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Autore: Snafu    09/02/2010    6 recensioni
Questa storia racconta attraverso la voce narrante, il primo amore di due giovani ragazze per due dei quattro pilastri dei Beatles: George Harrison e Ringo Starr. Vorrei dedicare questa storia a Martina97, prima di tutto per ricambiare la dedica e ciò che sta scrivendo per me, per ringraziarla della sua gentilezza nei miei confronti... e per farle finalmente leggere qualcosa di mio!!! PS: Spero che l'impaginazione venga bene... sinceramente ho avuto qualche difficoltà per quanto riguarda gli "a capo" e le spaziature... speriamo bene! Buona lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione

Ed eccoci all'ultimo capitolo!
Scusate se aggiorno una volta ogni morte di Papa, ma qui tra gli esami, gli anniversari, le altre storie a cui sto dietro e la Marty che aggiorna otto volte al giorno... il tempo di scrivere è poco!
Comunque ce l'abbiamo fatta!
Ecco il lietofine che mi avete chiesto tutte ahah (di una brevità storica)
Sul finale si sente il mio tocco di frignona: ci ho infilato un piantino dei protagonisti! Ahah
Grazie a tutte quelle che mi hanno seguito, grazie davvero di cuore per l'accoglienza che mi avete dato in questo piccolo mausoleo di FanFiction (soprattutto dei Beatles)!
Un grande saluto pieno di affetto e un appuntamento alle prossime parodie!
Buona lettura,
la Vs. Cath

Capitolo sesto – Happy Ending (She loves you-I wanna be your man)

Martina aveva trascorso i giorni successivi al Natale in una sorta di ritiro mistico all'interno della sua stanza.
Non aveva mai smesso di pensare a George, cosa che faceva comunque durante le sue giornate, nonostante ormai non stessero più insieme da tre giorni.
Era seduta a guardare un pacchetto sulla scrivania da quasi due ore.
Proprio quella mattina, da Londra, le avevano spedito le foto di quel pomeriggio di qualche mese prima. Non era sicura di voler aprire quella busta.
C'erano tanti ricordi là dentro, tanti ricordi pieni di gioia che non voleva più vivere... e poi c'era George. Rivedendolo, anche solo una volta, era certa che sarebbe riuscito a farle cambiare idea.
Diciamoci la verità: se George non aveva voluto quella separazione, Martina l'aveva voluta ancora meno. Tante promesse così vicine le erano sembrate un sogno, una stupida fantasticheria.
Poi si decise, e l'aprì, giusto per vedere quanto era pronta ad affrontare di nuovo George.
Ringo in qualche foto era venuto con gli occhi chiusi: non era molto fotogenico.
Catherine, la solita fortunella, era in mezzo a Ringo ed al fratello e li teneva a braccetto sfoderando grandi sorrisi. L'egocentrismo era una delle sue virtù, sempre che l'egocentrismo potesse essere considerato una virtù.
Aprì la busta velocemente, quando improvvisamente la curiosità si era impossessata di lei.
Le sfogliò dapprima in modo rapido, e poi iniziò a fare una selezione delle più belle.
Lei e George erano venuti davvero bene.
Decise che Catherine doveva vederle, scese al piano inferiore dopo la pausa eremitica e la invitò per un tè. L'altra accettò entusiasta.
Dopo il pranzo si mise a leggere «Guerra e Pace», che aveva forse letto mille volte nonostante la mole e si addormentò come un sasso.
Verso le cinque sentì suonare il campanello e si tirò su dal letto velocemente. Cavoli quanto aveva dormito! Andò velocemente in bagno a darsi una sciacquata al viso e poi tornò in camera per cambiarsi l'abito che si era sgualcito dopo averci dormito.
Stava per aprire l'armadio quando sentì qualcosa bussare alla portafinestra del balcone.
Catherine doveva essere rimbecillita dopo la relazione con Ringo. Non poteva semplicemente salire le scale? Quando elude la sorveglianza ed entra dalla porta sul retro, ora che voleva fare, arrampicarsi su per la finestra?
Aprì e si affacciò dal parapetto appena in tempo per trovarsi faccia a faccia con George. George?!
Aspetti un Harrison e se ne presenta un altro. Un classico.
Si era arrampicato sulla pergola di rose quel folle... e quella stolta della sorella le faceva da palo tenendo a chiacchiera Angus sull'atrio d'ingresso. Avrebbero potuto aprire un'associazione a delinquere, quei due. L'agenzia di scasso dei Fratelli Harrison. Martina scosse la testa.
Fece un salto su per la balaustra e sorrise.
«Ciao» disse e le diede con naturalezza un bacio sulle labbra socchiuse per la sorpresa «ero venuto a portarti il regalo di Natale, sei scappata senza prenderlo, l'altra sera»
Aveva ancora in mano quel cofanetto, con i due mezzi cuori.
Era davvero cocciuto! Come pretendeva che lei indossasse quella collana se non stavano più insieme?
Le porse il cofanetto e lei lo aprì. Mancava una parte: la M non c'era più, l'aveva lui, legata al polso. Afferrò il pacchetto sulla scrivania e ne estrasse le foto.
«Ahah» rise di gusto, sfogliandole «Catherine mi aveva parlato di queste foto!» esclamò «Ringo ha del rossetto tra i denti!» poi si voltò verso Martina con una finta aria preoccupata «Non è che Ringo...»
Rideva e scherzava. Era tranquillissimo. Come faceva a non sentirsi a disagio in una situazione del genere? Da dove veniva tutta quella spavalderia? Martina non sapeva che farne di quella collana.
«Uhm, vuoi aiuto per metterla?» chiese poi, voltandosi verso di lei. La ragazza impallidì
«George io non credo che...» Geore inarcò un sopracciglio
«Cosa?»
«Niente» sospirò
«Se tu davvero, non mi vuoi più, sii sincera» disse lui «ma io credo che tra me e te ci sia più di un semplice legame: io ti voglio ancora per me!» lo guardò con gli occhi pieni di lacrime.
Nonostante tutto il male che gli aveva fatto, le sue cattiverie, la distanza, lui era disposto ad amarla, con le sue insicurezze e le sue paure.
Lei era disposta a farlo?
Fece finta di pensarci.
Sì, certo che era disposta a farlo.
Lo abbracciò, forte, come quel giorno del mese prima, ed iniziarono a piangere come due fontane.
L'amore ti rende vulnerabile anche ai sentimenti degli altri, ma un pianto come quello era solo di gioia e di liberazione, non certo di amarezza o dolore, come quelli dei giorni prima.
Si distesero sul letto ed iniziarono a sfogliare meglio le foto e a riderne insieme e poi Martina prese a leggere ad alta voce l'epilogo di Guerra e Pace fino a che non si addormentarono entrambi.
Era bello godere anche di momenti semplici come quello, di poter respirare felicità intensa, di guardare accanto e vedere che c'è qualcuno che è con te e che ti ama.
Se fosse stato per sempre, quello l'avrebbe deciso il destino.

The End.
   
 
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