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Autore: Dully    24/01/2010    1 recensioni
Questa FF si basa su un personaggio appena citato nei libri di HP.Hestia Jones, membro dell'Ordine della Fenice.Qui ripercorreremo il suo passato, la sua famiglia, la scuola, gli amici e i primi amori. Ma anche il pericolo che incombe, minaccioso sulla sua vita.
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sorpresa, Tassorosso
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Diciasette

Il Giusto e Lo Sbagliato.

 

 

 

 

 

Il preside della conosciuta scuola inglese, toccò con delicatezza la mano fredda della sua alunna. Seguì con il dito una serie di cicatrici che le deturpavano il braccio facendole scomparire, assorbite da piccole scintille incandescenti. Non si accorse dello sguardo spento,rivolto verso il soffito, di Hestia.

-Oh,si é svegliata!-esclamò sorpreso tempo dopo.

Hestia mosse la testa, non sentiva dolore ma solo una sensazione di vuoto in lei, come se avesse svuotato ogni energia nel suo corpo.

-Appena si riprenderà,vorrei vederla nel mio ufficio.- gli disse il preside osservandola curioso.

Hestia mormorò una veloce risposta e chiuse gli occhi abbandonandosi al calore delle coperte. Sapeva già che l'avrebbero espulsa. Era chiaro come il sole.

Si risvegliò solo il giorno dopo,quando il sole era alto nel cielo ed illuminava l'infermeria. Scese dal letto con un balzo. Si sentiva a posto. Era in forma. In ottima forma, scosse tutto il corpo in una serie di esercizi che aveva imparato durante l'estate, spingendosi a fare qualche ruota, con entrambe le braccia, poi solo con una delle due ed infine senza il loro sostegno.

Sarebbe andata avanti all'infinito se non avesse notato una testa viola e una bionda ferme all'ingresso.

-Hestia!-gridarono le due amiche, correndo verso di lei. Hestia si fermò e le guardò,si lasciò abbracciare da entrambe. Sorrise perfino a Weasley che da dietro la salutò con un cenno.

-Abbiamo saputo tutto dalla professoressa Sprite. Ma come é stato possibile?- domandò Bonnie, sconvolta. Tonks fissava preoccupata l'amica. I suoi capelli corti erano disordinati, lo sguardo spento, la bocca storta in uno strano ghigno. Assomigliava in modo spaventoso a sua cugina Isidora.

-Stai...bene? E' tutta l'estate che cerchiamo di vederti. Che cosa ti sta succedendo? Sei strana dallo scorso Natale, prima eri tutta silenziosa, poi non ti sei più fatta sentire, infine ora ti cacci nei guai. Perché?- domandò Tonks accorgendosi di aver usato un tono arrabbiato.

Hestia tentò di trovare una risposto, ma alzò le spalle.

Le due amiche la guardarono dubbiosi.

-Io...Io non sono normale. Io faccio cose strane. Io non riesco a controllare il mio corpo e i miei poteri, per questo motivo mi espelleranno.- rispose la ragazza, reprimendo le lacrime. Prese la bacchetta, infilandosela in tasca. Senza voltarsi se ne andò lasciando le amiche sconvolte e una Madama Chips urlante.

Io sono un mostro.

L'unica frase che sentiva nel suo cervello era questa. Ne era convinta. La cosa migliore era scomparire o morire. Se avesse avuto un briciolo del coraggio dei Grifoni si sarebbe fatta ammazzare da quel mostro, ma l'istinto di sopravvivenza non lo permise. In fondo aveva sopportato troppi lutti in famiglia, prima suo zio, in prigione. Poi sua nonna materna ed infine un cugino della madre, misteriosamente scomparso. E lo spettro di qualcosa di ocuro e potente che incombeva su di loro.

Si ritrovò sulle scale del quinto piano che stavano cambiando direzione. Con un balzò saltò il cornicione e si lasciò cadere fino a quando non sentì le sue ginocchie piegarsi al suo peso. Perfettamente in piedi. Perfettamente incolume.

Un ragazzino del secondo anno la guardava con la bocca aperta.

Hestia lo fissò arrabbiata e il ragazzino fuggì. Altre voci si sarebbero sparse. Nuovi pettegolezzi nella Hogwarts dei creduloni.

Girò i tacchi e corse per l'atrio,con la sola meta di andarsene da quel posto. Meglio così, si disse, meglio andarsene, cercare fortuna in un posto diverso, dove non poteva fare male nessuno,dove poteva prendere fuoco senza danneggiare nessuno, dove avrebbe condotto una esistenza solitaria ma in un certo senso più sicura. Perché lei poteva uccidere qualcuno,come l'altra sera. Lei poteva uccidere. Lei sapeva uccidere.

Aumentò la velocità della corsa, saltando facilmente le buche nel terreno e i tronchi posati a terra.Arrivò fino al cancello e si fermò.

Era arrivata al confine fra quello che si deve fare e quello che si ha voglia di fare.

Fra il giusto e lo sbagliato.

Il bene e il male.

La follia e la razionalità.

Si avvicinò al cancello aperto. Ma si fermò, un piede oltre il limite di Hogwarts l'altro ancora ben piantato nel terreno della sua scuola.

Sentì una mano strattonarla gentilmente verso la scuola.

Non si voltò e si lasciò cadere sulle ginocchia osservando i contorni delle case di Hogsmede.

-Ehi, Jonner. Anche quando le cose sono difficili, mai tirarsi indietro. Noi siamo la casa dei giusti,dei determinati, dei pazienti e degli onesti. Scappare non fa per noi. I problemi si risolvono sempre, possono anche costarci tanti, ma si risolvono. Sta a te decidere come.- disse una voce maschile. Hestia si girò lentamente incontrando gli occhi azzurri di Alexander Lerrington, vestito con la tuta della squadra.

Si abbracciarono, Hestia si fece stringere a lungo. Lasciando le lacrime scivolare lungo le guance arrossate.

-Ehi, Hestia! Su con la vita!- le disse il ragazzo.

-Eh,facile a dirsi.- borbottò Hestia asciugandosi le lacrime, gli sorrise prima di mormorare un "Grazie" ed allontanarsi.

 

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Silente osservò curioso il suo professore di Pozioni storcere il naso di fronte alla sua richiesta.

-Non...credo di avere le competenze adatte per aiutare la signorina Jones.-

-Nessuno le ha.- rispose il preside alzando gli occhi al cielo. - Pomona e Minerva si renderanno disponibili per incentivare le sue capacità. Abbiamo bisogno di te, perché sei l'unico che abbia una conoscenza delle Arti Oscure.-

Severus Piton arricciò le labbra. - Va bene, qualche lezione per cercare di comprendere le sue capacità.-

Silente sorrise. - E' inutile che fingi con me, so benissimo che vuoi proteggere la ragazza quanto me. Anzi, forse più di me. Tu sai cosa potrebbe succederle se finisse nel posto sbagliato. Tom Riddle ritornerà, non so quando, ma risorgerà e lì Hestia Jones deciderà. Noi possiamo solo darle un motivo per stare dalla nostra parte.-

Piton ghignò. Albus Silente era il preside più ansioso e affettuoso che Hogwarts vide.

Talmente ansioso da voler allontanare una ragazzina da un male improbabile.

Talmente affettuoso da scordarsi che la signorina in questione si era intrufolata nella Foresta Proibita eludendo centinaia di regole.

I due uomini non si resero conto che Hestia Jones, detta "Uragano Jonner", stava cambiando direzione proprio in quel momento. Chiusa nel bagno della squadra di Tassorosso, di fronte allo specchio, la mani che stringevano il lavandino creando delle crepe. I capalli arruffati e gli occhi che si fissavano determinati. Aveva trovato una soluzione. Sorrise.

Lei poteva regnare, lei poteva anche obbligare, lei poteva fare male.

Lei poteva.

Lei poteva decidere di rovesciare il giusto e lo sbagliato.

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Grazie a coloro che leggono e mi seguono da tempo ormai.

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo! FATEMELO sapere.

979:Hestia é forte, molto forte. Ma forse deve cominciare a cercare una forza interiore, più pura e vera di quella fisica. Il lungo percorso della adolescenza! U.U Sono contenta di essere migliorata!! Davvero,garzie per tutti i consigli e i commenti che mi lasci. In qst capitolo hai visto come Silente, da buon preside, abbia già trovato una soluzione, mentre la nostra Jonner ha in mente tutt'altro...Non so se hai visto ma mi sono messa a scrivere una nuova ff che é spuntata senza un reale motivo.Se hai un po' di tempo mi farebbe piacere se la leggessi!XD

 

 

 

 

 

   
 
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