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Autore: Dully    21/01/2010    1 recensioni
Questa FF si basa su un personaggio appena citato nei libri di HP.Hestia Jones, membro dell'Ordine della Fenice.Qui ripercorreremo il suo passato, la sua famiglia, la scuola, gli amici e i primi amori. Ma anche il pericolo che incombe, minaccioso sulla sua vita.
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sorpresa, Tassorosso
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Sedici

 

Il costo del Rischio.

 

 

 

La Sala Grande si riempì velocemente degli studenti giunti con le carozze.

Gli studenti si salutavano,ridevano e cominciavano a riutilizzare le loro bacchette da tempo impolverate. I professori si scambiavano battute fra loro. Bonnie era inginocchiata sulla panca e cercava con lo sguardo l'arrivo della sua amica.

Insomma mica poteva saltarsi la scuola,no?

Eppure non la vide e fu costretta a sedersi per assistere allo smistamento dei primini.

Tutti gli sguardi erano rivolti verso il vuoto che Hestia aveva lasciato non presentandosi alla consueta cena.

Un vuoto che attirò le occhiate di tutte le case e dei professori. Appena Silente li congedò dalla cena, la direttrice dei Tassorosso schizzò via seguita dai Caposcuola nello studio del preside. Nessuno voleva crederci, Hestia Phienas Jones non si era presentata a scuola.

Differenti voci cominciarono a girare. C'erano coloro che la davano per espulsa dopo aver risposto con una brutta battuta alla professoressa McGranitt. Chi più ottimista parlava di una convocazione per i mondiali di Quidditch.

Nessuno poteva immaginare che la giovane Tassorosso camminava sicura per la Foresta Proibita, stretta nel suo mantello invernale, sentiva solo il rumore delle sue scarpe che schiacciavano senza pietà il crespo fogliame.

Era scesa in ritardo e con un colpo di bacchetta fece evanescere con successo il suo baule, mentre camminava si ritrovò stranamente attratta dall'oscurità della Foresta. Così lentamente s'infilò fra gli altri alberi. Senza meta e senza la minima idea di uscire presto, preferì perdesi fra la fitta vegetazione ascoltando il rumore spettrale e rassicurante della natura. La bacchetta illuminava appena la strada tortuosa, notò una piccola caverna, una scarica elettrica la scosse.

-Bingo!- esclamò cominciando a correre verso l'entrata coperta da voluminosi sassi.

Sentiva molto più freddo, ma slacciò il mantello gettandolo a terra, doveva arrampicarsi per il tortuoso percorso. Operazione che fece senza problemi, finché poi la luce della sua bacchetta non colpì un grosso ragno che la osservava con diabolici occhi rossi.

-Chi sei?- gridò l'animale infernale.

La mascella di Hestia si bloccò in una espressione di sorpresa. Non di paura,ma di sorpresa.

L'animale ringhiò e le scagliò adosso una sua zampa,nera e pelosa, che la colpì al braccio sinistro.

Hestia sentì bruciare tutto il bracciò,sentì la pelle spaccarsi in mille pezzi,lasciando il posto a voragini di sangue. Riprese a scendere,senza badare al mostro che la rincorreva.

Il suo cuore batteva all'impazzata, le gambe correvano veloci ma incerte sul difficile percorso, la magia della sua bacchetta sembrava immobilizzata da chissà quale oscuro anatema. Poteva solo fare affidamento su sé stessa.

Corse senza fermarsi mai, nemmno quando sentiva perdere la sensibilità alle dita.

Dopo un'infinità di tempo, si accorse delle luci che provenivano dalla torre di Grifondoro. Aumentò la velocità, con un balzo raggiunse un muretto e cominciò ad arrampicarsi per i davanzali dei Grifoni, facendoli sobbalzare per la sorpresa.

Hestia si fermò in posizione precaria, vide Charlie Weasley avvicinarsi di corsa e urlare qualcosa alla finestra.

-No!Non aprire!- gli gridò, ma il ragazzo non la sentì. Aprì le finestre che toccando violentemente il sedere della ragazza, le fecero perdere l'equilibrio.

Hestia sentì i suoi piedi perdere aderenza con il cornicione e il suo corpo scivolare verso il basso. Hestia chiuse gli occhi ed aspettò di schiantarsi.

Il boato scosse gli alberi poco lontano dalla torre.

Hestia sputò via il terriccio che le era finita in bocca. Si alzò sentendo le gambe molli,ma ancora sane. Una fitta al braccio la fece ricadere. Oramai il braccio era completamente coperto di sangue, inzuppando la maglietta bianca.

Si accorse che il mostro la stava inseguendo ancora, intravide i suoi occhi rossi fra le fronde e questo la fece rialzare immediatamente. Con pochi strattoni strappò un grosso ramo e lo fece roteare abituando il braccio sano a quel peso. Appena si avvicinò lo colpì mancandolo per un soffio e finendo dietro una siepe. Sentì uno dei suoi tentacoli nausenati affondare nella sua schiena e quella cominciare a grondare di sangue.

Schivò un'altro colpo rotolando su sè stessa e si rialzò. Il mostro si avvicinava sempre più e le classi di Grifondoro guardavano orripilati il combattimento. Il mostro avanzò con due tentacoli, Hestia resspirò a fondo, decise di ascoltare le pulsazioni del suo corpo. Inarcò la schiena ed indietreggiò volteggiando, sostenendo il peso con l'unico braccio sano,fino a quando raggiunse il ramo, lo prese e ruotando su sé stessa lo infilò nell'occhio del grosso ragno. Fu colpita dagli schizzi del sangue verde del mostro.

Un urlo non umano si levò nel cielo.

Hestia ritrasse l'improvvisata spada e vide l'animale accasciarsi a terra. In lontanaza poteva sentire i Grifondoro gridare come dei pazzi e poteva vedere un gruppo di professori correre verso di lei.

Bene,pensò la ragazza, la mia permanenza ad Hogwarts é già conclusa.

Si appoggiò un albero ed aspettò la sua sentenza.

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Rubens Hagrid la fissò sconvolto.

-Hai....hai ucciso...Yustro?- domandò sconvolto.

Hestia alzò le sopracciglie, scoppiò a ridere convulsamente. -Si...Signor Hagrid.....Yustro?- balbettò scossa dalle risate che le davano continue fitte alle costole.

-E' lui che voleva uccidermi!-

-Lui...Yustro é un animale buonissimo...Basta non disturbalo con la luce....-

Hestia si morse la lingua. Ecco, tutto si era risolto. Non solo lei era entrata nella Foresta Proibita,ma aveva anche disturbato un caro animaletto da compagnia con qualche problema con la luce.

I professori investirono di domande ed incantesimi la giovane Tassorosso.

-Adesso la porteremo in infermeria.- disse la Sprite.

Hestia si alzò. Non aveva bisogno di cure. Strappò la manica della maglietta. I profondi tagli erano scomparsi riemarginandosi quasi del tutto, anche la schiena sembrava a posto. Le gambe erano forti ed atletiche. Voleva solo gettarsi sotto una doccia calda.

-Questa ragazza sarebbe già dovuta morire. Il veleno di acromantula avrebbe dovuto ucciderla almeno venti minuti fa.- disse il professor Piton voltandosi verso la ragazza.

Lei alzò le spalle. -Ma io non sono normale.-

Un silenzio pesante calò fra i presenti.

-Ha una spiegazione logica per questo...scempio?- sibilò il professore di Pozioni.

Hestia fissò quell'uomo molto più alto di lei, un ghigno perenne sul volto, i capelli scuri lunghi. Non lo odiava. Ma nemmeno lo stimava.

A distoglierla dai suoi pensieri, furono i lamenti del guardiacaccia, che stremato,piangeva sul corpo di quel ragno. Vedere un uomo così grosso piangere per una creatura del genere la rattristò.

-Volevo fare una bravata,signore. Così mi sono infilita nella Foresta Proibita, più precisamente in una caverna. Ho svegliato questa creatura tirandogli dei sassi, poi...mi ha giustamente rincorso per ammazzarmi.- disse semplicemente con un leggero tono ironico.

-E' sicura che non sia la bestia ad aver cercato di ucciderti comunque?- chiese preoccupata la professoressa di Erbologia,avvicinandosi alla ragazza. Sapeva che qualcosa non andava nel racconto. Sapeva della pericolosità di quella creatura che doveva essere bandita da Hogwarts in quanto é vietato l'allevamento.

-Sicura. Ha risposto a una provocazio...- un brivido di dolore le percorse la schiena. Qualcosa le stava bruciando la pelle. Strinse le labbra osservando il suo esile braccio ferito prendere fuoco. Hestia provò a concentrarsi, ma la fiamma invece di scomparire, iniziava ad avanzare verso il resto del corpo.

I professori cercarono di bagnarla per spegnere la fiamma, ma nemmeno una goccia di acqua riuscì a terminare la corsa del fuoco.

Hestia cominciò a muovere il braccia presa da una incontrollabile bruciore, gli occhi lacrimavano,il cuore galoppava, la testa le scoppiava.

La vista cominciò a sdoppiare. Non seppe più riconoscere dove vi era il terreno e dove cominciava il cielo. Si accasciò a terra, svenuta.

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Ecco qua, un capitolo pieno di azione. Ora avete una idea di quali siano i poteri.

Sicuramente é forte, veloce e ha questa corazza magica che la protegge, ma anche problemi con la gestione di questa forza....

Grazie per le tantissime letture!

979: Prego.Prego.Prego. E Grazie.Grazie.Grazie. Spero ti sia piaciuto qst capitolo più avventuroso e tragico. Era il minimo dedicarti un cap. della ff.

 

   
 
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