Il modo in cui dicono “Mi manchi”.
«Steve!
C’è Karen al telefono!»
Steve
alzò gli occhi dal catalogo di scope,
confuso, per incontrare quelli di sua madre, che gli porgeva
l’aggeggio babbano
con sguardo eloquente. Lui lo afferrò e se lo
portò all’orecchio.
Da quando Karen usava il
telefono?
«Pronto?»
«Ciao
Steve!» lo
salutò urlando e perforandogli un timpano.
«Karen!
Non c’è bisogno di urlare!»
«Allora
perché stai urlando anche tu?!»
«Io
non sto url-» si
azzittì e riprese a voce più bassa «Non
sto urlando».
La sentì ridere «Va bene, scusa»
finalmente
parlò ad una tonalità normale
«E’ la prima volta che uso questo - come si
chiama?»
«Telefono».
«Ah, già, feletono!
Mi ha spiegato
mia mamma come fare! Comunque sono contenta di sentirti, anche se
è strano farlo
senza poterti vedere».
«Già, ma almeno possiamo parlare».
«Sì! Mi piace la tua voce».
Steve sorrise. Era sempre la
solita.
«Io adoro la tua, anche se mi piacerebbe
vederti di persona».
«Anche a me» si addolcì lei
«Come stanno
procedendo le tue vacanze?»
«Bene. Anche se a volte mi annoio. Le tue,
invece?»
Stranamente eluse la domanda «Cosa stai
facendo? Non sarai stato ancora attaccato a quel giornale di scope,
vero?»
Steve lanciò un’occhiata al catalogo buttato
alla sua sinistra «No! Assolutamente no! Tu cosa stavi
facendo?»
«Prendevo il sole in giardino».
Parlarono del più e del meno, ridendo e
sussurrando. Finché lui non volle tornare alla domanda a cui
lei non aveva
risposto «Non mi hai ancora detto come vanno le tue
vacanze?»
Lei esitò, cercando una scappatoia, ma alla
fine prevalse la sincerità «Non voglio dirtelo! Mi
prenderesti per una stupida
romanticona!»
«Dai Karen! Prometto di non dirti niente!»
la sentì trattenere il respiro, per qualche secondo, poi si
decise a parlare.
«Mi manchi»
era debole quanto un
sussurro, ma lo colpì come se l’avesse urlato.
«Dì qualcosa» lo pregò, con
un groppo in
gola.
Lui sorrise, intenerito «Mi manchi anche
tu».
«Non è vero!»
Steve strabuzzò gli occhi. Non
ci
credeva?!
«Lo dici solo per farmi contenta!»
Alzò gli occhi al cielo, esasperato dalla
sua testardaggine «Senti Karen» la interruppe
«Sai benissimo che ti adoro! E’
ovvio che mi manchi!»
«Ah, sì?! Se non ti chiamavo io, non te lo
sognavi neanche di farti sentire!»
«Ma se ti ho mandato un gufo ieri!»
Lei lo ignorò, continuando a parlare
agitata.
Allora lui mise giù il telefono e prese la
bacchetta.
Se non ci credeva glielo
avrebbe dimostrato.
Con un sorriso si smaterializzò.
E ricomparve, a miglia di
distanza, davanti agli occhi sbarrati della sua ragazza.
Penultima shot!
Ho un groppo in gola, pensando che la prossima sarà
l’ultima!
Beh, spero che
questa almeno vi sia piaciuta (voi che ancora aprite questa raccolta)!
Un enorme grazie
a frutti_di_bosco:
sono contenta che ti abbia fatto ridere lo
scorso capitolo e sono ancora più contenta che tu abbia
recensito di nuovo!
Spero che anche questo si stato un briciolo divertente! ^.^
To the
last reason…