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Autore: _Miss_    26/01/2010    2 recensioni
Bella si innamora di un Edward particolare e questo accade nell'organizzare il matrimonio di sua sorella Rosalie insieme alla cognata di questa, Alice. Si innamora dell'uomo che da sempre ha sognato di avere al suo fianco ma deve far fronte al passato e alla vita pericolosa che lui conduce. Ma cosa succederà nel momento in cui lui si innamorerà di lei? Cosa succederà se la loro storia avrà mille ostacoli, tra cui il fratello di Bella. Cosa faranno i due giovani? Lasceranno perdere la loro storia o si metteranno contro il mondo? Bella è disposta a farlo sin da subito. Edward non tanto e la colpa è soltanto della sua irruenza e della sua fretta nel prendere le decisioni. Ma il loro amore farà sorvolare gli sbagli di entrambi? Il loro amore, come dice ogni cosa, supererà tutto? (E' la mia prima storia ed è la prima stesura quindi abbiate pietà di me se qualcosa non è perfetta e se magari non mi soffermo su alcune cose che invece meriterebbero.)
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazze... posto velocemente e alla prossima rispondo ai vostri magnifici commentiiii!!

CAPITOLO 19

 

BELLA

 

-Ed? Edward che è successo? Scusami, io non volevo…-

 

-Tranquilla, non è colpa tua, ma i ricordi fanno male. Sapevo da principio di dovertene parlare ma fa male comunque.- adesso la sua voce è un sussurro e mi volto stringendo le mie braccia alla sua schiena.

Lui si immerge con la testa tra i miei capelli e quando riacquista un po’ di controllo ricomincia a parlare.

Ma io resto abbracciata a lui.

-Vedi, io e Paul eravamo inseparabili. Una pomeriggio uscimmo e arrivammo a Port Angeles, era pieno inverno e si faceva buio presto. Allora verso le 5 ci rimetto in viaggio. All’entrata di Forks, cioè in periferia udimmo una ragazza urlare e ci fermammo a vedere cos’era successo. C’era 7 ragazzi che stavano molestando una ragazza. Io e Paul eravamo solo due, ma non potevamo non cercare di aiutare quella ragazza. Prima di avvicinarci provammo ad avvisare la polizia ma non c’era campo e allora andammo. Urlammo, quattro ragazzi si avventarono su di noi mentre gli altri tre continuavano a torturare la ragazza. Non fu una lotta ad armi pari e io e Paul ne uscimmo distrutti. E quei pezzi di merda dopo che ci ebbero pestato a sangue tornarono dalla ragazza e si divertirono anche loro.- e fece una pausa.

Dalla sua voce trapelava tutto il dolore e io rafforzai la mia presa come a infondergli un po’ di coraggio.

-Dopo poco, passò un’auto. Io, al contrario di Paul riuscii ad alzarmi e andai in mezzo alla strada e l’auto si fermò. Scesero cinque ragazzi, tutti ben piazzati. Io non mi ricordo così gli dissi di preciso ma fatto sta che picchiarono quei vermi. Anche se ormai la ragazza aveva subito abusi da parte di tutti. Ci presero tutti e ci portarono in ospedale. La ragazza è rimasta traumatizzata e ora non parla più. I genitori l’hanno anche portata via da qui. Intanto in ospedale non mi dicevano niente di Paul, finché un giorno, mentre ero ancora ricoverato venne uno degli uomini che ci aveva aiutato. Aveva in mano la collana di Paul. Mi disse che l’avevano ritrovata in macchina. Io dissi che non era mia ma dell’altro ragazzo che stava con me quella sera e che poteva portarla direttamente a lui ma l’uomo insistette nel dire che dovevo tenerla io e andò via. Un paio d’ore dopo scoprii che Paul non ce l’aveva fatta. Gli avevano colpito molti organi vitali e nemmeno con tutti gli interventi subiti, ce l’ha fatta. Bella, io mi sentii morire dentro. Noi, gli scorpions, divisi per sempre. Quei bastardi avevano ucciso il mio migliore amico. Quei bastardi hanno rovinato la vita della ragazza, la mia, quella della famiglia di Paul e avevano messo fine a quella di una persona per me molto importante. Stetti male per molto tempo. Iniziai a bere e una volta in un pub ritrovai quell’uomo. Era Aro. E da allora sono entrato a far parte del suo gruppo. Forse lui, loro e anche io, non siamo meglio di quei figli di puttana che hanno ucciso Paul, ma non me n’è fregato niente. Non avevo più uno scopo nella mia vita. Essere cattivo non comportava alcun rischio. Quei pezzi di merda stettero solo due mesi dentro. E essere bravi, non ripagava con la stessa moneta. Per aiutare una ragazza lui era morto. Da allora sono quello che sono diventato.- si ferma di nuovo, forse per sentirmi dire qualcosa ma riesco solo a singhiozzare.

 

-Edward… hai sofferto così tanto… Oh Edward… mi dispiace!-

 

-Ehi tesoro…- ora è lui a consolare me, -Tranquilla…-

 

Pian piano mi tranquillizzo e alzo verso di lui la mano con la quale trattengo la collana.

-E questa? Cioè… perché a me?-

Mi sorride, anche se nei suoi occhi si alternano tristezza e felicità.

 

-Questa è per te. Avrai capito com’era, e resterà, importante per me Paul. Eravamo due persone con un’anima sola. E quindi questa collana era l’unico contatto fisico che mi resta di lui. E la voglio dare a te perché eravamo uguali. Davvero, pensavamo pure nello stesso modo. Adesso, se potesse tornare, non ci starebbe con me, per quel che sono diventato. E io voglio ritornare il bravo ragazzo di prima quindi tieni questa collana ok? E’ un ragionamento contorto il mio, lo so, ma ti prego di accettarla…-

 

-Accettarla? Tesoro mio tu sei pazzo! Io l’accetto e la indosserò sempre. E’ come se ti avessi sempre vicino…-

 

-Già.- e stavolta sorride felice e il suo sorriso arriva fino ai suoi occhi che diventano smeraldi. –Guarda qui…-

E infila la sua mano sotto il collo della sua maglia estraendo lo stesso medaglione che ha regalato a me.

Che dolce…

   
 
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