo dopo sono lì che pregano in ginocchio perché li aiuti.
Anche Nathaniel era così, diciamo solo che lui non era tanto propenso a mettersi in ginocchio e a chiedere le cose, precedendole da un per favore.
- Hai finito di ridere? Mi stai facendo venire il mal di testa. – disse il bambino scocciato – Io ti ho dato un ordine e tu devi eseguirlo, è questo il tuo compito, non ridere come un deficiente. –
- Stammi un po’ a sentire tu, piccolo idiota e … - mi rimboccai le maniche della camicia troppo larga per uno striminzito come Nath e mi preparai a dirgliene quattro.
- Ne ho abbastanza delle tua chiacchiere! – esplose – Vai ad eseguire il tuo dovere! –
Tanto anche questo mi sarebbe toccato, il dovere intendo, e quindi prestai annoiato attenzione a ciò che aveva da dirmi.
Ma non sarebbe finita qui. Prima o poi mi sarei vendicato.
- Va bene. Dove posso andare a prenderla questa collana? –
- Momentaneamente è sotto la custodia del ministro degli Affari Interni ed è proprio lì che tu, senza farti vedere/ sentire o qualsiasi altra cosa ti venga in mente di fare, devi andare a prenderla e portarla da me. – fece con aria da cospiratore.
Si stava impegnando davvero tanto in quella parte! - Abita nella strada principale che porta a Picadilly, in una casa arancione, abbastanza piccola. Non dovrebbero esserci difese o altre cose perché lei afferma di non averne bisogno e che le basta il suo, di potere per scoraggiare eventuali attacchi o intrusioni.-
- Lei? E’ donna? –
- Sì, una certa Kathleen Jones. –