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Autore: Myrtle Y    19/01/2010    1 recensioni
Pare che la storia stai per ripetersi, nessuno stenta a crederci ma toccherà alla nuova generazione scoprire cosa succede.. la palla passa a loro.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Ehi non sarai un po’ troppo pensieroso oggi?”
La felicità che Harry vedeva nell’amico Ron gli dava forza. Sapeva quanto era stata dura per lui superare la morte del fratello e così lo era stato per Ginny. Ricordava bene quell’estate passata a intervalli tra il sorriso, le lacrime, le risate, la disperazione. Ma alla fine ce l avevano fatta. Fred sarebbe stato fiero di loro, soprattutto del gemello che riusciva a tenere gli affari del negozio in un modo impressionante.
Ron era sempre stato poco sicuro di sé ma da quando era riuscito a farsi Auror era molto più deciso anche se a volte ancora non si rendeva conto di avercela fatta. Lavoravano insieme al ministero. Sì, anche Harry era riuscito a diventare Auror e così Hermione, senza che ci fosse sorpresa da parte di nessuno, e Ginny che dopo aver passato qualche anno dietro ad una pluffa aveva deciso di diventarlo dopo la nascita di James. Anche Harry aveva passato del tempo nel campo da Quiddich come professionista dietro ad un boccino ma sentiva che doveva fare quello che da sempre gli era venuto meglio: salvare le persone dal male.
Si toccò la cicatrice in fronte, un gesto automatico ormai, senza senso, ma fece preoccupare Ron, Hermione e Ginny che non parlarono per tutto il tragitto in macchina. I bambini invece ridevano e scherzavano felici, infatti nessuno di loro conosceva la storia di Harry, il significato vero dell’esistenza di quella cicatrice, nessuno dei cinque sapeva che lui aveva salvato la popolazione magica dal mago oscuro più pericoloso e potente. Non avevano voluto dirlo loro.
I quattro amici avevano riflettuto a lungo dopo che una sera d’estate nel terrazzo di casa Potter, James aveva chiesto da dove veniva quella buffa cicatrice a forma di saetta. Aveva lo stesso carattere ribelle del padre, gli stessi capelli neri arruffati e quella curiosità implacabile della madre. Albus Severus invece era più timido, forse a causa della prepotenza del fratello che lo metteva spesso in soggezione. Lily era identica alla madre sia nel carattere che nell’aspetto. Rose aveva l’età di Albus, era uguale a Hermione, stessa mente sveglia e preparata, stessi capelli ricci spesso arruffati ma li aveva rossi come il padre e anche da Ron aveva ereditato anche quelle mille lentiggini. Hugo invece aveva i capelli dello stesso colore della madre, il primo Weasley che non aveva i tradizionali capelli rossi cosa che faceva ingelosire molti della famiglia sempre catalogati per quell’aspetto, ma era pigro come Ron. I cugini erano molto legati tra di loro, anche con Freddie, quindici anni, e Sally, tredici, figli di George sposato con Angelina, con Charlotte, diciotto anni, e Clair, undici, figlie di Bill e Fleur. A Harry ricordavano tanto loro da piccoli; quella sera erano presenti con loro solo James, Albus, Rose, Hugo e Lily.
Riuscirono a deviare la domanda e la notte, quando i bambini dormivano, ne parlarono a lungo.
“Perché non hai voluto rispondere? Credo dovrebbero sapere che il padre è un eroe.”
La posizione di Ron era prevedibile, gli piaceva molto la popolarità, da sempre.
“Anche voi siete degli eroi se per questo.”
A Harry non era mia piaciuta l’idea che fosse solo lui l’eroe. Sapevano tutti perfettamente che da solo non sarebbe andato da nessuna parte.
“Si credo che per una volta abbia ragione Ron.. Devono saperlo. Sono i nostri figli! Devono sapere chi sono i genitori!”
Ginny si era schierata dalla parte del fratello. Era sempre stata per la verità e la curiosità del figlio grande veniva da lei quindi capiva la sua situazione.
“Come potevo dirglielo?? Ogni anno, ogni giorno, ovunque andassi avevo sempre gli occhi di tutti puntati su di me! Ero il bambino che è sopravvissuto! Tutti mi conoscevano e questo mi metteva a disagio, mi dava fastidio. Come potete pensare che possa passare la fiaccola ai miei figli e ai miei nipoti? So come ci si sentiva a essere sempre al centro dell’attenzione e non era una bella sensazione. Non voglio che qualcun altro provi lo stesso.”
“Sono d’accordo con te Harry. Sono solo bambini. Come possono trovarsi degli amici veri se gli altri vorranno stare con loro solo perché hanno il padre famoso?”
Hermione vedeva questa come prima cosa. E aveva ragione. Dopo diverse discussioni i due fratelli dai capelli rossi dovettero arrendersi e così i bambini non seppero mai niente di quella storia. Eppure quando James era andato il primo anno a Hogwards gli avevano fatto diverse domande tra le quali se era parente di un certo Harry Potter. Lui aveva risposto di essere il figlio, ma nessuno gli credette davvero.

  
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