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Autore: GIRLINTERRUPTED87    01/02/2010    0 recensioni
Ciao a tutti,questa è la prima storia che pubblico su EFP. Si tratta di un'opera originale,di un mio primo tentativo di scrivere qualcosa di diverso dalle fan fiction necessariamente legate al lavoro altrui.Era da tempo che cercavo l'ispirazione per sviluppare questa trama. Si tratta di una storia introspettiva ma anche non manchevole di dialoghi e piccoli colpi di scena. Riassumo brevemente la trama. Lara è una ragazza di diciotto anni e mezzo che proviene da una famiglia normale e unita. I suoi genitori sono un libero professionista e una funzionaria statale ( perchè praticamente di questo si tratta),quindi sono benestanti a appartententi alla "buona società". Anticipo questo dettaglio e metto le mani avanti perchè sono la prima a innervosirmi quando nelle fan fiction leggo riferimenti alla vita dorata o per lo meno argentata dei protagonisti.Ho voluto creare una figura di questo tipo non per fini marysueschi (concedetemi il termine) o frivoli,ma perchè credevo fosse necessario ai fini della storia che stavo creando. Chiarito questo punto proseguo. Lara frequenta l'ultimo anno di liceo,ha una sorella più piccola e ,all'inizio della storia la sua vita è decisamente normale e inquadrata. Ha una famiglia tranquilla,amici,impegni,scuola,un ragazzo che le piace...ma a un certo punto succede qualcosa che la porta a rompere questo schema,a diventare "la bugiarda" e a invischiarsi in una situazione particolare... Spero di essere stata sufficientemente esauriente. Ps. il rating è arancione
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel primo pomeriggio del sabato successivo era tutto tranquillo a casa di Lara. Sua madre sparecchiando la tavola,mettendo via i bicchieri di vino e i resti di un ottimo pranzo a base di pesce fresco. Elena si sta passando allisciando i capelli nel compimento di un fondamentale rituale della preparazione prima di uscire per il consueto caffè di comitiva. Giovanni sta riposando. Lara è chiusa in camera e sta seduta allo scrittoio curiosando un po’ in giro per facebook. La ragazza inizia caricando la pagina di pet society per riquotere la lotteria,dopodiché si sposta sui profili delle amiche. Squilla il telefonino,lei risponde a Maria.

-         Ohi…- dice incastrando il telefonino all’orecchio in modo da poter continuare a rispondere alle domande dell’ “ intervista amichevole”.

-         Ciao,com’è?-

-         Niente di che…sono un po’ su facebook,tu?-

“Cosa faresti se Alberto ti chiedesse di fuggire insieme?”. Lara ride. A volte certe domande cascano proprio a fagiolo.

-         Che hai?- le chiede Maria. Lara scuote la testa,come se lei la potesse vedere.

-         Niente- risponde saltando la domanda incriminata.

-         A che ora ci vediamo oggi?- chiede Maria

-         Mmm…non lo so…verso le quattro e mezza al bar?- fa Lara.

-         Va bene…allora ci vediamo dopo,fammi uno squillo quando parti da casa…-

-         Va bene tesoro- fa Lara cantilenando una voce da bambina.

Le due ragazze si salutano e Lara ripone il telefono.

Nel frattempo sua madre sta guardando la televisione sul divano. Il sabato pomeriggio c’è amici e la signora Rossi è una fan sfegatata del programma,fin dalla prima edizione. La signora sta assistendo a un ‘ennesima critica su una ballerina con un fisico poco idoneo al mestiere,che improvvisamente sente un tonfo,una porta che si sbatte. Alza la testa ma in un primo momento è convinta che si tratti di corrente,così riprende a guardare la tv dando tristi boccate alla sigaretta elettrica ufficialmente comprata per smettere di fumare,ma di fatto alternata con due di quelle vere e nocive.

Lara è uscita di colpo da camera sua,curandosi soltanto di uscire dal social network. La ragazza ha agguantato borsa,sciarpa e chiavi della macchina. Sua madre la vede passare dalla porta del salotto,come un fulmine.

-         Dove vai?- le chiede vagamente allarmata.

Lara vorrebbe essere evasiva ma sa bene che è meglio non stuzzicare la curiosità di sua madre.

-         Niente- dice cercando di dissimulare il fatto che è vagamente sconvolta-…mi sono solo ricordata che l’appuntamento con le ragazze era alle tre e non alle quattro,quindi sono dieci minuti in ritardo e devo ancora rientrare in centro- risponde,in riferimento al fatto che le case sulla scogliera sono a un quarto d’ora di strada da dove si ritrovano solitamente lei e i suoi amici. La signora Rossi la guarda poco convinta.

-         Sei sicura che non ci sia dell’altro?- le chiede

Lara si sta mettendo il giubbotto bianco con il cappuccio di pelliccia.

-Perché,cosa dovrebbe esserci?Io seriamente sono in ritardo…punto…quindi adesso scappo…- dice ,catapultandosi verso l’ingresso.

- Quando torni?- le urla dietro sua madre

-Presto- risponde lei

La signora scuote la testa ma alla fine decide di credere a sua figlia e di riprende a concentrarsi sul talent show. Anche se sa bene che Lara le sta mentendo,e tuttavia speri che si tratti di qualcosa di poco grave.

Lara attraversa il vialetto di corsa. Finalmente non deve più mentire. La ragazza apre il cancello e esce in strada,preme il telecomando in direzione del maggiolone blu posteggiato a pochi metri dall’ingresso in modo da togliere l’allarme. La ragazza sale in macchina,si toglie il giubbotto e lo getta sul sedile del passeggero,poi butta sopra anche la borsa. Fa tutto con movimenti frenetici. Accende la macchina,mette la cintura perché non vuole aggiungere,alle varie tragedie di quel giorno,anche una manciata di punti in meno sulla patente. La musica si attacca in  automatico ma è She’s the one,canzone che lei stava ascoltando tornando da scuola,in un momento di pace e di amore per il mondo. Non è il caso adesso. Con un movimento rabbioso preme il tasto di scorrimento fino  ad arrivare a qualcosa di più struggente. Skin,colonna sonora di “Parlami d’amore”,molto meglio. E Lara parte ,mette la seconda e poi la terza,prende velocità e ingrana la quarta. Ha solo voglia di fuggire anche se non sa bene dove.

Il mare cupo le scorre sulla sinistra,di fronte invece c’è la città,con i suoi palazzi più o meno elevati. Lara accende una sigaretta rischiando di far cadere l’accendi sigari dell’auto sui sedili di pelle. Le tremano le mani. Lara corre e pensa a quello che è appena successo. Si sente una bambina per la propria reazione ma è ugualmente piena di rabbia.

Alberto si è fidanzato con Annalisa. Annalisa è una ragazza che Lara conosce da sempre e con la quale ha sempre avuto un rapporto di cordiale indifferenza. Lara aveva notato un avvicinamento fra i due ma tutte le sue amiche le avevano dato della paranoica ma oggi lei ha avuto la conferma. Stanno insieme. Si sono messi insieme. Facebook a volte fa danni. Lara prova una serie di sentimenti contrastanti. Da un lato spera ancora che non sia vero,dall’altro sente come un enorme groppo alla gola,in terzo luogo è arrabbiata ma anche soddisfatta di aver avuto ragione. Avrebbe preferito essere nel torto. Alberto,il suo Alberto. Eppure pareva che recentemente lui si fosse avvicinato a lei. Ma allora perché? Continua a correre Lara,entra in città,non rispetta uno stop e per poco evita un tamponamento. Le suonano e lei è sicura che gliene abbiano dette di tutti i colori. Non importa. Automaticamente  e senza rendersene conto si ritrova nel quartiere di Alberto,ma non vuole certo fare né follie né scenate. Pensa ad Annalisa e di colpo le si sente molto inferiore. Forse è normale. Va ancora un po’ avanti e poi si sposta verso la scuola,dove parcheggia la macchina. Di sabato pomeriggio non c’è nessuno sotto scuola,così lei può finalmente fermarsi. Rimane in silenzio per qualche secondo. La canzone adesso è “il giorno del dolore che uno ha “. Sembra perfetta. Lara si guarda intorno e si mette a pensare alla scuola,al primo giorno,ai tredici anni e al tempo che passa. Vede la solita scala,il portone,il chiosco,i posti dei motorini. Si rivede al quarto ginnasio,quando arrivava a scuola spaventatissima per la versione e comprava due fogli uso bollo per venti centesimi. Ripensa alle prime sigarette fumate di nascosto nelle scale o ai gelati comprati al chiosco in primavera. Ricorda le uscite prima dell’una e mezza,i permessi contraffatti,le cazzate e le liti. Si rende conto che tutto questo sta per svanire,sostituito da un periodo molto diverso. Così non si sente poi così stupida a piangere perché il ragazzo dei suoi sogni si è messo con un’altra e lei lo ha scoperto su facebook. In fondo fa parte dell’adolescenza farsi problemi “inutili” e soffrire per cose che in futuro appariranno davvero secondarie. Per amore poi si soffre sempre,ma in modo diverso e più maturo. Glielo dice sempre sua madre. Quando sei più grande non è che non soffri per amore anzi,lo fai in modo maturo però e molto spesso ti ritrovi a essere così assorbito dalle tue preoccupazioni,studio o lavoro che siano,da non averci più tempo. Lara accende una seconda sigaretta,dopo squilla il telefono.

-Pronto?- risponde con la voce un po’ rotta

-Ehy- è Maria

-Mari,dimmi…-

-Ma dove sei?- le chiede l’amica,un po’ preoccupata

-In giro,tu?-

- a casa,ma tu stai bene?-

- sì- fa Lara,asciugandosi il viso con il dorso della mano.

-Ho letto quella cosa su facebook…- la butta lì Maria che l’ha chiamata apposta,ben sapendo che Lara,controllando il profilo di Alberto circa cinque volte al giorno,doveva per forza essere al corrente.

-Bene…allora lo sai anche tu…-

- Già…come stai?- le chiede ancora dispiaciuta

-Come vuoi che stia?Una merda…- risponde Lara,lapidaria

Segue un attimo di silenzio. Lara osserva una panda blu che le passa a fianco per poi sparire dietro la curva.

-Vuoi che venga dove sei te?- le propone Maria. Lara vorrebbe dirle che non c’è bisogno,che ce la fa da sola,ma ha bisogno di lei,ha bisogno di qualcuno con cui parlare,di quella sua amica sempre così sorridente e positiva,che di batoste ne ha prese anche lei ma fa comunque strano vederla giù. Maria è una specie di “invincibile” agli occhi di Lara.

- Va bene…ti aspetto…-

-Dieci minuti e sono da te,non fare cavolate…-

Lara ride:- Tranquilla,non mi sucido nel frattempo…-

-Bravissima,continua a non suicidarti finché non arrivo…-

-Poi ci suicidiamo insieme?-

-Fanculo. Sto arrivando-

Lara sorride e getta il telefono nella borsa,poi semplicemente rimane in attesa davanti alla scuola,guardando di tanto in tanto lo specchietto retrovisore. Dopo una decina di minuti finalmente vede il vespone rosso spuntare all’orizzonte. Maria deve ancora compierli diciotto anni,quindi guida il centoventicinque,una bella vespa rossa con visiera in stile “vacanze romane”.

La ragazza fa un cenno di saluto e poi accosta. Dopo qualche secondo è dentro l’auto.

-Ehi,ciao- si sporge per salutarla con il bacino. Ha la pelle fredda,forse per il viaggio in moto.

- Ohi…- fa Lara

Maria la guarda:- Sei tutta sporca di mascara-

Lara si guarda allo specchio con pigrizia.

-Già…ci sono delle salviettine umide nel cruscotto,me ne dai una?-

-Certo…-

Lara si pulisce un po’ il viso.

-Allora,che vuoi fare?- le chiede Maria

-prendiamo un caffè?- le chiede Lara

Maria annuisce:- per me va bene,aspetta solo un attimo. Blocco la moto con la catena e possiamo andare…-

Qualche secondo dopo le due ragazze sono in viaggio per il bar. Scelgono un posto un po’ meno frequentato,per l’esattezza un chiosco vicino alla villa. E’ meglio evirare luoghi dove poter incontrare i neofidanzati.

Lara si sfoga,Maria l’ascolta. Parlano senza posa. Alle cinque vanno a prendere Sandra e tutte e tre si spostano al centro commerciale. Passano un’altra ora girare per negozietti,vedere libri e riviste,cazzeggiare senza uno scopo preciso. Sandra e Maria decidono di ascoltare tutto quello che Lara ha da dire,senza annoiarsi o seccarsi. Perché l’amicizia è soprattutto questo: ascoltare le paturnie degli amici senza pensare di mandarli affanculo perché sono troppo pressanti. Alle sette e trenta Lara si ritira,anche perché per le nove e mezza dovrà essere di nuovo fuori. Quella sera hanno un compleanno. Si tratta di un megafestone e Lara è stata indecisa se andarci o meno. Le possibilità di beccare Alberto sono ampie (ragion per cui di mattina era felice). Alla fine decide di andare perché in fondo non può nascondersi per sempre quindi meglio fare l’indifferente e togliersi il dente subito. Questa parte di consiglio viene da Sandra.

Lara rientra a casa più serena.

La ragazza apre la porta e sente delle voci dal soggiorno.

-         Sono a casa…- dice. Poi si avvicina  al salotto. Ci sono sua madre e Claudia,un’amica di famiglia.

-         Ciao- saluta lei. Si avvicina a Claudia e si scambiano i canonici due bacetti. Elsa,sua madre,la guarda:- Come va?- le chiede. Lara annuisce:- Bene,sono stata in giro con le ragazze…-

-         I compiti mai,eh?- la rimprovera sua madre

-         Li faccio domani…-

-         Sì…domani sera- fa la donna,poi si rivolge all’amica:- dice sempre “domani,poi la domenica si alza alle due ,pranza ed esce a prendersi il caffè…ma neanche solo un caffè…sta tutto il pomeriggio fuori poi torna alle dieci e fa nottata sui libri e il lunedi non ti dico per spiccicarla dal letto che ci vuole…-

Claudia sorride:- Elsa che vuoi farci? Sono tutti così…l’importante è che vadano avanti…-

-Ma per ora va bene così,pensa all’università…io glielo dico sempre che non ci vuole niente a finire fuoricorso….-

-Mamma ma tu eri un secchio,di che ti lamenti?- fa Lara,sedendosi accanto. Elsa sorride:- Un secchio? Lo vedi…mi prende in giro..-

-Ma intanto la mamma,per essere un secchio come dici tu,si è fatta un posizione- fa Claudia

Lara prende un bacio di dama dal vassoio e lo divide in due.

-Questo è vero…ma io non farò mai Giurisprudenza…- sentenzia. Sua madre la guarda:- per me puoi fare quello che vuoi,basta che studi…-

Lara fa una smorfia e mangia la seconda parte del biscotto. Rimane per un po’ seduta accanto a sua madre,origliando i discorsi degli adulti. Claudia è una persona molto piacevole e ben informata su tutto,così Lara si diverte ad ascoltare quello che lei e sua madre si dicono. Elsa conosce tanta gente ma,diversamente dall’amica,si interessa poco al pettegolezzo. Lara è sempre convinta che sua madre non riesca a scrollarsi di dosso il proprio ruolo neppure a casa. Suo padre invece è uno spirito libero. Lui se ne frega di tutto,delle convenzioni sociali,è strambo e fa quello che gli va. Però è bravissimo nel suo lavoro,forse perché ne è innamorato. E’ un po’ un genio visionario e ha un gran successo.

-…quindi…si,hanno avuto problemi con la persona di servizio…-

-…che mi dici? A mia suocera hanno rubato due coperte ricamate a cinquecento,e non sappiamo proprio come abbiano fatto a portarle via…- conferma Elsa. Le due donne sono a un punto della conversazione in cui si lamentano delle donne delle pulizie. Elsa sta ricordando di quando,un mese prima,la madre di Giovanni è stata derubata di due coperte di un certo valore. Lara sta per spostarsi in cucina a guardare la tv e fumare indisturbata una sigaretta quando sente un nome non sconosciuto.

-Anche Edoardo e Liliana Rapelli stanno cercando una nuova donna delle pulizie. Avevano pensato di mettere l’annuncio sul giornale ma di questi tempi chi è il pazzo che lascia pubblicamente il proprio numero privato? Per carità lui avrebbe potuto mettere quello dello studio ma sarebbe stato problematico…comunque Liliana ha detto a mia sorella di fare passa parola…-

-Rapelli l’avvocato?- chiede Lara

-Sì- risponde Claudia. Elsa si volta verso di Lara,con fare interrogativo.

 - No,perché è venuto a scuola per l’orientamento…- dice.

C’è una pausa,poi le due donne riprendono a parlare. Lara rimane un po’ in silenzio,ci pensa su e infine si rivolge a Claudia.

-         Sai Claudia,c’è la madre di una mia compagna di classe che ultimamente ha bisogno di lavorare…lei non è  nuova del settore,se tu mi dessi il numero di quei tuoi amici potrei passarglielo…- dice.

La donna sembra dubbiosa.

-Ma sei sicura?- le fa Elsa

-Si mamma,sarebbe un aiuto per loro e comunque sono persone brave e fidatissime e Lorena è in classe con me,quindi comunque non è che sono proprio persone irreperibili…-

Elsa fa spallucce:- Se vuoi darglielo…- dice rivolta a Claudia. Così la donna prende il cellulare dalla borsa e detta il numero a Lara che lo salva sul proprio smart phone.

-Ottimo…- dice,facendo scorrere lo schermo sulla tastiera con uno scatto.

Claudia sta ancora un po’ a spiegarle del colloquio e di cose simili. Dieci minuti dopo Lara saluta,sapendo che nel caso la mamma della sua amica fosse interessata ci sarebbe un colloquio da fare,o presso lo studio di Rapelli oppure a casa della coppia. Lara entra nel bagno e apre i rubinetti della vasca. Sono le otto e un quarto,deve iniziare a prepararsi. Mentre la vasca si riempie lei si sposta in camera propria,apre il balcone  ed esce. La ragazza prende una sigaretta,l’accende,apre il cellulare e seleziona un numero sulla rubrica,poi preme il tasto verde. Il telefono è libero. Lara sta dando una boccata quando una voce risponde,così lei deve dissimulare.

-Pronto?- fa quello. Deve essere Rapelli.

-Pronto,è l’avvocato Rapelli?- chiede lei

-Sì,con chi parlo?- risponde l’uomo. Lara esita. Guarda fuori e vede un cartellone.

-Mi chiamo Laura Neri e chiamo per quel posto da persona delle pulizie…- risponde

Una attimo di pausa dall’altra parte.

-         Bene,lei è interessata?- chiede l’uomo

-         Beh sì- le sembra ovvio visto che ha chiamato

-         Io e la mia compagna stiamo facendo un colloquio…quindi se per lei va bene potremmo fare lunedi mattina diciamo alle dieci e trenta?- chiede l’uomo. Cavolo. Lei ha scuola!

-         Ho un impegno importante lunedi in mattinata. Se facessimo per le tre?-

-         Due e mezza?-

-         Va bene per le due e mezza- risponde Lara alzando gli occhi al cielo.

-         Ottimo…-

L’uomo le da delle notizie sull’indirizzo dello studio. Restano per le due e mezza di lunedi e che lui salverà il numero di lei sul cellulare,in caso di imprevisti.

Lara attacca e tira un sospiro,guarda fuori,verso il mare. Poi si ricorda della vasca e scappa dentro la stanza,poi in bagno. In tutto quel tran tran non ha certo pensato alla situazione con Alberto. Forse è vero che a volte basta distrarsi. Certamente sta facendo qualcosa che non ha ben capito ma che è sicuramente qualcosa di molto grande e rischioso.

  
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