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Autore: just_a_girl    18/01/2010    3 recensioni
Io non so se credere al Destino o meno,ma sono sicuro di una cosa: se è stato il così detto Destino a farci incontrare in quella notte di luna rossa[...] Sussurrò. Era difficile dirlo ma doveva. Era suo compito, suo dovere e… doveva dirlo e basta!Maledizione. Il cuore di Naruto,così si chiamava il ragazzo, fu stretto in una morsa ferrea che per ogni secondo che passava non faceva altro che soffocarlo ma doveva ascoltare…stare con quel dubbio era fastidioso,immensamente fastidioso[...] Adorava sentire la pura paura nelle sue vittime, il sangue scorrere velocemente nelle loro vene a causa dell’adrenalina e i gemiti… amava sentir gemere le sue prede a causa del dolore che lui stesso si premurava a procurare e amava ancor di più sentir svanire nell’aria quei flebili suoni come dolci note di un requiem mentre la vita pian piano sfumava fino a quando il cuore cessava di battere. Concentrandosi su quei particolari, riusciva a sentire ogni sfumatura di sapore del sangue che scorreva dentro lui dandogli potere. E così… ogni caccia era una conquista e il corpo senza vita era il suo trofeo.[...] In questa fan fiction farò soffrire i personaggi e anche molto ma alla fine io sono sempre (o quasi, ma in questo caso sì.) per l’ “Happy End”. Sarà evidenziato un profondo sentimento fraterno, l’amore, anche se lungo il suo percorso incontrerà ostacoli, e i sentimenti belli e brutti di natura umana provati, però, da creature non propriamente umane. Infatti saranno presenti Vampiri, Cacciatori con poteri speciali e non, Demoni e creature magiche tra cui i Lothee (nome/termine di mia invenzione che verrà spiegato nel corso della storia).
Genere: Generale, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Bloody Moon
Autore: just_a_girl ( aylysangel)
Rating: Arancione (in futuro potrebbe anche cambiare)
[ Per Disclaimer, avvertimenti e altre informazioni che riguardano la storia, vedere il primo capitolo.]

Bloody Moon

 


Quella voce suonò fredda, gelida come i brividi che mi attraversarono il corpo da capo a piedi. Scesi dall’albero maledicendo me stesso per non aver fatto attenzione, facendomi beccare da chissà chi… e poi sentivo quella sensazione, quell’agitazione dentro di me che urlava alla presenza del pericolo. Avvertivo un leggero formicolio dietro la testa, sentivo il suo sguardo perforarmi e sentivo lui, la sua presenza troppo silenziosa. Mi girai. Tanto prima o poi avrei dovuto farlo, no? Mi voltai lentamente, stranamente cauto, gli occhi fissi a terra. Avrei voluto guardarlo direttamente ma non ci riuscivo e questo mi irritò parecchio; decisi di fare con calma. Cercai i suoi piedi e restai sorpreso di trovarli molto più lontani di quanto avessi creduto. Alzai lo sguardo, in qualche modo analizzandolo, e guardai le gambe lunghe e ben modellate coperte dalla stoffa scura dei pantaloni, proseguì ulteriormente, indossava una giacca dello stesso colore dei pantaloni e sotto di essa portava una camicia di un rosso scuro ma molto intenso che creava contrasto con la pelle candida. Proseguendo arrivai al volto, guardai le labbra serrate quasi con rabbia e poi non vidi più niente se non i suoi occhi. Mi ci persi dentro, letteralmente, il nero profondo di quelle iridi mi travolse, non mi lasciava scampo. Improvvisamente il campanello d’allarme risuonò talmente forte nella mia testa da assordarmi. Non sentivo alcun suono se non quello, non vedevo niente se non il nero. Percepivo quella brutta sensazione che si prova ogni volta qualcuno prova a penetrare nella tua mente usando l’ipnosi. Ipnosi. Quella parola risuonò nella mia testa e zittì il campanello. Era ipnosi, quella? No, non poteva essere… Io sapevo benissimo difendermi da quella pratica. E allora cos’era? Sentì l’agitazione crescere dentro di me. Mi sentivo talmente debole davanti a questa cosa che non potevo controllare. Lui avrebbe potuto fare qualsiasi cosa con me e io non ero in grado di difendermi. Deglutì. La saliva scese piano, come lava incandescente infiammò la mia gola. Il sudore imperlava il mio corpo, lo sentivo distintamente perché ora il venticello che soffiava fuori lo raffreddava sul mio corpo, che aveva assunto temperature troppo alte, spropositate, o era solo una mia impressione. I sensi, anche se storditi, erano allerta, tuttavia il nero continuava ad esserci e io non mi sentivo per niente al sicuro.

Ho p - paura…

Rimasi pietrificato. Quella voce dolce e delicata di una bambina risuonò nella mia testa. Mi sembrava famigliare.

Shhh… troverò il modo di… Usciremo da qui. Promesso!

Ma…era… era la mia voce, quella? Sembrava fosse la mia, quando ero ancora un bambino.

Ci f - faranno del male?

Ecco di chi era la voce! Era di Rey! Ma… Cosa stava succedendo? Io non ricordavo di aver mai fatto questa conversazione. E’ vero, certi ricordi di quando si è piccoli si perdono ma…

I miei ragionamenti furono interrotti da una voce. Il scenario era come cambiato, ora distinguevo delle sagome anche se molto sfocate ed oscurate.

Adesso ci divertiremo un pochino…

Il proprietario della voce rise e quel suono mi sembrò talmente schifoso da farmi venire il voltastomaco. Lo sentivo strisciare come un viscido serpente nella mia mente.

Uccidila!

Quell’ordine mi fece venire i brividi, non sapevo se erano di paura o erano altre le mie sensazioni. Vedevo a malapena un’ombra alta e aggraziata muoversi, dalla forma sembrava una donna. Si muoveva verso un punto, un angolo da dove provenivano lievi singhiozzi e a quel suono un istinto protettivo scattò automaticamente dentro di me, come una molla.

M - mamma?

Il sangue mi si gelò nelle vene. Quella era nuovamente Rey.

La figura avanzava. Sembrava incerta…

Uccidila, ho detto!

A quest’ordine la figura si fiondò su quella rannicchiata nell’angolo, quella più piccola, quella che forse era di Rey. Mi agitai, il mio respiro accelerò, il mio cuore pompava sangue a più non posso. Sentivo suoni strozzati, un respiro mozzato, singhiozzi soffocati. Cosa le stava facendo? La stava uccidendo? Dovevo fare qualcosa e subito, anche, ma mi sentivo inutile, non riuscivo a muovermi. Mi veniva da piangere dalla frustrazione e dalla rabbia. Quel tormento continuava, i suoni si stavano pian piano affievolendo.

Poi tutto cessò. Il ringhio di Kyuubi mi riportò alla realtà, ma le sensazioni di nausea ed angoscia continuavano a strisciare dentro di me.  Mi sorpresi nel constatare che non mi ero mosso. E’ vero, respiravo velocemente ed è altrettanto vero che ero sudato ma a quanto pare, a parte questo non avevo fatto niente, mi ero agitato solo psicologicamente. Alzai lo sguardo e lui, lo sconosciuto, era lì solo che voltato di spalle. Era parecchio rigido, come una statua, però non aveva perso la sua bellezza.

“ Qual è il tuo nome?”, mi chiese con un tono di voce ancor più freddo di prima. Sembrava quasi trattenersi dal ringhiare o qualcosa del genere, perché la voce suonò bassa. Chissà quanto tempo era passato da quando avevo visto la “visione” o qualunque cosa fosse quella.

“ Che ti frega?”, chiesi con un tono non troppo cortese, malgrado tutto. Ero irritato per le cose strane che mi erano successe, per la tensione degli ultimi giorni, per lui… non ero riuscito a trattenermi. Domani, anzi, oggi sarei stato intrattabile.

“ La preside stessa mia ha incaricato di prendere tutti quelli come te che gironzolano per la scuola dopo il coprifuoco, di rimandarli nelle loro stanze e di riferirle i nomi così poi può fare la sua chiacchierata con loro. A quanto  pare sei nuovo, non so il tuo nome… “. Sembrava stesse spiegando la cosa a un bambino di due anni e ciò mi innervosì.

Sbuffai. “ Naruto…Naruto Uzumaki”, dissi. Lui non si voltò minimamente. Restò lì, impassibile.

“Vai nella tua stanza, Uzumaki…”, disse. Cominciò a dirigersi verso la scuola. “Penso non ci sia bisogno che ti accompagni.”

Non risposi. Abbassai lo sguardo e feci tre respiri profondi. Quando alzai lo sguardo, lui non c’era più. Sbuffai nuovamente.

“ E domani chi la sente, quella?” , borbottai tra me e me incamminandomi dalla stessa parte dov’era andato lui. Lui… Non sapevo nemmeno come si chiamava!

***

Sasuke camminava veloce e silenzioso per i bui corridoi della scuola. I pugni serrati, così come le labbra, gli occhi letali con le nere iridi dilatate così tanto da quasi non distinguere più il bianco degli occhi. Mille pensieri si affollavano nella sua testa. Stava per perdere il controllo, stava per mordere quel Uzumaki. Era stato attratto da quel profumo che lo aveva ammaliato e lo aveva portato lì, a poca distanza da quel ragazzo. E poi quello stesso profumo, come un potente afrodisiaco, aveva stordito i suoi sensi, facendogli perdere la ragione per qualche secondo. Ricordava così bene il l’instante quando aveva incontrato quelle iridi celesti che guardavano il vuoto e sentiva così bene il ritmo incalzante del cuore che accelerava sempre più i battiti. L’aveva impresso nella mente.

Strinse i pugni ancor più rabbiosamente. Non poteva fare certi pensieri in un momento come quello, non dopo aver corso il rischio di mordere un umano… Doveva calmarsi, riconquistare il controllo perso.

Non si accorse di esser arrivato alla sua destinazione se non quando si trovò giusto a qualche millimetro lontano da una grossa porta in mogano. L’aprì ed entrò nella spaziosa stanza che vi si trovava dietro. Si diresse verso la finestra non resistendo alla tentazione di guardare. Lo vide. Camminava tranquillo, a petto nudo mentre si passava distrattamente una mano tra il casino di capelli che si trovava in testa. La pelle luccicava sotto i raggi deboli della luna.

Lo vide fare qualche altro passo per poi sparire dalla sua visuale. Da lassù non si poteva vedere la porta d’ingresso della scuola. Aveva detto al portinaio di lasciarla aperta apposta per lui, per quando sarebbe arrivato.

“ Era lui?”. La voce del fratello suonò vicina, non si era nemmeno accorto della sua presenza lì, accanto a lui. Non rispose.

“ Niente male… “, proseguì Itachi dopo qualche secondo di silenzio. Sasuke continuò a stare zitto, non riusciva ancora a calmarsi. Il fratello si girò verso di lui, lo squadrò e ciò diede ulteriormente sui nervi al minore degli Uchiha. “ Sembri agitato… c’è qualcosa che non va?” , domandò. Sembrava preoccupato.

Sasuke si voltò e lo guardò diritto negli occhi. Il fratello scrutò le sue iridi indagando. “ Cos’è successo?” , domandò.

Sasuke fece una smorfia che poteva sembrare un sorriso amaro. “ Stavo per morderlo…” , asserì con voce arrochita. Itachi si irrigidì, inclinò la testa da una parte dopodiché fece per dire qualcosa ma fu interrotto da una persona che fece il suo ingresso proprio in quel momento. Era un ragazzo non troppo alto, aveva i capelli cremisi e gli occhi castani con striature rosse, le labbra erano piene e la pelle nivea. Era molto bello ma altrettanto freddo.

“ E che problema c’è, piccolo Uchiha?” , domandò il rosso. Sasuke gli lanciò un’occhiataccia. Non sopportava quando lo chiamavano così.

 Incurante, il nuovo arrivato proseguì: “ Infondo sei un vampiro, proprio come me… Mordere è nostra prerogativa.” , concluse sedendosi comodo ma elegante su una delle poltrone presenti al centro della stanza.

“ Sasori… “. Itachi salutò il rossino con un cenno della testa.

“ Avevo ragione io, comunque…”. I tre si voltarono verso il proprietario della voce che era entrato in quel momento. Era un ragazzo dai capelli abbastanza lunghi, biondi e raccolti in una alta coda da cavallo che lasciava ricadere un grosso ciuffo sulla parte sinistra del volto. Gli occhi erano azzurri e anche la sua pelle era nivea. Sulle sue labbra era dipinto un sorriso biricchino che scopriva i denti bianchissimi. Si diresse da Sasori e con movenze quasi feline si sistemò a cavalcioni delle sue gambe. Si abbassò lentamente verso il suo orecchio e sussurrò qualcosa  che fece nascere al rossino un piccolo sorriso sulle labbra. Il biondino ridacchio, si mosse leggermente all’indietro e scoprì il collo portandolo poi all’altezza delle labbra di Sasori. Questi le dischiuse, le sue iridi diventarono nere e si dilatarono mentre i canini si allungavano. Leccò dolcemente una porzione di pelle per poi affondare i canini e cominciare a succhiare quel liquido scarlatto che sgorgava dalla ferita.

Dalla parte della stanza dove c’erano le finestre si sentì provenire un verso gutturale. Sasuke digrignò i denti e fece per andarsene ma Itachi lo fermò per un braccio. “ Dove stai andando?” , chiese.

“ A caccia”

***

Bip… bip… bip…

Una donna alta e snella, dai lunghi capelli castano chiaro e dagli occhi del medesimo colore, controllava una pila di fogli, le scritte scorrevano veloci mentre lei le analizzava attentamente. Il suo camice bianco e la sua espressione le dava un’aria autoritaria.

 Si fermò per dirigersi verso il letto della stanza dove giaceva il corpo di una ragazza dai lunghi capelli corvini. Controllò le varie macchine presenti lì dopodiché chiamò un’infermiera.

“ Chiama la dottoressa Uakiwa * e dille ho richiesto la sua presenza nella stanza 307.”, disse. L’infermiera non se lo fece ripetere, se ne andò lasciando la dottoressa lì, a controllare nuovamente quei fogli. Dopo qualche minuto una giovane donna piuttosto alta, dall’aria delicata, con capelli castano scuro dal taglio corto e dagli occhi di un marrone tendente al nero, fece la sua entrata. Sembrava agitata.

“ Dottoressa Dawson, mi ha chiamata. C’è qualche problema?”, domandò. La donna dai capelli lunghi alzò lo sguardo. “ Ah, no…no. Non si preoccupi, Shizune. Non c’è alcun problema, anzi…”, la rassicurò. Si diresse velocemente verso di lei e le porse la pila di fogli. “ Guardi qui!” , la esortò.

Uakiwa cominciò ad esaminare il materiale ricevuto. I suoi occhi si spalancarono.

“ I valori… sono cambiati…” , disse.

“ Già. A quanto sembra la ragazza sta per riprendersi”.

Shizune guardò l’altra donna e le sorrise. “ La ringrazio per avermi avvisata.”

“ Dovere.” , sorrise di rimando. “ Ora dovrei andare.” Detto ciò, se ne andò lasciando la donna dai capelli corti persa nei propri pensieri. Stette così per qualche minuto dopodiché si voltò per andarsene.

Bip... bip……bip………biiiiiiiiiiiii―

***

Naruto si svegliò di soprassalto. Il suono squillante della sveglia gli faceva venire il mal di testa. La luce proveniente dalla finestra si posava sul suo volto facendogli male agli occhi. Li serrò mentre con la mano cercava a tentoni quel oggetto infernale che disturbava la sua quiete. Lo trovò e non rimase a rimuginare, lo prese e lo scaraventò da qualche parte della stanza, tutto per farlo tacere. E questi tacque, non prima di aver emesso un ultimo gorgoglio. Il biondino, stancamente, si porto le mani al volto mentre un sospiro usciva dalle sue labbra carnose.

“ Buongiorno!” , fece ironico. Non con pochi sforzi si mise seduto, la testa gli faceva un male cane.

Sbadigliò sonoramente. Era stanchissimo, quella notte non aveva chiuso occhio e per di più quello sarebbe stato il primo giorno di scuola.

Qualcosa gli preannunciava che sarebbe stato molto lungo.

 

* Non sapevo il cognome di Shizune cosi me lo sono inventato. Lo so… come cognome fa pena ç__ç.

 

Aylysangel’ s Little Corner^^:

 

HUH … ce l’ho fatta!!! Ciao! Come va?

Per me…Da schifo ç__ç.

Come forse avrete notato, ho modificato il tempo del racconto in prima persona, non più al presente, e l’ho adattato allo stesso tempo del racconto in terza. Penso così sia meglio. Appena potrò, modificherò anche le alter parti scritte in prima persona. ^^

Non vi tratengo oltre con le mie chiacchere… rispondo solo ai commenti e me ne vado!

 

Capitatapercaso:

Beh…che dire? Sono immensamente felice che, nonostante gli errori che hai menzionato, il capitolo ti sia piaciuto. E’ vero, il capitolo non mi ha soddisfatta particolarmente ma devo dire che ho ancora molto da imparare e ti ringrazio se mi fai notare le cose così magari provo a non fare gli stessi errori in futuro. Per quanto riguarda i personaggi… Ho un bel po’ di presentazioni da fare, in effetti. Come vedi ne ho introdotti alcuni anche qui!^^ Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Aspetto con ansia il tuo giudizio. E’ molto importante per me.

 

TsukiHime:

Contenta che la storia ti piaccia! ^__^  Purtroppo, nonostante lo voglia molto, non riesco a postare spesso ç__ç. Ma spero che questa volta io non ti abbia fatto aspettare troppo.

Ciao ciao!

  
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