Innanzitutto, volevo ringraziare tutti i lettori che
hanno letto il primo capitolo e ringraziare mille volte ancora chi si è spino
fino al secondo capitolo: spero gradiate altrettanto
il terzo.
Buona lettura…
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Profumo
Testa, cuore, base
“Ciascun profumo contiene tre accordi: la testa, il
cuore e la base.
E
quindi fanno dodici note in totale.”
Tutti coloro che
erano invitati a casa Phantomhive erano sempre un po’
in soggezione.
Quel piccolo lord dall’aria glaciale e
spietata incuteva timore e rispetto in tutti, ma le cose cambiavano leggermente
quando si era a casa Phantomhive.
“L’accordo
di testa racchiude la prima impressione, dura pochi minuti …”
Quando si arrivava, si veniva
accolti dallo spoglio numero di servitori di casa Phantomhive.
Vedendo dei volti così
diversi tra di loro non si riusciva proprio a capire come potessero convivere
persone simili.
Lo sguardo saettava subito ai loro volti,
sorridenti, seri, imbronciati, in pose buffe, ecc. e i loro vestiti: frav, pantaloncini e maglietta, completo nero e bianco,
cappotto bianco con occhialoni da aviatore. Quasi ci
si dimenticava di essere in casa di uno dei più
potenti lord di tutta Inghilterra.
“… prima di lasciare il posto all’accordo del cuore,
il tema dominante del profumo, che dura alcune ore …”
Poi si passava alla serata vera e propria e
dei servitori non si vedeva quasi più l’ombra, ma se
ne sentivano distintamente i rumori.
Ovviamente, ad
qualcuno venuto per discutere di affari questi rumori erano quasi
impercettibili; tuttavia, per qualcuno più abituato all’osservazione e
all’ascolto questi suoni non sfuggivano.
Quindi, si poteva chiaramente sentire le
esultanze del giardiniere trattenute dal cuoco, gli
striduli urletti di giubilio
della cameriera e la voce roca e profonda del cuoco che imponeva il silenzio e
la calma.
A un ascoltatore qualsiasi, questi suoni risultavano
semplicemente fastidiosi ed irritanti; ma se suddetto ascoltatore avesse fatto
lo sforzo di ragionare un attimo sul perché certi suoni erano permessi in casa Phantomhive, allora avrebbe sorriso deliziato.
“… e, infine, l’accordo di base, la scia del profumo,
che dura alcuni giorni.”
Infatti, se l’ascoltatore avesse
continuato ad udire i vari rumori per tutta la sera avrebbe finalmente
capito.
Gli urletti, le esultazioni, i rimproveri, le battute.
Tutti insieme creavano un senso di familiarità e di tranquillità
caldo e avvolgente.
Molti tra gli ascoltatori più attenti, al
momento di congedarsi dal piccolo conte, gli
rivolgevano un sorriso caldo, che il più delle volte il giovane non capiva, e
facevano un cenno con un sorriso a tutta la servitù, la quale, capendo forse
più del conte, arrossiva salutando educatamente.
Se si fosse
chiesto in giro, tra i conoscenti di Ciel Phantomhive, tutti avrebbero risposto che in quella casa
lui è un vero e proprio sovrano assoluto.
Ma pochi avrebbero anche asserito che era solo grazie al calore e alla devozione che i servitori
avevano nei riguardi del loro benefattore, che il piccolo conte Ciel Phantomhive sembrava aver
ritrovato una famiglia.
Fine