Salve
a tutti^^. Vi presento una fan
fiction che ho iniziato a scrivere da qualche tempo. Si ispira al
contest di
Kikyo90 “Original Contest-vampiri e immagini”, di
cui vi
lascio il link tra parentesi
(http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8773987&p=1),
in cui mi si richiedeva di
scegliere o una frase o una citazione e prendervi ispirazione per una
fan
fiction sui vampiri. Ecco io ho scelto una, anzi due citazioni (insieme
a molte
altre che segnalerò nel testo). La storia è molto
complessa e si sviluppa su
intervalli di tempo saltuari. Il titolo, che tradotto significa
“Dialogo di anime
nere”, è provvisorio, o potrebbe esserlo. Il tutto
dipenderà dallo sviluppo
della storia.
Ho messo il rating arancione per lo
sviluppo che prenderà la storia in seguito.
Ora vi lascio alla storia. Il resto lo
serbo a fine capitolo.
Symposium
of Black Souls
1.Una lettera da Wilhelm
Gerusalemme,
anno domini 1270.
Ora, ignota.
Il crepuscolo si farà attendere.
Mio
nefasto e giovane amico, eccomi, o meglio, ecco a te una mia
missiva dal testo alquanto corposo e insieme ad essa una promessa, un
impegno,
se vuoi una sfida o anche un passatempo, se così preferirai
intenderlo. Mi
trovo, ahimè, lontano dalla madre patria, in un luogo tetro
e angusto, nella
solitudine che ben si addice agli esseri quali siamo tu ed io.
Ah,
cielo – se il cielo posso invocare – sento
l’odore del sangue che la guerra
santa ha e continua a spargere su questo suolo che
I
teologi ammaestrano le masse, conciliano la guerra con la parola di Dio
e
creano così una menzogna quanto mai attraente.
Chi uccida un uomo
intrinsecamente malvagio,
quale è chi si oppone a Cristo, non commette omicidio ma
debella il male che in
egli alberga.
Mi
chiedo, ingenuo ma brillante amico, non sono
questi gli stessi cristiani ai quali, o così ricordo,
è stato detto, “Non
uccidere”? Non fu promesso a loro il regno dei cieli? Il
regno che non è di
questo mondo, l’eternità lontana dalla
materialità dell’essere umano?
Mio giovane, ma tanto caro, amico imparerai che gli uomini sono tanto
più
stolti quanto più forte è la fede che li anima.
Tanto più paradossali quanto
retta è la ragione che li domina.
Sono creature buone ma malvagie, ree quanto innocenti, docili e
ugualmente
spietate.
Colpevoli per natura e futili come fanciulli. Non
v’è peccato, – se
c’è
qualcosa in noi libera dal peccato – onta o crimine nello
stroncare le loro
vite. Né pietà, dolore, risentimento o senso di
colpa.
Non sto vaneggiando se è questo che ti chiedi, non sono
affamato, se pensi sia
questa la ragione. No, mio famelico amico. Penso, se cosa mi turba in
questo
istante è ciò che ti chiedi.
L'orrore del
reale
è nulla contro l'idea
dell'orrore. I miei pensieri, solo virtuali omicidi, scuotono la mia
natura
[…]; funzione e immaginazione si
mescolano; e
nulla è, se non ciò che non è.
Al mondo tutto è semplice e anche non lo è, tutto
è saldo ed ugualmente fragile.
Noi, sventurato compagno di questa languida esistenza, non obbediamo
alle leggi
del mondo terreno. A crearci fu il caso, a collocarci qui il male del
mondo e,
forse, il destino.
Ma ben vedi come ragionando e sragionando mi allontano da
quell’obbiettivo che
dentro di me, se mai esiste qualcosa in questo petto e oltre di esso,
mi ero
prefissato.
Ma mi eccita il fascino dell’oscurità,
dell’ignoto, di qualunque espediente
possa smuovere questo stato di torpore in cui mi sento riverso, e prego
– è
possibile per me farlo? Mi chiedo a volte – sì,
prego di non dover mai soffrire
la noia e il tedio in questo mondo così inadatto a noi.
Amico caro non pensare che questi miei pensieri stiano sfociando
nell’esagerazione.
Solco il suolo e le polveri di questa terra da tempo e per quanto ben
sappia
come il tempo e il fato operino meraviglie e incanti persino agli occhi
più
esperti, imparerai presto che tutto è destinato a mutare per
restare immutato.
Gli uomini che ora si massacrano fuori di queste spoglie mura non sono
poi così
diversi dai pagani loro antenati, dagli eroi che li precedettero; la
stessa
aria che respirano altri non è quella che i grandi filosofi
del passato hanno
esalato.
La natura ha molte forme, svariate ho sentito dire, e spesso i miei
occhi ne
hanno visto la prova.
Ma non fare, amico mio, il malaugurato errore di credere che
così come fosti da
vivo, così sarai ora che non lo sei più. Tempo e
malattie non ti sfioreranno né
ti scalfiranno.
Il giudizio divino non ti recherà oppressione alcuna
giacché, se mai ti fu
accanto, il tuo Dio ti ha ormai abbandonato.
Dobbiamo ammaestrarci, dunque, e usufruire al meglio di questa nostra
condizione e vivere, o anche persistere nella morte –se
è questo che meglio si
addice a noi – armandoci contro l’insofferenza. Giunge
il momento per ogni
vampiro quando l'idea dell'eternità diventa, per un momento,
insopportabile.
Vivere fra le ombre, nutrirsi nell'oscurità con se stesso
come unico compagno,
marcire in un'esistenza vuota e solitaria. L'immortalità
sembra una buona idea,
finché non si comprende che si dovrà trascorrerla
da soli.
Noi desideriamo, caro amico, e proprio quel desiderio ci consente di
sopravvivere.
Perciò desidera, mio caro amico, perché il
desiderio ci rende vivi più di
quanto siamo stati.
E cosa si può desiderare se non ciò che si
può avere?
Non è il mondo ciò di cui ti sto parlando, non
è il potere ciò cui mi
riferisco. Tu hai già tutto questo. Ti è stato
dato sin dal girono della tua
rinascita da vivo a morto, da mortale a immortale.
Desidera, ma non desiderare ciò che è vano e
materiale. Desidera ciò che è
malinconicamente destinato a morire. Desidera, mio diletto, desidera
anche se
infine potresti uccidere.
Sì, perché il desiderio culmina in
quell’azione estrema per cui gli uomini sono
condannati all’eternità dell’inferno. Ma
per noi che siamo già dannati cosa
significa l’inferno o l’eternità?
Desidera, perché desiderare è ciò che
è nella
tua natura, e desidera qualcuno al punto di smettere
di esistere.
Uccidi, perché è la tua esistenza che te lo
richiede.
Comprendi, amico mio, ciò di cui ti parlo?
Attenderò una tua risposta, sperando che
l’eternità sia in qualche modo
sufficiente.
Oh, l’aroma del sangue si affievolisce, come il lume di una
candela ormai
consumata.
Il sole si tinge di rosso, la notte profuma.
Sempre tuo,
To
be continued..
Spero vi sia piaciuto questo incipit. Delle tre citazioni, le parti
sottolineate e in
corsivo, quella presa dal contest è:
- Hai mai
desiderato qualcuno al punto di smettere di esistere?
Mentre
è di William
Shakespeare:
- L'orrore del reale | è nulla contro l'idea dell'orrore. | I miei pensieri, solo virtuali omicidi, | scuotono la mia natura di uomo; | funzione e immaginazione si mescolano; | e nulla è, se non ciò che non è.
E tratta dal film "La regina dei dannati" questa frase:
- Giunge il momento per ogni vampiro quando l'idea dell'eternità diventa, per un momento, insopportabile. Vivere fra le ombre, nutrirsi nell'oscurità con se stesso come unico compagno, marcire in un'esistenza vuota e solitaria. L'immortalità sembra una buona idea, finché non si comprende che si dovrà trascorrerla da soli.
Eccovi il giudizio della giudice, Kikyo90, di cui sono molto orgogliosa^^:
Primo
posto per storyteller lover
Grammatica:
10/10
Noto con piacere che non hai commesso alcun errore di
grammatica, né di sintassi e nemmeno di punteggiatura. Le
frasi sono costruite
perfettamente, non sono eccessivamente lunghe ma non sono neanche
troppo brevi
e concise e hai dosato molto bene le virgole.
Che dire dello stile? Perfetto, non ci sono altre parole per
descriverlo.
Il tuo modo di scrivere, mi sembrava quasi di leggere qualche
antico librone grazie al linguaggio da te usato (in special modo nei
primi
capitoli, nelle lettere che si scambiano i due personaggi).
Anche qui... non ho parole. La tua storia é perfetta, in
tutto e
per tutto; anche nella scorrevolezza del testo. La fic, infatti, si
legge tutta
d'un fiato nonostante sia molto lunga.
Dunque, mi collego a quello che ho detto dello stile. Nonostante
tu abbia usato un linguaggio a noi sconosciuto, un modo di scrivere non
dei
giorni nostri, hai saputo orientarti benissimo nella stesura della tua
storia.
Se non avessi saputo che era tua, avrei sicuramente detto che la
fic apparteneva a qualche autore di qualche epoca antica.
Anche qui, io non ho nessuna critica da farti. Hai scelto una
miriade di frasi, a cui hai tra l'altro saputo attenerti alla
perfezione.
Inoltre, trovo l'aver inserito l'Amleto e paragonato le
situazioni in esso descritte a quelle dei protagonisti, un'idea a dir
poco
vincente.
Non posso fare altro che darti il massimo punteggio, e farti le
mie congratulazioni. Ti meriti il primo posto, bravissima ^^
Totale:
50/50