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Autore: frency70    09/02/2010    3 recensioni
la guerra è finita, i nostri eroi sono cresciuti e hanno fatto scelte diverse. la più sbalorditiva è stata quella di Ginny, che ha accettato la proposta di matrimonio di Draco...La mia storia comincia da qui... troppo affezionata alla coppia Draco/Ginny, me ne sono inventata un'altra, pur di scoprire cosa sono in grado di affrontare i miei due innamorati! (anche se, vi avverto subito, è molto più incentrata su Draco che altri). come sempre spero in un vostro clemente giudizio! buona lettura! Frency70
Genere: Drammatico, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Scorpius Malfoy, Sorpresa | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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revenge vendetta

Revenge (Vendetta)

 

 

  1. cap

Ginny e Draco erano, con sorpresa di tutti, felicemente sposati da 8 anni.

Dalla loro unione era nato uno splendido bambino, con occhi di ghiaccio e capelli biondissimi, come il padre, ma col sorriso caldo ed il musetto tondo della madre.

Era la loro gioia ed il loro tormento, visto che aveva 4 anni ed era nella fase del < perché? > !

Non passavano due minuti in cui non si sentissero rivolgere quella fatidica domanda!

 

-         Perché le oche hanno il becco giallo?

-         Scorpius! È tutto il giorno che fai domande di ogni genere! Non sei stanco? Non hai nemmeno un po’ di sete?

-         E perché la nonna Cissa non vuole che io la chiami nonna mentre nonna Molly sì?

-         Questo lo so! Perché nonna Cissy non vuole far sapere la sua età, mentre nonna Molly non se ne preoccupa!

-         E perché?

-         Questo devi chiederlo a loro! Ed ora fila a nanna! Prima che riparta un’altra raffica di domande!!!

-         Uffa…domani però ho altre cose da chiedere…

-         Va bene, giovanotto! Ora corri a lavarti i denti!

 

Ginny e Draco si guardarono, poi scoppiarono a ridere e si abbracciarono.

Era difficile soddisfare tutte le richieste e le domande del figlio, ma quando li guardava col suo musetto curioso e vispo, era impossibile non sentire crescere l’orgoglio d’aver messo al mondo una creatura così meravigliosa da rasentare un vero e proprio miracolo!

 

-         mamma mia! E domani sarà ancora peggio!

-         Peggio di oggi? È possibile?

-         Sì! Perché domani è lunedì e tu, amore mio, andrai in ufficio mentre io lo porterò al parco e, per tutto il tempo, dovrò rispondere a tutte le domande che s’inventerà stanotte!

-         In effetti, da quando è nato Scorpius, apprezzo molto di più il mio lavoro in ufficio!

-         Che invidia! Facciamo cambio?

-         Assolutamente no! Però puoi passare a trovarmi, così lo distraggo un po’ e tu puoi prenderti una pausa!

-         Guarda che io vengo sul serio!

-         Lo so! Ti offrirò anche un caffè!

 

Quanti progetti, quante situazioni pensate e sognate…Nessuno di loro, però, poteva minimamente  immaginare che le cose non sarebbero andate come volevano.

 

 

  1. cap

La mattina successiva, come da manuale, Draco andò in ufficio con la sua Porsche, mentre Ginny, a bordo della Mercedes familiare, che Draco le aveva regalato “ per portare in giro il bimbo ” (e che lei riteneva esageratamente grande), partì col suo piccolo principe, destinazione parco giochi!

 

 

Il serpeverde era a colloquio con suo padre quando, verso le dieci, il suo cellulare vibrò.

Vedendo il nome del chiamante, istintivamente, un sorriso si dipinse sul suo volto.

 

-         ciao, Ginny!

-         Papà?

-         Scorpius? Come mai hai il telefono della mamma?

-         Me l’ha dato il signore col cappello…

-         Che signore? Scorpius, passami la mamma!

-         La mamma è rimasta dalla macchina…papà, cosa devo fare? Ho paura…

-         Scorpius, sta tranquillo! Ora papà ti viene a prendere!

 

Ma il bimbo non potè rispondere alle parole rassicuranti del padre perché un uomo, col volto coperto, gli prese il cellulare dalla mano e parlò direttamente a Draco.

 

-         Signor Malfoy? Suo figlio è un bambino davvero beneducato.

-         Chi parla? Dov’è mio figlio?

-         Suo figlio sta bene…per ora. Se vuole rivederlo deve solo seguire poche e semplici istruzioni.

-         L’ascolto.

-         Vedo che ci intendiamo. Ottimo. Voglio 50 milioni, in piccolo taglio e con i numeri non in serie.

-         Li avrà.

-         La richiamerò tra due ore per dirle dove avverrà lo scambio. Inutile dire che se vedrò la polizia l’accordo salta e lei non rivedrà più suo figlio.

-         Mi faccia parlare di nuovo con lui.

-         Le concedo due minuti.

 

Il tempo di riprendere fiato e la voce del bambino soffiò sottile nel telefono.

 

-         papà?

-         Scorpius, sta tranquillo. Papà adesso sistema tutto.

-         Ho paura…

-         Non temere. Tu fa tutto quello che ti dice il signore col cappello, ok?

-         Ma cosa sta succedendo?

-         È una specie di gioco. Un po’ come nascondino. Il signore ti ha nascosto ed io ti devo trovare.

-         Non mi piace fatto così…preferisco quando lo faccio con

 

La frase fu spezzata bruscamente

 

-         Tempo scaduto, signor Malfoy.

-         Non osi torcergli un capello o io…

-         Non mi sembra nella posizione di dettare regole. Ci sentiamo fra due ore.

 

E la comunicazione si interruppe.

 

 

Draco guardò suo padre, che per tutto il tempo era rimasto ad ascoltare, e con voce strozzata riuscì solo a dire:

 

-         hanno rapito Scorpius.

 

La crudezza di quelle tre parole colpì Lucius come una cannonata.

 

-         quanto vogliono?

-         50 milioni, in piccolo taglio, non in serie.

-         Fammi fare un paio di telefonate e in 40 minuti li avrò.

-         Tra due ore richiameranno per dirmi il luogo dello scambio.

-         Andrò io.

-         No. Tu pensa ai soldi. Io adesso devo andare a cercare Ginny.

-         Dov’è?

-         Non lo so…ma la troverò. Scorpius ha detto che è rimasta dalla macchina.

-         Hai parlato con Scorpius? Come ti è sembrato? Stava bene?

-         È spaventato.

-         E secondo te

-         Papà, scusa, ma devo andare.

-         Sta tranquillo, Draco. Lo riporteremo a casa sano e salvo.

-         Sì, certo.

 

Eppure, chissà perché, ad entrambi quelle parole suonarono false…

 

 

  1. cap

La Porsche di Draco sfrecciava a tutta velocità tra le strade cittadine, tanto che più volte rischiò di tamponare qualcuno, ma l’uomo non se ne curò.

Il suo unico pensiero era trovare sua moglie e salvare suo figlio.

Ginny amava portare Scorpius in un parco fuori città, con tanto di papere, oche e cigni, e lui sapeva la strada che di solito faceva, per cui non si fece prendere dal panico.

Diversi chilometri dopo, fuori dal centro abitato, vide la Mercedes sul ciglio della strada. Le portiere erano aperte, ma di Ginny nessuna traccia.

Frenò di colpo, con un forte stridio, e scese quasi al volo.

Il tempo di guardarsi intorno e vide il corpo della donna che amava riverso scomposto sul prato che costeggiava la strada.

Sentì il cuore aumentare i battiti, tanto che credette gli potesse scoppiare, poi tremando si chinò su di lei, per accertarsi che fosse viva.

Aveva una ferita alla tempia, ma il suo cuore batteva ancora.

L’abbracciò forte, mentre un grido sordo gli uscì dalle labbra esangui.

 

-         Ginny! Ginny!

-        

-         Ti prego, amore, rispondimi!

 

Pochi istanti dopo il suo ritrovamento, una volante della polizia lo raggiunse.

 

-         si allontani immediatamente dalla donna e metta le mani sulla testa!

-         Chiamate un’ambulanza! SUBITO!

-         Stia calmo e nessuno si farà del male!

-         Non capite! Lei è mia moglie! Ha bisogno di cure!

-         lei è troppo agitato. Guidava come un pazzo ed ha infranto almeno dieci codici della strada. Questo le costerà il sequestro della macchina ed il ritiro della patente

-         NON ME NE FREGA UN CAZZO DI VOI, DELLA MACCHINA, DI NIENTE! HANNO FERITO MIA MOGLIE E RAPITO MIO FIGLIO! COSA DIAVOLO VOLETE DA ME?!?

-         Rapito suo figlio? Ma di che cosa sta parlando?

-         Dimenticate quello che ho detto…loro non vogliono la polizia…

-         Senta. il mio collega ha già chiamato un’ambulanza. Sarà qui a minuti…ora che ne dice di dirmi cos’è successo? Con calma…

 

 

Draco s’era lasciato sfuggire del rapimento…non avrebbe dovuto…

Ancora indeciso su cosa dire, in suo aiuto venne sua moglie.

 

-         mmm…

-         Ginny! Tesoro! Stai bene?

-         mmm…Draco! Scorpius! SCORPIUS!

-         Ginny, non agitarti!

-         Dov’è Scorpius?

-         L’hanno preso…

-         No…NOO!

-         Andrà tutto bene. Ho parlato con lui. Sta bene ed è un bambino in gamba.

-         Oddio, Draco…non ho saputo difenderlo…è colpa mia, è tutta colpa mia!

-         No, amore. Tu non potevi fare niente.

-         Che cosa facciamo adesso?

-         Io e mio padre ci stiamo occupando della cosa.

 

A quel punto vennero interrotti dal poliziotto che aveva seguito lo scambio di battute.

 

-         Signori. Credo d’aver capito la situazione. Che ne dite di venire in centrale e raccontare tutto?

-         Certamente. Mi lasci solo fare una telefonata.

 

Draco approfittò della momentanea distrazione dei poliziotti per lanciare un incantesimo di memoria sugli scomodi testimoni, dopodiché inventò una scusa plausibile per liberarsi di loro.

 

-         Vi ringrazio, agenti. Farò venire un carro attrezzi per rimuovere il veicolo di mia moglie. Ora però dobbiamo proprio scappare. L’aereo non ci aspetta!

-         Ehm…cosa…come…?

-         Certo questo guasto proprio non ci voleva…  

-         Bhè…ah, sì…il guasto…giusto!

-         Di  nuovo grazie per il vostro tempestivo intervento!

 

Senza aspettare ulteriormente Draco fece accomodare la moglie sulla sua auto e, attento a non infrangere il limite di velocità, tornò sulla strada di casa.

 

 

*******

 

-         E adesso che cosa facciamo?

-         Aspettiamo…

 

Malfoy’s Manor s’era trasformata in pochi minuti in un quartier generale, per poter organizzare un piano di salvataggio del piccolo Scorpius.

Gli uomini discutevano su chi dovesse andare a portare il riscatto, mentre le donne restavano silenziose, abbracciate nella vana speranza di scaldare i loro animi disperati.

 

Poi il telefono di Draco squillò.

 

-         Tra 20 minuti, sul ponte di legno che porta fuori città. Lei porti il denaro ed io le restituirò il bambino.

-         Ci sarò. Ora mi faccia parlare con lui!

-         Non ce n’è bisogno.

-         Mi serve la prova che lui sia ancora vivo!

 

Ma solo il segnale che indicava che la linea era stata interrotta gli fece da eco.

Con la morte negli occhi il giovane uomo si apprestò a fare quanto ordinato dal rapitore.

Si guardò intorno, incontrando gli sguardi smarriti dei suoi cari, poi, con una scusa, andò un momento in camera da letto, per raccogliere il coraggio e fare una telefonata all’insaputa degli altri…

 

 

******

 

Draco arrivò con abbondante anticipo sul luogo dove sarebbe avvenuto lo scambio.

Guardò nello specchietto retrovisore, per assicurarsi che nessuno lo avesse seguito. Aveva litigato furiosamente con suo padre, per quello, ma le istruzioni, su questo punto, erano state chiare.

Poi osservò di lato e vide un uomo, con un mantello logoro ed un cappello calcato sul viso, che si avvicinava lentamente, tenendo una mano ben salda sulla spalla di suo figlio.

Scese di corsa dal veicolo per andare incontro al bambino ma, con un gesto secco della mano, l’uomo che lo teneva in custodia gli intimò di fermarsi.

 

-         Scorpius! Stai bene?

-         Sì, papà!

-         Come vede sono di parola…io.

-         Ho qui i soldi. Lasci andare mio figlio!

-         Lei non è nella posizione di poter dettare le regole dello scambio. Decido io come e quando avverrà.

-         E sia…

-         Metta la sua bacchetta insieme al denaro. Appoggi tutto per terra e dia un calcio alla valigetta. Voglio controllarne il contenuto.

 

Draco fece esattamente quanto ordinato.

 

-         Bene. Ora risponda alla mia domanda: come ci si sente, quando la persona che più ami al mondo ti viene portata via?

-         Dove vuole arrivare? Non capisco…

-         Certo che non capisci…sei solo un damerino vestito a festa…ma io so cosa si prova! Ti senti perduto. Ti sembra che la tua anima sia stata fatta a pezzi e poi buttata via. Ti senti morire…

-         Perché mi sta dicendo queste cose?

-         Perché oggi avrò la mia vendetta! Tu e tuo figlio, stasera, andrete all’inferno al quale appartenete!

-         Stia calmo! Se vuole altro denaro lo avrà! Posso procurarmene ancora!

-         Soldi! Soldi! Soldi! Voi Malfoy credete di poter comprare qualunque cosa, vero? Anche una giuria…

-         Ma di che cosa sta parlando? Io nemmeno la conosco!

-         Avete tradito il Signore Oscuro e vi siete assicurati la fedina penale pulita! Ora siete di nuovo la famiglia più in vista del mondo magico, vero?…ma a che prezzo?

-         Io non capisco…

-         In effetti il problema non sei tu...ma tuo padre. è Lucius il mio vero obiettivo! Tu e tuo figlio avete solo la sfortuna d’essere imparentati con lui.

-         Chi diavolo sei? Perché ce l’hai tanto con mio padre?

-         Tu non puoi ricordarti di me, eri troppo piccolo…

-         Ci conosciamo?

-         Sono Rodolphus Lestrange.

-         Il marito di zia Bella…

-         Esatto! Per colpa vostra e del vostro vile tradimento la mia Bellatrix è morta! Ed io voglio  vendetta!

-         Se è me che vuoi uccidimi! Ma Scorpius è innocente! Non era nemmeno nato all’epoca dei fatti! Lascialo andare!

-         No! La morte di Scorpius dilanierà la vostra lurida famiglia! L’unico nipote ed erede dei Malfoy! L’innocente che paga per le colpe dei padri!

-         Zia Bella non era innocente! Ha deciso lei di prendere parte a questa guerra!

-         Bella era la strega più grande e per colpa vostra è morta! Non ci può essere pace nel mio cuore finchè non mi sarò preso il vostro dolore in cambio!

-         Ma lei

-         BASTA!!! Sono stanco di parlare…ormai è tutto deciso. Vorrei prometterti che tuo figlio non sentirà dolore…ma non posso…proprio non posso farlo!

 

Uno sguardo omicida illuminò gli occhi neri come l’inferno di quell’uomo senz’anima, ed in quel brevissimo istante Draco diede un segnale a qualcuno che si trovava alle spalle di Lestrange.

 

Scorpius venne improvvisamente sollevato in aria ed un attimo dopo era scomparso, come svanito nel nulla!

Contemporaneamente Draco si lanciò su quello che avrebbe dovuto chiamare affettuosamente  “zio” e cominciò a colpirlo senza tregua.

Il pazzo cercò di difendersi, ma la furia cieca, che aveva invaso le membra di Draco, non gli dava scampo.

Finirono a terra e, con prontezza, Draco recuperò la sua bacchetta. Ancora in ginocchio, la puntò in direzione dell’uomo che aveva tenuto in ostaggio suo figlio e quasi con soddisfazione pronunciò una sola parola:

 

-         crucio!

 

L’uomo cominciò a divincolarsi ed a contorcersi dal dolore, ma Draco era immobile e determinato.

 

-         ti pentirai di quello che hai fatto, lurido verme!

-         aaaahhh…basta…

-         non implorarmi, perché non avrò pietà! Mi dovrai supplicare di ucciderti per porre fine al tuo tormento!

-         Nooo…ti prego…aaaahhhh…

 

Draco era deciso a mantenere quanto aveva appena promesso. Poi una voce sottile disse:

 

-         papà?

-         Scorpius…

-         Sono stanco. Voglio andare a casa dalla mamma.

 

Draco alzò lo sguardo sul bimbo che era tenuto in braccio, sano e salvo, da Harry Potter. Guardò gli occhi chiari del figlio, che gli chiedevano solo di dimenticare questa brutta storia.

Osservò l’uomo che, riverso per terra, implorava pietà, poi guardò le sue mani, chiuse a pugno, macchiate di sangue e terra.

 

-         Ringrazia che amo mio figlio più della mia stessa vita. Perché, se fosse per me, preferirei ammazzarti e finire i miei giorni ad Azkaban piuttosto che lasciarti vivere un minuto in più.

 

Abbassò la bacchetta, mettendo fine alla tortura del rapitore, mormorò un incantesimo per imbavagliarlo e legarlo, poi disse, rivolto a suo figlio:

 

-         andiamo a casa. Di lui se ne occuperanno gli auror.

 

Abbracciò il bambino, poi, prima di pronunciare l’incantesimo per smaterializzarsi, volse lo sguardo verso Harry.

Per un lungo istante gli occhi grigi fissarono quelli verde smeraldo del moro, poi fece un cenno col capo e sparì.

Harry scosse la testa.

Nemmeno in un momento così drammatico Draco era riuscito a superare l’orgoglio dei Malfoy e dirgli apertamente grazie, ma gli occhi lucidi del biondo avevano tradito il suo freddo auto-controllo.

Il moro sorrise fra sé. Ginny stava facendo un buon lavoro, con lui, ancora qualche decennio e forse, loro due, sarebbero potuti diventare amici!

 

 

 

Epilogo

 

Draco, seduto sul divano, stringeva le spalle di sua moglie, intenta ad accarezzare i biondi capelli del figlio, serenamente addormentato fra le sue braccia.

Ogni tanto depositava un bacio sui suoi capelli ramati.

 

 

-         Adesso però devi spiegarmi cos’è successo.

-         Avevo bisogno di un aiuto di cui nessuno potesse sospettare…ed ho pensato ad Harry. Che fra me e lui non corra buon sangue è quasi leggenda, ma ero certo che non avrebbe permesso che qualcuno facesse del male ad un innocente….nemmeno se si chiama Malfoy di cognome! Così gli ho chiesto di venire con il mantello dell’invisibilità. Io avrei dovuto attirare l’attenzione su di me e lui, ad un mio cenno, avrebbe nascosto Scorpius agli occhi di tutti. Sarebbe stato salvo!

-         Ma in questo modo saresti diventato tu l’obiettivo principale!

-         Un prezzo equo per la vita di mio figlio!

-         Ed ora dov’è Lestrange?

-         Ad Azckaban…se fosse stato per me marcirebbe all’inferno, insieme a quella pazza di sua moglie…ma non potevo commettere un omicidio davanti agli occhi di Scorpius…

-         Non so davvero cosa pensare…tutto questo odio, questo livore…finirà mai?

-         Me lo auguro…Vorrei che almeno i nostri figli potessero vivere in un mondo fatto di pace…

-         E da dove viene tutto questo buon senso?

-         Da quando ti ho sposata ho dovuto rivedere parecchie mie posizioni estremiste!

 

 

Stanchi per la dura prova che avevano dovuto superare, si alzarono dal divano per andare nella loro camera da letto.

Ginny teneva ancora Scorpius fra le braccia. Senza dire nemmeno una parola, lanciò uno sguardo speranzoso verso il marito, il quale, sbuffando, disse:

 

-         E va bene! Stanotte può dormire nel lettone con noi!

 

Poi sorrise, tradendo la gioia che gli dava saperlo al sicuro fra loro due!

 

 

***********************************

 

 

 

 

n.d.a.

 

credetemi: ho fatto meno fatica a partorire mia figlia che a terminare questa storia!

Nella mia testa sapevo già cosa sarebbe successo ed il ruolo di ogni personaggio, ma proprio non riuscivo a metterlo insieme! Non so quante volte l’ho riletta, ma ci trovavo sempre qualcosa che “non mi finiva”.

Oggi ho avuto uno squarcio di lucidità e sono arrivata a questa conclusione, anche se non ne sono convinta del tutto….ma sapete come si dice: ogni scarrafone è bello a mamma sua!

 

Come sempre mi appello alla Vostra clemenza e spero abbiate voglia di darmi la vostra opinione in merito, che è la cosa più importante per migliorarsi sempre!

 

Un abbraccio grande

Frency70

   
 
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