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Autore: Circe    09/02/2010    6 recensioni
Come nasce una strega oscura? Ultimo anno di scuola. Desideri di poteri misteriosi e affascinanti, riti magici e tempeste amorose... visti dalle pagine del grimorio di Bellatrix. La futura più fedele Mangiamorte.
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Serpeverde | Coppie: Rodolphus/Bellatrix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Eclissi di sole: l'ascesa delle tenebre'
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Aggiornamento

A quanto ho capito, Tonks non ha voluto dire chi era stato a ridurlo in quello stato. Era ricoverato in infermeria, abbastanza grave, ne avrebbe avuto per alcuni giorni. Ma le cure sapienti di madama Chips, già davano i loro frutti. (Ti pareva…)

A quanto diceva Silente, Tonks non voleva fare nomi, non tanto per difendere qualcuno, ma per non dispiacere troppo alla sua ragazza, Andromeda, che sarebbe rimasta troppo addolorata dalla notizia. “Patetico.” ho pensato.

Ma tutti immaginavano chi era stato, tutti sapevano che ero stata io, di questo ne ero certa, e infatti qualcuno ha fatto la spia, qualcuno che aveva visto me e Rod entrare nell’aula con Tonks.

Il preside era arrabbiato, anzi, disgustato e deluso, fa sempre così quando ha a che fare con me o con la banda.

Mi tratta come una ragazza dotata, ma, purtroppo, distorta dentro, sbagliata e, per questo, un talento non solo sprecato, soprattutto dannoso.

Guardava me soprattutto, più me che Rod, forse è già anche al corrente del fatto che Andromeda sia incinta. Ma questo non lo so per certo.

È stato Rod però a prendersi la colpa di tutto.

Quando il preside insisteva a chiederci: “Dunque, voglio sapere cosa è successo in quell’aula ragazzi, voi capite da soli la gravità di ciò che avete compiuto, non è vero?”

Io stavo cercando una qualsiasi scusa, qualcosa per non dover affrontare una grossa punizione, o peggio, una sospensione quasi sul finire dell’anno.

Mentre tentennavo, Rod si è fatto avanti e ha detto: “Sono stato io, ho litigato con lui, poi, con uno schiantesimo, l’ho mandato a sbattere contro la vetrata.”

Io ero stupita, ma non l’ho dato a vedere. Il preside sicuramente, non era del tutto certo che fosse stato davvero Rod, o Rod da solo, senza un mio intervento.

Infatti ha risposto: “Sono sette anni che vi osservo ragazzi, non si può dire che non abbia imparato a conoscervi, che non mi abbiate dato da pensare, per i vostri comportamenti, e per i vostri modi di essere e di comportarvi. Siete stranamente molto uniti voi due, non è vero?”

Noi lo guardavamo, entrambi sospettosi, senza però dire nulla, allora lui ha aggiunto: “Mi risulta difficile credere, signor Lestrange, che tu abbia agito da solo, senza nessuna collaborazione da parte della signorina Black.”

Rod ha risposto subito: “Lei era con me, ma non ha fatto molto, la colpa è stata mia, glielo ripeto professore. E non sono così folle da prendermi la colpa per qualcosa che non ho commesso.”

Il preside allora ha aggiunto: “E perchè lo avresti fatto dunque? Che motivo avresti avuto?”

È stato così che, forse per la prima volta dopo tantissimo tempo, Rod ha osato riportare a galla, nella nostra scuola un tema fondamentale, di cui nessuno parlava più apertamente, troppo abituati con la normale routine.

“Perché è un mezzosangue, signore.” ha risposto con odio, rabbia, tono di sfida e alterigia, tono di superiorità.

Credo che il preside sia rimasto colpito da quest’affermazione, ma si è lanciato nella sua solita difesa dell’eguaglianza, progressismo e tutte quelle assurdità che fuoriescono normalmente dalla sua bocca e dalla bocca dei filobabbani.

Non ho ascoltato una parola.

Soltanto nel momento in cui diceva a Rod che sarebbe stato sospeso dalle lezioni per quasi una settimana, ho ricollegato il cervello.

Mi dispiaceva seriamente per lui e, non appena siamo rimasti soli a parlare sugli spalti del campo di quiddich, mentre faceva buio, gliel’ho detto.

“Non preoccuparti, non credo possano evitare che io prenda i M.A.G.O. solo per una sospensione. Non me la cavo male a scuola. Basterà impegnarsi un po’ di più durante gli esami. Se fossi stata sospesa tu invece, i tuoi avrebbero fatto una tragedia. Mio padre, neanche si preoccuperà di sapere come sia successo e perché. Avrò una settimana di vacanza, tutto qui.”

Gli ho sorriso e gli ho confidato: “Volevo fargli più male, avrei voluto ucciderlo… ti spaventa questo di me?”

Sinceramente avevo un po’ paura, davvero, che io non gli piacessi per quello che ero veramente. Ci sarei rimasta malissimo, ne avrei sofferto enormemente, ma dovevo saperlo.

Lui mi ha guardato serio serio e ha risposto: “Tu mi ecciti sempre, sempre, non c‘ è una volta che io non sia attratto da te per qualcosa, anche per questa cosa.”

Mi ha afferrato la guancia, scivolando con la mano verso i capelli e mi ha dato un bacio. Uno di quei suoi baci lascivi e arditi. Che mi piacciono e mi fanno sciogliere, solo quando sono vicina a lui.

Siamo rimasti lì ancora a lungo, sul far della sera, quando il buio aumentava attorno a noi, a baciarci e parlare, a sfiorarci e ridere, completamente felici di quel che eravamo, soli noi due.

Contrariamente alle nostre rosee previsioni però, durante la colazione del giorno dopo, Rod ha ricevuto una strilettera per la prima volta nella sua vita. Da suo padre.

E per tutta la mattina è rimasto nervoso ed incattivito perché era stato sgridato davanti a tutti.

Dato che la sospensione è partita con effetto immediato, suo padre l’ha rivoluto a casa subito.

E io ho promesso che sarei scappata da scuola, per andarli a trovare, non appena ne avessi avuto la possibilità.

Per questo, durante il fine settimana, ho rinunciato, con mio grande sollievo, alla festa del Lumaclub, con una scusa qualsiasi di mal di testa, e con un po’ di metropolvere sono arrivata al castello dove abita Rod.

Lui aveva già raccontato a suo padre tutta la situazione (non prima di diverse litigate per estorcergli qualche parola) e suo padre non aveva infierito. Un po’ perché anche lui è un purosangue e, come tale, ha le sue idee sui mezzobabbani e un po’ perché afferma che, suo figlio, ha preso tutto da lui in fatto di donne.

“Non resisti al loro fascino, esattamente come me.” gli diceva, anche in mia presenza per prenderlo in giro “Per questo ti metti puntualmente nei guai per loro, figlio. E sicuramente ti sei scelto una ragazza che lascia poco spazio alle riflessioni e che di fascino ne ha da vendere.” terminava il discorso con un sorriso lanciato verso di me.

E io mi sentivo bella e felice. Accolta e ammirata.

Era molto bello stare lì con loro, anche se per punizione non potevamo uscire ed era sabato sera. Come si usa normalmente fra maghi e streghe in Francia, ma non solo in Francia a dire il vero, il padre di Rod non beve il tè tipico inglese, ma un infuso di erbe magiche profumate.

Mentre assaggiavamo questa novità, il discorso è caduto di nuovo sulla scuola, sulle usanze babbane, sulla magia e su quello che stava succedendo negli ultimi tempi nel mondo magico. Ovviamente il primo nome che è venuto fuori dopo poco è stato quello di Lord Voldemort.

“Allora, davvero lei era a scuola con Lord Voldemort, signor Lestrange?” ho chiesto speranzosa. Lui mi ha subito risposto: “Sì, ero a scuola con lui, entrambi a serpeverde, io avevo un anno di più, mi pare di ricordare… ma lui… lui era così particolare, così carismatico, nonostante fosse fra i più pischelletti del gruppo, che pareva sovrannaturale.

Spiccava molto fra di noi, in parte per il suo fascino magnetico che esercitava su chiunque, come fa tuttora, e in parte per la sua misteriosa indipendenza che palesemente era eccessiva, per un ragazzino normale.

Senza contare l’aria di colui che ha qualcosa di strano, di nascosto, di troppo inquieto, di fin troppo vivo. Tutti la percepivamo, ci affascinava e spaventava allo stesso tempo, ma eravamo terribilmente attratti da lui e gravitavamo attorno a Lord Voldemort come pianeti attorno al sole. Maschi o femmine che fossimo…

Inesorabilmente.

Credo, da quel che sento a Parigi, che non sia cambiato poi molto da allora… ”

Per queste poche parole su di lui, ero rimasta affascinata, incuriosita, avrei voluto sapere tutto, ancora di più.

“Non potrebbe raccontarmi di lui? Ci sono tante cose che vorrei sapere di quando aveva la mia età. Cosa faceva, cosa diceva, ma soprattutto, com’era lui ad Hogwarts?”

Rod, nonostante lo sguardo fortemente geloso, e le labbra viziosamente imbronciate, ha aggiunto: “Sì padre, dai, renditi utile una buona volta, raccontaci.”

Allora, per buona parte della serata, mi sono persa a sentire i racconti e immaginare lui, le situazioni e i momenti della sua vita, del mio Lord Voldemort, di quando andava ancora a scuola, di quando aveva la mia età e di quando si stupiva, ancora, di vedere l’enorme castello antico di Hogwarts e scoprire le magie che racchiudeva.

Aggiornerò

Bella

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Con questo capitolo termino momentaneamente le vicende scolastiche per fare una breve descrizione di voldie (che durerà praticamente tutto il prossimo capitolo) ai tempi della scuola. Poi riprenderò per concludere man mano.

Cerco di aggiornare coi soliti tempi, ma forse ci sarà qualche rallentamento… sorry.

Intanto vi ringrazio ancora per le recensioni:

Hale Lover: mi è arrivata proprio ora la tua recensione e ti rispondo subito! Anche io vedo Andromeda circa come la vedi tu, lo trovo anche un bel personaggio, positivo, entusiasta e, probabilmente, con una forte capacità di amare! Avrei voluto scrivere più cose di lei, ma dovendo tenere il pov di bella e nessun altro in questa ff, risulta più difficoltoso. Non avevo pensato ad un confronto ulteriore fra le due sorelle, più che altro perché penso che andromeda, ora, abbia cose ancora più importanti a cui pensare. Però non sono ancora certa perché, per ora, ho scritto solo la parte di voldie del prossimo cap.

Mi sa che questo cap, dove rod fa l’innamorato, non ti starà molto simpatico… ma ho in serbo il ritorno di rab sul finale di storia!

Clo_death eater: ho approfittato della punizione di silente per introdurre qualcosa di voldie (mi preparo a scrivere il seguito buttando giù qualcosa di lui). Credo effettivamente che Tonks sia onesto e ingenuo, sinceramente innamorato, per cui ha provato a parlare a bella per quel che lui pensava il bene di andromeda (la quale, sapendo già la reazione, già pensa al futuro con la sua bimba e il fidanzato).

Visti i risultati lascerà perdere… d’altra parte volevo anche far capire che nessuno è ancora abituato a vedere tanta violenza, già dentro le mura scolastiche, per le questioni che dilagheranno solo poi, con la progressiva ascesa di voldie. Infatti lo stesso silente rimane un po’ stupito di questo, quando rod tira fuori apertamente la questione, pur conoscendo la situazione esterna alla scuola.

maja89: come puoi ben vedere ted, anche perché è un tassorosso e anche perché cotto e innamorato di Andromeda, decide di non denunciare chi l’ha tramortito (comunque si viene a sapere… ma non che ai due importi molto… ormai si sentono troppo forti per pentirsi, o avere paura) per non dare troppo dispiacere alla fidanzata (come se lei per prima non lo potesse capire, o non avrebbe insistito con lui per saperlo… ma suvvia, gli uomini tentano sempre di fare un po’ gli eroi…)

Ti ringrazio anche per l’analisi alla mia ff e per avermi detto quelle belle cose! Io preferisco mille volte scrivere al meglio che posso e avere lettori che mi lasciano commenti così belli e non banali, piuttosto che scrivere di migliaia di amori e tradimenti senza logica (tanti personaggi, a soli 14 anni si sono fatti il mondo intero, ma senza un perchè!!!) ma avere scritto nelle migliaia di recensioni cose tipo “molto bella”…

Insomma, meglio pochi ma buoni! Tu/Voi di certo siete tra quelli buoni e ti/vi ringrazio.

p.s. io non seguo molto twilight (però mi sono mangiata le mani perché, al cinema, ho perso new mon) ma ti assicuro che, in quanto ad assurdità adolescenziali o tardo adolescenziali, anch’io mi difendo bene!!!! Non sei l’unica…!!!

   
 
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