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Autore: yuuko    20/01/2010    5 recensioni
Ai primi segni di degeneramento era uscito lì fuori, prevedendo il solito show del capitano e di quegli idioti, suoi degni compari, che aveva raccattato da una parte all’altra della Rotta Maggiore. Come lui d‘altra parte. Ma almeno lui era capace di reggerlo, un minimo di saké.
[ZoroSanji]
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La centunesima sigaretta



Zoro era appoggiato alla balaustra della nave, lo sguardo rivolto verso l’orizzonte. Il mare continuava a scivolare placido sotto di loro, ma la Sunny rimaneva ancorata alla sua posizione: quella sera a quanto pare nessuno aveva voglia di stare al timone, erano tutti in cucina a bere e ingozzarsi come disperati. Ai primi segni di degeneramento era uscito lì fuori, prevedendo il solito show del capitano e di quegli idioti, suoi degni compari, che aveva raccattato da una parte all’altra della Rotta Maggiore. Come lui d‘altra parte. Ma almeno lui era capace di reggerlo, un minimo di saké.
La porta del ponte si aprì di scatto, girò la testa quel tanto che bastava per vedere Sanji dirigersi verso di lui. Lo spadaccino lo scrutò per qualche istante prima di rivolgergli la parola:
– Come mai sei qui? –
– Per prendere una boccata d’aria. E per sfuggire a Rufy e Usop che volevano costringermi a fare il trenino con loro. Nami-swan e Robin-chan se n’erano già andate, quindi mi sembrava inutile rimanere. E tu? –
– … Più o meno per lo stesso motivo –
L’altro sorrise, e lui imprecò tra sé e sé. Non ci poteva fare niente se era non era abile come lui ad inventarsi delle bugie credibili. In realtà il motivo principale per cui si trovava lì era proprio quel maledetto cuoco. Era stufo di vederlo scodinzolare appresso alle due ragazze, di vederlo fare ogni cosa loro gli ordinassero. A dirla tutta era stufo di vederlo correre dietro ad ogni gonnella che avvistasse. Punto.
Sanji si accese una sigaretta, la centesima della giornata probabilmente, e iniziò a fumarla, in silenzio. Era strano non sentirlo parlare, di solito non stava mai zitto un attimo quando erano loro due da soli. La prassi era quella, il biondo blaterava e lui lo sfotteva. Semplice, no?
Zoro iniziava ad innervosirsi. Gli era sempre piaciuto il silenzio, tuttavia da un po’ di tempo a questa parte lo trovava irritante quando stava con lui. Ormai attaccava briga solo per sentirlo inveire contro di lui, con la sua voce secca e tagliente. Spesso stizzita. Perché alla fine era sempre lui, Zoro, a vincere. Ma oggi a quanto pare il cuoco stava riuscendo a metterlo in seria difficoltà. Stupido sopracciglio arrotolato.
 – Beh, io rientro –
Lo spadaccino voltò di scatto la testa, stupito. Sanji diede un ultimo tiro alla sua bionda e poi, con una schicchera, la gettò in mare. L’altro lo guardò andar via lentamente, senza riuscire a formulare un pensiero coerente che fosse uno. Da fuori poteva sembrare lo stesso di sempre, freddo e indifferente, ma in realtà stava pensando a ogni possibile modo per trattenere il cuoco lì con lui. Poi scelse quello meno gentile, ma sicuramente più da Zoro. Perché lui non era il tipo da cose complicate. Semplicemente, lo raggiunse e gli afferrò un braccio. Quello lo guardò sorpreso per un attimo, poi il solito sorriso strafottente affiorò dalle sue labbra.
– Vuoi dirmi qualcosa, Marimo? –
Alla vista di quel sorriso, lo spadaccino avrebbe voluto riempire di botte quella stupida testa gialla, avrebbe voluto picchiarlo a sangue come ogni santissima volta che apriva bocca per dire stupidaggini, e poi avrebbe voluto baciarlo, perché davvero non ce la faceva più a sopportare quella situazione.
Ma l’unica cosa che fece fu lasciare la presa e dire:
– No, niente –
Sanji si allontanò da lui con lo stessa camminata lenta, accendendosi la centunesima sigaretta prima di sparire dietro la porta.
E lui rimase lì, con l’amaro in bocca. E la sensazione di aver sbagliato qualcosa.











Note dell'autrice:

Finalmente l'ho pubblicata. Che dire? Quando l'ho scritta tanto tempo fa era una delle mie preferite, adesso rileggendola non mi convince più di tanto, ma ci sono affezionata e non potevo non pubblicarla.
Come ormai d'abitudine la prima ff che scrivo su una coppia non è mai allegra... Neanche lo facessi apposta. Bah.
Il titolo... È stata un'impresa sceglierlo, ma poi mi è balenato alla mente questo e, che dire, mi garba assai... Penso sia abbastanza d'impatto.
Stranamente questa volta non ho molto da dire. Spero comunque che vi sia piaciuta, essendo la mia prima ZoSan ci tenevo a mantenere tutto IC.
Sayonara e alla prossima settimana *fa ciao ciao con la manina*
  
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