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Autore: kokylinda2    31/01/2010    33 recensioni
E se nella stazione di King’s Cross Harry avesse fatto un’altra scelta? Se le opzioni fossero state: ritornare, andare avanti, o ricominciare? E se lui avesse scelto quest’ultima? Harry torna indetro nel tempo nel suo corpo da ragazzino undicenne, e adesso deve rifare tutto daccapo. Riuscirà a salvare le persone che ama e rimediare ai suoi errori?
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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10 - Notte Da Brividi A Hogwarts

Hello!! Finalmente sono riuscita a postare! I miei esami sono finiti, e adesso dovrei avere più tempo per scrivere. In certo senso, sono frustrata da come ogni volta io voglia scrivere di qualcosa e alla fine mi ritrovo a scrivere di qualcos’altro. Il tempo sta passando troppo lentamente nella fic, ma ogni volta che penso di accelerarlo mi vengono in mente altre cose da aggiungere e in poco tempo mi ritrovo con un intero capitolo, anche se si concentra in solo una serata. Spero comunque che vi piaccia J Vi ringrazio per le recensioni e per aver messo la storia tra le preferite o seguite, e anche se leggete e basta perché vi piace ^^. Il risultato del sondaggio è a fine capitolo.

Kiry95: ti ringrazio di cuore per i complimenti *me taaaanto contenta*! Questo capitolo è più lungo dell’ultimo, ma spero comunque che ti piaccia. XD so che i gemelli sono delle pesti, infatti in questa storia non sarà la prima volta che coprono Harry. Inoltre, sembra che Potter abbia un talento naturale per cacciarsi nei guai ^^. Un baio, koky.

Pecky: ciauu! Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo. Ti ringrazio per aver votato e troverai il risultato del sondaggio alla fine del capitolo. Spero che ti piaccia come quello precedente. Se ti va, fammi sapere che ne pensi; fa sempre piacere. XOXO

MocciosaMalfoy: (posso chiamarti con questo nickname?) beh comunque sono contenta che ti sia divertita leggendo il capitolo sulla caccia al tesoro. La riconciliazione con Sirius non è in questo capitolo (mi odio anch’io perché ci sto mettendo troppo -.-^) e non so ancora quando ce la metterò, ad essere sincera. Mi auguro che anche questo capitoletto ti piaccia ;P

Amanda Malfoy: non ti preoccupare, Malfoy non sarà sempre versione snob. Entro quella settimana di scuola sospetto che torneranno di nuoco amici (non potevo proprio farli essere amici così presto! ^^) e poi Draco mi piace troppo come personaggio per tenerlo sempre come nemico. Spero che questo capitolo ti piaccia. J

Nan96: holaaa! Mi ha fatto piacere sapere che ti è piaciuto il pezzetto sulla caccia al tesoro. So che Draco in questo momento è un po’ (ma un po’ tanto) odioso in questi ultimi capitoli, ma presto cambierà idea … comunque anche a me i gemelli piacciono troppo (salverò ASSOLUTAMENTE Fred! ) grazie per i complimenti, perché mi aiuta tantissimo a scrivere sapere che la storia vi piace. Spero che il capitolo sia di tuo gradimento :D

_Giuli85_: ti volevo ringraziare per aver recensito, per i complimenti, e per aver detto la tua opinione riguardo le coppie. Ho cercato di aggiornare il prima possibile, eppure ci ho messo quasi tre settimane (lo so, sono imperdonabile!) ma l’importante è che ce l’ho fatta! Spero che ti piaccia il capitolo e che tu mi faccia sapere che ne pensi. Un bacio ;P

SATANABAAN: mi dispiace tantissimo per non essere riuscita a postare prima, ma con gli esami e lo studio non ho avuto tempo per scrivere. In pratica scrivevo una pagina ogni due giorni e oggi ne ho scritte circa dieci (mi sono venute di getto XD) ma meglio tardi che mai, no? (spero che la risposta alla domanda non sia ‘no’) grazie per i complimenti *me arrossita*. Per i pairing, come ho citato sopra, basta andare alla fine del capitolo per vedere quale userò.

Miley2805: ma come sei gentile! *_* grazie per i complimenti. Il capitolo è lunghetto (sulle trenta pagine). Ho postato con un po’ di ritardo, purtroppo, ma spero che questo capitolo ti piaccia comunque e che tu mi faccia sapere che ne pensi. J

Finleyna 4 Ever: helloooo! Prima di tutto ti ringrazio per aver lasciato un commento. Sono contenta che ti sia piaciuto, comunque presto Harry avrà una terza identità (Harry, James e ****) non posso ancora rivelare niente però, e anche a quel punto alzerà l’ennesimo polverone. Ecco il nuovo chap, spero che ti piaccia. ;P

Rowan Mayfeir: ciao! Sai, credo che a Harry, in questa storia, segretamente piaccia fare casino e portare confusione. (Prima con la lotta col cibo, poi con la squadra di ricerca e più avanti, chissà … XD) Ron e Hermione, e anche i gemellini ovviamente, faranno da palo non poche volte in futuro, infondo sono le persone della quale Harry si fida di più. L’incontro tra Remus e Sirius non sarà in questo capitolo, magari più avanti. Prima Sirius riceverà una visitina da un certo James Evans di nostra conoscenza … Comunque non mi sei sembrata per niente invadente, al contrario, mi fa piacere sapere l’opinione di chi legge la storia ^^. Spero che il capitolo ti piaccia, a presto J

ali_smile: grazie per aver recensito e dato la tua opinione nel sondaggio! Non ti preoccupare, Draco tornerà buono molto presto, neanche a me piace cattivo, anche se non posso fare altrimenti. Spero che ti piaccia anche questo capitolo e che tu mi faccia sapere che ne pensi. ;D

millyray: salveee! In questo capitolo ci sono le reazioni di tutto e anche un piccolo scontro, giusto per aggiungere un personaggio di mia invenzione che mi tornerà utile più avanti. Sì, è vero che a me piace Draco Malfoy, ma non mi offendo se a te invece no (ognuno ha le sue opinioni, giusto?) e poi anche a me stava antipatico, ma poi a furia di leggere fics in cui era buono, ho cominciato a vedere il buono anche nella versione cattiva XD. Grazie per la recensione e mi auguro che questo capitolo non sia troppo male. ;P

erika91: un mega grazie per i complimenti! Ne sono stracontenta, davvero! Il fatto della cicatrice hai ragione, Harry usa la scusa quando deve spiegare ai suoi amici qualcosa che non può spiegare, ma Piton non ci crede per niente (infatti è più che sospettoso …) e Silente non ha avuto esattamente molto tempo di pensare a Harry per via di James Evans (cosa che a Harry fa comodo, perché il preside è così occupato ad infilarsi in un vicolo cieco che non si accorge di quello che a proprio sotto il naso XD) il risultato del sondaggio è a fine capitolo, come ho scritto sopra. Ma dove hai letto della Rowling? Ogni tanto qui su efp la gente parla di alcune sue interviste, e mi piacerebbe leggerle, magari trovo alcune curiosità che mi sono sfuggite nei libri. Beh, comunque spero che ti piaccia. A presto J

GinnyPotter93: wow! Davvero ti è piaciuto così tanto il capitolo? Beh, ne sono contenta *_* Jeremiah Lestrange a me piace troppo, anche se per il momento odia Harry. Più avanti però voglio riuscire ad instaurare un rapporto di rispetto/collaborazione/lealtà tra i due. Lestrange non compare in questo capitolo, perché non ho proprio avuto l’opportunità di infilarcelo, forse magari nel prossimo … Piton più che altro sta osservando Harry perché sa che nasconde qualcosa e non riesce bene a capire cosa. Si sente in dovere nei confronti di Lily di ‘proteggere’ suo figlio e per farlo deve sapere che sta facendo, perché ritiene che Harry si stia mettendo nei guai e vuole vedere se è il caso di intervenire. Vuole metterlo in punizione primo per sfizio (infondo è sempre figlio di James Potter!) e secondo per tenerlo d’occhio tutto un intero pomeriggio. Quello che ha preparato compare nel prossimo capitolo (e saranno dolori per Harry! XD) Paddy esce in questo qui da Azkaban, e nei prossimi sarà scagionato da tutte le accuse (lo adoro Felpato!)  La felicità vera e propria arriverà solo quando Voldie se ne andrà a farsi friggere purtroppo, ma vivranno tutti insieme molto presto! La Rowling, secondo me, è stata crudele. Ogni volta che leggo una fic sui Malandrini, penso a come da giovani la loro vita fosse stata semplice e felice, e come in pochi anni tutti sia caduto in rovine e la loro amicizia distrutta. E poi sono morti tutti. No, no, no. In questa fic non farò fare agli ultimi due veri Malandrini una così tragica fine! Per quanto riguarda se mai si scoprirà che Harry è James Evans … forse (vorrei poterti dire di più, ma ho le mani legate XD) di sicuro le persone alla quale tiene di più lo sapranno. Draco diventerà amico di Harry tra poco, a cominciare dalle riflessione del biondo in questo capitolo. Harry sta diventando amico dei Serpeverde, sì, ma per il momento riesce a legare solo con i primini, perché ormai i ragazzi più grandi sono diventati più freddi e distaccati nei confronti delle altre Case. Ci saranno sempre alcuni che odieranno Harry, ma quando le cose con Lestrange andranno meglio, Harry riuscirà ad instaurare un rapporto anche con i ragazzi del quinto-sesto anno. Susan per il momento sarà una ragazzina dolce e timida, ma più avanti farà vedere di che pasta è fatta seriamente! Tonks ricomparirà, così come Cedric Diggory. A differenza della storia della Rowling, voglio cercare di rendere Harry più aperto e farlo legare anche con gli anni più grandi. Questa risposta alla tua recensione si sta allungando troppo! Allora, senza ulteriori indugi, spero che ti piaccia il capitolo J

SakiJune: ciao! Grazie per la recensione. Sì, è una What if? Ma ho deciso di aggiungerci Lestrange perché la Rowling non parlava molto dei Serpeverde più grandi, allora ho deciso di aggiungerne uno inventato XD spero che non ti dispiaccia troppo. Sapevo che Tonks non c’era quando Harry è arrivato, ma mi sono sentita di aggiungerla perché volevo che la conoscesse prima che lei diventasse un Auror, così avranno un anno per legare. So che scrivo sempre ‘ei’, ma il fatto è che quando scrivo ‘hey’ o ‘ehi’ il mio computer lo corregge in automatico, e non so come toglierlo, anche perché ‘ehi’ dovrebbe andare bene. Comunque grazie per avermi indicato gli errori e per i complimenti! *_* spero che anche questo capitolo ti piaccia ;P

Briciolina: hello! Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto. Grazie per la tua opinione nel sondaggio e per i complimenti *me lusingata* Certe volte pure la McGranitt può cedere allo stress (povera donna! Con i gemelli sempre a combinare guai! XD). Spero che il capitolo sia di tuo gradimento.

Scorpiusthebest: ti è piaciuto il capitolo precedente? Beh, grazie, non mi aspettavo che piacesse a tanta gente. Trovavo che mancasse qualcosa … comunque, finalmente Sirius è libero: avrei voluto mettere qualcosa di più su di lui in questo capitolo, ma non era il momento giusto per farlo. Presto però entrerà nella storia. Spero che il capitolo non ti deluda e se vuoi, fammi sapere che ne pensi ^^

Manda: holaa! Sono felice che ti sia piaciuta la parte della caccia al tesoro, sinceramente non so proprio come mi sia venuta -.-^. Penso che alla fine (molto fine) mi atterrò ai pairing della Rowling. Manca ancora molto, però, perché le relazioni cominceranno a iniziare da dopo il terzo anno (prima sarebbe troppo presto). La fic temo che durerà molto, perché sì, racconterò la storia anno per anno. Adesso so che può sembrare lenta, ma è perché Harry ha molto da fare (liberare Sirius, insegnare ai suoi amici l’Occlumanzia, farli diventare più bravi negli incantesimi di difesa, accumulare influenza nel mondo magico – a partire dalla Gazzetta del Profeta – e farsi alleati). Dubito che per lui ci saranno giorni rilassanti! Beh, comunque spero che mi seguirai. A presto J

Mary Evans: grazie per la tua opinione riguardo ai pairing. Naturalmente, non ci sarà niente riguardo a una relazione per i prossimi anni (sono solo undicenni infondo XD) In questo capitolo ci sono le reazioni di tutti, e nel prossimo ci sarà quella di Sirius stesso. (in questo capitolo accenno appena a quello che gli succede) spero che ti piaccia, un bacio :P

En86: hello! Grazie per avermi fatto notare il particolare sul primo ministro (anche se avevo già controllato che Caramell era salito al potere nel 1990) ma penso di essermene scordata XD beh, però Caramell avrebbe comunque dovuto controllare no? Infondo nei libri quando Sirius scappa continua ad accusarlo anche se era innocente e, nel quinto, da la colpa delle sparizioni causate da Voldemort a Felpato (quanto mi faceva rabbia!!!!). Anche io penso che ci sto mettendo troppo con il tempo della fic (10 capitoli e ancora stanno alla prima settimana di scuola!) ma continuano a venirmi in mente altri dettagli da aggiungere e da un dettaglio nasce un capitolo intero! Per l’animagus accetto il tuo consiglio: a me non mi piacciono le fic in cui Harry è una fenice o un grifone, perché a parte il fatto che tecnicamente non sarebbe possibile, io proprio non ce lo vedo Harry come un animale saggio come la fenice o perfettamente grifone (visto che Harry è anche Serpeverde, lo dice il Cappello Parlante). Io voglio seguire il canon (infatti Harry si metterà con Ginny) e devo dire che non sono nemmeno una fan tanto accanita delle Dramione (non ho mai letto nemmeno un fic su quella coppia, non mi attrae) ma pensavo di far decidere ai lettori per vedere a chi piaceva. Poi, beh, la maggioranza vince. Spero che il capitolo ti piaccia e puoi controllare alla fine per vedere il risultato del sondaggio. ;P

Ili91: wow, grazie per  complimenti! *me estasiata* mi fa piacere che tutti i capitoli ti siano piaciuti. In questo capitolo compare il primo grosso cambiamento causato dal viaggio di Harry, perché succede una cosa che non è successa nei libri. Mi auguro che ti piaccia :D

Kia 07: sono contenta che ti sia piaciuto (mi rende sempre contenta quando un capitolo piace a qualcuno!) So che è ancora troppo presto e sono troppo piccoli, ma devo cominciare a sapere che pairing farò più avanti (voglio instaurare per lo meno un rapporto prima di passare a una relazione) Comunque penso che comincerò durante il terzo anno. Spero che ti piaccia il chap, un bacio, koky.

Sammy Malfoy: mi sento onorata davvero! Sono felice che ti sia piaciuta questa storia nonostante non sia una yaoi. Draco diventerà indipendente dal padre tra un po’, forse per la fine dell’anno, quando Harry e i suoi amici faranno … beh, qualcosa di estremamente rischioso e serio, che li farà crescere tutti. Mi dispiace tantissimo dovertelo dire, ma non posso far altro che rendere la storia una Harry/Ginny, perché devo seguire il canon almeno con loro due. Comunque si metteranno insieme tra una cinquantina di capitoli perché per il momento sono tutti troppo piccoli. Spero comunque che la storia ti piaccia. J

Piccola Vero: prima di tutto, devo sinceramente ringraziarti per i complimenti *_* è bellissimo sentirsi dire che la propria fic riesce a coinvolgerti. Come sempre non sono sicura di meritare tanti complimenti, ma ringrazio comunque! Alla fine penso che Ron e Hermione si metteranno insieme, anche se non sono ancora certa di come o quando (se hai consigli sono tutt’orecchi). Spero di non deluderti con questo capitolo! J

Bianchimarsi: CIAO! Mi dispiace, ma dovrò fare di questa storia una Harry/Ginny. So che per il momento Ginny non centra molto, ma è perché non è ancora arrivata a Hogwarts. L’anno prossimo (nella storia intendo) la più piccola di casa Weasley sarà molto più presente. Spero che il chap ti piaccia e mi farebbe piacere sentire la tua opinione al riguardo. :P

Elita: e già, finalmente ho liberato Siriusino … in questo capitolo ci sarà una minuscola parte riguardante lui, ma nel prossimo ci sarà la sua reazione alla propria liberazione. Grazie per i consigli sulle coppie, mi hai fatto venire un’idea … non so se evolverla. Non ti preoccupare, Harry e Ginny alla fine staranno insieme. Spero che continuerai a seguirmi. ;D

Shiho93: hello carissima! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo sulla caccia al Potter e la liberazione di Sirius. Avrei volentieri liberato Sirius moooolto prima, ma Harry è tornato indietro solo due anni prima, ma il lato positivo è che Felpato sarà fuori Azkaban da uomo libero stavolta. Beh, goditi il capitolo e spero che mi farai sapere che ne pensi. Baci, koky

Jeginnybells: scusa scusa scusa! In questo capitolo non c’è Sirius, nel prossimo però ci saranno i suoi pensieri sulla liberazione. Grazie per aver dato la tua opinione nel sondaggio, potrai vedere i risultati infondo. Spero di non deluderti con quest’ultimo chap, :P fammi sapere se ti piace o no!

Marcolp: ciauu! So che per il momento è troppo presto per sviluppare relazioni (infondo hanno soli undici anni) ma quando ho fatto la domanda per il sondaggio mi riferivo al futuro, perché mi piacerebbe sapere già da ora chi dovrei mettere insieme. Ma vabbè! Spero che il capitolo ti piaccia comunque. Presto risfocerà un’amicizia tra Harry e Draco. ;P

Jayne: ciao! Beh, non ti preoccupare se non hai mai recensito, non è assolutamente obbligatorio, a me basta sapere che segui la storia perché ti piace. Harry per il momento ha soli undici anni, e beh, il suo corpo (perdona la franchezza XD) non produce ancora testosterone. A dir il vero, non si è ancora accorto che deve riaffrontare la pubertà (e quando se ne accorgerà … muahaha! *risata sadica*) la sua mente però, certamente più sviluppata, ha davvero bisogno di far vedere di che pasta è fatta. Ogni tanto gli da fastidio non poter mostrare le sue vere capacità, per questo ho creato James Evans: ogni volta che deve fare qualcosa che risulterebbe ‘troppo’ per Harry Potter, può diventare qualcuno senza passato, il cui segreto è impossibile svelare. Quindi sì, diventerà spesso James Evans. Lestrange è uno dei miei personaggi preferiti e più avanti inizierà a delinearsi. Mi spiace dirti che purtroppo questa storia non sarà un slash. Comunque, visto che Harry non si metterà subito con Ginny, trovo che magari pure Draco potrebbe divertirsi prima di mettersi con la sua anima gemella … o almeno credo, non so … beh, comunque spero ti piaccia il capitolo, un bacio, koky.

Ron1111: merci per i complimenti, che fanno sempre piacere! So che sembra molto che Harry nascondi qualcosa, infatti Piton gli sta addosso! Silente è troppo preso da James Evans per prestare attenzione a Harry, ma se Severus si lasciasse sfuggire qualcosa … in questo capitolo quasi lo fa. Tra i suoi amici primini, solo Hermione ha forte sospetti, e infatti Harry ha detto che avrebbe spiegato tutto quando avrebbero imparato l’Occlumanzia, e quindi per il momento lascia correre. La storia della cicatrice serve solo per prendere tempo, ma Harry sta già pianificando altre scuse. L’accio che ha usato su Oscar lo hanno visto solo Neville e Ron, e nessuno dei due sa che è un incantesimo di quarto anno, perché Harry tende a sminuire le sue conoscenze magiche dicendo che gli incantesimi che fa sono semplici incatensimini facili, che potrebbero essere eseguiti da qualunque primino. Appena avranno imparato l’Occlumanzia però spiegherà tutto! Spero che continuerai a seguirmi comunque J

Brando: l’incontro con Sirius avverrà … penso tra uno o due capitoli, non ne sono ancora sicura. Harry alla fine (ma proprio fine fine) si metterà con Ginny, ma prima farà un po’ di esperienza. Il fatto che ha già vissuto i suoi anni ha Hogwarts gli da più sicurezza, eliminando il troppo imbarazzo presente dei libri e dandogli più sicurezza. Inoltre, gli innumerevoli anni con Hermione gli hanno fatto capire, anche se di poco, la mente delle donne, ma rimane comunque un maschio, quindi non si accorge delle stranezze di Daphne. In questo capitolo c’è una piccola parte su Draco e i suoi pensiere. Spero che ti piaccia :D

PoliniSquab: grazie dei complimenti! *me taaanto feliceeee* sono contentissima del fatto che ti piaccia la storia. Ho cercato di aggiornare il prima possibile (per quanto i miei esami me l’abbiano permesso XD) e spero vivamente che ti piaccia il chap e che non ti deluda. Se ti va, fammi sapere che ne pensi. Un bacio, koky.

Sssweety: grazie per i complimenti! Oddio, sono lusingata. Non era intenzioni di Harry farsi sentire a Hogwarts, per niente. Anzi, voleva restare nell’ombra, ma ahimè, non è proprio destino. Cercherò di non esagerare, ma Harry sa così tanto sul futuro, che ogni tanto qualcosa gli scappa. Nessuno potrebbe mai indovinare che sia dal futuro (chi mai ci crederebbe?) ma con Piton, la sua copertura è saltata nel momento in cui il maestro di pozioni gli ha letto nella mente. Non avevo per niente pensato a come Harry avrebbe reagito a vedere Hermione con un altro O.O e quindi sono sicura che alla fine si metterà con Ron. Il terzo libro è completamente andato, e anche il quarto è stato modificato. In questo capitolo c’è il primo cambiamento evidente. Il primo è modificato e sarà in assoluto il più vicino alla realtà. Il secondo … non ho idea, sono tutti quanti andati! Ci saranno alcune somiglianze, ma per il resto cambierà tutto! Spero che la storia continui a piacerti comunque. J

Kiketta: ti ringrazio sinceramente per i complimenti. Alla fin fine Harry si metterà con Ginny, sì, ma prima gli farò avere un po’ di esperienza (un po’ mi dava fastidio quanto NON fosse come suo padre in quel senso) ma con Susan, Harry non si metterà mai. Avranno più il rapporto che c’è tra fratello e sorella. Mi auguro che chap ti piaccia e che tu mi faccia sapere che ne pensi ;P

Selene_90: grazie per avermi dato una tua opinione e per aver lasciato un commentino ^^. Mi disp, ma alla fine questa storia sarà una Harry/Ginny (so che è scontata, ma devo seguire il canon XD) spero che continuerai a seguire la storia comunque, anche se odi la coppia (infondo questa non è assolutamente una storia d’amore). Un bacio, a presto!

Schuyler: questo capitolo è molto più lungo del precedente (quando sono lunghi ho sempre paura che risultino noiosi …) ti ringrazio di cuore per i complimenti, che mi hanno lasciata estasiata (non importa quante volte mi sentirò dire che la fic piace a qualcuno, per me sarà sempre come la prima volta! XD) mi auguro che il chap ti piaccia nonostante la lunghezza (forse esagerata). Al prossimo capitolo, koky :D

Edocast92: holaaa! Sono felice di averti intrigato con questa storia! *me rossa come zucchina, cioè, come pomodorino* Mi spiace, ma alla fine dovrò attenermi al canon e rendere questa fic una Harry/Ginny, però spero che continuerai a seguirmi comunque J spero che il chap sia di tuo gradimento e che tu mi faccia sapere che ne pensi. Un bacio, koky

Giovy39: ciao! Anche io adoro Jeremiah Lestrange, è uno dei miei personaggi preferiti (più avanti verrà delineato di più) Harry e Skeeter insieme saranno micidiali, perché in questo modo Harry avrà in pugno tutti i lettori della Gazzetta. Ho notato l’errore e non riesco a credere di averlo fatto! Dev’essermi scappato, ma quando ho letto la tua recensione sono corsa a modificare quel pezzetto (ti sono grata per avermelo fatto notare!!!) Grazie per aver detto la tua opinione riguardo il sondaggio (il cui risultato è a fine chap) e spero che continuerai a seguirmi e a farmi sapere che ne pensi. Se trovi altri errori, non esitare a farmeli notare, ti prego. J

Hermione_95: sono contentissima che ti piaccia la storia. Non preoccuparti se non avevi molte idee, per me la tua opinione è già abbastanza. Se poi hai consigli, sei libera di dirmeli, e cercherò di prenderli in considerazione. Il ‘ricatto’ di Harry sulla Skeeter la lasciata alquanto scossa, ma alla fine il patto/alleanza che ha stretto con lui risulterà fruttuoso per entrambi. Le è stato esplicitamente VIETATO di rivelare l’aspetto di James Evans, per farlo rimanere ancora più misterioso … spero che il chap ti piaccia come il precedente. :P

BlackFra92: grazie mille per i complimenti *me taaanto contenta* Grazie anche per aver dato la tua opinione riguardo il sondaggio. Con ogni probabilità, questa storia sarà una Draco/Astoria. Spero che il capitolo non ti deluda (è piuttosto lungetto) e mi auguro che tu mi faccia sapere la tua opinione al riguardo. Un bacio, koky

Kiry95: hello carissima! Vedo con piacere che sei tornata a commentare! Un po’ hai ragione, oggi le recensioni sono salite a 50. Ci ho messo ORE per rispondere a tutte quante una ad una … sono sfinita. Aveva in mente di postare ore fa e invece … beh, comunque non posso lamentarmi perché la storia piace XD, anche se ho fatto sette pagine di risposte! Goditi il chap, piuttosto lungo ad esser sincera, magari i prossimi li farò più corti. A presto ;D

MaCcO: merci per i complimenti (forse un po’ troppi, visto che non penso di essere così brava). Inoltre ti ringrazio per aver dato la tua opinione nel sondaggio (neanche io sono una grande fan delle Dramione XD) Spero che il capitolo di piaccia e di sapere che ne pensi. Al prossimo capitolo, un bacio :P

Nefertari83: hola! Sì, hai ragione quando dici che Harry è troppo sicuro di sé. In questo chap, sarà molto sicuro di sé e invece prenderà un palo, poi pentendosi di aver trascinato in una situazione più pericolosa di quanto si aspettasse. Il risultato del sondaggio è fine capitolo, quindi non dovrai aspettare fino al terzo anno per scoprire i pairing (mi sembrava giusto informare i lettori, ecco) spero che il capitolo ti piaccia e sapere che ne pensi. Koky

Chariss: wow, quanti complimenti. Sono felice che ti piaccia la storia. Mi fa piacere che ti piacciano Harry e Susan, e non ti preoccupare, neanche io reggerei il colpo della perdita di Sirius. Cercherò di trovare più tempo per scrivere, anche se sono sorpresa da quanto lunghi sto facendo i capitolo (all’inizio aveva in mente di farli sulle 14-15 pagine, e invece scrivo il doppio!) Mi auguro che il chap ti piaccia, a presto ;D

Muryhana: poveretto Remus, non sarà la prima volta che i gemelli gliela faranno. Qui ci sono le reazioni di tutti meno che Sirius, che sarà nel prossimo. Grazie al tuo consiglio, sto seriamente considerando l’idea di mettere Neville con Susan. Prima non ci avevo proprio pensato, quindi ti ringrazio per il consiglio. Spero che il chap ti piaccia, un bacio, koky

Myrtle Y: sono contenta che ti piaccia il capitolo! Ecco il continuo, anche se con un ritardo di quasi tre settimane! Mi dispiace. Spero che continuerai a seguire la fic, anche se gli aggiornamenti sono leeeenti XD fammi sapere che ne pensi (se ti va, senno non importa) e mi auguro di non deluderti. ;P

WhatIWant: wow! Davvero adori tutto della mia fic? Sono lusingata, sinceramente! Susan la metterò con Neville, la trovo un’ottima idea, alla quale prima non avevo proprio pensato. Scusa se ho aggiornato così tardi, ma a causa di uno dei mali che attanagliano il mondo, alias lo studio, sono stata troppo impegnata per scrivere. Il prossimo capitolo non dovrebbe arrivare tra molto, però. Spero che il chap ti piaccia, al prossimo, koky.

Serenin: anche io adoro le storie in cui ci sono dei viaggi temporali, sono in assoluto le mie preferite! Piton farà il terzo grado al povero Harry nel prossimo chap, che spero leggerai (ho sempre paura che la storia smetta di piacere T_T) Hermione alla fine si metterà con Ron, di questo sono sicura. Spero che continuerai a seguire la fic e che mi farai sapere, sempre se vuoi, che ne pensi. :P

 

E adesso, dopo sette pagine di risposte alle recensioni, ecco il capitolo!

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Capitolo 10

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Il silenzio investì la Sala. Fu come se il tempo stesse rallentando.

Nessuno parlava, nessuno si muoveva. Pareva quasi che nessuno respirasse. Il solito brusio delle chiacchiere era scomparso, sostituito da un silenzio quasi tangibile. Tutti quanti, studenti e insegnanti, stavano fissando sconvolti quell’edizione speciale della Gazzetta del Profeta.

Harry, dentro di sé, ghignava soddisfatto, nonostante a chiunque sarebbe apparso scioccato come il resto della Sala. Poi, in un attimo, il tempo riprese a scorrere e il mormorio degli studenti si sparse a macchia d’olio per tutta la stanza.

“OH SANTA MORGANA!”

“Non ci credo …!”

“Ma … Sirius Black?!”

“Ad Azkaban! Per dieci anni!”

“Innocente … che storia … ”

C’era persino chi aveva preso a fissare il vuoto, incapace di parlare, limitandosi a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua. Harry trattenne una risata; la notizia aveva fatto scalpore. Si guardò intorno per studiare le reazioni dei presenti e dei suoi compagni, continuando a fingere sorpresa per non destare sospetti.

Ron aveva gli occhi spalancati, con la forchetta ancora sollevata a mezz’aria nel gesto di portarsela alla bocca, ma il pezzo di bistecca che aveva voluto mangiare era caduto sul tavolo. Leggeva e rileggeva la stessa frase in continuazione: “Minus ha vissuto negli ultimi dieci anni come animale domestico all’interno della famiglia Weasley …

Hermione cercava di calmarlo, nonostante lei stessa avesse problemi a digerire la notizia. Era stato un duro colpo per lei: aveva sempre avuto una fiducia a dir poco cieca in qualsiasi forma di autorità, dagli insegnati, al preside, al Ministero. Le sue certezze, o almeno una gran parte di esse, erano crollate.

Neville invece sembrava averla presa abbastanza bene, sorprendentemente. Aveva ripreso a mangiare e stava sfogliando il giornale alla ricerca delle informazioni extra che davano sulla storia, curioso. Harry era colpito da come il ragazzino avesse preso facilmente la notizia.

Daphne, Blaise, e Nott avevano preso a parlare frenetici, mormorando nomi e nominando alcune famiglie di Purosangue a Harry sconosciute. Distinse frasi come, ‘zia Morgan ha detto che la cugina di Ernest era imparentata con lo zio diseredato della sorellastra di un McKinnon, moglie del padre del cugino di Walburga Black’. Tra Purosangue, ovviamente, si conoscevano tutti. Il giovane Potter avrebbe scommesso che erano stati costretti a memorizzare i loro alberi genealogici a memoria.

Guardando verso la fine del tavolo, Harry notò i gemelli, con le bocche spalancate, che si guardavano a vicenda interrogativi. Poi, il ricordo di Crosta riaffiorò nelle loro menti e scoccarono a Harry occhiate sbalordite. Il giovane Potter scrollò le spalle, tenendo un’espressione sorpresa, e mimò un ‘non ne sapevo niente’. Credendogli, i gemelli presero a parlottare con Lee Jordan.

Harry poi guardò in direzione del tavolo degli insegnanti. Si era scatenato un putiferio: alcuni erano rossi dalla rabbia e sbraitavano imprecazioni nei confronti del Ministero, Hagrid in primis, mentre altri invece erano bianchi come un lenzuolo e si tenevano in disparte, in particolare chiunque avesse conosciuto Sirius e si sentiva in colpa per averlo giudicato colpevole, come la McGranitt. La donna sembrava sul punto di scoppiare in lacrime. La Sprout, accanto a lei, stava mormorando parole di conforto. Harry si concentrò sulle sue labbra, cercando di capire ciò che stava dicendo. Riuscì solo a riconoscere qualcosa del tipo ‘non hai colpa’ e ‘tutti commettono errori’.

Piton era rigido come una tavola di legno, pallido, forse più del solito, e fissava il vuoto con espressione assorta. Harry fece una smorfia sapendo che l’uomo detestava Sirius, ma non provava almeno un po’ compassione nei suoi confronti? Guardando la furia gelida negli occhi del maestro di Pozioni, capì che la risposta era no. Il suo odio per l’ultimo Black era troppo forte, e probabilmente avrebbe preferito che marcisse ad Azkaban.

Raptor sembrava … turbato. Harry stavolta si concesse un ghigno. Scommetteva che si stava chiedendo chi fosse James Evans e come facesse a sapere della notte dei Potter, rimasta un mistero per tutti tranne che per James, Lily, Sirius, Peter, e Voldemort, ovviamente. Magari aveva persino paura, perché si sa: la gente ha sempre paura di ciò che non conosce.

E poi c’era Silente.

Harry aggrottò la fronte. L’uomo sembrava … cercò di decifrare lo stato d’animo finché non trovò il modo adatto per descriverlo. Curioso e compiaciuto. Che fosse solo felice per la liberazione di Sirius? Poi vide il vecchio preside girare le pagine con un’espressione molto soddisfatta, saltandone un paio. Ne contò sette saltate: stava leggendo di James Evans, i suoi occhi esaminavano il foglio con aria quasi morbosa.

La preoccupazione si fece spazio in lui. Che sospettasse qualcosa? No, non era possibile. Nell’ultima settimana non l’aveva mai guardato sospettoso.

Al tavolo dei Serpeverde, tutti quanti erano confusi. Si guardavano intorno, non sapendo cosa pensare, persi. Conoscevano tutti la famiglia Black di fama, ma nessuno poteva vantare di saperne molto della storia di Sirius Black, perché scappato di casa a sedici anni. Jeremiah Lestrange, invece, aveva un’espressione a metà tra il torvo e il sollevato. Un momento! Sollevato? Perché il prefetto era sollevato per la notizia? Per quanto ne sapeva, Bellatrix e Sirius si detestavano.

Infine, Harry si voltò verso la persona la cui reazione temeva di più in assoluto.

Remus John Lupin.

Non aveva mai visto Remus più pallido di quel momento, neanche prima di una luna piena. I suoi occhi erano lucidi, ma non piangeva. Il suo sguardo era vacuo: stava fissando l’articolo, senza però vederlo veramente. Il dolore si poteva leggere nei suoi tratti, e anche il rimorso … e il senso di colpa. Sapeva che sarebbe stato ore a infliggersi pene e a castigarsi in una specie di auto-depressione, ma non poteva permetterlo. Doveva distrarlo, sollevargli il morale.

“Remus!” esclamò Harry. Il licantropo non rispose, non l’aveva sentito, perso com’era nei suoi dolorosi ricordi.

“Lunastorta!” riprovò il giovane con più determinazione. Questa volta l’uomo alzò lo sguardo. C’era un che di distante nei suoi occhi.

“Senti, ti devo parlare, ma non qui,” gli sussurrò piano l’undicenne, guardandolo attentamente. Lupin lo fissò per un momento, indeciso. Alla fine, arrotolò il giornale e si alzò in piedi, senza però riposarlo sul tavolo. Anche Harry si alzò e lasciò la Sala, seguito dal licantropo e dallo sguardo di tutti. Gli insegnanti sapevano che Remus e Sirius erano stati amici, quindi li guardarono preoccupati, mentre gli studenti, che avevano appena saputo che Black era il padrino del giovane Potter, li osservarono curiosi.

Harry e Remus camminarono per i corridoi in silenzio. Il primino avrebbe voluto portarlo al settimo piano, mostrargli la Stanza delle Necessità, e raccontargli tutto. Ma non poteva fare nessuna di quelle cose. Remus avrebbe potuto rivelare la posizione della Stanza a Silente. Non che Harry non si fidasse di lui, ma il vecchio preside era maledettamente bravo ad estorcere informazioni, e Harry non poteva rischiare che sapesse di cosa si nascondeva al settimo piano. Non aveva il timore che l’avrebbe utilizzata: se fosse stato per quello avrebbe detto lui stesso al preside dove si trovava. Ma sarebbe venuto un giorno in cui la Stanza sarebbe stata di vitale importanza per lui, e se Silente lo avesse beccato lì dentro, allora la sua copertura sarebbe saltata. Avrebbe mandato a monte il suo piano.

Così, lo portò fino ad un aula in disuso. Non era certamente la stessa cosa, ma sarebbe bastata. La finestra si affacciava sul Lago Nero e i terreni di Hogwarts; il sole era da poco tramontato e il cielo era ancora tinto di azzurro chiaro, con sfumature rosa e arancioni nel punto all’orizzonte dov’era calato. Non faceva freddo e nel cielo si potevano solo intravedere delle occasionali nuvolette bianche. Una volta dentro, Harry chiuse la porta a chiave. Avrebbe voluto mettere qualche protezione, ma non ne conosceva nessuna. Doveva tornare alla biblioteca …

“Harry,” la voce di Remus lo riscosse dai suoi pensieri. Si voltò verso il licantropo, notando il viso contratto in una smorfia, “So che la notizia potrebbe averti sconvolto …” cominciò. Harry sentì una fitta al cuore: tipico di Remus cercare di consolare lui, mentre l’uomo stesso aveva bisogno di conforto.

Harry scosse la testa e sorrise raggiante, “Più che sconvolto, sono al settimo cielo! Pensaci Remus! Zio Felpato è libero! Non è un assassino come tutti credevano. Forse potrò andare a vivere da lui! Non pensi a quanto sarà grandioso? Guarda il lato positivo di questa storia: rivedrai il tuo migliore amico! Questo James Evans dev’essere una forza. Se non avesse rivelato la verità, Sirius sarebbe rimasto in quel posto per …” s’interruppe senza sapere come continuare. Probabilmente per sempre, avrebbe detto, ma non voleva nemmeno solo pensarci.

Remus sembrava completamente perso nei suoi pensieri, mentre si ripeteva in mente le parole speranzose di Harry. Alla fine sorrise: Sirius era libero e Harry aveva ragione. Quella era una buona notizia. Non aveva dimenticato il senso di colpa, però. Avrebbe dovuto farsi perdonare dal suo amico per aver sospettato di lui, ma come?

Dopo aver discusso della situazione per circa un quarto d’ora, parlando di tutto quello che avevano scoperto, Harry (contento di essere riuscito a risollevare il morale di Lunastorta) decise di lasciarlo un po’ solo con i suoi pensieri, salutandolo e invitandolo a tornare presto a fargli visita. Gli aveva parlato con tutta l’innocenza di un undicenne, facendo ragionamenti semplici. Non voleva che Remus sospettasse di lui.

Una volta che Harry se ne fu andato, il licantropo tirò fuori la Gazzetta del Profeta che aveva arrotolato in Sala Grande e continuò dal punto dalla quale si era interrotto. Non diede nemmeno uno sguardo alla parte su Peter. Dopo aver fatto un po’ di luce sul mistero della notte del 31 Ottombre 1981 leggendo le informazioni date nelle pagine successive, il sollievo lo pervase.

Aggrottò improvvisamente le sopracciglia e rilesse l’articolo una seconda volta per accertarsi di aver letto bene. Strano che, nonostante avessero detto che Minus era un animagus, non ci fosse niente sul motivo per la quale lo era diventato. Sapeva che i giornalisti non si sarebbero fatti scrupoli a rivelare la sua licantropia. L’unica risposta doveva essere che non lo sapevano. Ma James Evans sapeva tutto sulla storia dei Malandrini, questo sembrava ovvio. Come mai, allora, non aveva rivelato il suo Piccolo Problema Peloso?

Sfogliò le pagine fino alle ulteriori informazioni sul misterioso ragazzo. Fu molto deludente, a dir il vero. Il suo aspetto fisico non veniva descritto. Diceva solo che quando ti guardava, non potevi fare a meno di rispettarlo. Non si sapeva niente sul suo passato: c’era chiaramente riportato che un dipendente del Ministero,un certo Frederic Elliot, dopo la rivelazione da parte del ragazzo, era corso agli Archivi per trovare informazioni su di lui, solo per trovare il vuoto.

Remus si accorse che l’articolo, più che far luce sul ragazzo, stava cercando di renderlo ancora più misterioso. Ma lui voleva saperne di più. Intuì poi che era proprio quello il punto: tenendo James Evans nell’ombra, il mondo magico sarebbe stato ancora più ansioso di avere informazioni su di lui e avrebbe dato più importanza alle sue rivelazioni.

Fu in quel momento che Remus Lupin decise che avrebbe cercato James Evans. Doveva assolutamente ringraziarlo per quello che aveva fatto per Sirius e per non aver rivelato il segreto dei Malandrini.

Poco dopo, Remus Lupin aveva lasciato il castello, decidendo che era il caso di dormirci sopra.

-

Quirinus Raptor era nel suo ufficio e aveva un gran mal di testa. Il Suo Padrone era piuttosto arrabbiato. No, più che arrabbiato, era furioso. La sua più grande disfatta, fino a quel giorno un mistero, era stata rivelata, nero su bianco, sul giornale più letto del Mondo Magico.

“M-Mio Signore,” balbettò Raptor prendendosi la testa tra le mani. Dalla sua nuca si udì un sibilo furioso.

“Che mi sai dire sulla Pietra Filosofale? Progressi?” indagò una voce, fredda come il ghiaccio, che avrebbe fatto venire i brividi a chiunque. Quirinus sicuramente ce li aveva.

“S-Sono salito al terzo p-piano, M-Mio Signore, proprio questa mattina. M-Mentre tutti erano o-occupati nella r-ricerca di P-Potter,” farfugliò il servitore, rabbrividendo.

“Non voglio i dettagli! Dimmi ciò che sai,” ordinò ancora la voce. La stanza era vuota, tranne che per il Professore, il cui turbante malandato era stato gettato sulla cattedra.

“Gli insegnati hanno messo m-molte precauzioni, Mio S-Signore,” Raptor deglutì, “La Pietra, però, non è ancora stata trasferita al terzo piano. S-Significa che Silente ce l’ha ancora con sé. Ma e-entro la fine d-delle vacanze Natalizie, Padrone, s-sono sicuro che finalmente v-verrà riposta dove p-previsto.”

Un altro sibilo, stavolta più compiaciuto, risuonò nella stanza. Quirinus rabbrividì.

“E dimmi …” cominciò la voce carezzevole, “Cosa sai di … James Evans?” il nome fu pronunciato con disprezzo, ma allo stesso tempo, curiosità.

“N-Non lo so, Mio S-Signore. Non avevo m-mai sentito p-parlare di lui,” farfugliò Raptor spaventato. Come si aspettava, una fitta di dolore alla testa contribuì alla sua emicrania.

“Come fa a sapere?! Come può aver scoperto di Minus?” tuonò la presenza, di nuovo adirata. La tensione e la paura erano palpabili nell’aria. Raptor fece una smorfia di terrore.

“Controllerò, M-Mio Signore. Sono sicuro c-che Silente ne sappia qualcosa,” rispose il servitore. Ci fu un breve silenzio, interrotto solo dal battito irregolare del Professore di Difesa.

“Alla luce dei recenti eventi,” riprese la voce, fredda e priva di emozioni. Senza pietà. “Ho bisogno che tu faccia qualcosa per me.”

“C-Certo, Mio Signore,” acconsentì subito Quirinus aggrottando la fronte, mentre il Suo Padrone gli rivelava il suo piano attraverso le loro menti strettamente collegate. Raptor sgranò gli occhi e poi si affrettò ad annuire.

“Stasera,” sibilò la voce di Lord Voldemort divertita, “Sarà una notte da incubo qui ad Hogwarts.”

La sua risata glaciale risuonò per la stanza e per i corridoi del castello, raggelando chiunque la sentisse, solo per poi essere scambiata per una folata di vento.

Il cielo, fino a quel momento sereno, cominciò a scurirsi e grossi nuvoloni neri apparvero sopra Hogwarts.

-

Un uomo anziano dalla lunga barba bianca era seduto nel suo ufficio, con Fanny appartata di fronte a lui, che lo guardava attentamente. Ogni tanto la fenice emetteva qualche suono, inquieta. Era ormai buio fuori, ma nonostante l’ora sempre più tarda, il vecchio preside non sembrava intenzionato ad andare a dormire. I vetri delle finestre tremarono nell’attimo in cui un tuono rimbombò in lontananza. L’acqua poi prese a scrosciare, violenta e incessante.

Ma Albus Silente sembrò non notare l’improvviso e repentino cambiamento nel tempo. I suoi pensieri erano rivolti altrove: James Evans aveva di nuovo fatto un’apparizione, e questa volta, aveva portato con sé la rivelazione di uno scandalo di enorme portata. Ora che il giovane aveva agito, Silente poteva finalmente rimettersi sulle sue tracce.

Era come aveva previsto. Qualcosa di grande, molto grande, stava per sconvolgere il Mondo Magico, e quel giovane sembrava essere coinvolto in quella faccenda. Prima gli era giunta la notizia che aveva stretto un’alleanza coi Goblin, poi che era stato avvistato a Knocturn Alley, e adesso aveva letto di lui sul giornale. Ma chi era quel ragazzo in realtà? Sulla Gazzetta non aveva trovato molte informazioni.

Fanny emise un altro verso, guardandosi intorno spaventato, mentre un altro tuono risuonava distante.

“Che brutta nottata,” mormorò il preside, ancora perso nei suoi pensieri, accarezzandosi la barba,“Cosa c’è che non va?” chiese Albus gentilmente alla sua fenice notando che si comportava in modo strano, passando una mano tra le sue piume e cercando di rassicurarla, “Ti vedo inquieto, mio caro amico.”

Fanny emise un gemito e camminò fino al proprio nido, scoppiando poi in fiamme.

Silente sospirò, “Sarà che è il giorno del Falò.”

Tornò poi ai suoi pensieri. Decidendo che doveva scoprire come facesse James Evans a sapere dell’innocenza di Sirius Black, Albus Silente si alzò in piedi e si diresse verso il camino. Poteva assentarsi da Hogwarts solo per una notte; la scuola era appena ricominciata, non c’era pericolo.

Prese una manciata di metropolvere e la lanciò al suo interno, urlando ‘Ufficio di Cornelius Caramell’. E con quello, Albus Silente lasciò il castello, non sapendo di averlo fatto nel momento meno opportuno possibile.

-

Nella Sala Comune di Grifondoro, nonostante le lezioni il giorno seguente, tutti erano in piedi. Erano ormai quasi le undici di sera, ma gli studenti sovraeccitati non avevano sonno. Tutti quanti erano intenti a parlare tra di loro di ‘Sirius Black’, persino quelli che, per loro sfortuna, dovevano completare i compiti. Il fuoco scoppiettava allegro nel camino, come se potesse avvertire l’entusiasmo degli studenti.

Fuori era ormai buio pesto, ma non era questo a rendere quella notte inquietante.

Il vento soffiava con forza inaudita, facendo tremare le finestre dell’antico castello e alcune volte spaventandone gli abitanti. La temperatura, da tiepida e confortante che era stata quel giorno, era scesa di diversi gradi, raggiungendo lo zero.

Dai terreni, inoltre, provenivano diversi rumori sinistri. In lontananza si potevano avvertire gli ululati di creature sconosciute persino ai maghi. Ogni tanto si sarebbe sentito un tuono che avrebbe fatto tremare l’intera scuola, facendo trasalire tutti. L’atmosfera era vagamente spettrale.

A contribuire poi c’era pure un temporale coi fiocchi. Se qualcuno vi avesse prestato più attenzione, si sarebbe reso conto che non era un comune temporale. Le nuvole nere erano scure come l’inchiostro stesso e avevano assunto un colore innaturale. I fulmini colpivano i terreni circostanti, creando enormi fossi, che con la pioggia poi si riempivano di acqua e fango.

Ma, a causa del nuovo pettegolezzo in voga, nessuno studente si era reso conto delle terrificanti condizioni meteorologiche, impegnati com’erano a sparlare. I Grifondoro chiacchieravano spensierati, incuranti del tempo.

I primini purosangue stavano spiegando la storia dei Black ai nati babbani curiosi, che non avevano ben capito i concetti come Azkaban, l’Incanto Fidelius, cosa fosse un Custode Segreto, chi erano i Mangiamorte e chi fosse Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.

“Mia mamma mi ha detto che Tu-Sai-Chi aveva dei seguaci, si facevano chiamare con un nome da paura: Mangiamorte …”

“Azkaban è una prigione, la più temuta del Mondo Magico. Le guardie non sono umane! Ci credi? Si chiamano D-Dissennatori e fanno venire la pelle d’oca! …”

I più grandi, invece, dal quinto al settimo anno, stavano discutendo della situazione con maggior serietà e con aria solenne. Persone come Percy Weasley commentavano l’efficienza Ministeriale. Il prefetto era stato sentito mentre diceva frasi del tipo ‘quando lavorerò al Ministero mi accerterò che errori del genere non vengano commessi’ ai suoi compagni.

Solo uno studente si era reso conto che c’era qualcosa di strano nella tempesta. Harry Potter si sentiva inquieto. La sua cicatrice gli pizzicava ormai da un’ora e aveva uno strano presentimento che non prometteva nulla di buono.

Verso la mezzanotte, i più piccoli cominciarono ad andare a letto, stanchi. Gli unici primini che rimasero, alla fine, furono Ron, lui, e Hermione. Il moro si teneva la testa tra le mani, sentendo le tempie pulsare per via del ‘mal di testa da cicatrice’, mentre cercava di ignorare le voci di Ron e Hermione che litigavano per l’ennesima sciocchezza.

Fred e George, per una volta senza Lee, che stava raccontando una qualche storia inventata dell’orrore per spaventare dei ragazzini del secondo anno sfruttando il temporale, si sedettero sul divanetto di fronte ai tre undicenne. Lanciarono a Harry un’occhiata sospettosa, il quale cercò di evitare il loro sguardo. Sapeva cosa volevano chiedergli.

“Harry,” cominciò Fred, con tono stranamente serio. I gemelli non stavano scherzando, questo era certo. Le loro espressioni erano piuttosto aperte, come ad incoraggiarlo a parlare.

“Vorremmo chiederti … cosa nei hai fatto di Cros- cioè, volevo dire Peter? Ci hai detto di averlo dato a James Evans,” continuò George al posto del fratello.

“Puoi raccontarci del vostro incontro in modo più … dettagliato?” chiese di nuovo il primo.

Ron e Hermione smisero di battibeccare e diedero la loro completa attenzione alla conversazione. Ron sembrava essere parecchio a disagio, considerando che il ratto aveva dormito con lui, nel suo letto, cosa della quale si era lamentato con i suoi amici fino a quel momento. Solo adesso si era ricordato, grazie all’intervento dei gemelli, che Harry doveva aver incontrato il misterioso James Evans per avergli dato Crosta. Hermione era altrettanto curiosa: non aveva mai prestato attenzione al ratto di Ron, e non avrebbe mai immaginato che potesse essere un ex-Mangiamorte.

Harry sospirò, cercando di sembrare il più ingenuo possibile, “Vi ricordate che questa mattina vi ho detto che avevo delle faccende da sbrigare?” quando tutti annuirono, alcuni con una certa veemenza, proseguì, “Beh, la verità è che sono sgattaiolato ad Hogsmeade.”

Lo guardarono scioccati, spalancando gli occhi. “Vuoi dirci che avevi davvero lasciatola scuola?” fece Hermione scandalizzata con la sua insopportabile voce da so-tutto-io, pronta a fargli la predica. I gemelli invece ghignarono e Ron lo guardò impressionato.

Harry scosse la testa rapidamente, negando, e al contempo aumentando il dolore della sua ormai prossima emicrania, “Non sono rimasto lì tutta la mattinata. Era la prima volta che lo facevo: volevo solo dare un’occhiata al villaggio, ma non potevo rischiare di essere visto. Stavo per rientrare, quando un ragazzo biondo mi è venuto a sbattere contro. Avevo Crosta in tasca, e quando l’ho urtato, il ratto è scivolato per terra. Il ragazzo lo ha fissato per un attimo prima di chiedermelo. Io non ero sicuro se volevo Crosta o meno, ma visto che insisteva tanto, alla fine ho ceduto. Io ho chiesto solo come si chiamasse, e lui ha risposto ‘James Evans’. Non ha chiesto il mio nome, e se ne andato,” finì Harry, sperando che bastasse. Notò le facce deluse dei suoi amici, che ovviamente avevano sperato in qualcosa con più azione. Ma era meglio così: più banale sembrava, e meno sospetti avrebbero avuto. E meno domande avrebbero fatto.

“Ma allora cosa hai fatto tutta la giornata? Abbiamo setacciato tutto il castello!” indagò Ron, cercando di cambiare discorso. Ci riuscì, perché la sua domanda era la stessa degli altri.

“Beh,” Harry si guardò intorno freneticamente, cercando una scusa, “Sono stato tutto il tempo … nel … passaggio al quarto piano,” inventò il moro su due piedi. Alzarono tutti un sopracciglio.

“Stavo facendo pratica con un paio di incantesimi che volevo insegnarvi,” si affrettò a spiegare in direzione di Ron e Hermione, “Prima di spiegarveli devo impararli io da solo,” questo avrebbe potuto spiegare come faceva a conoscere tutti quegli incantesimi dopo solo una settimana, “E il tempo è volato. Poi sono venuto a cercarvi, ma si è fatta ora di pranzo. Sono andato a mangiare nelle cucine e quando ho notato il caos che si stava scatenando nei corridoi ho chiesto a Percy cosa stesse succedendo. Mi ha detto che era giunto l’inizio dell’Apocalisse,” continuò Harry, ora più convinto perché parte di quello che stava dicendo era la verità. I gemelli scoppiarono a ridere, Ron ridacchiò ed Hermione si concesse un sorriso, nonostante lo stesse ancora guardando severa.

“Comunque,” riprese il giovane Potter stringendosi casualmente nelle spalle, “Ho notato che stavate andando verso la Torre di Astronomia e vi ho preceduto.”

I fratelli Weasley annuirono, ma Hermione non sembrava convinta, “Come facevi a sapere di tutte le scuse che ci siamo inventati per coprirti? Sapevi esattamente cosa avevano detto i gemelli, Lestrange, Susan e persino noi! Come hai fatto?” chiese la ragazzina studiandolo attentamente.

Harry fece una smorfia. Perché Hermione doveva essere così furba? “Beh …” Harry abbassò lo sguardo, evidentemente a disagio. Sentiva lo sguardo dei suoi amici addosso.

“I-Io –“ cominciò il moro, solo per essere interrotto dalla voce amplificata della McGranitt.

A tutti gli studenti Grifondoro. Prefetti, andate a chiamare chi è salito a dormire. Ho da fare un annuncio della massima urgenza,” la voce della Professoressa era ansiosa e la sua espressione tradiva il suo panico. Harry notò che nessuno sembrò notare l’espressione, che guardando meglio era mascherata alla perfezione. Che tutti quegli anni con la donna lo avessero aiutato a leggerla meglio? Mah.

La voce della Professoressa risuonò per la Sala Comune e tutti gli studenti balzarono in piedi all’istante, ogni traccia di sonno svanita del tutto. Rimasero tutti in silenzio, mentre i prefetti salivano di corsa nei dormitori per chiamare chi si era già congedato.

I gemelli si avvicinarono rapidamente a Lee, mentre Ron e Hermione guardavano Harry confusi. Il viaggiatore temporale era altrettanto perso, ma il dolore alla testa era peggiorato. Che stava succedendo? Perché la McGranitt li aveva fatti chiamare? La Professoressa era estremamente pallida e Harry notò che le sue mani tremavano leggermente.

Neville scese, o più che altro inciampò, giù dal dormitorio e si avvicino a loro con occhi spalancati. Indossava ancora il suo pigiama ed era spettinato; aveva gli occhi gonfi di sonno, così come gli altri primini, i quali erano tutti frastornati.

“Che succede?” domandò il ragazzo timido, guardandosi intorno spaventato. Tutti gli studenti parlavano concitati tra loro.

“Non lo sappiamo. La McGranitt è appena arrivata e sta facendo riunire l’intera Casa,” spiegò Ron di getto, facendo spazio a Neville sul divanetto dov’era seduto.

Ci siamo tutti?” chiamò la Professoressa di Trasfigurazione con voce ancora amplificata. Senza attendere una risposta, la donna cominciò a fare l’appello.

“Pensiate che sia grave?” sussurrò Ron a Hermione, Harry e Neville, facendo attenzione a non farsi sentire. La ragazzina annuì preoccupata.

“Senno perché chiamarci tutti a quest’ora della notte? Dev’essere successo qualcosa!” mormorò piano Mione, tenendo gli occhi fissi sulla McGranitt.

“Magari non è così preoccupante come pensiamo,” interruppe il giovane Paciock. Gli sguardi di Ron, Hermione e Neville corsero a Harry, attendendo una sua opinione riguardo la faccenda.

Harry scosse la testa con un sospiro, “Deve esserlo. Scommetto che gli altri Direttori sono già andati nelle rispettive Case a fare lo stesso annuncio.”

I suoi amici parvero solo più ansiosi. Harry sorrise rassicurante, nonostante il sorriso fosse falso e tirato,“Ma per ora siamo al sicuro. Qui a scuola abbiamo Silente. Lui non permetterà che ci succeda niente di male,” le sue parole calmarono ragazzini all’istante. Harry lo trovò piuttosto strano: un attimo prima stavano andando in panico, e quello dopo diceva loro che andava tutto bene e si calmavano. Erano rassicurati dalle sue parole o solo dal fatto che lui non stesse mostrando timore?

Bene,” riprese la McGranitt, cercando di nascondere il tremolio nella sua voce, richiamando l’attenzione. L’ennesimo tuono risuonò fuori, facendo sobbalzare molti.“Vi ho riuniti qui perché c’è stato un malfunzionamento nelle barriere di Hogwarts. Qualcosa che non siamo ancora riusciti ad identificare è entrato nel castello,” diverse persone trattennero il fiato e alcuni studenti squittirono spaventati. Le ragazze emisero gridolini, “La scuola verrà setacciata: nel frattempo, devo avvisarvi di non uscire da qui. Rimanete nella vostra Sala Comune: è severamente vietato uscire fino ad ulteriore avviso. Troverete le vostre colazioni domattina nei vostri dormitori. Le lezioni, per il momento, sono cancellate –

Tutti quanti cominciarono a mormorare allo stesso tempo, coprendo la voce della Professoressa. La donna fu costretta a far uscire scintille rosse dalla sua bacchetta per riportare la stanza all’ordine.

È necessario mantenere la calma, mi sono spiegata?” tutti annuirono, anche se molti si scambiarono sguardi cupi. La McGranitt si portò la bacchetta alla gola ed annullò l’incanto Sonorus.

“Professoressa. Dov’è il Professor Silente?” chiese una ragazza del sesto anno, una certa Marie Logan, che voleva sentirsi dire che tutto sarebbe andato bene e che Silente avrebbe risolto la situazione al più presto.

La Professoressa di Trasfigurazione perse ancora più colore. Esitò un attimo prima di dare piano, in un mormorio appena udibile, la risposta che nessun Grifondoro si sarebbe aspettato o avrebbe voluto sentire in quel momento.

“Non ne ho idea, signorina Logan.” E con quello, la McGranitt lasciò la Sala Comune.

-

Erano le tre del mattino e non un singolo individuo era ancora andato a dormire. In tutte le Sale Comuni, gli studenti di ogni Casa si erano riuniti davanti al camino. La temperatura era scesa ulteriormente, e su alcuni vetri si poteva addirittura notare una sottile patina di ghiaccio, che non si scioglieva nonostante la pioggia incessante.

La paura e l’ansia non scemavano, ma almeno, le Serpi, i Tassi, e i Corvi stavano meglio dei Grifoni: loro non erano stati avvertiti del fatto che il preside non fosse a scuola mentre una creatura potenzialmente pericolosa si aggirava per i suoi corridoi, e in più, Silente non sarebbe potuto ritornare finché la creatura non fosse scomparsa.

Hogwarts aveva attivato un suo meccanismo di difesa personale; avvertendo la presenza di qualcosa di oscuro e poco umano nell’aria, le barriere che la proteggevano si erano rafforzate, ma lo avevano fatto con qualche secondo di ritardo: tempo che la creatura aveva utilizzato per sgusciare tra le sue mura prima che potesse rimanere chiusa fuori. Tutti i camini erano inutili: gli studenti e i professori erano tagliati fuori dal resto del mondo, senza alcun modo di chiamare rinforzi o aiuto.

Gli insegnati perlustravano i corridoi in coppie perché era troppo pericoloso girare da soli. La McGranitt era in coppia con la Sprout, e Piton con Raptor. Il Maestro di Pozioni continuava a guardarlo sospetto, ma Quirinus lo ignorava e faceva conversazione balbettando aneddoti noiosi sui vampiri della Transilvania.

La furia del temporale era aumentata e continuava a crescere. Il vento rasentava  l’urlo straziato di qualcuno che chiedeva aiuto. Nella Foresta Proibita, persino i centauri erano inquieti. Quell’estate, poco prima della fine di Luglio, le stelle erano cambiate, insieme al futuro. Quello che stava succedendo non era stato previsto.

Hagrid, il guardiacaccia, era in difficoltà. Il vento scuoteva la sua capanna con forza e non osava accendere un fuoco per ripararsi dal freddo, temendo che uno spiffero troppo forte avrebbe fatto prender fuoco a casa sua. Infondo la sua capanna era di legno. Ma poi, col temporale che riversava fuori, dubitava che le fiamme sarebbero rimaste accese a lungo. Thor continuava a mugugnare ed a nascondersi sotto una poltrona, spaventato.

Nella Sala Comune dei Grifondoro, dove tutti erano svegli in attese di notizie sul ‘mostro’ che era entrato nella scuola, Harry rifletteva. Era a Hogwarts da una settimana. Possibile che i guai lo perseguitassero? Un altro pensiero, terribile, gli venne in mente: durante il suo primo anno non era mai entrata una creatura nel castello. Che fosse colpa sua? Che avesse scombussolato troppo il corso degli eventi? Si ritrovò a chiedersi quali altre cose aveva inconsapevolmente cambiato.

Un tuono fece tremare il castello, ed improvvisamente, andò via la luce. Il fuoco nel camino, che prima ardeva intensamente, si spense in mezzo secondo.

Non era un buon segno: a Hogwarts non c’era l’elettricità. Come avevano fatto le luci a spegnersi? Gli studenti cominciarono a gridare terrorizzati, facendosi prendere dal panico, e si scatenò il pandemonio. Tutti correvano da tutte le parti, scontrandosi contro i compagni, essendo rimasti al buio. L’unica luce rimasta era quella della luna che filtrava in modo inquietante attraverso le finestre.

Harry afferrò Ron e Hermione, e quest’ultima afferrò Neville. Rimasero in un angolino, lontani dalla confusione. Non volevano perdersi tra la marea di Grifondoro. Un fulmine saettò, vicinissimo ad una finestra, illuminando la stanza per un attimo, mostrando ai quattro primini il caos che vi regnava: c’erano libri per terra con pagine strappate da tutte le parti; alcune federe delle poltrone si erano rotte, riversando le piume d’oca dappertutto.

Poi una folata di vento, accompagnata dall’ennesimo tuono, sfondò tutte le finestre provocando un rumore assordante. Le schegge volarono da tutte le parti, graffiando chiunque si trovasse abbastanza vicino. Harry, Ron, Hermione e Neville si fiondarono dietro un divanetto, usandolo come scudo, cavandosela con qualche graffietto. Il vento, ora non più tenuto fuori dalle finestre, si fece spazio nella Sala Comune, facendo rabbrividire i presenti. L’acqua del temporale entrò dentro, bagnando i mobili e le persone.

I quattro primini rimasero fermi, senza muoversi, nonostante il freddo e l’acqua che li stava inzuppando, mentre i compagni di Casa si sgolavano e correvano verso i dormitori. La urla si affievolirono fino a quando, quindici minuti dopo,piombò il silenzio. Alzandosi da terra e guardandosi intorno, registrando il fatto che la stanza era distrutta e ridotta a un cumulo di macerie, notarono che tutti gli studenti si erano messi al riparo.

“Miseriaccia,” mormorò Ron con occhi sgranati, notando le schegge di una sedia distrutta. Aveva un graffio sulla guancia destra e i suoi vestiti erano sgualciti, ma per il resto, a parte il fatto che fosse fradicio, stava bene.

Hermione annuì, sentendosi mancare la voce, “O mio dio,” esalò. Lei si era solo beccata un taglio sullo zigomo sinistro e sul polso destro.

“Andiamo,” fece Harry con voce autoritaria, “Qui fa freddo e ci stiamo bagnando. Hermione, sali con noi nel nostro dormitorio,” le consigliò. Ancora scossi, i suoi compagni lo seguirono su per le scale verso la loro stanza senza replicare. Hermione non disse niente nonostante fosse contro le regole.

Dentro trovarono Dean e Seamus che balbettavano terrorizzati tra di loro, al buio, non avendo più alcuna luce.

“Oh santissimo Godric! C-Che sta succedendo? Non ho mai sentito di incidenti del genere a Hogwarts!” stava dicendo Seamus. Notò Hermione con Harry, Ron, e Neville. Corrugò la fronte, ma non disse niente al riguardo.

“Lumos,” mormorarono Harry, Ron e Hermione all’unisono. La stanza si rischiarò e posarono le loro bacchetta sui letti, in modo che illuminassero il dormitorio in modo più o meno uniforme.

“Che vi è successo?” domandò Seamus notando lo stato in cui erano ridotti, zuppi e graffiati.

“Harry? Cosa succede? Cos’è successo!? Eravamo qui dentro quando abbiamo sentito delle urla dalla Sala Comune,” disse Dean guardandoli mentre si sedevano sul letto di Harry.

“Eravamo giù quando è successo,” cominciò Hermione per il moro, “Tutte le luci si sono spente insieme e poi una folata di vento pazzesca ha sfondato le finestre,” spiegò.

Ron le diede manforte, “È stato terrificante! Il vetro è volato dappertutto. Tutti hanno cominciato a strillare e a correre da tutte le parti. Abbiamo dovuto utilizzare un divano per proteggerci.”

Dean e Seamus si unirono ai quattro ragazzini sul letto di Harry e tutti insieme formarono un cerchio. In qualche modo, la sola presenza di Harry, ancora calmo e composta, era in grado di rassicurarli tutti. Stranamente, finché restavano vicino a lui si sentivano … al sicuro, protetti.

Rimasero in silenzio per qualche minuto, solo guardandosi, finché il giovane Potter sospirò, mentre il ‘mal di testa da cicatrice’ tornava a farsi sentire, “Qualsiasi cosa sia entrata circa tre ore fa, gli insegnanti non l’hanno ancora trovata, o ci avrebbero avvertito.”

Neville lo guardò inorridito, “E se invece … se invece fosse successo qualcosa agli insegnati?” chiese piano.

Harry rimase un attimo incerto. Doveva accertarsi che tutti stessero bene, ma non poteva utilizzare la Mappa davanti a Dean e Seamus, “Beh, io direi di andare a dormire. Prima ci addormentiamo e prima ci sembrerà che questa storia avrà fine,” affermò alzandosi in piedi.

I suoi compagni lo guardarono sorpresi, “Andare a dormire? In una situazione del genere?!” fece Ron, ma anche lui si alzò, imitato dagli altri.

Harry si strinse nelle spalle, “Avete paura?” domandò divertito, cercando di far passare la situazione per una sciocchezza e far credere che non c’era nulla da temere.

“Certo che no!” si difese subito Dean piccato. Harry sorrise; classico orgoglio da Grifondoro.

“Bene, allora perché non andare a dormire?” propose innocentemente. Esitarono tutti, ma alla fine ognuno andò al proprio letto, lasciando da sola Hermione in piedi, che arrossì imbarazzata. Ron e Neville si diressero verso il bagno per cambiarsi e mettere qualcosa di asciutto.

“Ehm …” balbettò la ragazzina, guardandosi intorno e realizzando solo in quel momento che si trovava in un dormitorio maschile. Rimasero in silenzio per un paio di minuti, mentre tutti si preparavano per dormire. Dopo circa cinque minuti, Ron e Neville tornarono dal bagno in pigiama puliti.

Harry sorrise smagliante, “Puoi dormire nel mio letto Mione,” mormorò mentre i suoi compagni scivolavano sotto le coperte. Ron spense la sua bacchetta e la appoggiò sul suo comodino.

Hermione scosse la testa, diventando ancora più rossa, “C-Con te?” farfugliò a disagio.

Il giovane Potter per poco non rise, “No, io non ne ho bisogno,” ed era la verità. Avrebbe potuto benissimo non dormire quella notte, soprattutto con quello che stava succedendo.

Lei inarcò un sopracciglio, “Ma allora dove dormi?” chiese guardandosi intorno. Afferrò la sua bacchetta e quella di Harry e spense la propria, porgendo al ragazzo la sua.

“Starò comodo anche per terra,” il ragazzo si strinse nelle spalle e si stese su un tappeto morbido. Non aveva intenzione di dormirci davvero, solo far finta.

“No! Dormo io per terra, oppure torno nel mio dormitorio …” cominciò ad opporsi  Hermione, sentendosi in colpa per aver costretto Harry a cederle il suo letto.

Harry ridacchiò, “No, va bene così. Va a letto,” decretò con un tono che diceva che il discorso era chiuso.

Sentì la ragazza sdraiarsi sotto le sue coperte, e poi mormorò ‘Nox’ per spegnere la bacchetta. La stanza sprofondò nel buio, illuminata solo dalla luna. La pioggia batteva ancora contro il vetro, provocando l’unico rumore udibile.

Harry attese paziente, aspettando che si addormentassero. Ci vollero all’incirca trenta minuti prima che il respiro dei suoi compagni diventasse profondo e regolare. Dopo altri dieci minuti, si alzò in piedi e camminò silenziosamente fino al proprio baule.

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni,” sibilò piano nella lingua dei serpenti. Il settimo compartimento si aprì e scese la rampa di scale, fino a raggiungere il salottino accogliente. Era contento di aver fatto dormire i suoi amici: avrebbero avuto bisogno di riposo. Era meglio che tormentarsi per tutta la notte.

Si lasciò cadere su una poltrona e tirò fuori la Mappa del Malandrino dalla tasca dei suoi pantaloni.

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni,” ripeté, stavolta in inglese, puntando la sua bacchetta sulla pergamena bianca. Le linee di inchiostro corsero a disegnare le mura del castello e Harry cominciò a controllare i suoi abitanti.

Tutte le Sale Comuni erano vuote, mentre i dormitori erano pieni di studenti. I corridoi erano deserti, persino Gazza era nel suo ufficio. I fantasmi, apparentemente, stavano aiutando i professori a pattugliare i corridoi, non potendo morire anche in caso avessero incontrato il ‘mostro’.

La McGranitt era con la Sprout al sesto piano, la professoressa Sinistra era con la professoressa Vector al pian terreno, la Cooman era rinchiusa nella sua torre da sola (Harry dubitava che sarebbe stata d’aiuto in caso di attacco), la professoressa Burbage era con Vitious al terzo piano, e infine, c’erano Piton e Raptor, nella Torre di Astronomia.

Harry notò qualcosa di particolare. Mentre tutti quanti i puntini della Mappa erano neri, ce n’era uno che era rosso, nella … Sala Grande? Confuso, il ragazzo si chiese perché fosse rosso. Un’orrenda verità si fece spazio dentro di lui: quel puntino rosso non doveva essere umano. Era il mostro.

“Oh Merlino,” sussurrò a sé stesso. Che fare? E se avesse fatto del male a uno dei professori? Ma non era pronto, o almeno, non si sentiva pronto per affrontare qualsiasi cosa fosse. E se avesse avvertito tutti gli insegnanti? Le loro forze congiunte sarebbero bastate?

Rimase immobile, pensando e ripensando a quello che avrebbe dovuto fare. Non poteva affrontare il mostro da solo: sarebbe stato troppo sospetto e la sua copertura sarebbe saltata. Non poteva nemmeno avvertire gli insegnanti direttamente: gli avrebbero fatto troppe domande. Improvvisamente, gli venne in mente una soluzione per entrambe le cose. Non avrebbe affrontato il mostro da solo. Lo avrebbe fatto con le uniche persone alla quale aveva giurato che un giorno avrebbe detto la verità, che non gli avrebbero chiesto spiegazioni sulla sua conoscenza.

“Fatto il misfatto,” mormorò disincantando la Mappa. Erano le quattro del mattino. Alzandosi in piedi, Harry corse verso le scale ed uscì dal suo baule, ritrovandosi nel suo dormitorio immerso nel buio. Si avvicinò rapido al letto di Ron e cominciò a scuoterlo.

“Ron,” sibilò piano, cercando di non svegliare nessun altro. Il rosso si voltò nella sua direzione ed aprì un occhio. Notando l’espressione eccitata di Harry, si affrettò ad aprire anche l’altro occhio.

“Harry? Che succede?” mugugnò passandosi una mano sugli occhi.

“Il mostro,” rispose Harry con naturalezza. Ron spalancò gli occhi e si portò a sedere, per poi affrettarsi ad alzarsi in piedi. Nella fretta inciampò nelle coperte e finì con la faccia spiaccicata sul pavimento.

Hermione si svegliò a causa del rumore e si guardò intorno frastornata, non riconoscendo il suo dormitorio. I ricordi di quella notte la investirono ed arrossì di botto. Era nel letto di Harry. Voltandosi verso destra, notò un ombra intenta ad aiutare una figura ad alzarsi in piedi da terra. Afferrò immediatamente la sua bacchetta.

“Lumos,” sussurrò e la punta illuminò i volti di Harry e Ron, che si portarono una mano davanti al viso per coprirsi dalla luce intensa.

“Cavolo, Mione, spegni quell’affare prima che ci accechi,” sbottò Ron strizzando gli occhi. Lei lo fece e li guardò confusa.

“Che succede?” chiese preoccupata. Ron, scontroso perché non aveva dormito molto e per il brusco risveglio, scoccò un’occhiata irritata a Harry.

“È quello che mi chiedo anch’io,” Ron inarcò un sopracciglio in direzione del moro.

Harry si morse un labbro, “Ho utilizzato la Mappa. Tutti i professori stanno bene,” Ron e Hermione trassero un sospiro di sollievo, “Ma non è l’unica cosa che ho visto … ho individuato anche il mostro.”

Le espressioni dei suoi amici passarono dal sollievo al terrorizzato, “D-Dov’è?” mormorò Hermione con voce tremante.

“Nella Sala Grande,” replicò Harry stringendosi nelle spalle con fare noncurante.

“E allora cosa si fa? Lo andiamo a dire agli insegnanti?” propose Ron, ogni traccia di sonno scomparsa, gli occhi sgranati.

Harry scosse la testa, “No.”

Hermione spalancò gli occhi, “Come sarebbe a dire ‘no’?!? C’è un mostro a piede libero per Hogwarts e tu lo vorresti lasciare in pace?” la sua voce si stava facendo sempre più acuta e rischiava di svegliare gli altri.

“Shh,” la zittì Harry con sguardo ammonitore, facendo un cenno in direzione dei compagni dormienti, “Non intendevo questo. Solo che non possiamo dire niente agli insegnanti: non posso rivelare l’esistenza della Mappa, ti pare? Pensavo –“

“Non rivelare l’esistenza della Mappa?!” urlò Hermione interrompendolo. Dean e Seamus mugugnarono qualcosa nel sonno, ma per fortuna non si svegliarono. La ragazzina continuò a voce più bassa, “Non ho detto niente alla McGranitt di quella dannata Mappa perché serviva solo per andare nelle cucine o in caso di bisogno. Adesso però parliamo di cose serie: gli insegnanti devono sapere del mostro!” cercò di fargli capire.

“Mione ha ragione, amico,” la difese Ron, “La cosa è seria. Qualcuno si potrebbe fare male.”

“C’è un’alternativa,” si oppose Harry quasi disperato, “Possiamo sempre … occuparci noi del mostro.”

Silenzio. Hermione e Ron lo guardavano come se avesse due teste.

“Stai … stai scherzando, spero,” disse Hermione sotto shock. Rise nervosamente, “Non stai dicendo sul serio, Harry! Siamo qui da una settimana. Cosa possiamo fare contro un mostro?”

Ron stava battendo le palpebre, guardandolo in attesa di una risposta, sconvolto dalla proposta.

“Qualsiasi cosa sia il mostro, possiamo batterlo. Andiamo! Dov’è il vostro coraggio da Grifondoro?” chiese Harry sorridendo. Le orecchie di Ron si fecero scarlatte e il rosso cominciò ad annuire deciso.

“Ronald! No! non ci pensare nemmeno! Non possiamo infrangere altre regole! Adesso andiamo dalla McGranitt a dirle dove si trova il mostro e –“ cominciò Hermione in tono pratico.

“Vorrei farti notare,” la interruppe Harry, “Che, tecnicamente, lasciare la Torre di Grifondoro per andare dagli insegnanti è già infrangere le regole, considerando il fatto che è vietato uscire da qui,” disse trionfante, “Ma se battiamo il mostro, gli insegnanti chiuderanno un occhi,” affermò. Ron stava annuendo sempre più convinto. Hermione stava cercando disperatamente un modo per tirarsene fuori e trascinare con sé i suoi amici.

“Come facciamo a sconfiggere una creatura del genere? Conosciamo solo il Wingardium Leviosa e l’Expelliarmus!” si oppose risoluta.

Harry si strinse nelle spalle, “Quei due incantesimi sono più utili di quanto pensi. Magari prova ad utilizzare l’Immobilus. Ma se non vuoi venire, non sarò certo io a costringerti,” il moro si voltò e cominciò a dirigersi verso la porta.

“Vengo con te.”

Harry si voltò sorpreso, ritrovandosi di fronte a Neville, non più in pigiama, con bacchetta in mano e un espressione determinata sul volto. Il giovane Potter non si era neanche accorto che durante il suo battibecco con Hermione, Neville si era svegliato e si era cambiato.

Sorrise, “Se vuoi venire, io non te lo posso impedire,” dentro di sé sentiva qualcosa di simile all’orgoglio. Dopo solo una settimana, Neville già si comportava da vero Grifondoro. Ron li affiancò e poi tutte e tre i ragazzi si voltarono verso Hermione, che li guardava furiosa.

Sbuffò esasperata, “E va bene, vengo. Ma solo per accertarmi che non facciate qualcosa di stupido!” aggiunse. I tre primini ghignarono e lasciarono il dormitorio, seguiti a ruota da un’ Hermione fumante.

-

Draco Malfoy era nel suo dormitorio, sdraiato sul suo letto, e fissava il soffitto con mente assente. Quella notte non riusciva proprio a dormire. Non solo aveva troppi pensieri per la testa, ma in aggiunta c’era un mostro in giro. Il Professor Piton non aveva dato troppe spiegazioni e a lui non importava gran che.

I suoi pensieri erano tutti rivolti a Potter.

Era così ingiusto! Tutti adoravano Potter, tutti volevano stare con Potter. Potter di qua, Potter di là. Tutti stravedevano per Potter. Il cocco dei Professori e del Preside. Per non parlare della sua popolarità tra gli studenti.

Ma non era la fama che gli invidiava.

Più che altro era il fatto che nonostante non avesse genitori, nonostante avesse vissuto tra Babbani, lontano dal suo mondo così a lungo, Potter era felice. Aveva degli amici che tenevano davvero a lui, amici che gli erano leali. E lui questo glielo invidiava.

Tra Serpeverde non esisteva la lealtà. Ognuno stava per conto suo e avrebbe volentieri lasciato indietro i propri compagni per salvarsi l’osso del collo. Sapeva che se mai un giorno avesse avuto bisogno di qualcuno su cui contare, tra le Serpi non ci sarebbe stato nessuno a dargli supporto.

Ma Potter non era una Serpe. Potter era un Grifondoro, coraggioso e leale, per giunta. Harry Potter gli aveva offerto la sua sincera amicizia e lui, Draco Malfoy, l’aveva rifiutata. Aveva rinunciato all’opportunità di avere un vero amico.

Ma suo padre gli aveva detto di non fidarsi di Potter, che era colpa del moro se il potere dei Malfoy si era indebolito, se il loro Signore era stato sconfitto proprio quando era stato sul punto di conquistare il mondo.

Okay, detto così il Signore Oscuro sembrava un pazzo nevrotico con manie di grandezza. Ma non era quello il punto! Il punto era che suo padre aveva ragione, suo padre aveva sempre ragione.

La voce di Potter gli tornò prepotentemente alle orecchie.

Non me ne frega di cosa pensa tuo padre, io voglio sapere cosa ne pensi tu.

Così gli aveva detto la prima volta che si erano incontrati, a Diagon Alley. Stupidi ricordi …

Draco lo osservò,“Perché fai questo?” chiese in un sussurro.

“Perché voglio vedere chi sei tu veramente, senza l’influenza di tuo padre,” replicò Harry tranquillo.

“Hai qualcosa contro mio padre?” sussurrò Malfoy, freddo e sulla difensiva, dopo diversi attimi di silenzio.

“No, ma voglio cercare di essere amico tuo, non di tuo padre. Senno lo avrei chiesto a lui.”

Era quello che gli aveva detto sul treno. Gli aveva detto che voleva essere suo amico, senza l’influenza di suo padre. Ma lui era come suo padre, glielo dicevano tutti, e lui ne era sempre stato fiero.

Per la prima volta si chiese se invece aveva sbagliato ad esserlo.

-

“Ricordatevi del piano,” sussurrò Harry ai suoi compagni.

Dopo essere usciti dalla Torre di Grifondoro e aver dato uno sguardo alla Mappa, erano scesi fino al pian terreno, dove si trovava la Sala Grande. Fortunatamente, le professoresse Vector e Sinistra avevano già completato la loro pattuglia, ignorando la Sala, ed erano salite al terzo piano.

I quattro ragazzini erano attualmente nascosti dietro l’angolo, sentendosi fortunati perché Gazza non sarebbe passato per i corridoi quella sera. Avevano solo una creatura non ben definita di cui occuparsi al posto del guardiano.

Ron, Hermione e Neville annuirono alle sue parole; avevano ideato un piano, tutti insieme, cosa che aveva sorpreso il moro. Da Hermione si era aspettato dell’aiuto, certo, ma non dagli altri due. L’astuzia di Ron negli scacchi era innegabile, e in quel momento, proprio prima di affrontare un mostro senza la ben che minima idea di come fare, la mente stratega di Ron si era improvvisamente illuminata, forse per la prima volta in vita sua. E poi c’era Neville. Il ragazzino rotondo era piuttosto bravo quando si impegnava. Forse era solo l’adrenalina: i tre undicenni non si erano mai trovati in situazioni pericolose. Harry invece sì, e per una volta ne era contento. Proprio quell’estate aveva passato il tempo pensando a come rafforzare la loro amicizia, e adesso eccoli, pronti ad affrontare qualcosa di ignoto dopo aver ideato un piano coi fiocchi.

In quei dieci minuti scarsi che avevano avuto, Harry aveva spiegato loro la teoria dell’Immobilus e dell’Incarceramus. Ma solo la teoria: le possibilità che sarebbero riusciti ad usarli in un combattimento erano pressappoco nulle.

Harry diede il segnale e cominciarono a camminare lentamente verso il portone. Lui e Ron si fermarono davanti ad esso, mentre Hermione e Neville svoltarono a sinistra e scomparvero dalla loro vista. Ron fece un respiro profondo per calmarsi e poi guardò il giovane Potter.

“Pronto?” chiese Harry, talmente piano che il rosso per poco non lo sentì. Il moro poi chiuse gli occhi, sentendo l’adrenalina montare dentro di lui. Cercò di aprire le porte che conducevano alla Sala, e trovandole chiuse usò l’Alohomora. Quando neanche quello funzionò, alzò la bacchetta e la puntò verso il portone facendo qualche passo indietro, imitato da Ron.

Bombarda Maxima!” urlò Harry.

L’esplosione che ne derivò fu devastante. Le grosse ante delle porte esplosero verso l’interno della Sala, e qualcosa dal suo interno urlò. Harry e Ron si precipitarono dentro, attraversando la polvere e gli ammassi di cemento staccati dalla parete derivati dal Bombarda di corsa, con le bacchette sguainate.

Appena la polvere cominciò a disperdersi, la identità del mostro venne loro rivelata. Spalancarono gli occhi, sotto shock. Harry deglutì; aveva sottovalutato la situazione. Si era aspettato un Troll di Montagna o anche un’Acrumantula. Ma non questo.

In piedi in mezzo alla Sala, c’era una giovane donna di circa vent’anni.

I suoi tratti erano delicati, e la sua carnagione era pallidissima. I capelli lisci erano di un biondo così chiaro che sembravano quasi bianchi, e gli occhi erano color ghiaccio. La sua bellezza era a dir poco mozzafiato. Pareva fragilissima e istintivamente, Ron e Harry abbassarono le loro bacchette. Indossava un vestito bianco corto, aderente, che le fasciava il corpo snello. Il busto sembrava molto resistente, come una corazza. Portava degli stivali alti fino a metà polpaccio e teneva le mani congiunte dietro la schiena, come una bambina che voleva nascondere una sorpresa. Harry e Ron cominciarono a guardarla con espressione ebete.

Lei li guardò, e poi sorrise. Fu solo vedendo il sorriso che Harry si risvegliò dallo stato di trance in cui era caduto. Il sorriso era freddo, privo di emozioni. In quel momento notò i suoi occhi, duri e crudeli. Trasalendo, si rese conto che la donna davanti a sé non batteva neanche le palpebre.

Strattonò Ron con un braccio per riguadagnare la sua attenzione, con il cuore che gli batteva all’impazzata per la paura. Quella giovane vent’enne non era umana, ne era sicuro. Era lei il mostro, la creatura che era entrata facendo scattare i meccanismi di difesa del castello.

Ron si pulì la bava e lo guardò interrogativo. Harry stava per spiegargli la situazione, ma la donna non glielo permise. Mostrò quello che aveva tenuto dietro la schiena fino a quel momento e Harry sbiancò. Era una spada, una molto lunga e molto affilata. E Harry non sapeva duellare combattendo corpo a corpo.

Con una mossa fulminea, la donna arrivò di fronte a loro, sovrastandoli, con lo stesso sorriso crudele stampato in faccia. Alzò la spada e sferrò un affondo, proprio tra Harry e Ron, che dovettero balzare di lato per evitare di essere colpiti, venendo separati. La lama si scontro col pavimento, spezzando in due una piastra di marmo.

 Harry indietreggiò e rialzò la bacchetta cauto, imitato da Ron, che sembrava terrificato.

La donna rise freddamente e si voltò verso Harry, senza però dare le spalle a Ron. Probabilmente considerava il moro una minaccia più grande del rosso. La sua lama sferzò l’aria e il giovane Potter dovette indietreggiare non di poco per evitare la traiettoria del colpo.

Expelliarmus!” gridò Ron puntandolo verso la creatura.

La donna fece un passo di lato e l’incantesimo la evitò, centrando Harry in pieno. La bacchetta volò via dalla mano del primino mentre lui faceva un volo di diversi metri, atterrando con un tonfo. Ron spalancò gli occhi mortificato, “Scusa amico!”

Harry si rimise in piedi massaggiandosi la testa, “Ouch.” Era andato a cozzare con la testa contro uno dei blocchi di cemento sparsi per terra e si fatto un brutto taglio, che adesso sanguinava. E per giunta era disarmato. Il pavimento era così pieno di schegge di legno, polvere, e cocci di pietra che non riusciva a trovare la sua bacchetta.

La donna si avvicinò a lui con la spada in mano, mentre l’aria nella Sala sembrava farsi gelida. Un tuono risuonò poco lontano. Harry schivò un altro colpo prima di distanziarsi dalla creatura, ritrovandosi però con le spalle al muro.

Ron alzò la bacchetta, ma aveva paura di colpire Harry di nuovo. Il ‘mostro’, perché ormai si era capito che non era assolutamente umana, si portò davanti al giovane Potter un’ultima volta. Ron deglutì e si guardò intorno freneticamente, Ma quando arrivano Hermione e Neville? si chiese. Individuò un grosso blocco di pietra ed agì d’istinto, proprio mentre la donna rialzava la spada per colpire il suo amico.

Wingardium Leviosa,” sussurrò pianissimo. Il blocco si sollevò da terra e il più rapidamente possibile, lo fece volare sopra la creatura e glielo fece cadere in testa. La donna barcollò, la spada le cadde di mano, ma rimase comunque in piedi. Harry approfittò del momento per sferrarle un calcio nello stomaco, facendola piegare in due e gemere. Poi corse verso Ron, sorridendo raggiante e riconoscente.

“Ti devo un favore,” mormorò, tornando a fronteggiare la creatura.

“Non dirlo neanche per scherzo,” replicò Ron con tono noncurante, ma stringendosi nelle spalle con un’espressione orgogliosa.

Adesso la donna sembrava proprio incazzata nera. Riprese la spada e si precipitò da loro, seriamente intenzionata a riportare danni gravi. Harry e Ron saltarono sui tavoli della Sala, rispettivamente quelli di Tassorosso e Corvonero, correndoci sopra e calciando posate e piatti per farsi strada.

Lei però era veloce, molto veloce, e si mise davanti a Ron, interrompendo la corsa del rosso. Gli diede un pugno, sorprendentemente forte, e Ron cadde all’indietro, scivolando giù dal tavolo, frastornato. Harry andò in panico: aveva bisogno della bacchetta. La individuò a due tavoli di distanza, tra i cumuli di macerie, e fece l’unica cosa che gli venne in mente, sentendo l’adrenalina scorrere nelle sue vene.

Allungò il braccio ed gridò, “Accio bacchetta!” Sorprendentemente, la bacchetta con la piuma di fenice si sollevò da terra e in pochi attimi fu tra le sue mani. Non ebbe neanche il tempo di meravigliarsi per il fatto che aveva compiuto una magia senza di essa, che la puntò verso la bionda che era sul punto di scendere dal tavolo e ferire Ron.

Stupeficium!” urlò, prendendo la mira in pochi attimi, con una precisione acquisita negli anni. Lo schiantesimo la colpì e cadde dall’altra parte del tavolo. Harry corse da Ron e gli porse la mano, aiutandolo a rimettersi in piedi. Solo in quel momento notò il taglio sulla gamba del rosso che sanguinava copiosamente.

“Wow,” fece Ron guardando la donna priva di sensi e facendo una smorfia di dolore “Quello me lo devi insegnare,” affermò riferendosi all’incantesimo.

“Che cosa pensi che sia?” chiese Harry intrigato riferendosi alla donna, per poi occuparsi della ferita di Ron, “Epismendo,” sussurrò, fermando la perdita di sangue, “Tergeo,” il sangue in eccesso venne ripulito, “Ferula,” delle candide bende bianche fasciarono il punto leso.

Ron lo guardò scioccato, “Non ho idea di cosa sia,” rispose, “Ma da quando sai curare una ferita?”

Harry scrollò le spalle, “Conosco solo un paio di incantesimi base che è meglio conoscere in casi di pericolo,” replicò con nonchalance.

Ron ridacchiò, facendo un gesto in direzione della donna e della distruzione nella Sala, “In casi come questo?”

Harry sorrise, “Esattamente. Ve li insegnerò appena avrò finito di spiegarvi l’Incantesimo Scudo.”

Sospirarono di sollievo e poi Ron adocchiò la bacchetta del moro, “Ma non te l’avevo fatta volare via?”

Harry esitò, incerto se dire la verità o meno. Probabilmente Ron già era scioccato per via dei incantesimi che aveva usato, quindi sarebbe stato meglio andare per gradi, “L’ho recuperata,” si limitò a dire. Ron accantonò la faccenda.

Un urlo squarciò l’aria, facendo venire i brividi ai due primini, che si raddrizzarono all’istante, spaventati.

Alzando lo sguardo, si ritrovarono faccia a faccia con la donna, ora sveglia, che li guardava furiosi. La creatura dava le spalle al tavolo degli insegnati, fronteggiandoli. Li attaccò e questa volta Harry non fu abbastanza veloce da schivare il colpo. La lama gli provocò un taglio sul braccio, fortunatamente non troppo profondo, ma non per questo meno doloroso.

Stava per aggredirli di nuovo, quando Ron sorrise e una voce, da dietro le spalle della donna e quindi dal tavolo degli insegnanti, glielo impedì.

Incarceramus!”

La donna si ritrovò per terra, legata da dalle corde doppie e resistenti, incapace di muoversi. Neville e Hermione erano arrivati, e sorprendentemente, era stato Neville a colpire la creatura.

I due ragazzini corsero in direzione del moro e del rosso, “State bene?” domandò Mione preoccupata, mentre i suoi occhi si posavano sul braccio ferito di Harry e la ferita fasciata di Ron.

Si scambiarono un’occhiata ed entrambi ghignarono, “Mai stati meglio,” affermarono all’unisono. Hermione scosse la testa mormorando ‘uomini’.

Neville si chinò sulla donna ancora legata e le tolse la spada di mano prima che potesse usarla per liberarsi, “Wow, è lei il mostro?” chiese scioccato. Lei lo guardò male.

Hermione adocchiò la bionda e spalancò gli occhi sotto shock, “Oh Merlino!!!” urlò facendo un passo indietro.

Ron alzò un sopracciglio, “Che c’è?”

La ragazzina scosse la testa ammirata, “Non riesco a credere che siate ancora vivi! Quella è una Valchiria!”

Alle occhiate perplesse dei ragazzi, si affrettò ad elaborare, “Pensavo fossero solo una leggenda. Le Valchirie sono le figlie del Dio Odino e fanno parte della mitologia norrena. Sono le Vergini Guerriere, le Regine dei Ghiacci, praticamente imbattibili. Sono esperte nell’arte del combattimento! Naturalmente non è umana, ma come ha fatto ad entrare nella scuola?”

Harry aveva una mezza idea, mentre Neville e Ron sembravano persi. Il moro si avvicinò alla Guerriera.

“Ti ha fatto entrare qualcuno, vero?” chiese piano. I suoi amici sussultarono sorpresi.

La Valchiria sorrise senza calore, “Sei un ragazzino sveglio,” affermò. Sgranarono tutti gli occhi. La voce della dea era chiara e cristallina, ma ogni sua parola sembrava essere pronunciata  tre persone in contemporanea, come se avesse tre voci diverse.

Harry annuì: aveva confermato i suoi sospetti. Alzò la bacchetta, “Hai già creato abbastanza panico questa notte, è meglio se torni nella tua terra nativa. Dobbiamo farti uscire dal castello, o le protezioni non si annulleranno e Silente non potrà tornare per calmare le acque,” spiegò calmo, ma con voce determinata e decise, da leader. Ron, Hermione e Neville annuirono d’accordo con lui.

“Inoltre,” s’intromise Hermione, “Penso sia meglio che i professori non sappiano di ciò che è successo qui,” si guardò intorno, sembrando solo in quel momento notare la distruzione portata dal combattimento.

Neville fece un cenno d’assenso, “Harry e io possiamo portare la Valchiria fuori di qui, mentre tu e Ron potete mettere a posto. Se i Professori arrivano, allora uscite dalla stanzetta dalla quale siamo entrati,” disse indicando col capo la piccola stanza vicino il tavolo degli insegnanti dalla quale avevano fatto il loro ingresso.

Annuirono tutti e Harry tirò fuori la Mappa del Malandrino, “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni,” pronunciò. Il moro non sapeva assolutamente come, ma nonostante tutto il trambusto che avevano causato, nessun insegnante li aveva sentiti. La McGranitt e la Sprout erano al secondo piano, la Cooman ancora rinchiusa nella sua torre, la Vector e la Sinistra erano al quarto piano, Vitious e Burbage al settimo e Raptor e Piton … stavano correndo verso la Sala Grande!

Harry spalancò gli occhi, “Stanno venendo! Presto!” iniziarono tutti a correre verso la stanzetta accanto al tavolo degli insegnanti, quasi scordandosi della Valchiria.

Harry diede un’occhiata in giro e con un rapido Wingardium Leviosa rimise tutte le posate cadute sui tavoli, riparando quelle rotte. Ripulì il più possibile, finché l’unica traccia di battaglia era vicino alle porte, dove pietre, polvere e schegge di legno indicavano un’irruzione.

Mobilicorpus,” mormorò poi Harry, sollevando in aria e facendo fluttuare la donna dietro di lui. Entrò nella stanzetta con la dea e Ron chiuse la porta alle sue spalle. Hermione e Neville lo guardavano con ammirazione.

“Hai ripulito quasi tutto, e non conosco quell’incantesimo,” fece Mione impressionata, guardando la Vergine Guerriera sospesa per aria. Harry si strinse nelle spalle.

“Ho soltanto usato qualche Wingardium Leviosa e Reparo. L’incantesimo si chiama Mobilicorpus. È simile all’incantesimi di levitazione, solo che è più potente e io lo preferisco,” si limitò a spiegare, “Vi insegnerò moltissimi incantesimi appena potrò ma ora …” si portò un dito alle labbra, facendo cenno di non fare rumore. Annuirono e trattennero il fiato quando sentirono i due professori entrare di corsa nella Sala.

Piton osservò la stanza, percependo subito tracce di magia, “Qui è successo qualcosa,” constatò, osservando quello che rimaneva del portone di legno. I suoi occhi esaminarono le tavole, non trovando altro di compromettente.

Raptor si finse spaventato, “P-Pensi che il m-mostro sia s-stato qui?” balbettò.

“Ovviamente,” replicò Severus con voce atona, “E non ha ancora lasciato la scuola, dato che le barriere protettive sono ancora in stato di allerta.”

Raptor trasalì, “Oh c-cielo!”

Lo sguardo gelido di Piton si posò sulla porta della stanzetta accanto al tavolo degli insegnati e cominciò ad avvicinarsi.

I primini trattennero il fiato.

“Da questa parte,” sussurrò sbrigativo Neville, indicando il passaggio che lui e Hermione avevano utilizzato per entrare lì dentro prima. Gli insegnati non ne sapevano niente, ed era solo stato grazie all’aiuto della Mappa se avevano scoperto che c’era un’entrata secondaria. Tirando giù una delle lanterne, compariva un piccolo passaggio stretto il cui ingresso scompariva dopo pochi secondi.

Hermione e Ron s’infilarono nello spazietto che conduceva fuori da lì, seguiti da Neville. Harry si affrettò a far entrare la Valchiria, che lo guardò male ma non disse niente. Poi entrò lui; non ebbe nemmeno fatto quattro passi che dietro di lui il muro tornò, impedendogli di fare retromarcia e chiudendo il passaggio.

Quando Severus Piton entrò nella stanzetta, seguito da un balbettante Raptor, i due professori la trovarono vuota.

-

Essendo la scuola chiusa, e tutti i portoni sigillati a causa delle barriere protettive, i quattro ragazzini corsero fino al primo piano ed utilizzarono lo stesso passaggio che avevano utilizzato due notti prima per far uscire la Valchiria. Una volta fuori sui terreni, esitarono prima di liberarla.

“Se ti liberiamo ci farai del male?” chiese Ron, con la gamba che ancora gli procurava fitte ogni tanto.

La Guerriera non rispose, si limitò a scrutarli fredda.

Harry sospirò, “Non ti vogliamo fare del male,” cominciò, zittendo Ron, che aveva aperto bocca per correggerlo, con un’occhiata, “Ti lasceremo al limitare del bosco e poi potrai andartene. A circa due chilometri da dove ti lasceremo le barriere di Hogwarts finiscono e allora potrai smaterializzarti o quello che sai fare.”

La Valchiria ancora non parlò.

“Ti serve che ti accompagniamo noi?” chiese Neville, per niente contento dell’idea, ma mostrando tutto il suo coraggio da Grifondoro.

Silenzio.

“Perché non parla?” domandò Ron frustrato. Hermione si strinse nelle spalle, per la prima volta senza risposta, perplessa.

“Non siete come mi aspettavo,” affermò la dea distaccata, mentre le sue tre voci risuonavano intorno ai primini. Sobbalzarono e la guardarono confusi, “Gli umani sono degli esseri sciocchi, ma voi, per quanto giovani, siete destinati a fare grandi cose.”

Poi la Valchiria inclinò la testa di lato, e le corde le scivolarono di dosso, liberandola. I Grifondoro indietreggiarono sguainando le bacchette e puntandole su di lei. La creatura non disse, li guardò un’ultima volta con quei suoi occhi di ghiaccio in modo indecifrabile, prima di correre in direzione della Foresta Proibita e scomparire dalla loro vista.

Non se ne erano accorti, ma il cielo aveva cominciato a rischiararsi e il temporale era cessato. Adesso il sole stava sorgendo e l’alba portava con sé il sollievo per la fine della nottataccia. E mentre tornavano al castello, ancora confusi, le barriere di protettive causate dalla presenza della Guerriera si dissolsero.

Harry Potter aveva la strana impressione che quella non sarebbe stata l’ultima volta in cui avrebbero visto la Valchiria.

-

Su un’isola in mezzo al mare del Nord, dove il sole splende molto di rado, un uomo con la veste da Auror entrò nella prigione più temuta del mondo magico. Le guardie lo ignorarono mentre camminava per i corridoi, passando davanti alle celle, ma per precauzione il suo Patronus, una lince, gli girava intorno.

Kingsley Shacklebolt aveva passato tutto il giorno sfruttando la sua posizione di Capo di uno dei Dipartimenti più importanti del Ministero, per ricevere il permesso di togliere da quel buco dimenticato da Merlino un uomo innocente. Ancora non poteva crederci! Il suo incontro con quel misterioso James Evans sembrava essersi impresso a fuoco nella sua mente.

L’uomo che cercava sarebbe rimasto in custodia al Ministero finché il processo di Peter Minus non fosse stato indetto, seguendo la procedura standard, e poi finalmente avrebbe ricevuto la tanto meritata libertà.

Finalmente arrivò davanti alla cella che cercava. Dentro l’odore era quasi insopportabile e vi risedeva un uomo, magrissimo, con i capelli neri e sporchi.

“Sirius Black?”chiese incerto Kingsley.

Il prigioniero alzò lo sguardo, rivelando un paio di tormentati occhi grigi.

-

Albus Percival Wulfric Brian Silente era attualmente nell’Ufficio del Ministro Cornelius Caramell. Quest’ultimo sembrava alquanto agitato e arrabbiato: non era stato avvertito del contenuto dell’edizione speciale della Gazzetta del Profeta, che metteva il Ministero in cattiva luce, e rischiava le dimissioni.

Albus, d’altro canto, aveva bisogno di informazioni su James Evans. I due uomini, che rappresentavano i pilastri del bene, aveva discusso tutta la notte riguardo le informazioni che avevano sul suo conto, accorgendosi, circa cinque ore dopo, che non sapevano niente di lui. Silente non aveva detto niente al Ministro dell’alleanza coi Goblin: sospettava che Caramell sarebbe subito saltato alla conclusione che il giovane sedicenne voleva prendere il controllo del Mondo Magico.

La notte era passata tranquillamente, e Cornelius aveva anche fatto domande su Harry Potter.

“Un ragazzo brillante. Deve aver preso tutto dai suoi genitori,” rispose Albus, “È identico al padre, tranne che gli occhi: gli occhi sono sicuramente quelli di sua madre.”

Caramell annuì, “Come ha preso la notizia di Black?” chiese preoccupato. Non voleva che il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto odiasse il Ministero, o la loro reputazione sarebbe peggiorata ulteriormente.

“Con calma sorprendente, a dir il vero,” ammise Silente aggrottando la fronte, “Sembrava estasiato. Penso che voglia vivere con Sirius. Ahimè, purtroppo non è possibile,” sospirò il preside.

Cornelius alzò un sopracciglio, “E perché no?”

“Ci sono delle barriere protettive a casa di sua zia,” spiegò Albus, “Finché vivrà là, sarà al sicuro.”

“Al sicuro da cosa?” indagò il Ministro con una smorfia. Non gli piaceva la piega che stava prendendo la conversazione.

“Da Voldemort.”

Il silenzio calò tra i due, carico di tensione. Caramell non disse niente per un attimo, ma poi parlò, “Sono sciocchezze Albus. È morto,” affermò sicuro.

Silente scosse la testa tristemente, “No, Cornelius. È ancora vivo, da qualche parte, là fuori,” indicò la finestra col capo e per la prima volta dall’inizio di quell’incontro, l’uomo anziano sembrava dimostrare la sua vera età, “Non serve a niente negarlo.”

Cornelius scosse la testa con vigore, “Baggianate. Se fosse stato vivo, allora sarebbe tornato.”

Il preside aprì bocca per ribattere, quando le fiamme del camino di accesero e mostrarono un volto accigliato.

“Minerva? A cosa devo il piacere?” chiese gioviale Albus. Si accigliò quando notò l’espressione tirata della donna e le borse sotto gli occhi, “È successo qualcosa?”

La professoressa annuì, “La tua presenza è richiesta qui a Hogwarts. Questa notte abbiamo cercato di contattarti, senza successo. Ti prego di non farti attendere,” e con quello, la testa della donna scomparve.

Silente si alzò in piedi, “Il dovere mi chiama,” affermò in direzione del Ministro. Quello annuì e lo salutò con un cenno del capo.

Albus prese una manciata di metropolvere e la gettò nel camino.

-

Come promesso, quella mattina gli studenti si ritrovarono con la colazione a letto. Alcuni non avevano chiuso occhio, mentre altri invece si erano riposati. La McGranitt era entrata a mezzogiorno nella Torre di Grifondoro, notandola stranamente vuota a causa dei danni riportati dal temporale, e aveva provveduto ad aggiustarla.

Aveva poi annunciato che il mostro aveva lasciato il castello e che la presenza di tutti loro era richiesta in Sala Grande a ora di pranzo. Naturalmente, Harry, Ron, Hermione e Neville non erano stati nella Sala Comune per ascoltare l’annuncio. Si erano invece rifugiati nel passaggio dietro lo specchio al quarto piano, dove Harry aveva spiegato loro un paio degli incantesimi. Harry si era fasciato il braccio e la testa, e poi aveva ripulito i vestiti suoi e dei suoi amici con un semplice ‘Gratta e netta’.

Dopo Neville, anche gli altri riuscirono ad eseguire con successo l’Incarceramus. Ormai erano esperti nell’Expelliarmus, e stavano facendo pratica con l’Impedimenta. Mentre facevano pratica tra di loro, Harry si era assentato un attimo per andare alla Guferia, dicendo che doveva spedire una lettera. Tornò poco dopo dai suoi amici e alla fine si diressero insieme verso la Sala Grande. Arrivarono per ultimi, attirando l’attenzione di quasi tutta la Sala, così si affrettarono a raggiungere il tavolo dei Grifondoro.

“Dove siete stati?” chiese subito Seamus, curioso.

“Questa mattina non c’eravate nel dormitorio, e neanche nella Sala Comune,” constatò Dean più sospettoso dell’amico di origini irlandesi.

Ron, Hermione e Neville guardarono Harry per supporto, “Non eravamo nella Torre di Grifondoro,” rispose il moro, sotto lo shock generale dei suoi amici, che non si erano aspettati che dicesse la verità, e quello di Dean e Seamus.

“Ma era proibito fino a nuovo avviso!” fece Seamus con occhi sgranati, ma guardandolo in soggezione, “Wow …”

Dean sorrise, “E dove siete stati?”

Hermione decise di intervenire prima che Harry dicesse altro, “Siamo usciti solo questa mattina. Eravamo scesi in Sala Comune e abbiamo sentito la voce della professoressa Cooman dire che il mostro se ne era andato, e visto che ci sentivamo come dei topi in gabbia e ormai non c’era più alcun rischio, ci siamo fatti due passi,” mentì causalmente, sotto lo sguardo impressionato dei ragazzi che sapevano la verità. Lei arrossì a disagio, ma sembrava soddisfatta di sé stessa.

In quel momento, Albus Silente si alzò in piedi al tavolo degli insegnati, facendo calare il silenzio nella Sala.

“Credo che delle spiegazioni siano obbligatorie,” annunciò, “Ieri sera, mi sono assentato per andare al Ministero, dalla quale sono stato richiamato questa mattina all’alba. Mi è giunta voce che una creatura non identificata sia entrata nel perimetro delle protezione di Hogwarts e nel castello. La presenza di questo essere ha impedito il mio ritorno e ha fatto sì che gli insegnanti non potessero contattarmi fino a che, verso le sei, suddetta creatura se n’è andata. Nessuno si è fatto male questa notte, e ora è possibile circolare per i corridoi. Vi assicuro che siete tutti al sicuro. Le lezione, per oggi, saranno comunque cancellate.”

Gli studenti applaudirono entusiasti. Le lezioni venivano cancellate molto spesso quell’anno.

Harry salutò i suoi amici di Grifondoro e andò a sedersi al tavolo dei Serpeverde, dove Blaise gli fece spazio. Daphne lo salutò con un sorriso caloroso, che lui ricambiò, e Nott con un cenno del capo. Draco lo ignorò, tenendo stranamente lo sguardo basso.

“Harry, che hai fatto al braccio?” chiese Daphne preoccupata, notando la ferita fasciata.

Il giovane Potter si strinse nelle spalle, “Ieri sera il vento ha rotto i vetri della nostra Sala Comune e mi sono tagliato,” mentì facilmente. Lui e i suoi amici avevano deciso di utilizzare quella scusa per le eventuali ferite derivate dal loro scontro con la Valchiria.

“Beh, comunque sono curioso di sapere cos’era il mostro. Chissà se era pericoloso,” rifletté Theo picchiettandosi il mento con la forchetta.

“O pericolosa,” corresse Harry. Alzarono tutti un sopracciglio, “Poteva essere una lei.”

Daphne ridacchiò, “Sono contenta di vedere che non sei maschilista come certa gente di mia conoscenza,” disse scherzosa guardando Nott e Blaise, che arrossirono. Harry si concesse un sorriso. Guardò Draco per un attimo e notò le borse sotto gli occhi: non doveva aver dormito molto quella sera. Malfoy alzò lo sguardo e per un attimo i loro occhi si incrociarono. Poi il biondo prese la sua roba e lasciò la Sala. Harry continuò a chiacchierare con gli altri Serpeverde, inquieto.

Era forse pentimento quello che aveva letto negli occhi di Draco Malfoy?

-

Severus Piton stava conversando animatamente con il preside riguardo l’incidente di quella notte al tavolo degli insegnanti; c’era un fatto che non tornava, e la cosa disturbava entrambi.

“Come ha fatto la creatura a lasciare il castello? Il portone si era auto-sigillato. Le barriere non hanno ceduto finché non ha lasciato i terreni di Hogwarts,” stava dicendo Piton.

Albus si accarezzò la barba pensoso, “Hai detto che il portone della Sala Grande era distrutto?”

Severus annuì, “Qualcuno lo ha fatto esplodere dall’esterno. Sospetto che il mostro si trovasse qua dentro quando qualcuno è arrivato e lo ha portato fuori,” affermò. Era quella la sua teoria. Aveva sentito il rumore di un combattimento in quella stessa stanza prima di precipitarsi lì con Raptor. La scuola si era chiusa da sola, e questo significava che qualcuno che conosceva molto bene i suoi passaggi aveva portato qualsiasi cosa vi fosse entrata fuori.

“Sospetti di qualche studente?” indagò Silente curioso.

Lo sguardo di Piton saettò per la Sala, posandosi su Potter per un istante, notando immediatamente il braccio ferito.

“No, non ho idea di chi possa essere stato,” rispose invece l’insegnati di Pozioni, evitando lo sguardo del preside.

Albus sospirò, “Per il momento è meglio non pensarci.”

Un gufo dall’aria regale, che nessuno aveva mai visto, entrò nella Sala, con una lettera tra le zampe. Iniziò a discendere e planò proprio davanti al preside. Lasciò la lettera accanto al piatto dell’uomo e poi volò via, senza aspettare una risposta.

Silente aprì la lettera e cominciò a leggere.

Egregio Professor Albus Silente,

avrà probabilmente sentito parlare di me. Io certamente ho sentito parlare di lei. Volevo solo informarla che la creatura entrata nella Scuola di Magie e Stregonerie di Hogwarts questa notte era una Valchiria. Dopo un breve scontro, ho personalmente provveduto a scortarla fuori dai confini del castello. Sospetto, per non dire che sono certo, che qualcuno l’abbia aiutata ad entrare. L’ho trovata nella Sala Grande, e mi scuso per non essere riuscito a ripulire a dovere, ma non ne ho avuto il tempo.

Cordiali saluti,

James Evans

-

 

 

Allora? Che ne pensate? Ci ho messo un po’ per scriverlo, lo ammetto. Il prossimo non so con esattezza quando lo posterò. Ecco qua il risultato del sondaggio:

 

Draco/Hermione – 12

Draco/Hermione temporanea – 4

TOTALE A FAVORE DI DRAMIONE= 16

Draco/Astoria –  10

Draco/Pansy - 5

Draco/Susan – 4

Draco/Daphne – 4

No draco/hermione – 10

TOTALE A SFAVORE DI DRAMIONE = 30

p.s. alcune persone hanno dato più di un opinione, ma sul totale ho aggiunto solo 1 punto per persona

 

E vince … DRACO/ASTORIA

  
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