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Autore: Dully    19/01/2010    1 recensioni
Questa FF si basa su un personaggio appena citato nei libri di HP.Hestia Jones, membro dell'Ordine della Fenice.Qui ripercorreremo il suo passato, la sua famiglia, la scuola, gli amici e i primi amori. Ma anche il pericolo che incombe, minaccioso sulla sua vita.
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sorpresa, Tassorosso
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Quindici

Alla ricerca di una normalità.

Dedicato a 979, per il suo importantissimo supporto in questa ff.

 

Accartocciò la lettera che aveva appena ricevuto da Bonnie, era la quinta nel giro di due giorni. Anche Tonks le spedì due missive, piene di ghirigori e resoconti sulle litigate con Weasley. Aprì la finestra odorando l'aria fresca di estate. Due lunghi mesi senza nessuno che la guardasse in modo strano, le chiedesse come stesse, la evitasse nei corridoio per paura.

Paura. Era quello che provavano i ragazzini del primo anno di tutte le Case quando la vedevano in giro per la scuola. Paura. La vedeva negli occhi dei suoi avversari di Quidditch, in attesa di un suo mortale colpo di mazza. Paura. Perfino i professori la fissavano in modo diverso, curiosi delle sue capacità anormali ed arrabbiati dei suoi scarsi risultati a scuola.

Spaccò la penna che teneva in mano, sbriciolandola. Osservò assorta le piume cadere a terra. Decise che avrebbe fatto una passeggiata fuori dai cancelli della villa estiva, nella parte Babbana della città.

Si mise dei jeans e una felpa, abiti Babbani che Tonks le aveva regalato per mimettizzarsi a Scott Sea, il paese natale dell'amica.

Uscì dalla villa ignorando l'elfo domestico e sua madre che le stava gridando di tornare.

Notò l'incantesimo di sicurezza che qualcuno aveva attivato. Sorrise, per uscire avrebbe usato un'arta Babbana. Ritornò indietro di qualche passo e prese una rincorsa, saltò poco prima di schiantarsi contro,facendo leva con le braccia riuscì a scavalcare il cancello ed a saltare giù con grazia. Sentendo le urla della madre, si mise a correre ignorando le facce sbigottite dei passanti che l'avevano vista sbucare da un muro.

Correre era una attività fin troppo semplice per lei, lo poteva fare per ore senza sentire la stanchezza. Il suo corpo si muoveva in modo automatico, involontario, la mente si concentrava sul percorso, le gambe e i piedi saltavano le buche nell'asfalto. Il respiro controllato e la concentrazione,però, scomparivano dopo che attraversò la città e si ritrovò in un parco pieno di alberi e prati.

Si sedette sotto un albero,poco lontano da un gruppo di ragazzine della sua età che saltavano sull'erba. Hestia le guardò affascinata. Si muovevano in modo cordinato e sicuro, senza insicurezze. Con il corpo creavano linee immaginarie, figure geometriche e giochi di gambe e braccia.

Spesso cadevano ma si rialzavano subito e riprovavano,scrollandosi il dolore di dosso con una risata.

Rimase seduta per ore. Troppo timida per chiedere che cose fosse quell'arte, sconosciuta a lei in quanto strega. Una delle ragazzine si avvicinò a lei.

-Ehi, abbiamo notato che ci hai osservato tutto il giorno. Che ne dici se vieni alla nostra palestra? Giusto per provare il nostro sport, ci sono le iscrizioni per le lezioni estive di tutti i livelli.- disse la ragazza porgendole un foglio colorato. - Mi raccomando passa domani alle dieci!.- la salutò e s'incamminò con le altre.

Con il foglio in mano e una forte scarica di adrenalina che le percorreva la schiena, Hestia cominciò a correre verso casa.

______________________

Hestia chiuse la porta, sperando che nessuno notasse il suo arrivo. Posò la borsa in mezzo al corridoio e con lentezza s'incamminò per il soggiorno. Una luce la colpì costringendola a fermarsi. Beccata.

-Hestia Phineas Jones, dove diavolo sei finita? Sono le quattro di notte! E' la quarta volta che ti becchiamo!- tuonò suo padre, rosso in volto, la bacchetta stretta in mano e gli occhi arrossati.

Hestia lo ignorò, lo superò e si chiuse in una stanza in disuso del piano terra. Era la sua nuova stanza. Gettò le scarpe e il maglione, riprese gli esercizi di ginnastica. Saltò, volteggiò e ruotò su sé stessa senza difficoltà,leggera. Cadde più volte,alcune volte di botto,altre volte perché troppo insicura.

In soli due mesi era riuscita a superare in bravura e impegno ogni ragazza iscritta al centro. In una piccola gara, Hestia arrivò prima,battendo anche le più esperte e quelle che partecipavano alle selezioni nazionali,suscitando invidie e grandi incoraggiamenti.

Aveva incominciato ad apprezzare varie filosofie Babbane e riusciva a sembrare perfettamente normale con loro. Una qualunque.

Uscì da quella stanza solo quando il sole era già spuntato all'orrizzonte e le sue braccia non potevano sostenere altro peso.

Si buttò sotto la doccia e lasciò che il forte getto caldo dell'acqua le sciogliesse i muscoli.

Appena sentì la gracchiante sveglia di suo fratello venir zittita da un colpo di bacchetta si rese conto di quanto tempo fosse passato.

Era l'alba del primo settembre.

L'alba di un nuovo giorno, di un nuovo anno.

_______________________

-Abbiamo qualcosa da dirti, prima che tu vada.- disse suo padre fermandola poco dopo colazione. Hestia si fermò e aspettò il resoconto dei suoi genitori.

-L'anno scorso hai preso voti appena sufficenti. Hai collezzionato ben quaranta punizioni, massacrato di botte il piccolo Orion, bruciati tutti i vestiti di tua cugina Isidora, non parli con nessuno,nemmeno con i tuoi compagni di casa. Nemmeno con le tue amiche.- aggiunse il padre, spaventato dal cambiamento radicale della figlia dopo la scoperta della sua "malattia" il giorno di Natale. Proprio quando vide la figlia aprire la bocca per rispondere. Sua moglie che entrò nella stanza, cacciò un urlo vedendo l'acconciatura della figlia.

I lunghi capelli di Hestia, che le incorniciavano il volto roseo e le gote rosse, erano state distrutti lasciando il posto a un taglio corto ed irregolare. I capelli erano stati tagliati corti verso la nuca e lasciati più lunghi sul davanti, una ciocca colorata di giallo le ricadeva sul mento.

Hestia Phineas Jones subì la più lunga e noiosa sgridata di sua madre, nella sua breve vita di adolescente. Ben quaranta minuti spesi a lamentarsi sull'incapacità di Hestia di essere normale.

-Perché?Perché non puoi essere come le altre ragazzine? Perfino i Mezzosangue e compagnia hanno un comportamento migliore del tuo! Cosa ho fatto per meritarmi questo, per Salazar! Perché non sei normale?- le urlò la madre.

Il volto di Hestia s'indurì, gli angoli della bocca ricaddero verso il basso, gli occhi s'incupirono e il corpo s'irrigidì.

-Ma io non sono normale.- rispose con voce chiara. A quelle parole, tutti gli abitanti della villa ammutolirono.

_______________________

C'erano molte cose che Bonnie Bones amava. Uno di questi era il viaggio che ogni anno era tenuta a fare per andare ad Hogwarts.

Adorava camminare per i corridoi del treno e rincontrare amici e i compagni di casa.

-Ehi, non mi saluti?- le gridò una voce maschile. Bonnie sgranò gli occhi, un ragazzo alto e con larghe spalle muscolose si avvicinò dandole un buffetto sulla guancia arrossita.

-Owen...ciao.- balbettò la ragazza, scorgendo dietro una divertita Tonks dai capelli arancioni.

-Ti stiamo cercando, abbiamo percorso tutto il treno due volte. Di Jonner non c'è nemmeno l'ombra.- disse Tonks sconsolata.

Poco dopo li raggiunse Mike Umson e Charlie Weasley,anche loro alla ricerca della nemina, per motivi diversi. Charlie raggiunse Tonks e le diede un bacio sulle labbra,generando il disgusto di Umson e l'ilarità di Wilson.

I Tassorosso, infine, si sedettero in un piccolo scompartimento.

Preoccupati e indecisi se cercare qualche professore per segnalare l'assenza. Non potevano sapere che la loro tanto cambiata amica, se ne stava a qualche metro sopra di loro. Sopra il tetto del treno, sdraiata ad osservare il cielo,cambiare così velocemente,sperando che l'anno passi con la medesima velocità.

_____________________

Grazie a tutttttttttiiiiiiiiii coloro che leggono qst ff.

979: Come avrai letto, non é riuscita a gestire al meglio la situazione. E' un pesante fardello da portarsi sulle spalle, cmq l'anno scolastico sta per iniziare e ci saranno vecchi e nuovi incontri. Il quinto anno é alle porte.

 

 

 

   
 
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