Personaggio: Regulus Black
Prompt: 42: Bacio
Rating: Verde
Disclaimer: Regulus Black e quasi tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Note: immagine di husckarl
Tabella: http://juliablack89.livejournal.com/2009/06/11/
Nessun altro
Ottobre 1977
“Sei
ancora tra noi?”
Il
richiamo di Barty
impiegò parecchi secondi prima di giungere al cervello di
Regulus ed
essere recepito.
“Uhm?
Sì...”
bofonchiò, svuotando un bicchiere intero di Succo di Zucca.
“Allora
te lo ripeto:
oggi vai a Hogsmeade o no?”
“Dipende...”
Regulus
non mentiva:
l'esito della sua giornata dipendeva solamente da quello della
conversazione che, appena fuori dalla Sala Grande, stava avvenendo
tra Rachel e Dirk Cresswell.
Li
aveva visti parlare
fitto nella sala d'ingresso, quando era appena uscito dai sotterranei
per andare a far colazione, e aveva preferito fiondarsi subito al
tavolo di Serpeverde, non avendo l'ardire di assicurarsi se i due
fossero in atteggiamenti intimi o no.
Si
disse che, se Rachel
avesse deciso di preferirgli il Tassorosso, prima o poi si sarebbe
dovuto abituare a convivere con la morsa di gelosia che in quel
momento gli stritolava le viscere.
Non
aveva mai provato
tanto terrore in vita sua, neanche quando aveva giocato la sua prima
partita di Quidditch o quando Bellatrix, circa dodici anni prima, con
l'intenzione di fargli passare la paura del buio, aveva avuto la
brillante idea di rinchiuderlo a chiave in soffitta durante la notte
e Regulus era stato costretto a rimanere lì, almeno
finché Kreacher
non era andato a salvarlo.
Ma
questa era una cosa
molto più spaventosa.
Quando
intravide
Cresswell entrare in Sala Grande, rischiò quasi di
rovesciarsi il
Succo di Zucca addosso per il nervosismo, ma poi si rese conto che il
ragazzo non avesse compagnia e che si fosse seduto al proprio tavolo
con un'aria molto depressa.
Il
Tassorosso alzò lo
sguardo su di lui e lo incenerì. Regulus non poté
fare a meno di
sentire la morsa che aveva nello stomaco allentarsi un bel po'.
Rachel
fece il suo
ingresso insieme a Emmeline qualche minuto dopo. La Corvonero esibiva
un gran sorriso mentre l'altra le diceva qualcosa sottovoce.
Quando
Rachel raggiunse i
due, fu Barty a dar voce al dubbio assillante che tormentava Regulus:
“Credevo
che da oggi
avresti avuto un ragazzo Nato Babbano, lo sai?”
Lei
gli lanciò
un'occhiataccia.
“Bè,
diciamo che ci ho
riflettuto parecchio stanotte, e ho deciso che non è il mio
tipo”
rispose lei, poco disinvolta. “Ma il fatto che fosse Nato
Babbano
non ha affatto inciso su questa scelta”.
Regulus
non riuscì a
trattenersi: era talmente felice che, per nascondere il sorriso che
gli era sorto spontaneo, dovette fingere che la forchetta gli fosse
caduta per chinarsi sotto il tavolo.
“E
cosa ti ha fatto
cambiare idea?” insisté Barty, mentre il ragazzo
riemergeva dopo
qualche istante.
Rachel
evitò
accuratamente di guardare in direzione di Regulus, limitandosi a fare
spallucce.
Calò
un silenzio
imbarazzante.
“Ehi,
la torta di
melassa! Vado a prenderla” disse Barty, cogliendo l'occasione
per
alzarsi e lasciarli soli per qualche minuto.
Regulus
e Rachel si
scambiarono una rapida occhiata e poi tornarono immediatamente a
guardare nei loro piatti, imbarazzati.
Lui
si fece forza: adesso
era la sua occasione e non poteva sciuparla. Prima di poter valutare
bene le parole, la frase gli uscì di getto, quasi senza che
se ne
rendesse conto:
“Andiamo
a Hogsmeade
insieme, stamattina?”
Rachel
assunse un
colorito acceso.
“D'accordo”
disse.
Regulus
credeva che, se
fosse stato in piedi, le ginocchia gli avrebbero ceduto: per fortuna
era seduto, quindi l'unico effetto collaterale fu che non
riuscì più
a mangiare. Era troppo nervoso. Nessuno dei due lo aveva detto
esplicitamente, ma entrambi sapevano bene che quella non sarebbe
stata un'uscita come le altre, non dopo quello che lui le aveva detto
la sera prima.
“Io
vado a cambiarmi”
disse Rachel, alzandosi: nemmeno lei aveva più toccato cibo.
“Ci
vediamo dopo”.
Regulus
annuì,
fissandola mentre si allontanava. Non riusciva a credere a quello che
aveva appena fatto: le aveva praticamente chiesto un appuntamento...
Di
colpo, fu preso dal
panico: cosa si doveva fare in quei casi? In quel momento avrebbe
voluto un manuale di istruzioni su come comportarsi con le ragazze.
Respirò
a fondo, mentre
salutava distrattamente Barty, che era tornato e si stava rimpinzando
di torta alla melassa, e si dirigeva a sua volta verso la sala
comune.
In
fondo, non era né il
primo né l'ultimo ad affrontare una situazione del genere.
Si
sarebbe dovuto comportare come sempre, magari evitando di parlare dei
Babbani e cercando di essere più gentile del solito. In
fondo non
era troppo difficile, no? Ma soprattutto, non doveva pensare alla
sera precedente, così forse si sarebbe risparmiato un
attacco di
cuore.
Se
Rachel aveva scaricato
Dirk Cresswell, Regulus non aveva alcun motivo di agitarsi.
Impiegò
molto più tempo
del solito a controllare la propria immagine allo specchio ma, alla
fine, decise di scendere in sala comune.
“Sono
in ritardo?”
chiese, preoccupandosi quando vide Rachel che lo aspettava, seduta
sul bracciolo del divano.
“No,
sono io che ho
fatto presto” rispose lei. “Per fortuna le altre
stanno ancora
dormendo, quindi per una volta non ho trovato il bagno occupato per
ore... Senti, lo so che questo vestito non è il massimo, ma
l'altro
l'ho già prestato a Emmeline...”.
Regulus
esitò,
imbarazzato. Quello era il momento giusto per farle un complimento,
forse.
“Invece
stai bene”
disse. “Questo colore ti dona”.
Rachel
sorrise, stupita,
lisciandosi nervosamente la gonna.
“Grazie...
E tu sei
impeccabile, come al solito” scherzò. Poi, per
accelerare i tempi,
aggiunse: “Cominciamo ad andare?”
“Certo”.
I
due si incamminarono
fuori dalla sala comune, attraversarono i sotterranei e si
avvicinarono al portone d'ingresso, dove assistettero ad una scena
inusuale.
Gli
studenti intenzionati
ad andare a Hogsmeade erano in fila davanti a Gazza che, Sensore
Segreto alla mano, li controllava uno ad uno sotto lo sguardo vigile
e attento di Mrs Purr.
“Che
succede?” chiese
Regulus, osservando con inquietudine il custode mentre infilava il
Sensore nelle orecchie di un malcapitato studente.
“Credo
che Silente
abbia deciso di aumentare le misure di sicurezza del
castello”
rispose Rachel. “Probabilmente è per evitare che
maghi con cattive
intenzioni entrino a Hogwarts”.
Regulus
fece finta di
niente ma era chiaro e lampante che la ragazza si stesse riferendo in
particolare ai Mangiamorte.
Ad
ogni modo, entrambi si
sottoposero all'esame di Gazza che, non trovando nulla che non
andasse, li lasciò passare.
“Sai,
non credevo che
saremmo andati a Hogsmeade, oggi” disse Rachel, mentre
attraversavano il cancello e prendevano il sentiero che conduceva al
villaggio.
“Perchè
no?” chiese
lui.
“Ero
sicura che ci
avresti costretti ad allenarci. In fondo la partita è
domani”.
“Appunto.
Allenarsi
troppo il giorno prima dell'incontro sarebbe controproducente.
Servirebbe soltanto a stancarci”.
“Molto
saggio da parte
tua. Un anno fa avrei giurato che anche tu saresti diventato uno di
quei Capitani fissati! Ti ricordi quando ci hai fatti allenare con la
neve?”
“Quella
è stata
un'eccezione, perchè il campo era stato prenotato dalle
altre
squadre per il resto della settimana. Ma io non vi ho mai fatti
svegliare prima dell'alba”.
“Questo
è vero”
ammise lei, ridendo.
Regulus
si rese conto di
essersi preoccupato inutilmente: in fondo erano amici da più
di
cinque anni. I silenzi imbarazzanti sarebbero stati molto
più rari
di quanto aveva temuto. Doveva solo mantenersi calmo ed essere se
stesso, proprio come stava facendo lei.
“Sei
nervoso?” chiese
Rachel ad un certo punto, prendendolo alla sprovvista.
“Per
cosa?”
“Per
la partita di
domani”.
“Ah...bè,
un po'...”
“L'ultimo
epico scontro
con James Potter...ho la netta sensazione che sarà una lotta
all'ultimo sangue. Spero solo che non vada a finire come l'anno
scorso”.
Regulus
fece una smorfia
irritata al solo ricordo: l'anno precedente si sarebbero messi le
mani addosso, se non fosse stato per l'intervento tempestivo di
Madama Bumb. Era stata una partita talmente combattuta e confusa che
nemmeno i protagonisti sapevano con certezza chi avesse torto o
ragione, anche se ovviamente si incolpavano a vicenda.
“Questa
volta andrà
meglio perchè vinceremo noi, e i Grifondoro non avranno
possibilità
di replica” disse Regulus, proprio nel momento in cui
arrivavano
all'altezza delle prime case di Hogsmeade.
All'inizio
non si
fermarono in nessun posto, percorrendo High Street in lungo e in
largo, almeno finché la Stamberga Strillante non apparve
alla loro
vista.
“Torniamo
indietro?”
propose Rachel. “Andare fin lì mi ricorderebbe
troppo quella sera
in cui abbiamo rischiato di diventare carne da macello”.
Regulus
si disse
assolutamente d'accordo, rabbrividendo al solo pensiero.
“Ehi,
guarda!”
esclamò Rachel in quell'istante, indicando la vetrina di
Mondomago.
“Sono arrivati i nuovi Fuochi d'Artificio del Dottor
Filibuster! Se
domani vinciamo, potremo inaugurarli”.
I
due entrarono, e Rachel
si diresse allo scaffale più grande. Regulus
continuò ad osservarla
mentre sceglieva attentamente i fuochi d'artificio.
Fino
a quel momento si
stavano comportando più come amici. Forse avrebbe dovuto
osare di
più, ma il problema era il come.
Mondomago
non si poteva
definire un posto romantico. In effetti, Hogsmeade non ne forniva
molti e, a suo parere, i Tre Manici di Scopa era troppo affollato.
Barty gli aveva parlato di Madama Piediburro -esibendo ogni volta un
ghigno soddisfatto- ma Regulus era certo che quello sarebbe stato
l'ultimo locale al mondo in cui avrebbe messo piede: i Black non si
scambiavano effusioni in pubblico.
“Che
ne dici, ne prendo
un po'?” disse Rachel, chiedendo il suo parere.
“Eh?
Sì, fai pure...”
disse lui, distratto.
Dall'altra
parte del
negozio c'era Sirius, in compagnia di una ragazza di Grifondoro che
Regulus conosceva solo di vista. La scena aveva attirato la sua
attenzione nel momento in cui Sirius, fingendo di essere interessato
alla merce sul bancone, aveva fatto passare il braccio con
disinvoltura intorno alla vita di lei: la ragazza aveva reagito
dandogli un bacio mozzafiato.
Un
po' imbarazzato e un
po' invidioso, Regulus rivolse un'occhiata esitante a Rachel: non era
altrettanto sicuro di esserne capace.
Falla
finita e
provaci, pensò, irritato con se stesso.
Cercando
a sua volta di
apparire disinvolto, Regulus provò a muovere il braccio ma,
proprio
in quel momento, Rachel si voltò a guardarlo.
“Che
fai?”
“Niente...”
si
affrettò a rispondere lui, e si salvò in extremis
afferrando al
volo una busta di petardi sullo scaffale accanto. “Prendiamo
anche
questi?”
Che
figura!
Imprecò mentalmente, lanciando poi uno sguardo furioso a
Sirius e
alla sua amichetta, e sperando che Rachel non se ne fosse accorta,
perchè avrebbe sicuramente pensato male.
“Aspetta,
pago io” le
disse, accorgendosi all'ultimo minuto che lei si era già
recata alla
cassa.
“Andiamo
ai Tre Manici
di Scopa?” propose Rachel appena uscirono dal negozio.
Regulus
annuì, sperando
che nel locale l'atmosfera fosse più propizia.
Ripercorsero
in senso
contrario High Street, fino a che non videro l'insegna del pub.
Una
volta entrati,
Regulus ordinò due Burrobirre. Accostatisi ad un tavolino in
un
angolo, il ragazzo esitò alcuni istanti, ma alla fine si
fece
coraggio e spostò la sedia per farla accomodare.
“Grazie...”
disse
lei, e Regulus la vide arrossire.
Rachel
di solito non
arrossiva quasi mai; in effetti, Regulus poteva ritenersi l'unico
capace di provocarle quella reazione dovuta all'imbarazzo o,
purtroppo più spesso, all'ira. Certe volte la aveva fatta
arrabbiare
apposta, perchè ai suoi occhi quel rossore la rendeva ancora
più
bella del solito.
“Ecco
due Burrobirre
per voi, ragazzi” intervenne Madama Rosmerta.
“Grazie”
rispose
Regulus.
“Serve
altro?”
“No,
no, può andare”
disse Rachel con un tono abbastanza scontroso.
Regulus
si trattenne a
stento dal sorridere, mentre Rachel seguiva la giovane donna, che si
allontanava ignara, con uno sguardo irritato.
Rosmerta
era la persona
più bersagliata di sguardi malevoli da parte delle
studentesse di
Hogwarts che conoscesse. In effetti, anche lui era d'accordo nel
considerarla molto avvenente, ma probabilmente Rachel non aveva
capito che, quando Regulus era insieme a lei, non considerava degna
di importanza neanche una Veela in carne ed ossa.
Di
sicuro non si era mai
ridotto come Peter Minus che, seduto ad un tavolo più in
là insieme
a Lupin che leggeva con rassegnazione La Gazzetta del Profeta,
stava letteralmente sbavando dietro Madama Rosmerta, la quale
però
non lo degnava nemmeno di uno sguardo.
“Si
può sapere che
cosa trovate di tanto speciale in lei, voi maschi?”
domandò
Rachel, scrutando Regulus con aria inquisitoria. Lui alzò
gli occhi
al cielo, esasperato.
“Mi
sa che dovevo
portarti alla Testa di Porco, almeno di Aberforth non ti saresti
lamentata”.
Lei
decise di lasciar
perdere Rosmerta e iniziò a bere la Burrobirra. Imbarazzato
per il
silenzio che seguì, Regulus lanciò un'occhiata a
Lupin e Minus.
“Chissà
perchè Potter
non è con loro” le disse. “Probabilmente
è paralizzato dalla
paura per la partita di domani”aggiunse soddisfatto.
“Quanto
sei
spiritoso... Ma non lo sai? Stamattina non si parlava d'altro nei
corridoi”.
“Ehm...avevo
altro a
cui pensare” ammise lui, guardandola di sotto in su.
Rachel
gli rivolse un
sorriso esitante, poi gli sguardi di entrambi si rivolsero al tavolo,
dove le loro dita si stavano sfiorando.
Regulus
sarebbe rimasto
in eterno anche così, ma fu ancora più contento
quando Rachel
iniziò a disegnare con l'indice dei cerchi invisibili sul
palmo
della sua mano.
In
quel momento tuttavia,
un gruppo di studenti più in là
scoppiò in una risata fragorosa,
infrangendo quell'atmosfera sognante. Decisamente, quel pub era
troppo affollato, pensò Regulus, mentre lei ritraeva il
braccio.
“Allora?”
fece lui,
per rompere l'imbarazzo. “Qual è questa
novità di cui tutti
parlano?”
“Ah,
sì... Bè, ti
sembrerà assurdo, ma Lily Evans ha accettato di uscire con
Potter
proprio oggi” rispose Rachel.
La
notizia era così
incredibile che Regulus rimase a bocca aperta.
“È
uno scherzo, vero? Ma se lo odiava”
“Avrà
cambiato idea.
Comunque è da un po' che non litigano più. Non so
se li hai notati,
ieri sera, ma hanno ballato insieme per parecchio tempo”.
Regulus
si irrigidì:
avrebbe preferito non parlare della festa di Lumacorno, almeno non
così presto.
Calò
un silenzio
imbarazzante e Regulus approfittò del fatto che entrambi
avessero
finito di bere per proporle di uscire.
Dopo
aver pagato, la
seguì fuori dal locale.
“Dove
vuoi andare?”
le chiese.
“Dove
vuoi tu”
rispose lei.
Nel
frattempo, si
limitarono a camminare per le vie del villaggio, fermandosi di tanto
in tanto ad osservare le vetrine.
Mentre
percorrevano una
via secondaria, la mano di Rachel sfiorò di proposito la sua
e
Regulus si sentì percorrere da un brivido. Automaticamente
prese la
mano della ragazza e la strinse, lasciandosi invadere da
quell'emozione che aveva imparato a conoscere molto bene.
Con
la coda dell'occhio
la vide sorridere e chinare il viso per non farlo notare troppo.
Regulus
si sentiva quasi
morire per l'agitazione: stava camminando mano nella mano con la
ragazza che desiderava. Ormai non poteva aspettare più: era
arrivato
il momento di prendere il controllo della situazione.
Tuttavia
continuava ad
esitare, perchè non trovava le parole adatte. Era un'impresa
difficile per tutti, ma per lui in particolar modo: non era abituato
a dire ad alta voce quello che provava.
Invece,
prima che
riuscisse a mettere insieme due parole, Rachel si fermò di
colpo,
voltandosi verso di lui.
“Ti
capita mai di
confondere quello che sogni con la realtà?”
domandò
all'improvviso.
“A
volte...può
darsi... Perchè me lo chiedi?”
“È
quello che mi sta succedendo adesso. Non riesco a credere che quello
che mi hai detto ieri sera sia stato davvero reale”.
Il
cuore di Regulus prese
a martellare ad un ritmo incessante. Il ragazzo avvampò.
“Davvero?
E che cosa ti
avrei detto?” chiese, fingendosi ignaro.
Rachel
gli rivolse un
sorriso scettico.
“Anche
tu hai bisogno
di rinfrescarti la memoria, allora. Hai detto che ti interesso. Me lo
sono sognato, per caso?”
Regulus
deglutì a
fatica.
“Non
qui, c'è troppa
gente” disse, cercando di prendere tempo.
Dopo
essersi guardato
intorno, la condusse in una stradina meno frequentata delle altre.
Rachel
si appoggiò con
la schiena contro il muro e lo guardò, aspettando il momento
in cui
lui avrebbe iniziato a parlare.
Regulus
tentò di
riordinare le idee per fare un discorso sensato, ma non ci
riuscì.
Anche se teneva lo sguardo basso, la consapevolezza di avere i suoi
occhi puntati addosso lo rendeva nervoso e insicuro. Del resto non
poteva costringerla a guardare da un'altra parte; sarebbe stato
ridicolo.
Le
alternative erano due:
o iniziava a girarci intorno, facendo un discorso lunghissimo e
inconcludente, cosa non da lui, oppure arrivava direttamente al
punto.
Ancora
una volta, fu lei
a giungere in suo aiuto.
“Regulus,
non è
difficile. Devi solo dire sì o no.
Tu provi qualcosa
per me?”
Vincendo
il proprio
smisurato orgoglio, lui le strinse entrambe le mani, e sentì
subito
un gran calore sprigionarsi da quel contatto, percorrergli le vene e
giungergli fino al viso.
“Sì”
rispose, senza
guardarla.
Dopo
pochi istanti di
silenzio, che però a lui parvero lunghi quanto anni interi,
ebbe il
coraggio di controllare quale fosse stata la reazione della ragazza.
Rachel
aveva gli occhi
lucidi e un sorriso dipinto sulle labbra. Sembrava che non riuscisse
a credere a quanto aveva appena sentito.
Per
alcuni eterni istanti
non parlò, frastornata; poi gli si avvicinò,
così tanto da
spezzargli il respiro.
“Regulus...”
disse
infine, senza distogliere lo sguardo dal suo. Indugiò
ancora, come
per valutare le parole, e infine aggiunse: “Lo sai da quanto
tempo
è che che aspetto questo momento? Più di tre
anni”.
“Me
ne sarei dovuto
accorgere prima” rispose lui, inquieto.
“Decisamente...”
“Però
volevo dirti...”
la interruppe lui, nervoso. “So che non ti è
piaciuto come mi sono
comportato con Cresswell. Non l'ho fatto solo perchè
è un Sangue
Sp-... Nato Babbano, cioè, anche per quello, ma soprattutto
perchè
non volevo che tu e lui...”
Stava
cominciando ad
agitarsi, e questo non andava affatto bene. Decise di tacere, non
sapendo cos'altro dire.
“A
proposito” disse
lei, molto più sicura. “Credo di doverti qualche
spiegazione. Se
ho iniziato a frequentare un altro ragazzo, l'ho fatto solo per
dimenticarti: ero stufa di dannarmi l'anima a causa tua. Per un po'
ho addirittura pensato che sarei riuscita a pensare a qualcun altro,
ma ieri sera ho capito di sbagliarmi.
Ho
cercato di convincermi
del fatto che al mondo esistono ragazzi più simpatici,
più modesti,
meno snob e, in genere, migliori di te, ma non posso farci niente se
ti preferisco a chiunque altro.
Tu
per me sei sempre
stato il migliore, e non perchè sei un Black o un
Purosangue.
Potresti essere anche l'ultimo reietto del pianeta, e non cambierebbe
niente.
Nel
mio cuore c'è e ci
sarà sempre posto soltanto per te. Nessun altro
potrà mai
sostituirti”.
Regulus
rimase senza
fiato per l'emozione provocata dalle parole di Rachel.
Improvvisamente si sentì inadeguato: gli era costata
un'enorme
fatica dirle solo quel sì, mentre lei
non aveva avuto
problemi a confessargli tutto.
Era
consapevole di
provare qualcosa di molto più forte di una semplice cotta,
ma non
sapeva come dirlo.
Tentò
di ideare un modo
per farlo capire senza risultare banale, ma quello che trovò
era
l'unico a non avere bisogno di discorsi complicati.
Senza
indugiare ancora,
Regulus le cinse la vita, stringendola a sé. La
sentì fremere per
l'emozione e l'impazienza mentre avvicinava il proprio viso al suo.
Un
istante prima che le
loro labbra si sfiorassero, entrambi chiusero gli occhi; poi si
scambiarono quel bacio che avevano desiderato a lungo e che, da solo,
valeva più di mille parole.
01. | Addio. | 02. | Ricordi. | 03. | Speranza. | 04. | Bellezza. | 05. | Fotografia. |
06. | Gatto. | 07. | Cane. | 08. | Musica. | 09. | Fuochi d'artificio. | 10. | Cioccolato. |
11. | Carta. | 12. | Paura. | 13. | Sole. | 14. | Sangue. | 15. | Bambola. |
16. | Ali. | 17. | Cuscino. | 18. | Candela. | 19. | Dolce. | 20. | Amaro. |
21. | Pelle. | 22. | Ghiaccio. | 23. | Sogno. | 24. | Incubo. | 25. | Risveglio. |
26. | Incontro. | 27. | Vertigine. | 28. | Lacrime. | 29. | Attesa. | 30. | Noia. |
31. | Felicità. | 32. | Dolore. | 33. | Solitudine. | 34. | Silenzio. | 35. | Campanello. |
36. | Nascosto. | 37. | Gelosia. | 38. | Nodo. | 39. | Caldo. | 40. | Freddo. |
41. | Tempo. | 42. | Bacio. | 43. | Sorriso. | 44. | Desiderio. | 45. | Illusione. |
46. | Specchio. | 47. | Latte. | 48. | Caffè. | 49. | Potere. | 50. | Strada. |
*Angolo autrice*
Prossimo aggiornamento: 13 febbraio.
Alohomora: per ora non pensare alla storia dei Mangiamorte, c'è ancora il prossimo capitolo... Lo so, non ti senti affatto meglio, ma in fondo la scuola non è ancora finita, manca il settimo anni, sempre meglio del dopo. Visto, in situazioni di emergenza anche uno come Regulus riesce a tirare fuori quello che prova, anche se a stento!
vulneraria: Regulus non si sarebbe mai messo a gridare in mezzo a decine di persone come ha fatto James! Sono completamente diversi (sarà anche per questo che Reg mi piace tanto? XD), però alla fine ce l'hanno fatta tutti e due! Cresswell è un tipo un po' troppo appiccicoso, in effetti.
malandrina4ever: lo so che l'insulto è stato pesante, però Regulus la pensa così, c'è poco da fare. Se non lo avesse insultato non sarebbe stato lui. Visto, nel capitolo scorso sono riuscita a inserire anche James in tuo onore! Nel prossimo capitolo ci sarà la tanto attesa partita, aiuto... Spero che ti sia piaciuto il modo in cui rachel ha ragito: in realtà poteva farlo prima, ma così il capitolo sarebbe stato troppo corto.
_Mary: anche a me piacciono i capitoli in rosa, ogni tanto ci vogliono eccome! Finchè possiamo, distraiamoci pure. Alla fine Barty è sopravvissuto, nonostante tutti i tentativi di Regulus di farlo morire prematuro! No, quella di insultare il terzo incomodo non è stata affatto una buona idea: purtroppo a parlare in quel momento era un mix micidiale di gelosia e orgoglio.
Mirwen: tranquilla, adesso Regulus si sentirà molto meglio dello scorso capitolo. Eheh, secondo te cosa poteva fare Rachel? Non si è fatta scappare l'occasione!
Mizar: sì, lo ammetto, vado molto fiera di quella frase sulla voce che disturba le orecchie di Regulus! E' dispiaciuto da morire anche a me per Severus: è proprio un ragazzo sfortunato... Per il momento Regulus avrà un po' più di fortuna, quindi meglio goderci il momento felice.
MEISSA_S: secondo me Regulus non aveva la più pallida idea di cosa sarebbe stato costretto a fare. Severus sicuramente ne era più consapevole, ma Regulus ne dubito... comunque avrò modo di esporre le mie teorie in merito. Mi sa che sei stata l'unica ad apprezzare l'insulto allo stadio, ma del resto se sei una Serpeverde inside, c'è poco da fare! Del resto non potevo mica pretendere che Regulus resistesse alla tentazione di insultarlo. Sì, in questa storia Regulus è molto più recettivo che nell'altra, anche se le vere differenze saranno soprattutto negli ultimi capitoli perchè nessuno saprà di Minus, Rachel sopravvivrà e... poi ho intenzione di scrivere un seguito What if? come avevo promesso, quindi tralacerò alcune cose e ne inserirò altre!
Gobra1095: spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo. Era ora che Regulus si decidesse a vuotare il sacco. Rachel comunque è riuscita a farlo cedere su tutti i fronti!
dirkfelpy89: forse non ho approfondito molto il carattere di Dirk Cresswell, anche per motivi di spazio (questo limite di 50 capitoli inizia a starmi un po' stretto) ma spero di aver detto almeno l'essenziale. Comunque, essendo un Tassorosso, ho preferito che non reagisse e accettasse la sconfitta senza inutili scene di rabbia. probabilmente se fosse stato un Grifondoro ci sarebbe stato un duello epocale per i corridoi!