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Autore: Julia Weasley    05/02/2010    16 recensioni
Argomento di questa storia è la vita di Regulus Black, dal momento della sua nascita a quello della morte. La crescita in una famiglia Purosangue piena di pregiudizi, il difficile rapporto con il fratello Sirius, i sette anni trascorsi a Hogwarts, la decisione di unirsi ai Mangiamorte fino al suo completo riscatto, tutto raccontato in 50 capitoli.
[ Altri personaggi: Famiglia Black, Kreacher, Barty Crouch jr, Rachel Queen (originale), Severus Piton, i Malandrini, Emmeline Vance, Voldemort, Mangiamorte ]
Storia vincitrice del primo turno dell'Harry Potter Final Contest
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Fandom: Harry Potter

Personaggio: Regulus Black

Prompt: 42: Bacio

Rating: Verde


Disclaimer: Regulus Black e quasi tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling.

Note: immagine di husckarl

Tabella: http://juliablack89.livejournal.com/2009/06/11/


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Ottobre 1977

“Sei ancora tra noi?”
Il richiamo di Barty impiegò parecchi secondi prima di giungere al cervello di Regulus ed essere recepito.
“Uhm? Sì...” bofonchiò, svuotando un bicchiere intero di Succo di Zucca.
“Allora te lo ripeto: oggi vai a Hogsmeade o no?”
“Dipende...”
Regulus non mentiva: l'esito della sua giornata dipendeva solamente da quello della conversazione che, appena fuori dalla Sala Grande, stava avvenendo tra Rachel e Dirk Cresswell.
Li aveva visti parlare fitto nella sala d'ingresso, quando era appena uscito dai sotterranei per andare a far colazione, e aveva preferito fiondarsi subito al tavolo di Serpeverde, non avendo l'ardire di assicurarsi se i due fossero in atteggiamenti intimi o no.
Si disse che, se Rachel avesse deciso di preferirgli il Tassorosso, prima o poi si sarebbe dovuto abituare a convivere con la morsa di gelosia che in quel momento gli stritolava le viscere.
Non aveva mai provato tanto terrore in vita sua, neanche quando aveva giocato la sua prima partita di Quidditch o quando Bellatrix, circa dodici anni prima, con l'intenzione di fargli passare la paura del buio, aveva avuto la brillante idea di rinchiuderlo a chiave in soffitta durante la notte e Regulus era stato costretto a rimanere lì, almeno finché Kreacher non era andato a salvarlo.
Ma questa era una cosa molto più spaventosa.
Quando intravide Cresswell entrare in Sala Grande, rischiò quasi di rovesciarsi il Succo di Zucca addosso per il nervosismo, ma poi si rese conto che il ragazzo non avesse compagnia e che si fosse seduto al proprio tavolo con un'aria molto depressa.
Il Tassorosso alzò lo sguardo su di lui e lo incenerì. Regulus non poté fare a meno di sentire la morsa che aveva nello stomaco allentarsi un bel po'.
Rachel fece il suo ingresso insieme a Emmeline qualche minuto dopo. La Corvonero esibiva un gran sorriso mentre l'altra le diceva qualcosa sottovoce.
Quando Rachel raggiunse i due, fu Barty a dar voce al dubbio assillante che tormentava Regulus:
“Credevo che da oggi avresti avuto un ragazzo Nato Babbano, lo sai?”
Lei gli lanciò un'occhiataccia.
“Bè, diciamo che ci ho riflettuto parecchio stanotte, e ho deciso che non è il mio tipo” rispose lei, poco disinvolta. “Ma il fatto che fosse Nato Babbano non ha affatto inciso su questa scelta”.
Regulus non riuscì a trattenersi: era talmente felice che, per nascondere il sorriso che gli era sorto spontaneo, dovette fingere che la forchetta gli fosse caduta per chinarsi sotto il tavolo.
“E cosa ti ha fatto cambiare idea?” insisté Barty, mentre il ragazzo riemergeva dopo qualche istante.
Rachel evitò accuratamente di guardare in direzione di Regulus, limitandosi a fare spallucce.
Calò un silenzio imbarazzante.
“Ehi, la torta di melassa! Vado a prenderla” disse Barty, cogliendo l'occasione per alzarsi e lasciarli soli per qualche minuto.
Regulus e Rachel si scambiarono una rapida occhiata e poi tornarono immediatamente a guardare nei loro piatti, imbarazzati.
Lui si fece forza: adesso era la sua occasione e non poteva sciuparla. Prima di poter valutare bene le parole, la frase gli uscì di getto, quasi senza che se ne rendesse conto:
“Andiamo a Hogsmeade insieme, stamattina?”
Rachel assunse un colorito acceso.
“D'accordo” disse.
Regulus credeva che, se fosse stato in piedi, le ginocchia gli avrebbero ceduto: per fortuna era seduto, quindi l'unico effetto collaterale fu che non riuscì più a mangiare. Era troppo nervoso. Nessuno dei due lo aveva detto esplicitamente, ma entrambi sapevano bene che quella non sarebbe stata un'uscita come le altre, non dopo quello che lui le aveva detto la sera prima.
“Io vado a cambiarmi” disse Rachel, alzandosi: nemmeno lei aveva più toccato cibo. “Ci vediamo dopo”.
Regulus annuì, fissandola mentre si allontanava. Non riusciva a credere a quello che aveva appena fatto: le aveva praticamente chiesto un appuntamento...
Di colpo, fu preso dal panico: cosa si doveva fare in quei casi? In quel momento avrebbe voluto un manuale di istruzioni su come comportarsi con le ragazze.
Respirò a fondo, mentre salutava distrattamente Barty, che era tornato e si stava rimpinzando di torta alla melassa, e si dirigeva a sua volta verso la sala comune.
In fondo, non era né il primo né l'ultimo ad affrontare una situazione del genere. Si sarebbe dovuto comportare come sempre, magari evitando di parlare dei Babbani e cercando di essere più gentile del solito. In fondo non era troppo difficile, no? Ma soprattutto, non doveva pensare alla sera precedente, così forse si sarebbe risparmiato un attacco di cuore.
Se Rachel aveva scaricato Dirk Cresswell, Regulus non aveva alcun motivo di agitarsi.
Impiegò molto più tempo del solito a controllare la propria immagine allo specchio ma, alla fine, decise di scendere in sala comune.
“Sono in ritardo?” chiese, preoccupandosi quando vide Rachel che lo aspettava, seduta sul bracciolo del divano.
“No, sono io che ho fatto presto” rispose lei. “Per fortuna le altre stanno ancora dormendo, quindi per una volta non ho trovato il bagno occupato per ore... Senti, lo so che questo vestito non è il massimo, ma l'altro l'ho già prestato a Emmeline...”.
Regulus esitò, imbarazzato. Quello era il momento giusto per farle un complimento, forse.
“Invece stai bene” disse. “Questo colore ti dona”.
Rachel sorrise, stupita, lisciandosi nervosamente la gonna.
“Grazie... E tu sei impeccabile, come al solito” scherzò. Poi, per accelerare i tempi, aggiunse: “Cominciamo ad andare?”
“Certo”.
I due si incamminarono fuori dalla sala comune, attraversarono i sotterranei e si avvicinarono al portone d'ingresso, dove assistettero ad una scena inusuale.
Gli studenti intenzionati ad andare a Hogsmeade erano in fila davanti a Gazza che, Sensore Segreto alla mano, li controllava uno ad uno sotto lo sguardo vigile e attento di Mrs Purr.
“Che succede?” chiese Regulus, osservando con inquietudine il custode mentre infilava il Sensore nelle orecchie di un malcapitato studente.
“Credo che Silente abbia deciso di aumentare le misure di sicurezza del castello” rispose Rachel. “Probabilmente è per evitare che maghi con cattive intenzioni entrino a Hogwarts”.
Regulus fece finta di niente ma era chiaro e lampante che la ragazza si stesse riferendo in particolare ai Mangiamorte.
Ad ogni modo, entrambi si sottoposero all'esame di Gazza che, non trovando nulla che non andasse, li lasciò passare.
“Sai, non credevo che saremmo andati a Hogsmeade, oggi” disse Rachel, mentre attraversavano il cancello e prendevano il sentiero che conduceva al villaggio.
“Perchè no?” chiese lui.
“Ero sicura che ci avresti costretti ad allenarci. In fondo la partita è domani”.
“Appunto. Allenarsi troppo il giorno prima dell'incontro sarebbe controproducente. Servirebbe soltanto a stancarci”.
“Molto saggio da parte tua. Un anno fa avrei giurato che anche tu saresti diventato uno di quei Capitani fissati! Ti ricordi quando ci hai fatti allenare con la neve?”
“Quella è stata un'eccezione, perchè il campo era stato prenotato dalle altre squadre per il resto della settimana. Ma io non vi ho mai fatti svegliare prima dell'alba”.
“Questo è vero” ammise lei, ridendo.
Regulus si rese conto di essersi preoccupato inutilmente: in fondo erano amici da più di cinque anni. I silenzi imbarazzanti sarebbero stati molto più rari di quanto aveva temuto. Doveva solo mantenersi calmo ed essere se stesso, proprio come stava facendo lei.
“Sei nervoso?” chiese Rachel ad un certo punto, prendendolo alla sprovvista.
“Per cosa?”
“Per la partita di domani”.
“Ah...bè, un po'...”
“L'ultimo epico scontro con James Potter...ho la netta sensazione che sarà una lotta all'ultimo sangue. Spero solo che non vada a finire come l'anno scorso”.
Regulus fece una smorfia irritata al solo ricordo: l'anno precedente si sarebbero messi le mani addosso, se non fosse stato per l'intervento tempestivo di Madama Bumb. Era stata una partita talmente combattuta e confusa che nemmeno i protagonisti sapevano con certezza chi avesse torto o ragione, anche se ovviamente si incolpavano a vicenda.
“Questa volta andrà meglio perchè vinceremo noi, e i Grifondoro non avranno possibilità di replica” disse Regulus, proprio nel momento in cui arrivavano all'altezza delle prime case di Hogsmeade.
All'inizio non si fermarono in nessun posto, percorrendo High Street in lungo e in largo, almeno finché la Stamberga Strillante non apparve alla loro vista.
“Torniamo indietro?” propose Rachel. “Andare fin lì mi ricorderebbe troppo quella sera in cui abbiamo rischiato di diventare carne da macello”.
Regulus si disse assolutamente d'accordo, rabbrividendo al solo pensiero.
“Ehi, guarda!” esclamò Rachel in quell'istante, indicando la vetrina di Mondomago. “Sono arrivati i nuovi Fuochi d'Artificio del Dottor Filibuster! Se domani vinciamo, potremo inaugurarli”.
I due entrarono, e Rachel si diresse allo scaffale più grande. Regulus continuò ad osservarla mentre sceglieva attentamente i fuochi d'artificio.
Fino a quel momento si stavano comportando più come amici. Forse avrebbe dovuto osare di più, ma il problema era il come.
Mondomago non si poteva definire un posto romantico. In effetti, Hogsmeade non ne forniva molti e, a suo parere, i Tre Manici di Scopa era troppo affollato. Barty gli aveva parlato di Madama Piediburro -esibendo ogni volta un ghigno soddisfatto- ma Regulus era certo che quello sarebbe stato l'ultimo locale al mondo in cui avrebbe messo piede: i Black non si scambiavano effusioni in pubblico.
“Che ne dici, ne prendo un po'?” disse Rachel, chiedendo il suo parere.
“Eh? Sì, fai pure...” disse lui, distratto.
Dall'altra parte del negozio c'era Sirius, in compagnia di una ragazza di Grifondoro che Regulus conosceva solo di vista. La scena aveva attirato la sua attenzione nel momento in cui Sirius, fingendo di essere interessato alla merce sul bancone, aveva fatto passare il braccio con disinvoltura intorno alla vita di lei: la ragazza aveva reagito dandogli un bacio mozzafiato.
Un po' imbarazzato e un po' invidioso, Regulus rivolse un'occhiata esitante a Rachel: non era altrettanto sicuro di esserne capace.
Falla finita e provaci, pensò, irritato con se stesso.
Cercando a sua volta di apparire disinvolto, Regulus provò a muovere il braccio ma, proprio in quel momento, Rachel si voltò a guardarlo.
“Che fai?”
“Niente...” si affrettò a rispondere lui, e si salvò in extremis afferrando al volo una busta di petardi sullo scaffale accanto. “Prendiamo anche questi?”
Che figura! Imprecò mentalmente, lanciando poi uno sguardo furioso a Sirius e alla sua amichetta, e sperando che Rachel non se ne fosse accorta, perchè avrebbe sicuramente pensato male.
“Aspetta, pago io” le disse, accorgendosi all'ultimo minuto che lei si era già recata alla cassa.
“Andiamo ai Tre Manici di Scopa?” propose Rachel appena uscirono dal negozio.
Regulus annuì, sperando che nel locale l'atmosfera fosse più propizia.
Ripercorsero in senso contrario High Street, fino a che non videro l'insegna del pub.
Una volta entrati, Regulus ordinò due Burrobirre. Accostatisi ad un tavolino in un angolo, il ragazzo esitò alcuni istanti, ma alla fine si fece coraggio e spostò la sedia per farla accomodare.
“Grazie...” disse lei, e Regulus la vide arrossire.
Rachel di solito non arrossiva quasi mai; in effetti, Regulus poteva ritenersi l'unico capace di provocarle quella reazione dovuta all'imbarazzo o, purtroppo più spesso, all'ira. Certe volte la aveva fatta arrabbiare apposta, perchè ai suoi occhi quel rossore la rendeva ancora più bella del solito.
“Ecco due Burrobirre per voi, ragazzi” intervenne Madama Rosmerta.
“Grazie” rispose Regulus.
“Serve altro?”
“No, no, può andare” disse Rachel con un tono abbastanza scontroso.
Regulus si trattenne a stento dal sorridere, mentre Rachel seguiva la giovane donna, che si allontanava ignara, con uno sguardo irritato.
Rosmerta era la persona più bersagliata di sguardi malevoli da parte delle studentesse di Hogwarts che conoscesse. In effetti, anche lui era d'accordo nel considerarla molto avvenente, ma probabilmente Rachel non aveva capito che, quando Regulus era insieme a lei, non considerava degna di importanza neanche una Veela in carne ed ossa.
Di sicuro non si era mai ridotto come Peter Minus che, seduto ad un tavolo più in là insieme a Lupin che leggeva con rassegnazione La Gazzetta del Profeta, stava letteralmente sbavando dietro Madama Rosmerta, la quale però non lo degnava nemmeno di uno sguardo.
“Si può sapere che cosa trovate di tanto speciale in lei, voi maschi?” domandò Rachel, scrutando Regulus con aria inquisitoria. Lui alzò gli occhi al cielo, esasperato.
“Mi sa che dovevo portarti alla Testa di Porco, almeno di Aberforth non ti saresti lamentata”.
Lei decise di lasciar perdere Rosmerta e iniziò a bere la Burrobirra. Imbarazzato per il silenzio che seguì, Regulus lanciò un'occhiata a Lupin e Minus.
“Chissà perchè Potter non è con loro” le disse. “Probabilmente è paralizzato dalla paura per la partita di domani”aggiunse soddisfatto.
“Quanto sei spiritoso... Ma non lo sai? Stamattina non si parlava d'altro nei corridoi”.
“Ehm...avevo altro a cui pensare” ammise lui, guardandola di sotto in su.
Rachel gli rivolse un sorriso esitante, poi gli sguardi di entrambi si rivolsero al tavolo, dove le loro dita si stavano sfiorando.
Regulus sarebbe rimasto in eterno anche così, ma fu ancora più contento quando Rachel iniziò a disegnare con l'indice dei cerchi invisibili sul palmo della sua mano.
In quel momento tuttavia, un gruppo di studenti più in là scoppiò in una risata fragorosa, infrangendo quell'atmosfera sognante. Decisamente, quel pub era troppo affollato, pensò Regulus, mentre lei ritraeva il braccio.
“Allora?” fece lui, per rompere l'imbarazzo. “Qual è questa novità di cui tutti parlano?”
“Ah, sì... Bè, ti sembrerà assurdo, ma Lily Evans ha accettato di uscire con Potter proprio oggi” rispose Rachel.
La notizia era così incredibile che Regulus rimase a bocca aperta.
“È uno scherzo, vero? Ma se lo odiava”
“Avrà cambiato idea. Comunque è da un po' che non litigano più. Non so se li hai notati, ieri sera, ma hanno ballato insieme per parecchio tempo”.
Regulus si irrigidì: avrebbe preferito non parlare della festa di Lumacorno, almeno non così presto.
Calò un silenzio imbarazzante e Regulus approfittò del fatto che entrambi avessero finito di bere per proporle di uscire.
Dopo aver pagato, la seguì fuori dal locale.
“Dove vuoi andare?” le chiese.
“Dove vuoi tu” rispose lei.
Nel frattempo, si limitarono a camminare per le vie del villaggio, fermandosi di tanto in tanto ad osservare le vetrine.
Mentre percorrevano una via secondaria, la mano di Rachel sfiorò di proposito la sua e Regulus si sentì percorrere da un brivido. Automaticamente prese la mano della ragazza e la strinse, lasciandosi invadere da quell'emozione che aveva imparato a conoscere molto bene.
Con la coda dell'occhio la vide sorridere e chinare il viso per non farlo notare troppo.
Regulus si sentiva quasi morire per l'agitazione: stava camminando mano nella mano con la ragazza che desiderava. Ormai non poteva aspettare più: era arrivato il momento di prendere il controllo della situazione.
Tuttavia continuava ad esitare, perchè non trovava le parole adatte. Era un'impresa difficile per tutti, ma per lui in particolar modo: non era abituato a dire ad alta voce quello che provava.
Invece, prima che riuscisse a mettere insieme due parole, Rachel si fermò di colpo, voltandosi verso di lui.
“Ti capita mai di confondere quello che sogni con la realtà?” domandò all'improvviso.
“A volte...può darsi... Perchè me lo chiedi?”
“È quello che mi sta succedendo adesso. Non riesco a credere che quello che mi hai detto ieri sera sia stato davvero reale”.
Il cuore di Regulus prese a martellare ad un ritmo incessante. Il ragazzo avvampò.
“Davvero? E che cosa ti avrei detto?” chiese, fingendosi ignaro.
Rachel gli rivolse un sorriso scettico.
“Anche tu hai bisogno di rinfrescarti la memoria, allora. Hai detto che ti interesso. Me lo sono sognato, per caso?”
Regulus deglutì a fatica.
“Non qui, c'è troppa gente” disse, cercando di prendere tempo.
Dopo essersi guardato intorno, la condusse in una stradina meno frequentata delle altre.
Rachel si appoggiò con la schiena contro il muro e lo guardò, aspettando il momento in cui lui avrebbe iniziato a parlare.
Regulus tentò di riordinare le idee per fare un discorso sensato, ma non ci riuscì. Anche se teneva lo sguardo basso, la consapevolezza di avere i suoi occhi puntati addosso lo rendeva nervoso e insicuro. Del resto non poteva costringerla a guardare da un'altra parte; sarebbe stato ridicolo.
Le alternative erano due: o iniziava a girarci intorno, facendo un discorso lunghissimo e inconcludente, cosa non da lui, oppure arrivava direttamente al punto.
Ancora una volta, fu lei a giungere in suo aiuto.
“Regulus, non è difficile. Devi solo dire o no. Tu provi qualcosa per me?”
Vincendo il proprio smisurato orgoglio, lui le strinse entrambe le mani, e sentì subito un gran calore sprigionarsi da quel contatto, percorrergli le vene e giungergli fino al viso.
“Sì” rispose, senza guardarla.
Dopo pochi istanti di silenzio, che però a lui parvero lunghi quanto anni interi, ebbe il coraggio di controllare quale fosse stata la reazione della ragazza.
Rachel aveva gli occhi lucidi e un sorriso dipinto sulle labbra. Sembrava che non riuscisse a credere a quanto aveva appena sentito.
Per alcuni eterni istanti non parlò, frastornata; poi gli si avvicinò, così tanto da spezzargli il respiro.
“Regulus...” disse infine, senza distogliere lo sguardo dal suo. Indugiò ancora, come per valutare le parole, e infine aggiunse: “Lo sai da quanto tempo è che che aspetto questo momento? Più di tre anni”.
“Me ne sarei dovuto accorgere prima” rispose lui, inquieto.
“Decisamente...”
“Però volevo dirti...” la interruppe lui, nervoso. “So che non ti è piaciuto come mi sono comportato con Cresswell. Non l'ho fatto solo perchè è un Sangue Sp-... Nato Babbano, cioè, anche per quello, ma soprattutto perchè non volevo che tu e lui...”
Stava cominciando ad agitarsi, e questo non andava affatto bene. Decise di tacere, non sapendo cos'altro dire.
“A proposito” disse lei, molto più sicura. “Credo di doverti qualche spiegazione. Se ho iniziato a frequentare un altro ragazzo, l'ho fatto solo per dimenticarti: ero stufa di dannarmi l'anima a causa tua. Per un po' ho addirittura pensato che sarei riuscita a pensare a qualcun altro, ma ieri sera ho capito di sbagliarmi.
Ho cercato di convincermi del fatto che al mondo esistono ragazzi più simpatici, più modesti, meno snob e, in genere, migliori di te, ma non posso farci niente se ti preferisco a chiunque altro.
Tu per me sei sempre stato il migliore, e non perchè sei un Black o un Purosangue. Potresti essere anche l'ultimo reietto del pianeta, e non cambierebbe niente.
Nel mio cuore c'è e ci sarà sempre posto soltanto per te. Nessun altro potrà mai sostituirti”.
Regulus rimase senza fiato per l'emozione provocata dalle parole di Rachel. Improvvisamente si sentì inadeguato: gli era costata un'enorme fatica dirle solo quel , mentre lei non aveva avuto problemi a confessargli tutto.
Era consapevole di provare qualcosa di molto più forte di una semplice cotta, ma non sapeva come dirlo.
Tentò di ideare un modo per farlo capire senza risultare banale, ma quello che trovò era l'unico a non avere bisogno di discorsi complicati.
Senza indugiare ancora, Regulus le cinse la vita, stringendola a sé. La sentì fremere per l'emozione e l'impazienza mentre avvicinava il proprio viso al suo.
Un istante prima che le loro labbra si sfiorassero, entrambi chiusero gli occhi; poi si scambiarono quel bacio che avevano desiderato a lungo e che, da solo, valeva più di mille parole.

01. Addio. 02. Ricordi. 03. Speranza. 04. Bellezza. 05. Fotografia.
06. Gatto. 07. Cane. 08. Musica. 09. Fuochi d'artificio. 10. Cioccolato.
11. Carta. 12. Paura. 13. Sole. 14. Sangue. 15. Bambola.
16. Ali. 17. Cuscino. 18. Candela. 19. Dolce. 20. Amaro.
21. Pelle. 22. Ghiaccio. 23. Sogno. 24. Incubo. 25. Risveglio.
26. Incontro. 27. Vertigine. 28. Lacrime. 29. Attesa. 30. Noia.
31. Felicità. 32. Dolore. 33. Solitudine. 34. Silenzio. 35. Campanello.
36. Nascosto. 37. Gelosia. 38. Nodo. 39. Caldo. 40. Freddo.
41. Tempo. 42. Bacio. 43. Sorriso. 44. Desiderio. 45. Illusione.
46. Specchio. 47. Latte. 48. Caffè. 49. Potere. 50. Strada.

*Angolo autrice*

Bene, finalmente ce l'hanno fatta! Non vedevo l'ora. Spero proprio che abbiate apprezzato il capitolo! Adesso però siete pronti? Il prossimo capitolo sarà incentrato sulla partita, quindi ne avrete ancora uno prima di cadere nel baratro...
Prossimo aggiornamento: 13 febbraio.

Alohomora: per ora non pensare alla storia dei Mangiamorte, c'è ancora il prossimo capitolo... Lo so, non ti senti affatto meglio, ma in fondo la scuola non è ancora finita, manca il settimo anni, sempre meglio del dopo. Visto, in situazioni di emergenza anche uno come Regulus riesce a tirare fuori quello che prova, anche se a stento!
vulneraria: Regulus non si sarebbe mai messo a gridare in mezzo a decine di persone come ha fatto James! Sono completamente diversi (sarà anche per questo che Reg mi piace tanto? XD), però alla fine ce l'hanno fatta tutti e due! Cresswell è un tipo un po' troppo appiccicoso, in effetti.
malandrina4ever: lo so che l'insulto è stato pesante, però Regulus la pensa così, c'è poco da fare. Se non lo avesse insultato non sarebbe stato lui. Visto, nel capitolo scorso sono riuscita a inserire anche James in tuo onore! Nel prossimo capitolo ci sarà la tanto attesa partita, aiuto... Spero che ti sia piaciuto il modo in cui rachel ha ragito: in realtà poteva farlo prima, ma così il capitolo sarebbe stato troppo corto.
_Mary: anche a me piacciono i capitoli in rosa, ogni tanto ci vogliono eccome! Finchè possiamo, distraiamoci pure. Alla fine Barty è sopravvissuto, nonostante tutti i tentativi di Regulus di farlo morire prematuro! No, quella di insultare il terzo incomodo non è stata affatto una buona idea: purtroppo a parlare in quel momento era un mix micidiale di gelosia e orgoglio.
Mirwen: tranquilla, adesso Regulus si sentirà molto meglio dello scorso capitolo. Eheh, secondo te cosa poteva fare Rachel? Non si è fatta scappare l'occasione!
Mizar: sì, lo ammetto, vado molto fiera di quella frase sulla voce che disturba le orecchie di Regulus! E' dispiaciuto da morire anche a me per Severus: è proprio un ragazzo sfortunato... Per il momento Regulus avrà un po' più di fortuna, quindi meglio goderci il momento felice.
MEISSA_S: secondo me Regulus non aveva la più pallida idea di cosa sarebbe stato costretto a fare. Severus sicuramente ne era più consapevole, ma Regulus ne dubito... comunque avrò modo di esporre le mie teorie in merito. Mi sa che sei stata l'unica ad apprezzare l'insulto allo stadio, ma del resto se sei una Serpeverde inside, c'è poco da fare! Del resto non potevo mica pretendere che Regulus resistesse alla tentazione di insultarlo. Sì, in questa storia Regulus è molto più recettivo che nell'altra, anche se le vere differenze saranno soprattutto negli ultimi capitoli perchè nessuno saprà di Minus, Rachel sopravvivrà e... poi ho intenzione di scrivere un seguito What if? come avevo promesso, quindi tralacerò alcune cose e ne inserirò altre!
Gobra1095: spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo. Era ora che Regulus si decidesse a vuotare il sacco. Rachel comunque è riuscita a farlo cedere su tutti i fronti!
dirkfelpy89: forse non ho approfondito molto il carattere di Dirk Cresswell, anche per motivi di spazio (questo limite di 50 capitoli inizia a starmi un po' stretto) ma spero di aver detto almeno l'essenziale. Comunque, essendo un Tassorosso, ho preferito che non reagisse e accettasse la sconfitta senza inutili scene di rabbia. probabilmente se fosse stato un Grifondoro ci sarebbe stato un duello epocale per i corridoi!
  
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