Quando l'ispirazione viene accoglila.
Ho sentito il bisogno di scrivere uan storia basta sul mio personaggio Preferito.
Luna Lovegood.
E sul suo caro - ed alquanto sconosciuto - martio Rolf Scamandro.
Kiss.
Ella_Sella_Lella
Un Anno Dopo La Guerra.
La figura ormai era ben distinta, era quella di un
ragazzo alto, un accenno di muscoli, capelli biondo grano, gli occhi non erano
ancora definiti, le ragazze guardarono l’abbigliamento, era semplice, una
camicia bianca e dei pantaloni lunghi fino alle ginocchi e delle buffe
bretelle. “Non sembra niente male!” mormorò Hermione, strizzando gli occhi per
mettere meglio a fuoco, “Chi?” chiese gentilmente Harry comparendo alle loro
spalle, mentre teneva la mano all’infante di un anno appena, Teddy Lupin, il
suo figlioccio, “L’amico di mio fratello!” rispose Ginny, stampando un veloce
bacio sulle labbra del fidanzato, istintivamente Hermione sorrise. Si sentirono
dei passi dalle scale ed anche una chioma rossa scese dal piano di sopra,
“Riunione senza di me? Dovrei sentirmi offeso!” disse scherzoso George,
portandosi una mano al petto, ma nella sua voce c’era stato un tremolio, a quel
singolare, a quel Me, dopo tanti anni abituato a dire Noi, aver perso il
gemello gli era costato molto, inclinò
leggermente la testa dal lato dell’orecchio mancante, “Che succede?” domandò
Lee, da metà scala, era bello che passasse così tanto tempo con lui, “Scendiamo
e lo scopriamo!” tuonò dolce una voce dalla cima delle scale, Angelina, che
evidentemente con Lee che bloccava il passaggio non poteva scendere, dopo la
morte di Fred, lei passava molto tempo con George e da i Weasley. “Arriva
l’amico di Charlie!” esclamò Ginny, lasciando un po’ di spazio alla finestra
per i tre, “Tipo tutto d’un pezzo?” chiese con gli occhi luccicanti Lee,
Angelina roteò gli occhi prevedendo già una probabile situazione, George
passandosi una mano sui vermigli capelli rispose: “Non dopo che sarà uscito da
questa casa!” ridacchiarono entrambi, ricevendo un buffetto dalla nera,
evidentemente seccata.
“Possiamo informarci, su le azioni che state svolgendo?”
domandò Percy, mano nella mano con Audry, una minuta ragazza mora, dopo aver
voltato l’angolo ed aver trovato sei persone ed un bambino di un anno, appiattite
su una finestra, “È giunto l’amico di Charlie!” esclamò Harry, dondolando
lievemente Teddy, Percival Weasley ispirò profondamente, era stato contrario
alla presenza di quel ragazzo da appena Charlie ne aveva annunciato l’arrivo,
essendo l’unico oltre a Bill ad averlo conosciuto, questo poteva suggerire che
era molto esuberante, ma nessun Weasley ci badò, “Sono Curiosa!” esclamò Audry,
trascinando il ragazzo verso la finestra, George e Ginny sorrisero,
ringraziando quella santa che sopportava ed addolciva Perce come meglio poteva.
Entrambi si spicciarono alla finestra per osservare Audry curiosa, Percy
seccato, era lì solo per far contenta la sua ragazza, Audry schiuse le labbra,
segnale che aveva la sua sentenza, “Da qui si prospetta un tipo interessante,
no Perce-Mio-Adorato?” mormorò Audry dolce, con quella sua tenera voce
in falzetto, che scioglieva il più frigido dei Weasley, che inebetito rispose:
“Si mia-Audry-Adorata!” secondo Ginny bastava quella ragazza perché
Percy si rincretinisse e andasse contro ogni suo fermo principio; Fred
ridacchiò.
“Rogozzi che fote?” chiese,
irritando Ginny ed Hermione al massimo con quei suoi accenti sbagliati, ma
ormai dovevano farci l’abitudine, Fleur Delacoure ormai Weasley, era divenuta
di famiglia, specialmente dopo il matrimonio,
gli otto si voltarono, incontrando la ragazza per un quarto Veela e il
suo maritino dai capelli cremisi, Fleur e Bill, che erano venuti da Villa
Conchiglia, solamente per dare il benvenuto all’amico di Charlie, che Bill
inspiegabilmente adorava, ma sul carattere ed il nome di costui non aveva
voluto dire niente, come Charlie e Percy; “Arriva l’amico di Charlie!” rispose
Hermione, guardando la sagoma ormai chiara in ogni dettaglio che si avvicinava
al giardino, Bill sorrise e con la sua consorte si avvicinò senza avere il
bisogno di attaccarsi alla finestra per guardarlo, come invece aveva fatto
Fleur, “Pore un bel garçon!” disse, anzi sarebbe più corretto
dire che notò Fleur, passandosi una mano sui capelli frumento, per poi
rivolgere un sorriso al suo adorato maritino, dal volto sfregiato e i capelli
cremisi, “Senza alcun dubbio … Ma è il carattere che ti conquista!” rispose
scherzoso Bill, abbracciando per il ventre piatto la sua ragazza, anche Fleur
portò una mano sul ventre massaggiandolo appena, nessuna delle persone lì
presenti notò quel piccolo gesto, così presi dall’arrivo del misterioso tipo.
Sentirono una porta in quel piano aprirsi, quella del
bagno. Hermione automaticamente portò le mani sugli ispidi capelli, cercando di
dargli una rassetta, cercando di apparire più carina, Ginny alzò un
sopraciglio, “Fatemi capire sono rimasto escluso solo io da questa cosa?”
esclamò inviperita una voce alle loro spalle, riconobbero tutti quanti Ron e
con quella frase, intendeva che qualunque cosa stavano facendo, l’idea di non
averlo coinvolto lo snervava, come quella che Percy invece ne fosse partecipe,
“No Ron manca anche Char …” stava rispondendo Hermione con un tono ironico,
solo che rimase bloccata quando si voltò per guardarlo, divenne scarlatta in
volto, già l’incontro nel bagno l’aveva imbarazzata e questo non aiutava, di
fatti Ron si era presentato lì, bagnato, completamente nudo se non avvolto da
un asciugamano bianco in vita, i vermigli capelli rossi zuppi ricadevano sul
volto, Hermione non l’avrebbe mai ammesso ma era una visione paradisiaca,
quando vedeva Ron a petto nudo lo paragonava sempre ad un Dio Greco nella sua
mente ma che mai lo dicesse, Percy portò le mani sugli occhi della sua ragazza
nel tentare di preservare la natura pudica, Angelina ridacchiò, ormai si era
abituata a queste cose, stando sempre con George, Bill inclinò il capo nel
cercare di impedire la vista a Fleur, che comunque neanche si era accorta di
come si era presentato il ragazzo tante che non lo considerava, George si
preoccupò per Angelina ma vedendola ridere, Lee non sapeva che fare, cercò
Harry che guardava Hermione interdetta e rossa, mentre teneva serrata la mano
di Teddy che fissava al quanto confuso Ron, alla fine Ginny sbottò, “Insomma
Ronald Bilius Weasley! Un po’ di decenza!” tutti strabuzzarono gli occhi, non
smettendo di fissarla, se non l’avessero vista, avrebbero giurato che quella
che aveva fatto la predica non fosse stata la piccola Ginevra Weasley, ma
l’apprensiva Molly Weasley o male che va sarebbe passata per un Hermione
Granger troppo in ghingheri , invece no! Era stata Ginny. “Se non mi dite che
fate mi tolgo anche l’asciugamano!” esclamò per tutta risposta Ron,
intenzionato a sapere cosa stavano facendo tutti appiccicati alla finestra del
corridoio, era insopportabile quando faceva il capriccioso; Hermione riacquistò
il suo naturale pallore, o almeno ci provò le gote erano sempre bordeaux ma il
resto del volto era ritornato del suo normale candore, cercando di sopraffare
l’imbarazzo esclamò, con il suo solito tono d’isteria, che spiegabilmente
prendeva quando parlava con il rosso, “Insomma Ron. Quanti anni hai? Stiamo
solo osservando l’amico di tuo fratello! Adesso fila a vestirti e datti un
contegno!” puntò il dito verso le scale, poi mormorò qualcosa come: “Mannaggia
… Porco … Merlino … A Salazar … Cielo …” ed altre parole che sarebbero dovute
essere offese, Ron ridacchiò, si voltò per andarsene ma mormorò qualcosa, che
doveva essere fra se e se, ma che invece fu volontariamente pronunciato alto,
“Prima in bagno non ti dava fastidio che non avessi niente a dosso!” Hermione paonazza ed incapace di rispondere
abbassò il capo, tutti alzarono gli occhi al soffitto fischiettando facendo
finta di non aver sentito, “Pecchè?” chiese dolce Teddy che da qualche
mese cominciava a mettere in piedi pensieri, “Niente piccolo!” rispose Harry,
esasperato dai suoi amici. “Peccato … Non si vede più! Sarà davanti l’uscio di
casa!” esclamò Ginny aprendo la finestra(Che si era rimasta chiusa, si erano spiaccicati contro
il vetro) e sporgendosi, evitando di cadere ma ormai il ragazzo
non si poteva vedere più, mannaggia a quel burlone, egocentrico e capriccioso
di suo fratello.
Poi ecco il rumore. Un chiaro e gioioso … DinDon.