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Autore: terrastoria    09/02/2010    5 recensioni
Salve gente! Stavolta vi propongo una fan fic che parla di musica ambientata nel nostro mondo. Naruto, Sasuke, Sakura ed Ino sono dei musicisti che hanno fatto della musica il loro sfogo, la loro vita. Cosa succederebbe se questi si incontrassero? E se un manager e discografico di nome Jiraya e i suoi collaboratori Kakashi e Gai Maito proponessero loro di suonare assieme?
Vi auguro come sempre buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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Come promesso eccomi tornata, piuttosto puntuale stavolta ;)

 

Trentesimo capitolo

Buona Lettura

 

 

 

- Vai ad avvertire Tsunade che abbiamo lo sponsor –

- Lo sponsor? –

- Esattamente. Va’, avanti –

- Sì padre –

- L’appuntamento è fissato per domani mattina –

 

 

 

 

Itachi lasciò che Kisame finisse la sua birra – la quarta della serata – e finalmente decise di parlargli.

Aveva aspettato fino a quel momento per poter elaborare un discorso coerente, diretto, preciso, ma ora che l’attimo giusto era arrivato non era più sicuro di ciò che stava per dire. Non tanto del contenuto, quanto della forma.

Era sempre stato convinto che le parole valevano tantissimo e che una frase sconnessa, pur contendo le stesse parole di una frase ordinata, avrebbe potuto avere un effetto disastroso, indipendentemente dal contenuto.

Itachi: un tipo piuttosto filosofico, vero. Ma egli non viveva solo di pensieri astratti, la sua personalità complicata emergeva anche dal lato pratico.

Un uomo complicato a trecentosessanta gradi, in effetti. Kisame pensò proprio a questo, mentre osservava sospettoso il suo migliore amico e attendeva chissà quale responso.

- Ho deciso di andarmene dall’Akatsuki –

Itachi fece filare scivolare via le parole senza dar loro un particolare accento, come avesse detto chissà quale solita cosa. Perciò, sulle prime, Kisame rimase privo di espressione.

- Ripeti un po’? – gli domandò, non sapendo se ridere.

- Mene vado dall’Akatsuki – rispose l’Uchiha e stavolta il tutto suonò altamente grave. Avrebbe di gran lunga preferito non doverlo ripetere, ma si sapeva, Kisame era fatto così: le cose bisognava dirgliele anche quattro volte, prima che afferrasse; quando afferrava, poi, era tutto un altro paio di maniche, perché afferrava fin troppo bene. Per questo Itachi era seriamente preoccupato della sua reazione; in fondo non era stato proprio Kisame ad aiutarlo col lavoro? A proporgli di condividere l’appartamento?

Si sentì un vero stronzo.

- Te ne vai? –

Kisame gli puntò addosso lo sguardo più incredulo che lui avesse mai visto.

- Lascio il locale: voglio aprirne uno mio – aggiunse Itachi in tono sommesso e sperò che Kisame afferrasse al volo – almeno una volta – le ultimissime parole. Erano fondamentali per ciò che veniva dopo, la seconda parte del discorso: quella più facile, teoricamente.

- Di un po’, che c’era nella tua lattina? –

Kisame lo scrutò come fosse un soggetto altamente compatibile o, quantomeno, imprudente. Era sinceramente convinto di essere finito in un grandissimo scherzo o, perlomeno, di avere la fortuna di vedere il controllatissimo Uchiha sbronzo.

Scoppiò a ridere, invero un po’ alticcio lo era lui.

- Avanti, lo sai benissimo che non lo sono – si lamentò Itachi e lanciò al suo amico un’occhiata tanto gelida quanto disperata. La cosa stava andando troppo per le lunghe.

- Ah

A quel punto Kisame smise di scherzare. Piombò in un densissimo silenzio, tutto lo stupore di prima s’era trasformato in disillusione, la disillusione era diventata inadeguata amarezza. Itachi si spaventò per davvero, mentre osservava il suo migliore amico, l’unico vero amico lì nella caotica Los Angles. Dovette aggrapparsi forte a ciò che era e al suo secondo pensiero, a ciò che avrebbe dovuto dire dopo per non ritirare ogni cosa, per non scaraventare il tempo all’indietro e far tornare tutto come prima, quel prima che più di tanto non lo appagava.

- Non è tutto, Kisame. Non è tutto – disse il più calmo possibile e pregò affinchè Kisame lo lasciasse parlare ancora.

Una scenata era l’ultima cosa desiderabile, in un contesto del genere.

 

 

Sasuke bussò alla porta della camera di Sakura ed Ino.

Era andato lì con uno scopo preciso, gli si leggeva in faccia che aveva un estremo bisogno di raggiungere il suo obiettivo. Persino un insolito velo di umorismo gli immobilizzava il bel corpo.

Nessuno venne ad aprire. Sasuke alzò un sopraciglio, sospettoso, e tornò bussare.

Una, due, tre volte.

“Si può sapere perché cazzo non apre? Hinata mi ha detto che era nella sua stanza…”si disse fra sé e sé e tornò a bussare, stavolta con veemenza.

Per una volta che egli aveva intenzione di dire a Sakura un po’ di cose, si ritrovava una porta in faccia. Dannazione.

Sasuke sbuffò e di malavoglia si girò: scrutò il corridoio come se da un momento all’altro potesse veder comparire la Haruno.

Indispettito della calma tutt’attorno imprecò a bassa voce, ma non contro la dolce Hinata che gli aveva indicato male: come prendersela con una ragazza così assurdamente calma? Delle volte si chiedeva come facesse a starci, Naruto, senza aver paura di ferirla o scalfirla ad ogni parola, ad ogni gesto.

Perché, come faceva uno come lui a stare con Sakura? La capricciosa orgogliosissima Sakura?

Sasuke scosse il capo a quella voce della sua coscienza, perché, a dir la verità, una risposta non l’aveva nemmeno lui.

E poi, erano davvero una coppia?

Sasuke si chiedeva pure questo, nei momenti di umore più nero. E da alcuni giorni a quella parte. Giorni nei quali, come sempre, si ritirava dal baciare Sakura non appena arrivava qualcuno, la obbligava ad un’insensata relazione nascosta, nei quali la passione che avrebbe dovuto esserci veniva spenta da ogni piccolissima cosa. Lei era così ligia, così dannatamente arrendevole.

Arrendevole? Sasuke storse le labbra: no – pensò – non era l’aggettivo giusto. Semplicemente aveva notato che Sakura lo lasciava fin troppo fare, frenando la propria voglia di uscire allo scoperto, di vivere senza tanti impedimenti un’adolescenziale storia.

I problemi, in fondo, li aveva creati lui; lui e la sua ostinazione, la sua paura (?) dell’opinione altrui, del fatto che, ai fini della band e di chissà cos’altro, la cantante e il chitarrista fidanzati avrebbe stonato, non sarebbe andato certo bene, sarebbe stato così…così banale. Perché non era altro che questa la più grande paura: paura della banalità. Non era banale il fatto di esser stato scelto fra milioni da una casa discografica, ma era banale il contorno, la routine, i media, la catapulta verso il successo.

Certo, Sasuke desiderava ardentemente tutto questo, ma aveva l’ossessione di complicarsi la vita, come se dovesse meritare nient’altro che difficoltà, come era sempre stato in passato.

Non riusciva a star lontano da pensieri contorti, più grandi di lui, esasperanti; gli stessi pensieri causati da un destino ingiusto che l’aveva reso orfano. Non riusciva a separarsi dall’idea di dover meritare con il sacrificio ciò che riceveva.

E Sakura, in un modo o nell’altro, era un dono; come un dono era quella nuova caotica vita.

Accidenti, che gran mal di testa.

Sasuke si portò una mano fredda sulla fronte e sospirò di piacere, mentre immaginava che il tocco fosse della mano di Sakura.

L’immaginazione: altro elemento fondamentale della sua psiche. Pur non dandolo a vedere Sasuke immaginava molto, era sempre stata una maniera di separarsi dal mondo e allo stesso tempo attaccarvisi il più forte possibile.

Chissà perché alla fine di tutto quel pensare tutta la voglia di parlare, di confrontarsi era andata scemando.

Di punto in bianco Sasuke decise che era meglio tornarsene da dove era venuto. A capo chino si diresse a suonare un po’ di Santana, il modo migliore per eliminare la pesantezza dei propri pensieri. E rimandarla a più avanti. Come sempre.

 

 

- Neji? –

Sentendosi chiamato in causa Neji Hyuuga sobbalzò, risvegliandosi dai suoi fitti pensieri.

Lei se ne stava lì di fronte, le mani dietro la schiena, il busto leggermente allungato in avanti ed uno sguardo birichino.

Neji sorrise.

- Finito? – domandò, dando un’occhiata veloce oltre la spalla della donna, in direzione del campo d’atletica.

- Oggi è stata dura a smuovere le ragazzine, ma ce l’ho fatta! – esclamò Ten Ten e sorrise stanca ma soddisfatta, per tornare ad assumere quasi subito l’espressione ambigua di pochi istanti prima.

- Uhm…Ten? –

Neji si alzò dalla panchina, sovrastando la ragazza col suo uno e ottantanove di altezza.

- Sì? – chiosò lei, battendo teatralmente le ciglia.

- Stai per caso pensando a qualcosa a cui io avrei pensato? – le chiese, studiandola con occhi di ghiaccio.

Quante ragazze aveva messo in soggezione con tale sguardo? E quante non erano resistite nemmeno mezzo minuto ed erano scappate o, nella maggioranza dei casi, si erano vendute volontariamente a lui? Con Ten Ten non era mai avvenuta una cosa del genere, anzi; non era mai successo che gli occhi di ghiaccio l’avessero ferita, intrappolata. Di certo, però, l’avevano più volte accesa. Ciò era innegabile.

- Sì (?) –

Ten Ten scoppiò in una strana risata.

Appariva elettrica come non mai, energica, viva. Un sole, rispetto a lui.

- Oooh, e sentiamo, hai già anche ipotizzato dove? – insistette – stavolta suadente – lo Hyuuga e con non chalance la cinse per la vita.

- Mmh, a essere sincera voglio lasciarmi la sorpresa – fu il soffio femminile in risposta, dato prima che il respiro venisse meno per via di una causa maggiore.

Neji per forza di cose azzerò ogni angoscia.

Al diavolo il pensiero fondamentale di prima, ovvero l’appuntamento dell’indomani mattina con il manager di una famosa ditta d’occhiali da sole-  di cui la band avrebbe dovuto fare da sponsor (o viceversa?). Al diavolo il lavoro, cazzo.

Neji Hyuuga sotto parecchi aspetti Era stato educato troppo freddamente, materialmente. Ma chi aveva detto che non si poteva cambiare? Sospirò.

- E va bene, ho prenotato in un ristorante alla buona poco distante dal centro di Los Angeles – esordì rassegnato. Mentendo in maniera sacrosante sull’ultima parte dell’affermazione.

- Alla buona, eh? –

- Esattamente –

Ten Ten annui furbescamente. Dopo di che il mondo non ebbe più nemmeno un briciolo di importanza. Finì col suo spudorato materialismo, così distante dalla pura idea di Amore, la stessa idea che loro due – a emblema di milioni e milioni di persone – stavano spassionatamente vivendo. Anche se il mondo concreto era alle porte. E i fastidi del di fuori – infermabili – sarebbero presto arrivati a insinuarsi nella loro effimera magia.

 

DRIIN DRIIN (un’ora dopo, in ristorante)

Neji guardò il telefonino illuminarsi a intermittenza sul tavolo rotondo.

Poi guardò lei.

- Merda – disse.

Ten Ten osservò il volto del ragazzo sbiancare.

Non riuscì a non provare un po’ di compassione, pur nella palpabile delusione che le stava invadendo l’essere.

- Rispondi e vai – disse.

Perentoria, credibile, magicamente indifferente.

 

 

L’indomani, Studio Fotografico X adibito per foto con lo sponsor “Sins’ Glasses

Naruto si sistemò gli occhiali da sole su naso e sfoderò un sorriso a trentadue denti che, in teoria, doveva essere ammiccante.

- Vuoi smetterla di eccitarti, per favore? – bisbigliò alle sue spalle Sasuke Uchiha che, oggettivamente, con i raiban addosso stava da Dio.

Sakura mise i suoi soddisfatta. Soddisfatta di lui.

- Non è l’unico ad essere su di giri, a quanto vedo – echeggiò sorniona come sempre la voce di Ino, la quale aveva finito proprio in quell’istante di rimirarsi allo specchio e deciso di degnare gli altri della sua preziosa attenzione. O almeno, così pensarono all’unisono gli altri componenti della and, specie la cantante.

- Tu sta zitta – le disse infatti quest’ultima a denti stretti.

Ino fece spallucce e poi – avendo visto entrare nel salone fotografico il manager della ditta accompagnato dal fotografo – fece comparire sulle labbra un sorriso mozzafiato.

Era abituata – ormai – ai flash delle macchine fotografiche.

- Perfetto, perfetto – constatò orgogliosamente l’uomo basso e tarchiato che da dieci anni era a capo della piuttosto famosa ditta “Glasses”, la quale vantava alcuni diritti addirittura dei “Raiban” Un uomo d’affari, si vedeva bene. Non come il fotografo affianco a lui, un ragazzo a dir poco selvaggio ma dolcissimo.

- Allora, ci mettiamo all’opera? – propose quest’ultimo e rapì tutti con un sorriso dolce al quale difficilmente avresti potuto negare qualcosa.

Il manager uscì dalla stanza per parlare con i produttori dei No Sins. Tutti quanti.

Sun’s Sins” sarebbe stato lo sponsor della band esordiente da lì a mezzo anno, forse. Previsto un veloce aumento di fan e di soldi. Non solo verso i No Sins, ovvio. Ma Hiashi e i suoi nipoti, assieme a Tsunade, sapevano bene cosa stavano facendo: avere un supporto pubblicitario – o anche più d’uno – alla band era di fondamentale importanza; perché ciò significava aumento di visibilità, aumento di fan, aumento di business.

Ma non solo materialismo, non solo quella concretezza dei profitti tanto cara a Hiashi Hyuuga.

Soprattutto anime. Si stava per creare un giro di anime a dir poco astronomico.

E lo sponsor fu aggiudicato. [Al via le immagini al mondo di internet e al mondo in generale]

 

 

Fine trentesimo Capitolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uhm…che dire, mi sono riappassionata alla grande a questa storia. Già, mi è venuta voglia di portarla verso la conclusione (ancora lontana, mi sa). Meno male ^^” Spero vi possiate riappassionare anche tutti voi. Certo, il periodo di assenza di aggiornamenti è stato davvero lungo, mi scuso ancora. Ma sono tornata. Tornata.

Dichiarato questo, veniamo al capitolo. Ho fatto riapparire la NejiTenTen – come qualcuno mi ha chiesto :) – e Itachi. E’ bello far tornare a vivere questo personaggio, con le fan fic. Itachi Uchiha l’ho sempre adorato e scrivere di lui mi piace assai. Per quanto riguarda la scena di Sasuke…fa da apripista ad una scena che vedrete tra poco. Abbiate pazienza ;)

Ringrazio di cuore per aver commentato lo scorso capitolo:

 

Gold31: piemontese? Nah: vai un po’ più a est e mi trovi xD Son contenta che hai recensito il capitolo nonostante l’anno di mia assenza [che ingrata che sono stata…eh?]: hai avuto come tutti gli altri una dannatissima pazienza, perciò grazie davvero di cuore. Cercherò sul serio di essere meno lenta, milioni di impegni permettendo eh. Del capitolo questo che mi dici?

 

Gryffindor_ery: ehilà ^^ La tua recensione mi ricorda i vecchi tempi, quand’ero all’inizio della storia e agli inizi della mia presenza qua su eep *sospirone di nostalgia* e non sai come sono contenta di sapere che non m’hai abbandonata! Insomma, con tutto questo ritardo…non finirò mai di scusarmi u_u Oh, sai che un po’ è grazie alla tua riflessione se ho deciso di far smuovere Sasuke? Ti ringrazio molto di avermi fatto notare questa cosa, in effetti volevo rendere il loro rapporto così, diverso dalle relazioni di tutti gli altri ma mi rendo conto di aver calcato un po’ troppo la mano ^^” aspettati dei risvolti!

A presto, ci conto eh ;)

 

Fimmy: ehi! Quanto tempo, eh? xD Bè, in effetti me l’ero dimenticata…no dai, scherzo: in realtà questa fan fic m’è rimasta dentro accidenti, e ora m’è tornata l’ispirazione u_u quanto durerà? ;) Grazie mille di esserti ricordata della storia, davvero davvero davvero <3 E di recensire <3 inutile dirti che…non vedo l’ora di sapere che ne pensi di questo continuo.

 

Tenny_93: ciao ^^ Benvenuta! E’ bello sapere che, nonostante la storia sia già tanto avviata, si aggiungano nuove persone alla lista dei lettori *.* Non ti nascondo che la scena NejiTenTen l’ho inserita grazie anche alla tua richiesta…e poi era da troppo tempo che non ne parlavo veramente: spero ti sia piaciuta!

Un bacione!

 

Fede8701: ma grazie fede! ^^ Mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto…ci ho messo come sempre un pezzettino di anima. Ormai ci sono affezionata, alla ff… Ma che mi dici in merito all’aggiornamento?

Affettuosi saluti e a presto

 

Kry333: ehilà fedele lettrice della sottoscritta <3 Tutto ok? Sei stata davvero gentilissima con  quel “Non preoccuparti”: vedo che mi hai capita, grazie. L’ispirazione è proprio una brutta bestia…colpisce quando meno te l’aspetti! Ma ora è tornata finalmente u_u

Uhm, ovviamente alla prossima ovviamente :)

 

Fire91: ciao <3 per le recensioni ti capisco assolutamente: come avrai potuto certamente notare, in giro ci sono pochissime mie recensioni ^^” il fatto è che un po’ non son buona di recensire e un po’ veramente mi faccio prendere dalla pigrizia ^^”

Ops, gli errori di battitura =_= perdonami! Ne faccio tanti eh? E il bello è che rileggendo non li becco…

Grazie delle belle parole, davvero, e mi fa tanto piacere sapere che sei affezionata alla fan fic, Fire <3 ne sono affezionata anche io, essendo la seconda mia fan fic pubblicata su eep.

Un bacione e a presto!

 

 

Ringrazio di cuore alle 6 persone che hanno messo questa storia tra le seguite e alle 85 che l’hanno messo tra i preferiti: un record per me, davvero. Sarei curiosa a questo proposito di sapere che ne pensate voi tutti che seguite da tanto tempo la storia o alla quale vi siete appena appassionati: anche soltanto tre parole ^^” !

 

Grazie in anticipo a chi leggerà e/o recensirà :)

 

A presto! (Spero xD)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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