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Autore: Miss Ron    03/02/2010    2 recensioni
"La letteratura è piena di tragiche storie su grandi amori ostacolati dal destino.
Tristano e Isotta.
Lancilotto e Ginevra.
Romeo e Giulietta."
Per tutti i fan delle Scorpius/Rose
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito, che ha messo la mia storia tra i preferiti e chi l’ha messa tra le seguite. Grazie =) Non ho molto tempo, ma giuro che risponderò alle recensioni nel prossimo cap.

 

 

Non sono un Grifondoro

 

Al ricordava il giorno del suo Smistamento come se fosse ieri.

Era nervoso. Tremendamente.

Nella sua testa risuonavano ancora le parole di James:

-Scommetto quello che vuoi che sarai un Serpeverde!-.

E quelle di suo padre:

-Il Cappello tiene conto delle tue decisioni-.

 

Già, decisioni, il punto era che Al non aveva ancora deciso.

Se quella mattina gli avessero chiesto in quale Casa avrebbe voluto stare, avrebbe risposto senza esitazioni:

-Grifondoro-.

 

Ma ora non ne era più così sicuro.

La causa? Le parole di suo padre, naturalmente.

Un mancato Serpeverde!

Lui!

La reincarnazione vivente di tutto ciò che Grifondoro vanta.

Ancora non riusciva a crederci.

 

Ma se il Cappello voleva Smistare suo padre a Serpeverde, allora quella Casa non poteva essere tanto male, nonostante la descrizione di suo zio Ron.

Quante persone degne di ammirazione conosceva che erano state a Serpeverde?

Zia Andromeda, zio Horace, Severus Piton, Regulus Black…

No, non poteva essere poi tanto male.

 

Perciò quando il Cappello prese in considerazione l’idea di Smistarlo a Serpeverde, lui non si oppose e non si pentì mai di quella scelta.

Questo nonostante all’inizio si fosse sentito come un pesce fuor d’acqua.

Quando il Cappello, senza alcuna esitazione, Smistò sua cugina nella Casa rosso oro, lui si rese conto di ciò che aveva fatto.

Era solo.

 

Per la prima volta nella sua vita, non aveva nessun membro della  ‘Casata Potter-Weasley Più Amici’ affianco a sé.

Anzi, alcune delle persone che lo circondavano avevano combattuto una guerra contro la sua famiglia.

Cognomi quali Malfoy, Nott e McNair gli erano tristemente noti.

Soprattutto Malfoy. Quante volte aveva sentito parlar male di quella famiglia?

Zio Ron e nonno Arthur erano molto appassionati all’argomento ‘I Malfoy sono la reincarnazione del diavolo’.

 

Beh, Scorpius non era la reincarnazione del diavolo.

 A volte, sapeva essere bastardo, certo.

‘Fatemi un torto e ve ne pentirete’: questo era il suo motto.

Ed era vero. Non sapevi quando, non sapevi come, ma sapevi che lui si sarebbe vendicato, prima o poi.

Decisamente non era il genere di persona da mettersi contro.

 

Al lo considerava un fratello, molto più di quanto non avesse mai considerato James, il suo opposto in tutto.

Sapeva che Scorpius gli voleva bene ed era orgoglioso di essere una delle poche persone con cui l’erede dei Malfoy si toglieva la sua maschera.

Una maschera a cui importava solo di sé stessa, una maschera a cui non interessava se, quando passava per i corridoi, alcuni gli sussurravano:

-Figlio di un lurido Mangiamorte-.

Già, Scorpius sapeva fingere molto bene, anche con sé stesso.

 

Per questo Al ci mise molto tempo ad accorgersi che i suoi sentimenti nei confronti di Rose erano cambiati.

Col senno di poi, si disse che avrebbe dovuto arrivarci prima.

Lo scintillio che ballava nei suoi occhi d’argento quando litigava con la rossa, era un sintomo più che evidente.

Lui si divertiva a litigare con Rose, finalmente aveva trovato una ragazza in grado di tenergli testa e non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via.

Soprattutto non a quell’ameba di Colin Canon.

 

Quando vide il viso di Scorpius irrigidirsi alla visione di Rose e Colin che si dirigevano al tavolo rosso oro, tenendosi per mano, Al capì che il Grifondoro aveva le ore contate.

Fece una breve preghiera silenziosa per lui, e poi tornò a mangiare la sua fetta di torta alla melassa.

 

Se al suo posto ci fosse stato un Grifondoro avrebbe cercato di salvare Canon, ma lui non era un Grifondoro, o per usare le parole di Morgan, un’aspirante suicida.

Non ci provava gusto a rischiare la vita, cosa che senza alcun dubbio sarebbe accaduta a chiunque avesse osato mettersi tra Scorpius e Canon.

E poi, non era un problema suo, se quel ragazzo era tanto stupido da non capire che Rose era un proprietà privata dell’erede dei Malfoy (anche se non ancora reclamata).

 

Sì, sicuramente non era un Grifondoro e non ci teneva ad esserlo.

   

 

  
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