Parlami
d’Amore
Sta
per grandinare…
ed io non so tremare più..
Stamattina cercavo qualcosa di te
E volavo lontano (immobile)
Guarda quante cose
Sono tutte storie, da aggiungere
nella gente speravo ricordi di te
Mi facevo cullare…immobile
A.
Amoroso, Immobile
-Scorpius,
ho solo una
domanda- dissi –E’ una richiesta- aggiunsi.
Eravamo
come al solito
nella sua stanza, seduti sul letto a mangiare dolci come due vecchi
amici. Se
qualcuno mi avesse detto questa cosa due settimane fa sarei come minimo
scoppiata a ridergli in faccia. Scorpius si passò una mano
tra i capelli biondi
scombinandoli ancora di più mentre l’altra si
tuffò nella ciotola piena di caramelle
poggiata sulle sue gambe. Ne scartò due per poi infilarle
velocemente in bocca
–Sentiamo-
-Il
tuo caro amico Nott
ha messo in giro delle strane voci su di noi…non potresti
spaccargli quella
brutta faccia che si ritrova? Questa è la richiesta-
-No
problem, ho già
risolto. La prossima volta non credo che aprirà bocca
così facilmente-
Tirai
un sospiro di
sollievo –Meno male. Non sopportavo più di vivere
questa situazione! Alcune
ragazzine, oggi a pranzo, mi hanno chiesto se a letto sei tanto bravo
quanto
bello-
-E
tu che hai
risposto?- domandò interessato –Spero che tu abbia
detto qualcosa di
intelligente. Non puoi rovinare la mia reputazione-
-Che
quando andrò a
letto con te saranno le prime ad essere avvertite. Comunque,
è vero che hai un
tatuaggio?- chiesi.
-E
tu come fai a
saperlo?-
-Beh,
quelle ragazzine
sembravano sapere davvero tanto su di te. Credo che ti immaginino un
po’ come
il Principe Azzurro delle favole. Biondo, occhi grigi, estremamente
bello…la
descrizione coincide-
Un
attimo…io avevo descritto
Malfoy come estremamente bello?
Ok,
Rose, cambia
discorso.
-Quindi
è vero?-
Lu
annuì –L’ho fatto
con un mio amico-
-Posso
vederlo?-
domandai –Spero si trovi in un posto normale-
Scorpius
sorrise, poi
si mosse sul letto per cercare una posizione più comoda,
tirò su la manica
sinistra della maglietta. Sul suo muscoloso braccio comparve
un’aquila dalla
lingua rossa fiammeggiante. Mosse la mano come un pianista e i suoi
tendini si
contrassero sotto la pelle dando vita a quelle grandi ali.
Chissà
perché non si è
tatuato un Serpente.
-E’
proprio bella- mi
complimentai – Ti ha fatto molto male?-
-Abbastanza,
ma ne è
valsa la pena. Hai intenzione di fartene uno anche tu?-
domandò ironico
Lo
guardai come se
fossi impazzito –No, grazie. Non sono ancora pronta ad un
cambiamento così
drastico. E poi…soffro tantissimo il dolore. Come minimo mi
metterei a piangere
dopo un secondo…ho paura di un misero ago, immaginiamoci di
cento tutti
insieme! Per di più…i miei mi ucciderebbero!-
-Se
per questo neanche
i miei genitori ne sono a conoscenza…a mia madre verrebbe un
colpo- mi rivelò
abbassandosi la manica –Se cambiassi idea, io sono sempre
pronto ad
accompagnarti! Non voglio certo perdermi il tuo svenimento-
-Un
giorno, forse-
Non
sapevo, però, che quel giorno era
molto più vicino di quanto pensassi.
-Comunque
tornando alla
domanda che dovevo porti…-
-Me
ne hai già fatta
più di una- mi fece notare
Alzai
le spalle –Questa
è veramente importante! Chi mi aiuterà nel
trucco? O hai una doppia vita?
Magari durante la notte sei un travestito e ti fai chiamare Lola?-
Scorpius
inarcò un
sopracciglio –Merlino, ma da dove ti escono questa cazzate ?-
domandò.
-Sono
frutto della mia
intelligenza, ovvio-
-Si
certo. Meglio
rispondere alla tua domanda…ti ricordi di Nicole? Quella
ragazza biondina che
hai conosciuto l’altra volta? Beh…ci
darà una mano-
Lo
guardai come se
fosse impazzito…anzi lo era certamente. Le aveva raccontato
tutto? Come. Aveva.
Potuto!
Ed
il primo premio per
“Il più deficiente dell’anno”
va a Rose Weasley per essersi fidata di una
Serpe, e a Scorpius Malfoy per pari merito!
-COSA?-
urlai
-Ho
chiesto a Nicole un
aiuto- ripeté
Cretino
smettila di
ripeterlo se non vuoi morire in modo atroce e sanguinoso
-Quello
l’ho capito.
Voglio sapere come ti sei permesso? Mi avevi dato la tua parola! Cazzo,
io credevo
di te...-
In
dieci secondi ha
mandato a quel paese la mia bella reputazione.
Era
un segreto, merda.
-Calma,
calma.
Possibile che non ti fidi un cazzo? Ti è tanto difficile? Le
ho solo detto che
era una scommessa!-
-Ah!
Scommessa?
Sentiamo!- esclamai furiosa e con sarcasmo, scendendo dal letto per poi
andare
al centro della stanza e camminare su e giù nervosa.
-Facile…io
e te abbiamo
fatto una scommessa. Tu volevi capire cosa volesse dire
“sentirsi femmina”. Ed
io ho subito pensato a lei-
Mi
bloccai e lo
fulminai con gli occhi –Sei un idiota!-
-Beh…dovevo
pur
inventarmi qualcosa, no? E poi…diciamocelo, in fin dei conti
non ho detto una
bugia, è la verità-
Benissimo,
dovevo
sopportare la presenza di due Serpi contemporaneamente! Questo
pomeriggio non
sarebbe trascorso molto facilmente, ne ero sicura. Sarei impazzita e avrei festeggiato i miei
diciassette anni nel
reparto di Psichiatria del San Mungo.
-Quella la mi torturerà!- mi
lamentai tornando a sedermi sul letto di
Scorpius
Lui
scosse il capo
–Naa, ma che ti salta in mente-
-Come
mai ha accettato
di “aiutarmi”? Cosa le hai promesso?-
-Beh,
sicuramente
dovrai sorbirti una bella dose di prese in giro per questa settimana,
non credo
che terrà il becco chiuso-
-Si,
ma a parte questo.
Cosa vuole in cambio?- ridomandai
-E’cotta
di me, credi
davvero che non mi faccia un favore?-
Mentre
aprivo bocca per
rispondergli, quella la bussò
alla
porta e senza aspettare il nostro, o almeno quello di Scorpius,
entrò nella
stanza con un sorriso a trentadue denti stampato sul viso angelico.
-Scorpius!-,
quella la si avvicinò
sensualmente al
biondastro stampandogli un leggero bacio sulle labbra, -Sarà
una bella sfida
rendere la Weasley desiderabile- gli sussurrò in un
orecchio- poi fece un passo
indietro e mi squadrò. All’improvviso mi sentii
completamente fuori luogo.
L’avrei
uccisa, oh si!
In una maniera lenta e dolorosa…prima la frusterò
con il ferrò spinato, poi…
-Ciao
Rose- mi salutò
sbattendo le ciglia.
Ciao
Rose?
Ma
cosa odono le mie
orecchie?
Certamente,
la ragazza
si era fumata qualcosa prima di venire qui (qualcosa di molto forte),
altrimenti non mi avrebbe mica salutato in maniera educata.
-Ciao-
risposi al
saluto timorosa.
-Bene,
Nicole…la
ragazza è nelle tue mani- disse Scorpius mentre io mi
preparavo
psicologicamente all’inferno che lì a pochi
secondi avrei dovuto subire.
La
Serpeverde osservò
prima me poi Scorpius –Che cosa ci guadagnerò,
Scorpius?-
Lo
sguardo che mi
lanciò poteva essere paragonato al mio davanti a mio
fratello Hugo che faceva
colazione e di conseguenza posso descrivervelo con una sola parola:
Disgustato.
Stronza.
-Tu
stupiscimi…poi
potremo scegliere insieme il premio-
Oddio
ragazzi, sto per
vomitare! Certo Scorpius sapeva ottenere ciò che voleva, ma
a quale prezzo?
Nicole
gli sorrise, si
avvicinò a me e prendendomi per un braccio mi fece alzare
con forza dal letto
–Avanti Rose…il divertimento sta per iniziare-
Con
lo stessa felicità
che possiede un condannato a morte nel giorno della sentenza, la
seguì nel
bagno del dormitorio, preparandomi al peggio.
Sapete,
forse tutti
quei pregiudizi che noi abbiamo sui Serpeverde possono essere non veri.
Mio
padre li chiama solo e soltanto con un nome quando parla di loro:
“Mangiamorte”
o “Figlio di Mangiamorte”, dipende dalla
generazione. Le prime raccomandazioni
che mi fece durante il mio primo anno qui, sono le stesse che mi ripete
ancora
oggi, “Quello lì è il figlio di Malfoy,
mi raccomando Rosie non avere nessun
rapporto con lui…ti porterà soltanto su brutte
vie” oppure “Rosie, non
fraternizzare con il nemico. A Nonno verrebbe un colpo se spossassi un
Purosangue”. A Nonno? Secondo me, verrebbe prima a lui.
Quello che Papà non sa
però è che Scorpius non è come suo
padre, non mi ha mai preso in giro in cinque
anni di scuola passati insieme. Mica mi ha mai chiamato
“Mezzosangue”. Certo
come tutti, ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma mi piace parlare con
lui addirittura
confidarmi. Se non fossi cotta di Thomas, credo proprio che
già da tempo mi
sarei innamorata di lui.
-Weasley,
legati questa
zazzera rossa per favore, è davvero orribile- mi riprende
Nicole, facendomi
tornare alla realtà, mentre lentamente mi passa il
lucidalabbra sulle labbra
che prendono un sapore fruttato.
-Ecco
qui, sei pronta-
mi annunciò –Guardati allo
specchio…sembri o non sembri me?-
mi domandò –Certo, hai ancora molta strada da
fare, ma sei
sulla buona via se continui così-
Guardai
il mio viso
riflesso nello specchio, e ne rimasi sinceramente compiaciuta. Mi
piacevano
soprattutto il trucco scuro applicato intorno ai miei occhi celesti.,
li
metteva in risalto.
Nicole
mi guardò
compiaciuta poi mi prese per mano –Vieni, vediamo cosa ne
pensa Scorpius-
La
bionda spalancò la
porta del bagno –Ta dà-
Il
biondastro era
seduto alla scrivania in legno scuro con il libro di Trasfigurazione
aperto
sulle ginocchia, quando sentì la voce di Nicole si
girò lentamente verso di noi
curioso.
Lo
fissai timorosa,
aspettando con ansia un suo parere. Possibile che mi preoccupavo tanto
del suo
parere?
Scorpius
ricambiò il
mio sguardo sorridendo –Stai benissimo-
-Quindi
–si intromise
la Serpe –Posso iniziare a scegliere il mio premio?- continuo
in maniera maliziosa.
Lui
annuì
distrattamente, lo sguardo grigio ancora su di me.
Cominciavo
a provare
imbarazzo, perché mi fissava così?
La
porta del dormitorio
si aprì improvvisamente facendoci voltare, un ragazzino
riccio e con la
carnagione scura entrò frettolosamente –Scorpius!
Eccoti qua, finalmente,
Lumacorno ti vuole subito nel suo ufficio-
Lui
inarcò un
sopraciglio –Salve Kevin- sibilò freddo
–Tralasciando il fatto che sei entrato
nella mia camera senza alcun permesso…ma potresti almeno
salutare-
Al
ragazzo si imporporarono
le guancie –Si, scusa. Ciao Scorpius-
-Bene.
Cosa vuole
Lumacorno?-
Il
ragazzino alzò le
spalle affondando imbarazzato le mani nelle tasche dei jeans.
Scorpius
sbuffò
–Weasley- notai l’uso del cognome in presenza di
altri –continueremo la nostra
lezione domani-
Io
annuì spostandomi
verso la porta –Certo- balbettai
Scorpius
si avvicinò a
Nicole passandole una mano intorno ai fianchi –Accompagnami
da Lumacorno,
parleremo durante il tragitto-
Non
potevo fare a meno
di guardare il mio riflesso in ogni superficie specchiante, mi piacevo
e questo
era tutto. Certo, aver trascorso un’ora chiusa in bagno con
Nicole e le sue
continue prese in giro sui miei capelli mi avevano provocato un mal di
testa
terribile ma lo avrei sopportato volentieri se questo significava
imparare da
lei. L’avevo guardata tutto il tempo cercando di memorizzare
i suoi movimenti,
ero ormai sicura di sapermela cavare. Mentre salivo le scale per
tornare nel
mio dormitorio ad un metro da terra per la felicità e
naturalmente sul viso avevo
stampato un sorrisone ebete tutto denti, queste maledette scale presero
vita e
decisero di deviare il mio percorso unendosi al corridoio opposto. Mi
tornarono
in mente le avvertente che la Preside ci aveva fatto il primo anno.
Ricordatevelo:
alle scale piace
cambiare, perciò fate attenzione.
Ero
finita vicino la
mia aula di Incantesimi, per fortuna conoscevo la via per tornare al
dormitorio, presi a camminare lentamente e canticchiando dentro di me
quando li
vidi. Mi bloccai nel corridoio improvvisamente.
Thomas
ed una ragazza
che non conoscevo erano abbracciati così stretti che non si
capiva dove finisse
il corpo di uno e iniziasse l’altro. Le loro bocche erano
impegnate in un bacio
mozzafiato.
Mi
parve di sentire
distintamente lo scricchiolio del mio cuore, pronto a cedere dopo
quell’ultima
pugnalata di sofferenza.
Volevo
correre via,
chiudere gli occhi ed illudermi che ciò che avevo visto era
soltanto frutto
della mia fantasia. Ma non ci riuscivo. Il mio sguardo rimase fisso su
di loro,
mentre presi a camminare all’indietro con piccoli passi
cercando di
allontanarmi senza essere notata.
La
mano di Thomas
strisciò piano sotto la camicetta bianca della ragazza che
continuava a
baciarlo.
A
quel punto non potei
sopportare oltre, presi a camminare velocemente fino a raggiungere la
fine del
corridoio, scivolai con la schiena contro il numero e sedendomi sul
freddo
pavimento lasciai che le lacrime mi scendessero sulle guancie mentre la
mia
mente masochista rievocò tutte le bellissime giornate
trascorse con Thomas.
Il
nostro primo bacio nel dormitorio
deserto.
Lacrime
calde
continuarono a scendere, non feci nessuno sforzo per ricacciarle
indietro. Mi
passai una mano sulla guancia notando che il trucco nero cominciava a
colare
lasciandomi sul viso una strana maschera di dolore. Avvolsi con le
braccia le
mie ginocchia e ci appoggia sopra la testa, continuando a piangere.
Rose
la forte.
Mi
dissero i mie cugini
notando l’assenza delle lacrime quando Thomas mi aveva
lasciato.
Tutte
cazzate.
Non
avevo pianto quel
giorno perché ero certa di riconquistarlo con
l’aiuto di Scorpius, ma adesso
tutti i miei sforzi erano vani.
Sobbalzai
quando
qualcuno mi mise delicatamente una mano tra i capelli. Ero
così assorta da i
miei pensieri da non accorgermi che qualcuno si era accorto di me. Una
massa
informe singhiozzante.
Alzai
il viso ancora
rigato di lacrime.
Beh
si sa…il destino ha la sua
puntualità!
Quel
qualcuno era
Scorpius!
Si
inginocchiò a pochi
centimetri da me –Rose?- mi sussurrò piano
–Che è successo?-
Non
ebbi il coraggio di
guardarli negli occhi perciò abbassai lo sguardo sulle mia
mani intrecciate.
Tentai di parlare ma mi uscì soltanto uno strano singhiozzo.
Lui mi portò una
mano sul viso raccogliendo una lacrima. Il contatto della sua mano
fredda
rinfrescò per un attimo la mia guancia accaldata, poi mi
alzò il viso e mi
osservò attentamente. La sua faccia aveva
un’espressione impenetrabile, quasi avesse
indossato una maschera per non far capire i suoi veri sentimenti.
-Vieni
qui- mi disse
con un tono di voce che mai avrei immaginato potesse uscire dalla sua
bocca –Andiamo
nella Stanza delle Necessità-. Si rialzò in piedi
e porgendomi una mano mi
aiutò a fare la stessa cosa. Senza aggiungere altro mi
passò una mano intorno
alla vita in un gesto affettuoso, io mi aggrappai a lui. Per la prima
volta mi
sentii debole e vulnerabile, pronta a cadere al minimo tocco. Ero
soltanto una
stupida.
Mentre
Scorpius mi
trascinava verso la Stanza delle Necessità guardai fuori,
perfino il tempo era coordinato
con il mio umore: il cielo era grigio e gonfio mentre
dall’ammasso di nubi nere
una fitta pioggia cadeva sul parco. Mi bloccai
all’improvviso, un’idea in
mente. Il Serpeverde mi guardò –Cosa
c’è? Ti senti male?- mi domandò.
Scossi
il capo –Voglio fare
una cosa-, la mia voce era ancora rauca.
-Cioè?-
-Ti
fidi di me?-
Questa
volta toccava a
lui rispondere.
Si
-Si-
mi rispose senza
esitazione.
-Bene,
allora vieni con
me-, strinsi la sua mano forte nella mia quasi a trovare il coraggio
che avevo
perso. Girai sui tacchi e ricominciai a percorrere la via appena fatta.
-Stiamo
tornando
indietro?-
-No-
Il
mio tono aveva una
nota conclusiva nella voce che lo convinse a non fare più
domande per tutto il
tragitto. Fino a quando…
Il
patto
e' stringerci di più'
prima di perderci.
Forse ci sentono lassù'.
E' un po' come sputare via il veleno.
Urlando contro il cielo
L.
Ligabue, Urlando Contro Il Cielo
-Cazzo
Rose! Tu sei
pazza! Vuoi suicidarti?- mi domandò allarmato mentre la
pioggia cominciava a
bagnarlo. Strinse più forte la presa intorno al mio polso.
L’avevo
condotto sulla
piccola terrazza di Hogwarts che non era grande neanche un quarto del
castello.
Svicolai da lui e feci qualche passo verso l’esterno,
posizionandomi in mezzo
al luogo.
Lascia
che l’acqua
fredda mi scivolasse sopra, quasi a voler cancellare tutti i miei
sbagli.
Osservai
l’espressione
sconvolta sul bel viso di Scorpius, certamente credeva che fossi uscita
di
testa. –Sei pazza? Che cazzo ti salta in mente?- mi
domandò furioso facendo
qualche passo indietro tentando di ritornare al coperto –Tu
mi hai fatto fare
mille scale per ballare sotto la pioggia?-
Mi
avvicinai a lui –Hai
detto che ti fidavi di me…adesso dimostralo!- esclamai.
Lui
scosse il capo, ma
notando la seria espressione del mio viso si convinse –Non so
neanche io perché
lo sto facendo. Se mi vedessero i miei amici mi prenderebbero per un
coglione-
Alzai
le braccia verso
il cielo, presi un respiro profondo e cominciai a gridare. Fu un urlo
carico di
frustrazione e sofferenza.
-E’
un ottimo modo per
sfogarsi- gli spiegai, mentre la mia mente dispettosa mi
ricordò il motivo del
mio dolore e involontariamente altre lacrime cominciarono a rigarmi il
viso
mischiandosi alla pioggia. Mi inginocchiai a terra reggendomi il capo
tra le
mani –Perché voi uomini siete così
stronzi?- gli domandai incurante del
temporale che sopra di me continuava a manifestarsi.
Scorpius
non mi rispose
e avvicinandosi affianco a me, alzò in su il viso. Lo vidi
prendere un paio di
respiri prima di gridare contro il cielo.
Ormai
i suoi vestiti
erano completamente fradici, i capelli dorati gli ricadevano in ciocche
scomposte sulla fronte donandogli un’ aria estremamente sexy.
Non so cosa mi
portò a farlo ma fatto sta che lo feci…mi alzai
in piedi, cancellai con un
unico passo la distanza che c’era fra di noi. Gli passai una
mano tra i capelli
tirandoglieli indietro, poi unii la mie labbra alle sue.
Ciao!
Eccomi
qua con un nuovo capitolo…che ne pensate? A me piace in
particolare la parte
finale xD. Anche se vi anticipo che questo bacio che Rose ha dato a
Scorpius è
soltanto per confusione…lei per adesso soffre ancora per
Thomas. Mentre per il
nostro biondino le cose inizieranno a cambiare…^^.
Ringrazio
le
persone che hanno letto lo scorso capitolo e messo questo fiction nei
preferiti(20) e seguiti (33).
Che
ne dite di
lasciarmi una recensione? Lo scorso capitolo ne ha ricevuta solo
una…faceva
così schifo? O non vi piace la storia?
^^””
Kissgabry:
ma
grazie per i complimenti!
E già ne vedremo delle belle. Io mi sono appassionata da
poco a questa coppia…
essendo una fan delle Dramione mi sembra di rivedere quasi i genitori
xD. Che
ne pensi del capitolo? Kiss
Beh,
non mi
resta che dire…alla prossima.
Greta.