Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: The_Black_Magician    10/07/2005    3 recensioni
Un antico legame, magie arcane e creature oscure ecco come secondo me dovrebbe andare a finire la saga di HP. ragazzi è la mia prima fanfic quindi vi prego siate magnanimi e recensite grazie a tutti
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 24: L’ultima speranza

Il sole stava sorgendo lentamente all’orizzonte, da una finestra situata su una torre di un antico maniero, un vecchio osservava l’orizzonte con sguardo triste; i suoi lineamenti mostravano indiscutibilmente la vecchiaia e la preoccupazione che portava su di se. Fu in un attimo il cielo si oscurò e tre forti boati, provenienti dalla vicina cittadina ruppero il silenzio, voci, ululati e grugniti frangevano l’aria; una lacrima solitaria solcò il viso stanco del vecchio “Alla fine sei arrivato Tom” sospirò e scomparve.

“Dawlish, Emerson, Wilbur schiantate quei Troll.” Ordinò un Auror ai tre che stavano fronteggiando una decina di esseri, in pochi secondi l’aria tranquilla del paesino era stata sostituita da una battaglia in piena regola, decine di creature oscure si facevano largo tra cumuli di macerie che un tempo erano negozi frequentati dai ragazzi della scuola.

“Non risparmiatevi dobbiamo respingerli, Avada Kedrava” un sordo tonfo annunciava che una delle creature era caduta.

“Impedimenta” urlò Lupin alle prese da solo con un gigante di sei metri, il goffo essere cadde a terra, l’ex professore puntò alla testa la bacchetta e mormorò l’anatema che uccide; l’essere non si mosse più, per altri due auror la cosa non andò altrettanto bene, mentre cercavano di schiantare due acromantule vennero assaliti da un gruppo di troll infuriati, purtroppo per loro non ci fu via di scampo.

“Dannazione indietreggiate fino a Zonko!” esclamò la voce pacata di Silente che si stava occupando di un paio di giganti. Tutti annuirono, e iniziarono la lenta ritirata non senza combattere ovviamente, molti corpi di creature oscure giacevano a terra senza vita, insieme a loro purtroppo anche qualche auror; la cosa che però stava preoccupando tutti e che ancora non c’era traccia dei mangiamorte e del loro padrone.

I minuti scorrevano e nonostante i malefici continuassero a mietere vittime, ne comparivano sempre di più di quelle creature, purtroppo i giganti erano molto difficili da schiantare e uccidere solo i maghi più forti ci riuscivano e come se non bastasse il loro numero era nettamente inferiore, stavano lentamente cedendo posizioni su posizioni, il novanta percento di Hogsmade era perduto o meglio non esisteva più, raso al suolo.

“Silente che facciamo, se rimaniamo qui finiremo sopraffatti” urlò il capo degli auror.

“Lo so ma dobbiamo sterminarne il più possibile qui altrimenti la scuola non reggerà e poi mancano ancora loro” rispose il vecchio facendo esplodere con un movimento fluido della bacchetta la strada e disintegrando una decina di creature.

Improvvisamente una nuova ondata di creature mise a dura prova la linea di difesa, facendola cedere in alcuni punti, una risata acuta e penetrante risuonò nell’aria facendo fermare la battaglia, ed eccoli avvolti nei loro neri mantelli un centinaio di mangiamorte con a capo il loo Signore: Lord Voldemort era arrivato.

“Ciao Albus come va?” disse il mostro palesemente divertito.

“Potrebbe andar meglio Tom. Vedo che stavolta ti sei fatto più audace?” chiese con la solita infrangibile calma e pacatezza, il vecchio Silente.

“Be diciamo che sto imparando dai miei errori, se diciotto anni fa avessi attaccato questo posto magari le cose sarebbero andate diversamente” ebbe una smorfia di disgusto probabilmente pensando agli anni trascorsi in esilio. “E un’altra cosa non chiamarmi più Tom, lo sai che il ragazzo che ha studiato qui non c’è più, puoi chiamarmi Lord Voldemort è un piccolo favore che ti faccio, sei uno dei pochi previleggiati a cui permetto di dire il mio nome” stavolta lo sguardo si era allargato in un moto di rabbia odiava quello sporco nome da babbano.

“Mmm, lo sai che il tuo soprannome non mi piace, io le cose sono abituato a chiamarle con il proprio nome, Tom” continuò affabile il preside, gli occhi della creatura si strinsero in due fessure.

“Andate miei servitori fate tacere quel vecchiaccio!” sibilò furente.

La battaglia riprese ma ora si faceva davvero dura anche gli incappucciati si unirono alle creature e questo mise, ancor di più in difficoltà la resistenza.

“Albus come facciamo?” urlò Lupin, la risposta arrivò poco dopo; Silente agitò la bacchetta e mormorò qualcosa in una strana lingua, davanti a loro comparve un muro impenetrabile fatto di nebbia.

“Muoviamoci, ritirata al castello la barriera che ho creato non resisterà per più di due minuti con lui!” tuonò il vecchio mago e tutti presero la strada che li riportava al castello.

*********

“Avete sentito quelle esplosioni?” chiese Malfoy visibilmente trafelato, mentre raggiungeva gli altri davanti al portone del cancello.

“Si Draco sono loro, sono qui.” Disse teso Ron, guardando verso il punto dove si innalzavano dense colonne di fumo nero.

“E adesso che si fa?” chiese sconvolta Padma, quasi sull’orlo di una crisi di nervi.

“Ci prepariamo, non riusciranno a trattenerli per molto.” Proferì saggia Hermione “Oh Harry dove sei abbiamo bisogno di te” stava pensando quando la voce dura di Nott la riportò alla realtà

“Presto raduniamo le squadre, avvertite gli sfollati e il personale, ci ritroviamo qui tra dieci minuti esatti” disse il cupo ragazzo.

I dieci minuti passarono i ragazzi insieme algli insegnanti erano andati avanti e in dietro per il castello, avvertendo e richiamando le squadre poste a difesa del maniero; si ritrovarono tutti davanti l’entrata, poco dopo videro arrivare a gran velocità gli auror del Ministero, i membri dell’Ordine e Silente con al seguito numerose barelle.

“Preside che è successo?” chiese la McGranitt sconvolta.

“Minerva sono arrivati e devo dire che sono molti di più di quanto mi aspettassi” rispose in tono grave il vecchio mago.

“Ma c’è anche Lui?” chiese in un soffio Hermione.

“Si purtroppo c’è anche Voldemort con i suoi Mangiamorte”

BOOOOOOOOOM, un esplosione segnalò al gruppo che la barriera di Silente era caduta; una nuvola di polvere iniziò ad alzarsi dal sentiero che dal villaggio conduceva al castello.

“Presto tutti ai loro posti! Stanno arrivando.” Tuonò il vecchio preside; immediatamente tutti presero posizione.

Dopo pochi minuti un rumore assordante di metallo contorto, riempì l’intero parco i cancelli di Hogwards erano stati abbattuti, immediatamente l’intera radura davanti al castello si riempì di orrende creature, incantesi e maledizioni riempivano l’aria ma nonostante alunni, insegnanti e auror tentassero di ricacciare indietro il nemico, questo li stava sopraffaciendo.

“Ahahahaah, Silente arrenditi le mie creature sono inarrestabili.” L’Oscuro Signore era giunto, i suoi occhi abbracciavano l’intero campo di battaglia, le narici fremevano annusando l’aria intrisa di terrore.

“Non credo proprio Tom, tanto che alcuni amici si stanno unendo a noi per vincerti” gli occhi del vecchio preside brillavano in direzione della foresta, anche l’Oscuro si voltò in quella direzione gli occhi ridotti a fessure. Dalla foresta apparve Hagrid, seguito a ruota dal fratellino Grawp e da l’intero branco dei centauri di Hogwards, Fiorenzo e Cassandro in prima fila; Aragog e Moses con i loro figli, l’intrero branco di Thestral. Iniziarono subito a combattere, in una specie di bolgia infernale.

I centauri scagliavano frecce a ripetizione, Aragog e i suoi figli uccidevano giganti e acromantule, dando sfogo ai loro istinti, e anche i Thestral facevano la loro parte com Grawp e Hagrid;

intanto molti duelli singoli prendevano piede, Nott fu il primo a iniziare a duellare con suo padre.

“Theodor, sei un traditore come tua madre, morirai non ho bisogno di un figlio come te!” tuonò il mangiamorte rivolto a suo figlio.

“Taci, per le tue assurde convinzioni hai distrutto la nostra famiglia! Stupeficium” il raggio rosso partì dalla bacchetta del ragazzo diretto sulla vittima designata.

“Protego, sciocco pensi di schiantare me fedele servitore dell’Oscuro. Crucio” la maledizione stava per colpirlo, ma con un balzò si portò fuori tiro.

“Diffindo” sul braccio del mangiamorte si aprì un profondo squarcio.

“Maledetto, Stupeficium”

“Protego.” Ormai lo scontro si stava facendo serrato intanto vicino a loro un'altra famiglia stava duellando: i Malfoy.

“Draco, osi ribellarti a me?” disse impassibile il vecchio Lucius.

“Si tu stai portando la rovina da noi” disse il biondo prefetto, nelle sue parole ‘era un misto di coraggio e paura verso quella figura autoritaria.

“Tu, piccolo ingrato, hai macchiato il nome dei Malfoy con il tradimento, come quella sciocca di tua madre, o ma la pagherete con la vita” tuonò il padre al figlio.

“Smettila, Petrificus Totalus”

“Protego, pensi di potermi battere?” chiese ironico.

“Ne sono certo, Stupeficium” ribatte il ragazzo mentre lo schiantincantesimo si dirigeva verso il genitore.

“Crucio” sibilò il padre, la maledizione infranse l’incantesimo del ragazzo, e lo centrò in pieno; questi si accasciò a terra contorcendosi e ansimando dal dolore.

“Draco! Expelliarmus” urlò Pansy facendo volare la bacchetta al Signor Malfoy ma distraendosi così dal suo avversario.

“Sciocca ragazzina, Avada Kedrava” tuonò il mangiamorte che stava combattendo con lei, il raggio verde la raggiunse inesorabile, spegnendo la sua vita.

“NOOOOOOOOOOOOOOOO, maledetti” urlò il biondo ripresosi dalla Crociatus inflittagli dal padre.

Dall’altra parte del prato due donne stavano duellando:

“Bene bene la mezzosangue amica di Potter, lo raggiungerai presto ragazzina!” la sbeffeggiava la donna.

“Taci megera, Stupeficium” il colpo di Hermione fu parato rapidamente.

“Protego. Non ce la puoi fare con la serva più fedele dell’ Oscuro Signore, anche il mio caro cugino l’ha imparato a sue spese. Expelliarmus” gridò Bellatrix con un uno sguardo omicida.

“Protego. Zitta e combatti, Bombarda” il terreno sotto i piedi della donna esplose facendola capitolare a terra.

“Lurida mezzosangue, Crucio” Hermione non fu in grado di parare il colpo che la prese in pieno. Facendola rantolare a terra in preda agli spasmi; nella mente della ragazza tra le sensazioni che la maledizioni provocava, un’unica domanda si affacciava – Dove sei Harry?-.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: The_Black_Magician