Gяαи∂є
Fяαтєℓℓσ Mαgι¢
16°giorno
-Malfoy,
anche se ho deciso di conoscerti questo non vuol dire che dobbiamo
dormire
insieme!- esclamò spazientita Hermione
–Granger, se non
vuoi sdraiarti a terra, non
hai altra scelta- le disse Draco mentre si stendeva comodamente sul
letto, -Per
di più, aggiungerei, mi hai nominato…è
a causa tua se rischio di uscire…per cui
ritieniti fortunata che io non mi sia arrabbiato con te…-
-Per
mia sfortuna, so che non uscirai…ti venerano troppo da casa-
Draco
si portò le braccia sotto il capo per stare più
comodo –Si…questo lo so.
D’altronde chi caccerebbe un bel ragazzo come me?-
domandò retoricamente.
Beh
su questo, pensò Hermione, non poteva dargli torto.
Fisicamente era perfetto,
peccato che caratterialmente fosse fatto così male.
Gli
sorrise, tornando sull’argomento
“dormire”, -Forse non te ne sei accorto ma
quel letto non è a due piazze; e di conseguenza non
è fatto per due persone-
disse la ragazza, mentre si tirava su la cerniera della felpa.
Incominciava a
sentire freddo, e stupidamente non aveva portato con sé
indumenti più pesanti.
Maledisse il Grande Fratello che non le aveva permesso di portare con
sé la
bacchetta, le sembrava di essere tornata indietro: quando non aveva
ancora
compiuto diciassette anni e non le era concesso fare magie fuori da
Hogwarts.
–Questo
non è affar mio, Granger. Puoi sempre dormire sul divano-
-Su
Malfoy, fai il cavaliere per una volta-
-Tesoro,
la cavalleria è morta da secoli- gli disse, sarcastico.
-Non
vuoi conquistarmi?- si azzardò a domandare
-Quello
succederà prestissimo. Sarai così cotta di me
che…-
-Zitto!
Per favore…-esclamò la ragazza interrompendolo,
poi fece un respiro profondo.
Calma Hermione, si disse, ucciderlo a mani nude non è nel
tuo stile. La
giornata sta per finire. Resisti.
–Bene
Malfoy. Ti auguro buonanotte- e con fare deciso andò a
dormire sul divano.
-Secondo
te che stanno combinando quei due?- domandò Daphne a Pansy,
leggermente
preoccupata.
-Parli
di Draco e Hermione? O di qualcun altro?- rispose la mora, sardonica.
–Di
Draco, ovviamente. Perché?- domandò, cercando di
rimanere indifferente.
–Daphne
cara…ti conosco ormai da otto anni, credi davvero che non
riesca a capire
quando ti prendi una cotta per qualcuno? Soprattutto quando quel
qualcuno è un
bel moretto dagli occhi verdi, fidanzato, per di più, con
una iena….e
aggiungerei Salvatore del Mondo Magico. Devo dire anche che questo
qualcuno,
momentaneamente si trova in compagnia di una Corvonero con
chissà quali
pensieri in testa o basta così?-.
-Ormai
l’hai detto-
-Già…quindi
posso aiutarti?- domandò con enfasi Pansy.
-No,
grazie. Dopo quello che hai combinato con Draco preferisco occuparmi di
questa
situazione da sola-
-Ancora con questa storia?
Draco ha fatto benissimo
a fidarsi di me…poiché adesso è con
Hermione…e conoscendolo farà scintille-.
-Non
per merito tuo…- rispose con una punta di acidità
nella voce –E per quel poco
che conosco Hermione…Draco se ne starà calmo al
suo posto. Vogliamo parlare di
te, Pansy?-
-Io?
Io non ho niente da dire, non ho di questi
problemi…felicemente single!-.
-Single?
Mi sono appena venute in mente le parole che la madre di Ronald ha
detto,
vediamo se mi ricordo bene…-.
-Ok,
zitta! Ho afferrato
il concetto- la
riprese.
-Ti
piace?- domandò ad un tratto Daphne, seria.
–Gli
piacerebbe- mormorò Pansy, riferendosi a Ron.
-No!
Piacerebbe a te! Mio Dio, Pansy…e hai fatto la ramanzina a
me! Questo è
grave…tu e quello? Dalle
stelle alle
stalle!- la rimproverò scuotendo la testa.
Hermione
si stese sul divano, strinse le gambe al petto: stava congelando. Fra
poco
sarebbero arrivati perfino i pinguini in quel posto maledetto. Con una
strana
manovra della mano aprì il libro che, fortunatamente, aveva
portato con sé. Era
una delle sue letture preferite. Quel libro raccoglieva le lettere
d’amore
degli illustri uomini del passato, e lei adorava leggerle immaginando,
poi, di
riceverne anche lei una simile. Forse Malfoy non aveva torto, anche
lei, come
molte ragazze anche lei sognava il Principe Azzurro. Accantonando
questo
pensiero si mise a sfogliare le pagine cercando la sua preferita.
Draco
si rigirò nel letto, sbadigliando, stranamente si sentiva in
colpa ad aver
lasciato che la Granger dormisse su quel divano pulcioso…il
giorno dopo si
sarebbe svegliata con un eritema, sarebbe stata di malumore e lui
avrebbe
dovuto sopportarla.
Sbuffando,
si alzò, facendo cigolare le molle del letto, poi prese una
coperta qualsiasi
dal letto e si diresse nella stanza affianco. Si avvicinò al
divano, dove
Hermione, ormai, dormiva, respirando piano. Scosse il capo,
accorgendosi del
grosso libro in bilico nella mano della ragazza. Lo prese appoggiandolo
cautamente sul tavolo vicino, poi le buttò, senza pensarci,
la coperta sopra.
Non doveva esagerare, non era mica come Potter lui. Si fermò
pochi istanti a
osservarla. Addormentata. Era così che la preferiva. Almeno
non avrebbero
discusso. Prima di andarsene le spostò una ciocca di capelli
dal volto, non
seppe perché lo fece…ma andava bene
così. Lo sguardo di Draco, poi, si fermò
sul libro aperto sul tavolo, per pura curiosità lo prese e
alla poca luce che vi
era nella stanza, iniziò a leggere. Un
libro di poesie. Lui le aveva sempre odiate, troppo sdolcinate per i
suoi
gusti. Ricordò
che Pansy, quando erano a
Hogwarts, gli aveva chiesto di scriverne una per il loro anniversario o
almeno
copiarla da qualcuno, lui quell’idea non l’aveva
neanche presa in
considerazione… troppo lontana dalla sua
mentalità, le aveva addirittura riso
in faccia. Dando un ultimo sguardo a Hermione, girò sui
tacchi e tornò nella
sua camera.
17°giorno
-Granger
svegliati!-, la voce di Draco arrivò alle orecchie di
Hermione disturbando il
suo sonno già abbastanza agitato.
La
ragazza non aprì gli occhi e mormorando qualche insulto nei
confronti del
biondastro si tirò la coperta fin sopra la testa cercando di
allontanare da lei
lo sguardo fastidioso del ragazzo e qualche raggio solare dispettoso
che la
colpiva dritto in faccia.
Draco
sbuffò, leggermente scocciato, non solo era costretto a fare
colazione con un
misero caffè e qualche biscotto integrale ma per di
più doveva svegliare una
Grifondoro cocciuta.
La
giornata non iniziava per niente bene.
Quella
mattina era stato svegliato dal canto di un gallo e dopo aver maledetto
quel pennuto,
cantarino si era reso conto che la presenza dell’animale era
alquanta sospetta,
poiché la sera precedente nel Tugurio vi erano solo lui e
Hermione.
Le
scelte erano due: o La Granger per qualche strano incantesimo era stata
mutata
in gallo o il Grande Fratello stava tirando loro un brutto tiro.
Insospettito,
si era alzato dal letto di malavoglia e guardandosi attorno si rese
conto che
la seconda alterativa era quella corretta.
Si
grattò perplesso la testa, come mai lui poteva vedere la
Granger riposare sul
divano e per di più l’arredamento
dell’altra stanza? Che durante la notte
avesse sviluppato degli occhi a raggi X?
Si
diede del cretino, svegliarsi così presto non faceva bene
alla sua salute.
Chiuse
gli occhi, poi gli riaprì sconcertato.
I
muri grattati e sottili come sfoglia che fino a poche ore fa tenevano
in piedi
il Tugurio erano stati sostituiti da delle pareti di vetro trasparente.
Si
trascinò nell’altra stanza notando che anche il
misero arredamento era
cambiato.
Nell’angolo
a sinistra vi era una minuscola cucina con affianco un fatiscente
lavandino che
continuava a perdere acqua. Dalla parte opposta, delimitato da fili di
ferro,
vi era un pollame abitato da uno due, tre, quattro…dieci
galline marroni che
riposavano nelle loro dimore.
Mentre
portava la tazza del caffè, ormai vuota, nel lavandino
inciampò nel gallo che
poco prima lo aveva svegliato. Un’idea gli balenò
in testa.
La
Granger non voleva alzarsi da quel maledetto divano?
Bene…lui
aveva trovato il modo per ricevere la sua attenzione.
Se
pur disgustato, prese il gallo tra le mani allungando le braccia avanti
per
tenerlo a distanza di sicurezza dalla sua maglietta, l’unica
che aveva.
L’animale prese a dimenarsi e a sbattere le ali: voleva
scendere, e fra pochi
minuti lui lo avrebbe accontentato.
Si
avvicinò con cautela vicino al divano, dove Hermione
riposava respirando
leggermente. Si fermò a qualche centimetro di distanza da
lei e concentrandosi
sulla sua figura prese bene, la mira. Era come giocare a Quiddich, la
ragazza
era uno dei tre anelli in cui far entrare la pluffa che in quel momento
era
interpretata dal gallo mentre lui era il Cacciatore, ruolo che, anche
se non
era suo sapeva occupare benissimo. In quella “partita”
non guadagnava dieci punti ma una bella risata che lo
avrebbe tirato su di morale. Tanto il pollo sarebbe atterrato sul
morbido.
Lanciò
il piccolo animale dritto dritto nei ricci ribelli della ragazza sparsi
sia sul
suo viso che sul bracciolo del divano. Il gallo atterrò con
un piccolo tonfo, e
contemporaneamente avvennero più fatti.
Il
gallo iniziò a sbattere le ali e a fare il suo verso
caratteristico. Hermione
si svegliò di soprassalto portandosi le mani sul volto e tra
i capelli nel
tentativo di capire cosa stesse succedendo. Afferrò
l’animale per le ali in
malo modo per poi tirarsi su a sedere e notando cosa aveva tra le mani
iniziò a
gridare più per il disgusto che per la paura.
Smise
di urlare quando la risata limpida di Draco le arrivò alle
orecchie, non ci
mise molto a fare due più due e a capire la situazione.
Si
piegò di lato per lasciare andare il gallo che ormai sarebbe
rimasto
traumatizzato a vita, la coperta le scivolò via quando si
alzò in piedi
avvicinandosi al ragazzo ancora ridente, cosa che la fece arrabbiare
ancora di
più.
-Buongiorno,
Granger. Piaciuta la mia sveglia?- le domandò con un ghigno
stampato sulla
faccia da schiaffi.
Gli
occhi della ragazza divennero due fessure mentre le mani si stringevano
in dei
pugni minacciosi.
-Cosa
cazzo ti è saltato in mente, Malfoy?- sbottò
furiosa Hermione, mentre con una
mano si levò una piuma bianca dai capelli.
-Niente
di che, avevo soltanto bisogno di farmi una risata e scegliere te per
procurarmela mi è sembrato un ottimo modo-
La
Grifondoro continuò a togliersi velocemente le piume dai
capelli-Sei un idiota-.
Lui
in tutta risposta ricominciò a ridere –Qui ne hai
un’altra- le disse, prendendo
l’ultima penna rimasta dai capelli e sventolandogliela a
pochi centimetri del
viso.
Hermione
allontanò la mano del ragazzo con un gesto stizzito,
portandosi poi le mani sui
fianchi –Allora, cos’è successo alla
casa? Come mai ha le pareti trasparenti?-
Draco
alzò le spalle, andandosi a sedere su un bracciolo del
divano –Quando mi sono svegliato
era già così. Sul tavolo c’era una
lettera del Grande Fratello indirizzata a
noi due…non l’ho letta senza di te-
-Oh,
ma che galante- mormorò sarcastica Hermione
Il
biondo ignorò il sarcasmo, -Non direi, la lettera non poteva
essere aperta se
anche tu non eri presente…- spiegò tirando fuori
dalla tasca del jeans una
busta rossa con sopra disegnato il simbolo del programma per poi
aprirla.
Hermione
si avvicinò a
lui allungando il collo
per poter leggere, Draco si schiarì la gola
cominciò a leggere.
A causa della vostra
ignoranza nell’ultima
Prova, il Grande Fratello ha deciso di mettervi ai “lavori
forzati”. Alle nove
e mezzo, una passaporta (la vecchia pentola di ferro sulla mensola) vi
porterà
in un luogo in cui troverete tutte le informazione necessarie per
svolgere
quanto richiesto.
-E’
la casa trasparente a cosa serve?- domandò Draco, una volta
terminata la
lettura.
Automaticamente
la risposta iniziò a comporsi.
Alcuni giovani
ragazzi, vostri fan, hanno
vinto un concorso con il televoto a casa, e hanno avuto il permesso di
venirvi
a trovarvi. Naturalmente non potranno entrare nella casa ma avranno
l’opportunità di spiarvi grazie al materiale
trasparente con cui è costruita la
nuova casa.
-Bene…adesso
siamo anche diventati dei fenomeni da baraccone!- esclamò il
Serpeverde.
Hermione
per una volta fu in concordia con lui e annuì –
Benissimo, non solo devo
sopportare te, ma ora anche il Draco
Malfoy Fan’s club-
-Non
sarebbe una cattiva idea però…-
-Cosa?-
-Creare
un Draco Malfoy Fan’s club,
naturalmente. Ci sarebbero tantissimi iscritti. Metterei su un giro di
affari. Sarebbe
un business pazzesco-
-
Si… certo Malfoy, smettila di sognare-
-Magliette
con la mia faccia, fotografie autografate da me…-
Altre
parole comparvero.
Avranno anche il
permesso… -E
l’onore- aggiunse
Draco- di porvi delle
domande, alle quali è obbligatorio rispondere
con sincerità e naturalmente con estrema gentilezza. Sarebbe
opportuno anche
che la smettesse di litigare per qualsiasi cosa durante la vostra
permanenza
qui.
Buona giornata.
Grande Fratello
-Capito
Granger? Dobbiamo smettere di litigare-
-Sarà
facile come bere un bicchiere d’acqua…-
-Posso
dirtela una cosa, Granger o rischio di offenderti?-
-Se
ti dicessi di no cambierebbe niente?-
-No,
ovviamente-
-Sentiamo.
Spara la cavolata del minuto-
-Sei
una bella ragazza Granger, ma hai un piccolo problema: dovresti lavarti
un po’ più
spesso. Puzzi. Di gallo.-
Fortunatamente
l’uniche pareti ancora “normali” erano
quelle che circondavo il bagno.
Hermione
sbuffò –Chissà di chi è la
colpa-, si annusò i capelli, quella volta Draco
aveva ragione. Non aveva neanche nuovi indumenti per cambiarsi, quella
giornata
era iniziata male e non sarebbe di certo potuta finire peggio, no?
Ancora
non sapeva quanto quel suo pensiero fosse completamente sbagliato.
Forse
avrebbe preferito delle piume che del letame
nei capelli.
All’orario
prefissato la pentola che fungeva da passaporta prese a vibrare per
avvertire
loro che era arrivata l’ora di essere trasportati nel posto
in cui avrebbero
scontato una parte della punizione. I ragazzi presero tra le mani un
manico
della pentola contemporaneamente e al primo tocco la passaporta si
animò e con
il solito, fastidioso stappo all’ombelico scomparvero.
Subito
dopo, atterrarono scompostamente con un leggero tonfo su grandi balle
di fieno,
ordinate con ordine.
Si
alzarono in piedi, barcollando leggermente. Diedero
un’occhiata in giro
realizzando di essersi smaterializzati nel fienile di una fattoria.
Brutto
segno.
Un
bigliettino comparve davanti a loro.
-Sicuramente
non porterà buone notizie- mormorò Hermione,
ormai si aspettava di tutto.
Ecco qua la vostra
punizione. Una caccia al
“tesoro”. Se riuscirete a raggiungere
l’arrivo entro il tempo massimo di un’ora
e mezza, questo sarà l’ultimo giorno che passerete
nel Tugurio…altrimenti
trascorrete lì altre settantadue ore.
Buona fortuna.
Su, in fretta uscite
da qui,
perché vi
aspetteranno tanti problemi
per questo di.
Questi quesiti
non sono mica teoremi
ma io vi ho avvertiti,
concentratevi,
fate attenzione,
aiutatevi,
se la soluzione
volete ottenere.
Adesso…correte
al terzo three
in inglese certo si,
li
troverete…
-
Basta Granger –la interruppe Draco –Altrimenti qui
si fa notte. Andiamo al
terzo three- cantilenò.
Velocemente
uscirono fuori, dove si estendeva un grande prato verde pieno di
colorati
fiorellini che indisturbati si godevano il caldo sole.
-Malfoy,
abbiamo un problema-
-E
sarebbe?-
-Quale
cavolo è il terzo albero qui?- domandò irritata
la ragazza indicando a Draco i
numerosi alberi di vario tipo presenti nel luogo –Dobbiamo
iniziare a contare
gli alberi da sinistra o da destra? Quelli della prima fila? O della
seconda? O
magari quelli piantati in modo circolare la infondo?-
-Ok,
Granger, calma. Ho capito l’antifona. Quelli del G.F. non
saranno mica così
deficienti da farci andare da una parte all’altra. Quindi
propongo di
dividerci, chi troverà questo maledetto albero lancia un
grido, fa un fischio…o
qualcosa del genere-
-Non
credo che dividerci sia la scelta migliore…il mio intuito
dice di andare a sinistra. Ed io
non sbaglio mai-
-Saranno
gli alberi di destra senza ombra di
dubbio, allora- disse Draco.
-Malfoy,
dobbiamo SBRIGARCI. Vado dove dico io, tu fai come vuoi- concluse
Hermione,
iniziando a procedere verso sinistra.
-E
va bene, Granger…per questa volta seguiamo il tuo istinto.
Ma se sbagli per le
prossime due notti andrai a dormire con le galline-
I
ragazzi cominciarono a camminare sempre più velocemente,
avevano già perso
quindici minuti e se avessero continuato così il tempo a
loro disposizione non
sarebbe bastato neanche per completare la prima tappa.
-Bene…da
questa parte gli alberi sono più radi, sarà
più facile. Tu inizia a contare
quelli, io questi-
-Non
ce ne sarà bisogno, Granger…l’albero
è quello infondo-
Hermione
guardò Draco scettica –E perché?-
-Sei
cieca o cosa? Più chiaro di così...-
Visibile
a tutti, sul tronco vi era inciso il numero 3 e attaccata a un ramo
basso, una
busta rossa aspettava soltanto di essere letta.
-Ma
così è troppo facile, ci sarà qualche
cosa sotto, ne sono sicura…-
-Che
ti frega…l’importante è averlo trovato-
Draco fece qualche passo verso
l’albero, fiero di se.
Allungò
il braccio per prenderla –Visto? Non mi è successo
nien…-, ma all’improvviso
Draco venne sommerso d’acqua –Merda!-
esclamò.
-Dicevi
Malfoy?- domandò sarcastica Hermione scoppiando a ridere.
Il
ragazzo si scostò dalla fronte alcune ciocche di capelli
biondi bagnate
tirandole indietro, poi inarcò un sopracciglio dorato e si
rivolse ad Hermione
ringhiando –Smettila. Di. Ridere.- ringhiò
sillabando ogni parola, alzò lo
sguardo tra gli alberi –Da dove cazzo è uscita
quest’acqua?!-
La
riccia si avvicinò a lui –E lo chiedi a me?
Sarà stato qualche incantesimo del
Grande Fratello, io ti avevo avvertito- lo rimbeccò
prendendo dalla mano di
Draco la busta che ovviamente era rimasta asciutta, la aprì
e cominciò a
leggerla veloce facendo scorrere gli occhi velocemente da un rigo
all’altro
mentre il biondo cercava di scollarsi di dosso la maglietta che
fradicia aderiva
al petto mentre si lamentava fra sé.
-Sbrigati
Malfoy, dobbiamo tornare dov’eravamo prima…-
Draco
sbuffò scocciato e in un unico movimento, flettendo le
braccia si tolse la
maglia restando a petto nudo.
-Che
esibizionista, Malfoy. Così ti prenderai un raffreddore-
-Lo
prenderò ugualmente se tengo sopra una maglietta bagnata.
Cos’è Granger...ti
imbarazza vedermi così? O magari ti preoccupi per me?-
Hermione
fece schioccare impaziente la lingua –Nessuna delle due,
Malfoy…anzi mi
preoccupo solo per la mia salute mentale. Chi sopporterà il
Principino se si
ammalerà? Manca solo che devo farti da serva e portarti il
cibo a letto-
-Ti
vedrei bene con un corto grembiulino bianco, magari che ti metta in
mostra le
gambe…-
Lei
alzò gli occhi al cielo –Deficiente-
mormorò più che per abitudine che per
altro.
-Ho
interpretato il tuo linguaggio ormai. Deficiente è uguale a
sexy. Idiota
significa “vorrei sbatterti al muro…”-
-Ma
cosa devo fare per zittirti e non farti sparare queste fesserie?-
-Beh,
io un’idea ce l’avrei pure…-
-E
non voglio neanche sentirla-
-Già
però vorresti provarla…di la verità-
-Secondo
te…qui ci sono telecamere che ci riprendono?-
domandò lei pensierosa
Draco
alzò le spalle –Per…-, ma il resto
della frase si perse. Hermione con un unico
passo annullò la breve distanza che gli univa e velocemente
unì le sue labbra a
quelle del ragazzo non permettendogli di finire la frase. Le bocche si
sfiorarono delicatamente senza andare oltre, poi dopo qualche secondo
Hermione
si staccò –Dopo questo non devi più
dire cazzate per tutta la durata della prova-
Draco
sorrise –Se facciamo a modo mio mi
sto zitto per tutto il giorno-
-Per
ora questo può bastare…- affermò
Hermione, dando le spalle al ragazzo per non
essere vista mentre anche lei si apriva in un sorriso.
-Eh
no Granger…io mi sono già beccato
l’acqua congelata adesso mungere quegli
essere cornuti tocca a te!-
Erano
fermi all’entrata di una stalla ad osservare con lo stessa
espressione
disgustata tre mucche che, a quanto diceva il biglietto del G:F:,
dovevano
essere munte fino ad ottenere almeno mezzo litro di latte fresco.
-Ma
che schifo!-
-Non
si dice che schifo…non te l’ha detto la mamma? Su
mettiti a lavoro-
-Scordatelo
Malfoy-
-Manca
soltanto un’ora allo scadere del tempo…dai tirati
su le maniche della maglietta
e mungi. Il G.F. ci…anzi ti ha dato anche le istruzioni!-
Hermione
si passò una mano nei capelli tirandoli indietro
–Non è possibile! Che giornata
infernale!
-Puoi
dirlo forte- concordò lui –Dobbiamo collaborare-
ghignò –Io leggo tu lavori…-
le disse mentre gli passava uno piccolo sgabello di legno sul quale
doveva
sedersi per mungere.
Hermione
si sedette sullo sgabello basso –Oh
Merlino…cos’è che devo fare?-
domandò
schifata trovandosi alla stessa altezza delle gambe della mucca.
-La
mungitura a mano viene
realizzata massaggiando e tirando delicatamente verso il basso i
capezzoli
della femmina, raccogliendo poi il latte dentro un secchio...-
cominciò a leggere
Draco, soffocando una risata.
-Cosa
è che devo tirare? Noo, ma voi siete pazzi!-
-Devi stimolare le ghiandole mammarie-
continuò Draco imperterrito, divertendosi come non mai.
Hermione
si tolse la felpa con la cerniera per stare più comoda poi
la lanciò a Draco –Tienila…e
non sporcarla-.
Timorosa
sistemò il secchio di ferro sotto la mucca, poi prese un bel
respiro e
facendosi coraggio fece delicatamente quello che Malfoy aveva appena
letto. Uno
spruzzo di latte centrò perfettamente il secchio mentre i
due ragazzi
meravigliati si guardarono.
-Avanti
Granger, qui dentro l’aria non è certo
profumatissima…-
La
riccia continuò mentre la risata di scherno di Draco faceva
da sottofondo, ogni
tanto smetteva di ridere per leggere qualche rigo dalla pergamena che
aveva in
mano – Ma lo sai… che questo
stimolo arriva
fino al cervello per poi arrivare all’Ipofisi…?-
-Grazie
per questa informazione…-ringhiò tra i denti
Hermione –Ma ne faccio volentieri
in mano. Invece di parlare…Vedi se ne ho munto
abbastanza…-
Il
ragazzo si avvicinò al secchio sporgendosi appena per
controllare se il latte
avesse superato o no il segnetto rosso fatto dal G.F.
-Si,
puoi anche smetterla. E mezzo litro preciso…-
La
ragazza si alzò, prese tra le mani il secchio posandolo
sullo sgabello dove
fino a poco prima era seduta, si strofinò forte le mani sui
jeans, indumento
che una volta tornata in Casa avrebbe buttato senza esitare
–Andiamo…passiamo
alla prossima “tappa”.
Con
un leggero “Pop” alle loro spalle comparve una
pergamena che Draco afferrò
velocemente –Dobbiamo affrontare soltanto un’ultima
prova…poi potremo tornare a
casa- le comunicò sollevato.
-Oh
Merlino Granger…Questa voglio proprio vedere come la
risolvi, adesso!- esclamò
Draco ridendo, mentre volando sulla sua scopa si avvicinò ad
Hermione.
Lei
l’aveva detto che non era capace a VOLARE, ed ora ecco il
risultato…immersa
fino alla vita nel letame! Come cavolo aveva fatto a perdere
l’equilibrio e
cadere in quella pozzanghera? Lei ce l’aveva messa
tutta…ma niente.
Il
biondo si abbassò con la scopa sempre di più,
sfiorava appena il suolo con la
punta dei piedi –Non credevo fossi così
imbranata…adesso come fai?-
Come
fai, come fai, come fai! Che domanda!
-Non
lo so…ma se non smetti di ridere una cosa è
sicura!- esclamò lei alzandosi in
piedi e traballando appena.
Draco
non smetteva di ridere –Troppo forte! TU…proprio
tu nel letame! Quando mi
ricapita di rivederti in queste condizioni?- domandò
continuando a svolazzarle
intorno, le tese una mano –Cerca di non sporcarmi la mano-
Hermione
non ci vide più, gli afferrò il braccio
cogliendolo di sorpresa e richiamando a
se tutta la forza che possedeva lo trascinò con se nella
pozzanghera.
-Cazzo!
Granger sei un’idiota!-
Non
credo ci siano
parole per giustificare il mio ritardo ^^’…non so
neanche io da cosa è dovuto!
Scuola e impegni vari, forse.
Spero
vivamente che mi
seguirete ancora! Perché io questa fiction non la lascio
incompleta ^^.
Allora…mi
sono fermata
qua perché sennò il capitolo diventava troppo
lungo e non avrei mai aggiornato!
Ringrazio
vivamente chi mi ha lasciato una
recensione! Vi adoro, lo sapete *.*?
Yavanna92,
Catherine_Marteuil, Davia,
Hope_dreams_love, Canfora, Shay89, Emmawh, Deaselene (hai
ragione…devo proprio
cambiarla quella foto!), Selena Moon (Noo, non Blaise ma mi ero
immaginata
Harry xD), Sweet Me, Nefertari83, Kiamilachan, Exentia_dream, Marta94,
Debora93, For ever cullen, Fanfrafiction.
Siete
grandi *.*. Spero
che commenterete anche questo capitolo!
Che
ne pensate? Mi fa
schifo? Carino? Divertente? Fate voi!
Spero
che commenterete
anche questo capitolo!
Greta.
P:S.
grazie per i 105
preferiti e 87
seguite! I nuovi lettori
sono sempre graditissimi xD!